Note olfattive – La piramide olfattiva si legge dall’alto verso il basso : prima le note di testa, poi quelle centrali, le note di cuore, e infine le note di fondo. A contatto con la nostra pelle e dopo un po’ di tempo il profumo evapora ed emette una nuova scia grazie alla composizione a piramide di cui è fatto. Conosciamo le caratteristiche di ogni nota.
Come si dividono le fragranze dei profumi?
Alla scoperta dei profumi: 5 cose da sapere per imparare a riconoscerli I profumi fanno parte della nostra vita, sono legati alla memoria olfattiva e provocano in noi reazioni ed emozioni sempre diverse. Ma ogni profumo ha delle caratteristiche che è bene conoscere.
Ecco le 5 cose da sapere: 1) Eau de cologne, eau de toilette, eau de parfum, estratto: qual è la differenza? Scelta delle materie prime e soprattutto la concentrazione di profumo in alcool, che incide sulla persistenza della fragranza e anche sul prezzo! • Eau de Cologne o colonia : una soluzione profumata con una bassa concentrazione variabile dal 4% al 6%; • Eau de Toilette: la percentuale è compresa tra il 7 % e il 12%; • Eau de Parfum : la concentrazione è più decisa e varia dal 12% al 20%; • Parfum o estratto : le percentuali sono molto alte, dal 20% al 40%, così come la qualità delle materie prime utilizzate.2) Famiglie Olfattive: quali sono? Le famiglie olfattive sono le categorie di appartenenza di un profumo.
La prima classificazione ufficiale è quella della Società Francese dei Profumieri che raggruppa tutti profumi in 7 grandi famiglie e relative sfaccettature olfattive: 1) Esperidata o agrumata; 2) Fiorita o floreale; 3) Fougère; 4) Chypre; 5) Legnosa o boisée; 6) Orientale o ambrata; 7) Cuoiata o cuir.3) Cos’è la piramide olfattiva? La piramide olfattiva permette di descrivere l’insieme degli odori presenti in un profumo, la volatilità e la sua persistenza dopo l’applicazione o la diffusione nell’aria.
Si sviluppa su 3 livelli chiamati “note olfattive”: • Le note di testa: sono le prime note che avvertiamo in un profumo, generalmente fresche e agrumate. Evaporano in pochi minuti e sono quelle che determinano la prima impressione. • Le note di cuore: rappresentano la parte centrale del profumo, quella più caratterizzante.
Emergono dopo l’evaporazione delle note di testa, sono più avvolgenti, fiorite, fruttate, con una persistenza che può durare fino a 3 ore. • Le note di fondo : si sviluppano molto lentamente. Sono note molto intense, aromatiche e persistono per giorni dopo l’applicazione del profumo.4) Curiosità: qual è il profumo più costoso al mondo? Clive Christian N°1 Passant Guardant.
Prezzo? Ebbene sì, solo 182.000 euro per il flacone da 30ml. Solo 6 milioni di euro al litro! Perché un prezzo così? Il prestigio del marchio, innanzitutto. La sua rarità (se ne trovano 10 in tutto il mondo), la preziosità del flacone, realizzato in cristallo e oro 24K con 2.000 diamanti incastonati. Inoltre, la fragranza si compone di ingredienti naturali pregiati, come l’olio di rosa, il gelsomino indiano e la radice di Iris.5) Musk o Muschio? Per chi ancora non lo sapesse, il Musk non è il muschio vegetale.
Originariamente era una pregiatissima materia di origine animale, ottenuta dalle secrezioni ghiandolari del cervo muschiato del Tibet, il Musk (Moschus moshiferus), per l’appunto. Per estrarre questa sostanza era necessario cacciare il piccolo cervo e incidere le ghiandole presenti sull’addome.
- Oggi, fortunatamente, la specie è protetta e il Musk utilizzato è solo essenza di sintesi.
- Lo troviamo nei profumi che rimandano all’odore della pelle del neonato o al ricordo d’infanzia.
- E il Muschio? Quando si parla di muschio vegetale si fa riferimento al muschio di quercia, essenza pregiata utilizzata nell’alta profumeria, seppur in quantità limitate.
: Alla scoperta dei profumi: 5 cose da sapere per imparare a riconoscerli
Come si valuta un profumo?
Piramide olfattiva: che cos’è? – La classificazione delle note olfattive che compongono un profumo vien chiamata piramide olfattiva, Il primo ad utilizzare questo termine fu il profumiere francese Aimé Guerlain, che nel 1889 utilizzò la piramide olfattiva per descrivere la sua fragranza “Jicky”, che portava il soprannome di suo nipote.
- La piramide viene utilizzata per evidenziare le modalità di evaporazione delle componenti di un profumo e la loro persistenza al naso,
- Ogni singola fragranza viene quindi classificata in base alla persistenza e all’intensità delle note che la compongono.
- Riprendendo la similitudine con la musica, il concetto di piramide olfattiva potrebbe essere comparato a quello di una scala musicale, che comprende note più alte e note più gravi.
