Istituto Statale Comprensivo

Suggerimenti | Consigli | Recensioni

Come Si Legge Antibiogramma Urine?

Come Si Legge Antibiogramma Urine
Come leggere l’antibiogramma Nell’antibiogramma accanto al nome di ogni antibiotico comparirà una R, una S o una I. La S (sensibile) indica che il batterio è molto sensibile all’antibiotico testato già ai minimi dosaggi. La I (Intermedio) indica che la crescita batterica è inibita solo al dosaggio massimo raccomandato.

Cosa vuol dire MIC nell antibiogramma?

La minima concentrazione inibente (MIC) è la più bassa concentrazione di un antibiotico in grado di inibire visibilmente la crescita batterica in vitro.

Come si legge un esame di urinocoltura?

Valori Normali – L’urina è normalmente un liquido biologico sterile o, per lo meno, a bassa carica batterica, quindi l’urinocoltura deve dare esito negativo,

Valori normali : meno di 100.000 UFC (Unità Formanti Colonie, cioè batteri) per millilitro.

Un’urinocoltura in cui vi siano da 10.000 a 100.000 UFC/ml viene considerata dubbia, mentre l’esame risulta positivo quando sono presenti più di 100.000 UFC/ml. Il riscontro quest’ultimo reperto ( urinocoltura positiva ) costituisce una probabile spia di infezioni delle vie urinarie (IVU) acute o croniche.

Nelle persone con il catetere qualsiasi carica è considerata degna di nota, poiché questo dispositivo facilita l’ingresso dei batteri e l’insorgenza delle infezioni. Anche nel caso vengano riscontrati agenti batterici nelle urine prelevate a livello della vescica (per via percutanea mediante ago sterile), si considera positivo anche il campione che presenta una concentrazione batterica inferiore.

Questo reperto indica che esiste un’infiammazione sostenuta da batteri lungo le vie urinarie, oppure, più raramente, gli agenti patogeni provenienti dal sangue vengono eliminati attraverso il rene.

Come leggere i valori dell antibiogramma?

Come leggere l’antibiogramma Nell’antibiogramma accanto al nome di ogni antibiotico comparirà una R, una S o una I. La S (sensibile) indica che il batterio è molto sensibile all’antibiotico testato già ai minimi dosaggi. La I (Intermedio) indica che la crescita batterica è inibita solo al dosaggio massimo raccomandato.

Quale antibiotico per Escherichia coli nelle urine?

L’antibiotico contro la cistite da Escherichia coli – Per sconfiggere il batterio di Escherichia coli che causa le infezioni alle vie urinarie e, talvolta, anche all’apparato digerente, vengono spesso consigliati antibiotici quali, trimetoprim-sulfametoxazolo, nitrofurantoina o fluorochinolone.

Quanto deve essere la carica batterica nelle urine?

Valori normali – L’urina è normalmente un liquido biologico sterile o, per lo meno, a bassa carica batterica; quindi l’urinocoltura deve dare esito negativo.

Valori normali : meno di 100.000 UFC (Unità Formanti Colonie, cioè batteri) per millilitro.

Un’urinocoltura in cui vi siano da 10.000 a 100.000 UFC/ml viene considerata dubbia, mentre l’esame risulta positivo quando sono presenti più di 100.000 UFC/ml. Nelle persone con il catetere, qualsiasi carica è considerata degna di nota, poiché questo dispositivo facilita l’ingresso dei batteri e l’insorgenza delle infezioni.

Che differenza c’è tra urinocoltura e antibiogramma?

L’ urinocoltura consente di isolare il microrganismo responsabile dell’infezione delle vie urinarie e di valutare, grazie ad un antibiogramma, la sensibilità o la resistenza agli antibiotici della specie batterica in causa.

Quando si fa l urinocoltura con antibiogramma?

Quando fare il test dell’urinocoltura? – L’urinocoltura viene prescritta quando il paziente mostra i sintomi di una infezione urinaria, tra i quali:

Bruciore Urgenza di urinare

Oppure il test viene effettuato dopo che sono stati rilevati leucociti o batteri durante l’esame chimico-fisico e microscopico delle urine. Anche durante la è opportuno che la donna effettui regolarmente questo test, in modo da identificare eventuali infezioni asintomatiche da curare farmacologicamente.