Le note olfattive, a seconda di come vengono miscelate tra loro, danno vita ad un’armonia percepita in modo diverso in base al momento in cui viene applicata sulla pelle. Se vuoi comprendere davvero a fondo un profumo e scoprirne le caratteristiche e le tante sfumature, è importante conoscere la sua piramide olfattiva.
Qual è il profumo più buono del mondo?
Qual è il profumo migliore al mondo? – Il titolo di miglior profumo dell’anno, femminile e maschile, è stato conferito rispettivamente a Narciso Rodriguez For Her Musc Noir Eau de Parfum e Dior Sauvage Elixir, incoronati dalla giuria dei consumatori con oltre 100.000 voti raccolti anche nel 2022 sul minisito dedicato.
Quali sono le note di cuore di un profumo?
Ogni fragranza personalizzata nasce da una specifica combinazione di essenze –
Quando si crea un profumo bisogna tenere in considerazione il grado di volatilità e di persistenza delle materie prime che si utilizzano.I tre livelli che identificano il grado di persistenza di una profumazione compongono la piramide olfattiva.Testa, cuore e fondo corrispondono al tempo in cui il profumo pervade i nostri sensi.
Le note di testa sono quelle che ci colpiscono subito, che ci fanno scegliere quel profumo e ci spingono all’acquisto. Sono note fresche e leggere ma molto volatili perché scompaiono in poco tempo. Solitamente sono composte da essenze agrumate come il limone, il bergamotto o l’arancia, e da essenze aromatiche come la lavanda, la salvia, il timo e da essenze di nuova freschezza, note agrumate con aggiunta di note fresche.
- Le note di cuore sono quella parte della profumazione più potente, che caratterizza il profumo e che hanno una maggiore persistenza.
- Creano quella che possiamo chiamare “la scia” e solitamente sono composte da essenze fiorite come la rosa, il mughetto, essenze fruttate come albicocca, pesche o essenze marine.
Le note di fondo sono quelle più profonde che persistono per più tempo, a volte anche per giorni. Queste note sono quelle che maggiormente si legano al nostro ricordo, ci fanno amare il profumo e ci portano a continuare ad usarlo. Un profumo esprime a pieno la sua personalità attraverso queste essenze che possono essere speziate, legnose, ambrate, orientali, gourmand, utilizzando materie prime come il muschio, il cedro, il pepe, la cannella, il patchouli, la vaniglia, l’ambra e tanto altro ancora.
Cosa vuol dire fougere?
Il termine francese fougère indica una famiglia olfattiva, composta per il 99% da profumi maschili. Sebbene in italiano si traduca con ‘felce’, fougère – nel lessico della profumeria – non fa riferimento a fragranze a base di felce.
Quante sono le famiglie olfattive?
LA CLASSIFICAZIONE DEI PROFUMI – Le famiglie olfattive classiche sono sette, la loro prima classificazione risale al 1984 a opera della, Questo raggruppamento riguarda tanto i profumi femminili quanto quelli maschili e quelli unisex, Queste sette famiglie, mixandosi, danno vita a loro volta a diverse sottofamiglie: si tratta però di una lista in continuo aggiornamento, dal momento che i creatori di fragranze sono costantemente alla ricerca di nuove note e di nuovi accordi, anche a partire da ingredienti inediti e di sintesi.
Come leggere le note di un profumo?
Note olfattive – La piramide olfattiva si legge dall’alto verso il basso : prima le note di testa, poi quelle centrali, le note di cuore, e infine le note di fondo. A contatto con la nostra pelle e dopo un po’ di tempo il profumo evapora ed emette una nuova scia grazie alla composizione a piramide di cui è fatto. Conosciamo le caratteristiche di ogni nota.
Come capire se il profumo è falso?
Come riconoscere un profumo falso? Attenzione alle confezioni sciatte e ai particolari – Un profumo originale è confezionato attentamente e ogni dettaglio è il frutto di una cura meticolosa. Nei profumi falsi il nome del marchio ha delle lievi differenze rispetto a quello autentico: magari a cambiare è solo un accento.
Qual è la differenza tra un profumo originale è un tester?
Ma che differenza intercorre tra un profumo ed un tester? – Dal punto di vista della fragranza, non c’è nessuna differenza, Il profumo, infatti, è proprio lo stesso, L’unica differenza sostanziale è a livello di packaging, ovvero la modalità di confezionamento e di presentazione dello stesso prodotto.
Qual è il profumo da donna più amato dagli uomini?
Chanel n°5 Il profumo da donna più amato dagli uomini, emblema della femminilità e della sensualità: Chanel N°5 è il profumo da donna per eccellenza.
Qual è il profumo più costoso in Italia?
I profumi italiani più costosi – L’italiana Tiziana Terenzi crea fra le fragranze di nicchia più pregiate e intriganti. Il suo Orionis, estratto di profumo, costa 770 euro (100 ml). Si tratta di un profumo in edizione limitata per via della non reperibilità delle essenze e molecole che lo compongono, di Tiziana Terenzi, Extrait de Parfum, 770 euro per 100 ml. Proprio in Molise, nel piccolo paese dei profumi, Sant’Elena Sannita, ha avuto inizio la storia di Profumum Roma, Questo marchio di profumi di nicchia è uno fra i più apprezzati attualmente in Italia.