See also:  Come Rimettere In Vendita Un Articolo Su Vinted?

Che infezioni si possono vedere con urinocoltura?

L’Esame – L’urina è un liquido prodotto dai reni a seguito della continua filtrazione del sangue, che contiene acqua, sali minerali, sostanze organiche e rarissimi leucociti: in condizioni normali non sono presenti nell’urina né batteri né lieviti. I reni sono una coppia di organi con la caratteristica forma a fagiolo, localizzati nella parte inferiore della gabbia toracica, posti ai lati della colonna vertebrale. L’urina viene trasportata tramite dei condotti chiamati ureteri fino alla vescica, dove permane temporaneamente, fino a che il soggetto non urina, e viene eliminata tramite l’uretra. L’urinocoltura è l’esame che rileva ed identifica i batteri ed i lieviti che possono essere presenti nell’urina, provenendo dalla cute circostante, dalle zone genitali o dalle feci, e causando le infezioni delle vie urinarie (IVU). Si parla di infezioni delle basse vie urinarie, se coinvolgono la vescica (cistite) o l’uretra (uretrite); di infezioni delle alte vie urinarie se interessano il rene e/o gli ureteri. Si tratta di infezioni molto comuni, che costituiscono motivo frequente di consultazione per i Medici di Medicina generale ed i Pediatri, soprattutto per quanto riguarda la cistite nelle donne. Sono frequenti anche nei bambini di età inferiore ad un anno e richiedono un’attenta valutazione. La maggior parte di queste infezioni sono facili da trattare ma, se trascurate o non correttamente trattate, possono diffondere dalla vescica e dagli ureteri verso i reni, causando patologie decisamente più pericolose (glomerulonefriti, pielonefriti, ecc), che possono provocare danni permanenti e/o raggiungere il circolo sanguigno ( Grave infezione nella quale sono presenti nel sangue organismi causa della malattia, generalmente legati alla diffusione di un’infezione da uno specifico sito. “>setticemia ) e causare la sepsi, una complicanza potenzialmente letale. La Linea Guida della Associazione Europea di Urologia (EAU) del 2018 e la Linea Guida SIGN (Scottish Intercollegiate Guidelines Network) del 2020 classificano le IVU secondo la presentazione clinica, la sede ed i fattori di rischio in:

  • IVU non complicate: cistite e/o pielonefrite acuta (eventuale febbre >38°C, brividi, dolore al fianco, nausea, vomito, dolorabilità all’angolo costo-vertebrale con o senza sintomi di cistite) in donne non gravide e in soggetti senza anormalità anatomiche né comorbidità
  • IVU complicate: si tratta delle stesse forme del punto precedente in pazienti con aumentata probabilità di decorso complicata: uomini, donne gravide, soggetti con anomalie anatomiche o funzionali del tratto urinario, malattie renali, altre malattie immunodeprimenti
  • IVU ricorrenti: frequenza di almeno 3 episodi all’anno o 2 episodi negli ultimi 6 mesi dovute a persistenza/fallimento terapeutico (stesso Forma di vita non visibile ad occhio nudo, come batteri, funghi, parassiti e virus. “>microrganismo entro 2 settimane) oppure a reinfezione (microrganismo diverso dopo più di 2 settimane)
  • IVU in soggetti con catetere vescicale a permanenza o che hanno avuto un catetere nelle ultime 48 ore
  • Urosepsi: si tratta di una grave patologia d’ Associazione di tessuti che cooperano per lo svolgimento di una o più funzioni nell’organismo, come il cuore, i polmoni o il fegato. “>organo causata da un’anomala risposta dell’ospite all’infezione del tratto urinario e/o dei genitali maschili

Le due suddette LG e quella della Società Americana di Malattie Infettive (IDSA) del 2019 affrontano il problema della batteriuria asintomatica, definita come Presenza o crescita di batteri su o nell’organismo; coloro che sono colonizzati possono o non possono sviluppare un’infezione e/o trasmettere batteri ad altri che possono ammalarsi. “>colonizzazione batterica persistente del tratto urinario (carica batterica maggiore di 100.000 UFC/mL) in 2 campioni di urina nelle donne e 1 negli uomini, senza manifestazioni sintomatologiche. La sua Numero di persone affette da una certa patologia in uno specifico momento in una certa popolazione. “>prevalenza è stimata essere dell’1-5% nelle donne sane in premenopausa, del 2-10% nelle donne in gravidanza, del 4-19% in donne e uomini anziani sani, dello 0,7-27% nei diabetici, del 15-50% negli anziani istituzionalizzati, del 23-89% in pazienti con lesioni del Tessuto molle specializzato che si trova all’interno dell’ osso. Il midollo ossero rosso, diffuso nelle ossa dei bambini e reperibile in alcune ossa dell’adulto (per es. nel pube, nella colonna, nelle costole), è essenziale per la formazione dei globuli rossi maturi del sangue. Il midollo osseo giallo carico di grassi, più comune negli adulti, si trova principalmente alla fi ne delle ossa lunghe. “>midollo spinale, Negli uomini giovani non è comune, ma se viene rilevata, è necessario sospettare una prostatite batterica cronica. Nelle donne in gravidanza la batteriuria asintomatica è associata ad una maggiore Frequenza con la quale in una popolazione si manifestano nuovi casi di una certa patologia. “>incidenza di pielonefrite, parto pretermine e basso peso alla nascita. Pertanto in Italia le Linee Guida 2011 per la gravidanza fisiologica e il DPCM (pubblicato sulla GU n.65 del 18/3/2017) ne prevedono lo screening gratuito, mediante esame delle urine ed urinocoltura con eventuale antibiogramma al 1° trimestre (fra la 12° e la 16° settimana), 2° trimestre (fra la 24° e la 27° settimana) e 3° trimestre (fra la 33° e la 37° settimana). Il trattamento va fatto con un ciclo breve di farmaci che possono essere usati in gravidanza: penicilline, cefalosporine, fosfomicina, nitrofurantoina (da evitare nel caso di deficit di glucosio-6- fosfato deidrogenasi e alla fine della gravidanza), trimetoprim (da evitare nel primo trimestre) e sulfonamidi (da evitare nell’ultimo trimestre). Secondo tali Linee Guida, in tutti gli altri casi citati la batteriuria asintomatica non va trattata. Non è infatti dimostrato che i soggetti anziani interessati da batteriuria asintomatica vadano incontro ad esiti avversi e, comunque, non è dimostrato che il ricorso agli antibiotici in questa condizione sia benefico. Per contro, sono noti gli effetti indesiderati da antibiotici, che comprendono le specifiche reazioni avverse delle singole molecole e la pressione selettiva sui batteri colonizzatori (in particolare gli enterobatteri), con lo sviluppo di ceppi resistenti. Lo screening e quindi il trattamento di una batteriuria asintomatica restano giustificati solo in caso di procedure urologiche durante le quali sia prevedibile un sanguinamento mucoso. In generale le donne risultano più suscettibili alle infezioni delle vie urinarie rispetto agli uomini, comprese quelle in età preadolescenziale, le gravide e le donne dopo la menopausa. Gli uomini adulti, gli adolescenti e i bambini, a cui è stata confermata la presenza di IVU tramite urinocoltura, dovrebbero eseguire ulteriori test per escludere, tra le possibili cause d’infezione, la presenza di calcoli renali o di anormalità strutturali delle vie urinarie (reflusso vescico-ureterale). Gli individui più esposti a IVU frequenti, ripetute e/o complesse sono i pazienti con un La difesa dell’organismo contro microrganismi e altre sostanze estranee; è composto di due parti principali: risposta umorale (linfociti B e produzione di anticorpi) e risposta cellulo- mediata (linfociti T che attaccano direttamente le sostanze estranee). “>sistema immunitario compromesso (trapiantati), affetti da malattie renali o altre patologie che colpiscono i reni, quali diabete o calcoli renali.

Se dopo 24-48 ore di incubazione la crescita sulle piastre di agar è minima o assente, la coltura di urina è considerata negativa, suggerendo che non è presente alcuna infezione. Recentemente (Guideline Sign 2020, Linea Guida GIAU 2016) è stato suggerito di utilizzare, in pazienti affetti anche da altre patologie, test rapidi da effettuare al letto del paziente, prima di somministrare antibiotici o richiedere un’urinocoltura.

Come determinare la MIC?

La MIC è riportata come un valore numerico. I valori superiori o inferiori all’intervallo di misurazione sono indicati con ‘ =’ (in caso di valori superiori all’intervallo, nella categoria resistente).