- I prezzi? Arso o Ambra Aurea, fra le fragranze uomo/donna più amate, costano 180 euro nel formato da 100 ml.
- Tra i brand italiani di recente formazione merita una menzione quello del siciliano Meo Fusciuni,
- Dal percorso di chimico ed erborista è nata, nel 2010, sua Maison di profumi emozionali.
- Il primo si chiama 1# nota di viaggio (rites de passage) e s’ispira a Istanbul.
Contiene note di pepe nero, evocando “la magia dei bazar, la nostalgia del ritorno e la gioia di luoghi sacri “. Il prezzo è contenuto, circa 125 euro il 100 ml.
Quale il profumo che si sente di più?
1. GABRIELLE DI CHANEL – Il primo aroma nella lista dei profumi più duraturi e intensi proviene dalla mano di Chanel e rappresenta la vera essenza di questo marchio di profumi. Gabrielle di Chanel (DIVAIN-199) è uno dei migliori profumi floreali per donne mai lanciato sul mercato e combina fragranze come il gelsomino, il muschio, l’ylang-ylang, i fiori d’arancio e l’erba nardella così caratteristica del marchio.
Dove si sente di più il profumo?
Punti del corpo dove mettere il profumo – Il profumo è una questione di calore e chimica: per farlo durare a lungo bisogna applicarlo nelle zone pulsanti e tiepide dove la pressione sanguigna è più forte. Questi punti del corpo sono più caldi e trattengono ed esaltano le note della fragranza. I punti strategici dove mettere il profumo sono:
Polsi: il classico e il più conosciuto. Si racconta che è da sempre il punto consigliato dove mettere il profumo soprattutto per le donne perché il loro gesticolare durante il giorno permetteva agli uomini di apprezzare la fragranza al meglio. Collo e retro collo: un punto strategico per incantare con la tua fragranza. Orecchio: come il collo anche questo punto è consigliato per mettere il profumo. Gomiti e torace: questo consiglio vale soprattutto per gli uomini. La fragranza si impregna nel tessuto che indossate e lascia una piacevole scia profumata. Seno, pancia: in occasione di una serata speciale, la fragranza spruzzata in questi punti ti avvolge nella sua scia profumata, così da lasciare tutti senza parole. Ginocchia, polpacci e caviglie: i punti meno considerati dove mettere il profumo! Se spruzzato in queste zone del corpo, il profumo sale gradualmente sul corpo e dura tutta la giornata.
Quali note del profumo si sentono di più?
Note di cuore – Qui ci addentriamo nel cuore del profumo, le note centrali della piramide olfattiva sono più forti e persistenti delle note olfattive di testa ma meno delle successive note di fondo. Le note di cuore emergono in un secondo momento rispetto alle note di testa, durano dalle due alle tre ore circa ed esprimono le note più potenti di una fragranza, quelle che creano la cosiddetta “scia” di un profumo,
Cosa vuol dire Chypre?
Chypre, questo sconosciuto! FAMIGLIA OLFATTIVA CHYPRE. In questo articolo voglio addentrarmi nella parte più scientifica della profumeria relativa alla creazione di fragranze. Un profumo certo è soprattutto esperienza ed emozione, ma prima di arrivare nella boccetta, percorre un cammino fatto di sperimentazione, ricerca, analisi, sviluppo e studio delle materie prime e delle famiglie olfattive.
In particolar modo voglio dedicare un approfondimento alla Famiglia Olfattiva CHYPRE da sempre avvolta in un’ambiguità linguistica che erroneamente la associa ai cipriati cioè ai profumi talcati. CHYPRE E LE SUE ORIGINI. Cosa significa Chypre? Come si traduce in Italiano? Cipriato? NO! Semmai Cipriota.
Ma partiamo dall’inizio! Chypre in francese si traduce con “Cipro” cioè l’isola nel Mediterraneo dove nacque Venere, dea della bellezza e i cui profumi hanno ispirato il famosissimo profumo Chypre di Coty del 1917. Ed è con lui che nasce la Famiglia Olfattiva Chypre. Chypre è un omaggio olfattivo all’isola greca tanto amata dal genio eclettico di Coty E fu sempre Coty che con il suo talento diede inizio ad un concetto diverso e più moderno di profumeria e fragranze artistiche. Il suo Chypre, antesignano dei profumi genderless, nasce come profumo maschile (all’epoca i profumi erano molto diversi uomo o donna), ma col tempo ha incontrato sempre più i gusti femminili diventando principalmente da donna.
una base legnosa di Patchouly e sandalo, umida di muschio di quercia, resine come il laudano unito alla dolcezza di note olfattive come la vaniglia e la molecola cumarina un cuore fiorito caldo, avvolgente che lo rende più femminile note di testa freschissime di aristocratico bergamotto
Sorprendentemente innovativo per l’epoca e fonte di ispirazione per molti profumi dopo di lui, questo è l’accordo tipico che si ritrova nei profumi di questa famiglia, dal carattere deciso, spesso considerati unisex, per esempio se si tratta degli Chypre verdi o cuoio.
Le fragranze Chypre sono setose, preziose, acute e con una forte personalità. Fragranze che fanno molto rumore! CHYPRE VS TALCATO. La confusione dunque è meramente linguistica. L’assonanza verbale trae facilmente in confusione. CHYPRE si ispira all’isola greca di Cypro, isola a cui Coty nel 1917 dedicò il suo profumo facendo nascere così una nuova famiglia olfattiva.
Chypre è dunque un accordo di bergamotto, patchouly, muschio di quercia. A cui possono essere aggiunte delle sfaccettature talcate come vaniglia e cumarina o resine come il laudano. Le sfaccettature sono aggiunte lievi e garbate che non hanno nulla a che fare con la famiglia olfattiva.
TALCATO significa poudrè o cipriato, nota olfattiva che ricorda davvero la cipria delle nonne di una volta, composte per esempio da note di iris e violetta. E’ polveroso e vellutato. Le fragranze talcate ricordano la sensazione confortevole della pelle, con un velo di talco. In altre parole, sono tra i profumi discreti che sanno di pulito.
CHYPRE I PROFUMI PIU’ ICONICI. Alcune fragrance Chypre? Ne sono esempi Mitsouko del 1919, a cui seguì lo Chypre cuoiato Shocking dell’estroversa Elsa Schiaparelli, Miss Dior del 1947 divenuto poi Chypre fruttato nel 2005 con Miss Dior Cherie, preceduto da Polo Ralph Lauren uno Chypre verde lanciato nel 1978.
E’ del 1961 il famoso Calèche di Hermes dal cuore fiorito innalzato dalle aldeidi e in fondo note più maschili di cuoio e legni. E come non ricordare Aromatic Elixir di Clinique del 1971? Una celebrazione del sentore hippy del Patchouly unito ad un cuore fiorito aromatico, unico e distintivo avvero. E concludo questa carrellata d’eccezione con Coco Mademoiselle di Chanel del 2001, spesso considerato fiorito ma che ha nello spirito l’accordo Chypre.
CHYPRE ELEGANZA SENZA TEMPO. I profumi Chypre rappresentano l’eleganza senza tempo della classica profumeria francese. Oggi sono divenuti più rari rispetto ad un tempo. Soprattutto per le nuove normative relative all’utilizzo degli ingredienti per creare le vere fragranze Chypre.
Che vuol dire profumo gourmand?
Il significato di profumo gourmand – I profumi gourmand si ispirano alla pasticceria, tipicamente francese ma non solo, con sentori frequenti di vaniglia, caramello, note di latte, cacao e fruttate. Ed è proprio dal francese “goloso”, significato letterale del termine gourmand, che prendono il nome.
Cosa vuol dire profumo Lattonico?
Probabilmente i lattoni non sono la classe di composti organici più popolare, ma vengono menzionati di frequente nell’ambito della chimica delle sostanze fragranti. Il loro odore è spesso definito cremoso, e la parola stessa allude in parte al suo significato (lat. lac, lactis – latte).
A cosa serve la piramide olfattiva?
Scopri la piramide olfattiva: impara a capire i profumi Si inizia selezionando gli ingredienti, le materie prime, ma ovviamente la sola scelta di ingredienti corretti non basta, la miscelazione fa la differenza, tutto dipende da come si combinano tra loro. Occorre perseguire il giusto equilibrio e lo si può ottenere solo conoscendo i profumi e la loro natura e classificazione.
Fin dal 1800 è consuetudine selezionare e classificare i profumi seguendo il criterio delle note, come quelle musicali, così il profumo diventa un brano che si compone di ‘note’Le note si differenziano in base al grado di volatilità dell’olio essenziale che lo compone, ovvero alla sua velocità di evaporazione a contatto con l’aria.
La piramide olfattiva è la rappresentazione delle note che compongono una fragranza. le Materie prime sono disposte sui tre livelli in base al loro grado di evaporazione. In questo modo è possibile rappresentare graficamente l’evoluzione del profumo dal momento in cui viene vaporizzato, e la sua persistenza nel tempo.
Quanti tipi di odori ci sono?
Odore Stefano Allovio L’odore è la sensazione specifica dell’organo dell’olfatto, diversa a seconda delle sostanze da cui è provocata. Gli studi antropologici hanno messo in evidenza come gli odori, che alla pari di tutte le altre percezioni sensoriali sono soggetti a una classificazione di tipo culturale e non hanno quindi valore assoluto, possono costituire elementi determinanti dell’identità o dell’alterità e una potente metafora per le distinzioni sociali.
- Nella società occidentale contemporanea è l’assenza di odori, derivata dall’asetticità e dai nuovi materiali, ad avere assunto una valenza positiva.
- Odori e strutture molecolari ( Red.) Soltanto nel 20° secolo la scienza, basandosi sulla conoscenza delle strutture molecolari, ha potuto affrontare il problema della genesi degli odori.
Sono state proposte molte teorie, che hanno tutte l’obiettivo di correlare le strutture molecolari con le caratteristiche olfattive delle sostanze odorose. La difficoltà del problema è ben rappresentata dal fatto che gli esperti di profumi sono in grado di distinguere ben 15.000 odori differenti, che spesso sostanze con strutture molecolari molto diverse hanno odori indistinguibili e che l’odore di molte sostanze dipende dalla loro concentrazione.
Le sostanze odorose hanno tuttavia in comune alcune proprietà: sono volatili, liposolubili e almeno parzialmente idrosolubili. Ciò consente loro di passare sia attraverso lo strato lipidico della membrana cellulare sia attraverso lo strato acquoso che bagna i terminali del sistema nervoso olfattorio.
Tra le proprietà molecolari chiamate in causa come responsabili dell’odore vanno citate: le frequenze vibrazionali, il carattere acido o basico, il momento di dipolo, la forma delle molecole, le funzioni chimiche in esse presenti. È probabile che nessuna di esse possa, da sola, essere considerata come determinante per le caratteristiche odorose di una sostanza.
D’altra parte, lo studio degli organi dell’olfatto ha verificato l’esistenza di differenti tipi di recettori dell’olfatto (nella specie umana sono sette). È possibile pertanto che più recettori diversi vengano stimolati dalla medesima sostanza con meccanismi differenti, e che la percezione soggettiva dell’odore sia determinata dal complesso dei segnali inviati dall’insieme dei recettori ai centri cerebrali dell’olfatto.
L’analisi statistica della distribuzione degli odori assegna la diffusione maggiore a quelle sostanze che hanno odore di canfora, di muschio, di fiori, di menta, etereo, pungente e di putrido. Questi sarebbero i sette odori primari, a ciascuno dei quali corrisponderebbe un diverso tipo di recettore dell’olfatto.
Le molecole odorose appartenenti alle classi suddette producono i loro effetti penetrando con precisione in uno dei siti del recettore. Tutti gli altri odori sarebbero composti e generati sia da sostanze in grado di interagire con più siti recettoriali contemporaneamente, sia da miscele di sostanze. È stato dimostrato che la forma di una molecola gioca un ruolo importante nel determinare le proprietà olfattive: ciò indica che alcuni tipi di recettori dell’olfatto possiedono cavità asimmetriche capaci di ospitare soltanto molecole della forma e della chiralità adatte.
Tuttavia, la forma e la dimensione non sono le uniche qualità importanti nel determinare gli odori: lo dimostra il fatto che alcune classi di sostanze, come per es. le amine o i solfuri organici, mantengono le loro caratteristiche olfattive anche quando le vicinanze del gruppo aminico o del gruppo solfuro vengono modificate introducendo sostituenti ingombranti nella molecola.
In tal caso i recettori sarebbero sensibili soltanto alle proprietà acide o basiche. Non vi sono ancora basi sperimentali abbastanza solide per individuare quali altre proprietà molecolari intervengano a determinare le caratteristiche odorose delle sostanze, e ciò che ancora manca è la strumentazione adatta a porre su basi quantitative una ‘scienza degli odori’, come è già avvenuto per l’acustica e per l’ottica; non possediamo cioè per gli odori un’unità di misura come il decibel o il lumen.
Per molte sostanze, invece, conosciamo bene le concentrazioni al di sotto delle quali non percepiamo di esse alcun odore. La sostanza alla quale il nostro olfatto risulta più sensibile è la vaniglina, la cui soglia di percezione è di 2 ∙1 0 -11 g/l di aria e cioè 7,9 ∙ 10 10 molecole/l.
Quanti odori possiamo riconoscere?
I mille miliardi di odori percepiti dal naso umano © GARO/phanie/Phanie Sarl/Corbis L’olfatto umano è in grado di distinguere almeno mille miliardi di combinazioni di odori. È quanto ha stimato un nuovo studio che smentisce la precedente cifra di 10.000, risalente agli anni venti del Novecento e mai verificata sperimentalmente.
- Nonostante questa vasta gamma di odori percepiti, il nostro naso non è in grado di distinguere differenze molto piccole o odori molto tenui (red) Dalla brezza marina all’arrosto che brucia nel forno, dalle lenzuola fresche di bucato ai fiori che sbocciano su un ramo.
- Si potrebbe andare avanti con gli esempi quasi all’infinito: la gamma di combinazioni di odori che l’olfatto umano è in grado di percepire è infatti vastissima, molto più di quanto si legge sui libri di testo.
da un gruppo di ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute (HHMI) ha infatti stabilito che il nostro naso è capace di sentire circa 1000 miliardi di odori, un numero stupefacente soprattutto tendendo conto che finora l’opinione comune, anche nella comunità scientifica, pensava che fossero intorno ai 10.000. La verifica sperimentale ha accertato che la gamma di odori che il nostro naso umano può distinguere è enormemente più ampia di quanto ritenuto finora (© GARO/phanie/Phanie Sarl/Corbis) Il valore di 10.000 odori percepibili dall’olfatto umano fu stimato in un lavoro del 1927 sulla base di un semplice calcolo: si postulava infatti che esistessero quattro sensazioni odorose fondamentali che si possono mescolare assieme e che si possono classificare su una scala d’intensità a nove gradini.
- Un semplice calcolo (nove alla quarta) dà 6561 possibili combinazioni, valore poi arrotondato per eccesso a 10.000 e rimasto in tutte le trattazioni degli anni successivi senza essere mai stato sottoposto a verifiche sperimentali rigorose.
- In quest’ultimo studio, gli autori hanno utilizzato 128 differenti molecole di base che, pur evocando singolarmente odori come quelli dell’erba, degli agrumi o di varie sostanze chimiche, una volta combinati a 20, 30 o 40 alla volta, diventano poco familiari e spesso irriconoscibili.
L’intento degli sperimentatori era verificare la capacità del nostro naso non tanto di riconoscere gli odori quanto di distinguere tra due odori diversi. Hanno perciò coinvolto 26 volontari in una serie di test olfattivi, ciascuno su tre fiale di odori alla volta, due uguali tra loro e la terza differente.
- Ai volontari veniva richiesto d’identificare l’odore diverso dagli altri, ripetendo il confronto per ben 264 volte.
- Dall’analisi delle risposte è emerso che, pur esistendo una notevole variabilità individuale nella capacità di discriminare gli odori, in media due odori devono essere composti allo stesso modo dal 51 per cento in su per risultare indistinguibili.
In altre parole, due odori che condividono solo il 50 per cento della composizione sono percepiti come diversi da un naso medio. “I risultati mostrano che la risoluzione del nostro sistema olfattivo non è straordinaria: occorre cambiare una quota notevole dei componenti di un odore prima che il cambiamento possa essere rilevato in modo affidabile da più della metà dei soggetti”, ha commentato Marcelo O.
Magnasco, che ha partecipato alla ricerca. “Tuttavia, poiché il numero di combinazioni è astronomico, anche tenendo conto di questo limite il numero complessivo di combinazioni è veramente enorme”. Il risultato dei test permette di calcolare l’ordine di grandezza degli odori distinguibili dal naso umano: con 128 odori di base presi dieci alla volta si arriva a più di mille miliardi di combinazioni; con 20 odori a 100.000 miliardi di miliardi e così via.
Per arrivare a una stima finale occorre tener conto che per il naso umano non tutte le composizioni possibili sono distinguibili: tenendo conto di questo limite, un complesso calcolo matematico porta a un valore finale di 1000 miliardi. “E’ di un valore enorme, anche se si tratta di una stima fortemente per difetto”, ha concluso Vosshall.
Quante fragranze ha un profumo?
Per la composizione di un profumo vengono mescolati insieme da 30 a 80 elementi profumati, scelti fra le circa 200 essenze naturali ed i quasi 2000 elementi sintetici esistenti.
Come funzionano le note dei profumi?
Note olfattive – Wikipedia Questa voce o sezione sull’argomento moda o quelle presenti sono insufficienti, Puoi aggiungendo citazioni da secondo le, Segui i suggerimenti del, La piramide olfattiva. Le note olfattive nella servono a descrivere gli odori che possono essere percepiti al momento dell’applicazione di un,
Quali sono le note legnose?
Le famiglie olfattive aiutano a classificare un profumo in base agli elementi che lo compongono; le sfaccettature olfattive permettono di completarne la descrizione. La classificazione dei profumi fu sviluppata per creare un linguaggio descrittivo comune.
Citiamo, a esempio, una fragranza composta di legni e agrumi, quindi da sfaccettature legnose ed esperidate: se prevale la percezione dei legni, la fragranza sarà associata alla famiglia legnosa con una sfaccettatura esperidata – il profumo avrà un carattere molto deciso e asciutto, con un inizio frizzante delle note di testa.
Al contrario, se saranno gli agrumi a imporsi nel tempo, si potrà definire la fragranza esperidata con sfaccettatura legnosa, molto meno persistente della precedente. Conoscere gli ingredienti contenuti in un profumo è sicuramente affascinante, ma il solo elenco dei componenti non consente di coglierne la vera natura: classificare e riconoscere in un profumo il carattere dominante è una delle chiavi di lettura che permettono di interpretarne il messaggio emozionale.
È sempre più rara l’ambra grigia naturale (che proviene da calcoli intestinali del capodoglio) a causa della difficile reperibilità e dell’alto prezzo. In profumeria, si riproduce l’accordo ambrato essenzialmente costruito attorno alla vaniglia, al labdano, al benzoino e ai balsami del Perù e del Tolù.
- Olfattivamente, le fragranze di questa famiglia hanno sfumature sensuali e carezzevoli, avvolgenti ed eleganti.
- Il primo profumo ambrato è Ambre Antique di François Coty, lanciato nel 1908, che crea una vera tendenza nelle fragranze degli anni ’20.
- Per decenni la nota ambrata è stata dimenticata, ma verso la fine degli anni ’80 alcuni marchi di nicchia come Maitre Parfumeur et Gantier, Serge Lutens e L’Artisan Parfumeur lanciano fragranze che mettono nuovamente in evidenza questo prezioso accordo.
Tra i più conosciuti dei giorni nostri c’è Alien di Thierry Mugler. È importante non confondere l’ambra grigia o gli accordi ambrati con l’ambra gialla o vegetale che è invece una resina che proviene dalla fossilizzazione dei vegetali preistorici e non possiede alcun odore.
Il nome “esperidato” deriva dalle ninfe greche del tramonto, le Esperidi appunto. In numero di tre, dovevano sorvegliare il giardino degli dei i cui alberi producevano mele d’oro (arance) che donavano l’immortalità e che Ercole, nel corso delle sue fatiche, rubò.
- Per gli antichi, questo giardino era situato ai piedi dell’Atlante.
- Questa famiglia si riferisce alle composizioni ricche di agrumi, mediterranei e più tradizionali, come bergamotto, limone, mandarino, arancia e pompelmo, o più esotici quali kumquat, lime e yuzu.
- Dalla scorza degli agrumi si ricava l’olio essenziale per spremitura: la nota che ne deriva è molto fresca e volatile.
Alcune tecnologie più recenti permettono l’estrazione a freddo di tutte le parti volatili del succo dei frutti in lavorazione: gli estratti ottenuti in questo modo contengono una concentrazione di elementi aromatici di 150 volte superiore rispetto ai succhi freschi.
Nel 1988, con l’accordo dihydromircenol-agrumi, che diede origine a Cool Water di Davidoff, nasce la sfaccettatura nuova freschezza. La famiglia agrumata ha preso vita dall’ Aqua Mirabilis di Giampaolo Feminis per evolversi nelle acque di colonia più tradizionali tra le quali citiamo Acqua di Colonia 4711 e Acqua di Parma.
Evocazioni: freschezza, frizzantezza, allegria.
L’aroma è una sostanza vegetale odorosa utilizzata in medicina, in profumeria e in cucina. Da non confondere con le spezie, che sono usate prevalentemente secche, mentre gli aromi sono utilizzati freschi. Sono preponderanti le piante aromatiche, provenienti principalmente dal bacino del Mediterraneo, che trasmettono freschezza e vivacità alle composizioni: timo, basilico, salvia, rosmarino, menta, basilico e anche le note tè.
- La lavanda è l’emblema della famiglia aromatica ed è stata molto utilizzata nelle composizioni all’inizio del 20° secolo.
- È una famiglia molto naturale e apporta una nota fresca e campestre alle composizioni.
- Si sposa particolarmente bene con note marine e ozoniche per un effetto di grande dinamismo e un’impronta sportiva.
Dagli intramontabili English Lavender di Atkinsons del 1910 e Pour un Homme di Caron del 1934, questa categoria si è evoluta dai profumi monocorde, imperniati sulla lavanda, a composizioni più ricche e sofisticate, utilizzando una varietà più ampia di sfumature olfattive.
Denominata anche floreale, è la famiglia delle fragranze femminili per eccellenza. Dalla nota floreale semplice – chiamata soliflore – alla combinazione con altre sfaccettature, il caleidoscopio dei profumi fioriti offre un’infinità di sfumature, dalle più fresche alle più avvolgenti: se si utilizzano fiori opulenti – come il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang, la tuberosa – si avrà un effetto più ricco e intenso; con fiori di carattere più delicato – il neroli, il geranio, la fresia, il mughetto – si otterrà una freschezza più soave.
Oltre alla grande varietà di fiori, offerta dalla natura, in profumeria si utilizzano anche molecole di sintesi e riproduzioni per ricreare il profumo di fiori rari – e molto costosi – o troppo delicati per essere trattati con metodi di estrazione tradizionali. Si ottengono così delle fragranze con un tocco olfattivo più moderno.
Ogni fiore è stato fonte di ispirazione per i creatori e non sarà mai esauriente cercare di citarli tutti: la rosa cara alle creazioni di Parfums de Rosine; la violetta, esaltata da Ludovico Borsari nella Violetta di Parma; Chloe e Giorgio di Beverly Hills lanciano la moda delle note intense di tuberosa; il gelsomino si delinea come il simbolo di Joy di Patou; più fresco e primaverile, il mughetto segna la nascita di Diorissimo di Dior, mentre l’esotico ylang accende la seduzione di Fidji di Guy Laroche.
Il connubio tra fiori e aldeidi è, invece, alla base di grandi classici, eleganti e senza tempo: Chanel N.5, Arpège di Lanvin, Vent Vert di Balmain, Chanel N.19. Infine, quando i fiori intensi e opulenti si legano a note speziate, legnose, gourmand, orientali o cipriate nascono fragranze sensuali e avvolgenti, ad alto carico seduttivo: intramontabili L’air du Temps di Nina Ricci, Amarige di Givenchy, L’Heure Bleue di Guerlain, Ombre Rose di Jean-Charles Brosseau.
Evocazioni: intensità, seduzione, ricchezza (se fiorita ricca); delicatezza, gioia, tenerezza (se fiorita fresca). Si tratta di una vera e propria “struttura” caratterizzata da un accordo di base di lavanda, geranio, vetiver, muschio di quercia e cumarina o fava tonka, al quale si aggiungono sfumature più o meno fresche che ne esaltano la personalità. Può essere interpretato in vari modi a condizione di rispettare lo schema di base.
Fougère Royale di Houbigant, creato nel 1882, è all’origine del nome di questa famiglia di profumi maschili: si tratta di una denominazione di fantasia che nulla ha a che vedere con l’odore della felce (traduzione letterale del francese fougère). Il carattere virile e rassicurante delle composizioni ne ha determinato l’ampio successo riscontrato presso il pubblico maschile, creando gli indimenticabili Azzaro pour Homme, Drakkar Noir di Guy Laroche e Tsar di Van Cleef & Arpels.
Evocazioni: sicurezza, raffinatezza, grande classico maschile.
Fu François Coty a creare la prima composizione chypre che costituiva un’evocazione dell’atmosfera dell’isola di Cipro, all’epoca meta preferita di vacanze per l’alta società. Coty ricreò in un profumo le sensazioni provate durante il viaggio: se fosse stato un pittore, anziché un profumiere, avrebbe dipinto un paesaggio.
Si tratta di un accordo composto da bergamotto, rosa o gelsomino, muschio di quercia, patchouli e labdano. Alcuni componenti dell’accordo originale (come, per esempio, il gelsomino) sono stati sostituiti da molecole sintetiche che danno maggiore slancio alle composizioni e un carattere più moderno. Fragranze senza tempo appartenenti a questa famiglia sono Mitsouko di Guerlain e Aromatics Elisir di Clinique.
In versione moderna, troviamo molte fragranze tra le quali Narciso Rodriguez for Her rappresenta sicuramente quella di maggiore successo. Attenzione a non confondere chypre con cipriato ! Evocazioni: eleganza raffinata, senza tempo, aristocratica.
La famiglia legnosa è caratterizzata da materie prime naturali (cedro, sandalo, vetiver, patchouli, muschio di quercia, ), da molecole di sintesi e riproduzioni. La varietà dei legni produce note più secche (cedro e vetiver), più morbide (sandalo, legni ambrati) o umide (foglie del patchouli).
Le note legnose conferiscono carattere, calore e ampiezza alla creazione. Nelle composizioni maschili, i legni sono presenti da molto tempo e spesso costituiscono una specie di “colonna vertebrale” attorno alla quale si sviluppano le fragranze. Possono essere rinfrescate con sfaccettature aromatiche, marine o agrumate, o rese sensuali e avvolgenti con tocchi speziati, cuoio, orientali, fruttati o gourmand e cipriati.
Capostipite senza tempo, Pino Silvestre di Vidal avvia la stirpe dei legnosi freschi, seguito negli anni da Fahrenheit di Dior con sfaccettature vegetali e fiorite, da Kenzo pour Homme con una nota di testa marina e da Déclaration di Cartier con le sue vivaci spezie fresche.
Sono proprio le spezie, quelle più tradizionali e secche presenti negli storici Vetiver di Guerlain e Egoïste di Chanel a infondere alle composizioni una venatura intensa e voluttuosa. Per declinazioni al femminile bisognerà attendere gli anni ’90 con Feminité du Bois di Serge Lutens per sentire un accordo legno di cedro-sandalo.
In abbinamento con note fiorite o muschiate gli accordi legnosi danno vita a fragranze sottili e originali, di elitaria raffinatezza. Negli ultimi anni, si sta diffondendo in maniera decisa una nuova generazione di note: i legni ambrati. Nascono nel 1949 grazie al direttore della ricerca di Firmenich, Max Stoll, che scopre l’Ambrox, un isomero dell’ambra grigia.
- Agli inizi degli anni ’80, Firmenich rende pubblici i brevetti su questa molecola dando così l’opportunità ad altre aziende di iniziare la ricerca e poi la produzione di nuove versioni, decretando di fatto la nascita dell’espressione “legni ambrati”.
- La parola ambrato, in questo caso, non fa riferimento all’universo delle note ambrate ma bensì è un termine generico che raggruppa una famiglia di molecole dalle particolari proprietà: sono raggruppate sotto questo termine molecole dall’odore legnoso, ardente, pungente e intenso come il Cashmeran, il Cédramber, l’Iso E Super, il Karanal, l’Amber Xtreme, il Lorenox.
Sono molto apprezzate soprattutto per le loro proprietà di persistenza e di diffusione. Evocazioni: sicurezza, calore, equilibrio. Il termine orientale è utilizzato per definire sensazioni olfattive molto avvolgenti, lussureggianti, evocazioni di mondi lontani da dove provengono odori quasi sconosciuti. La struttura orientale è un accordo di materie prime costruito attorno a note vanigliate e speziate e al patchouli.
- Se unite a sfaccettature cipriate, muschiate, speziate o legnose sono strutture di forte impatto, avvolgenti e sensuali.
- Le versioni più fresche, invece, si associano a una componente più leggera (aromatica, fiorita) e sono definite “semi-orientali” o “florientali”.
- I primi profumi di successo di questa famiglia furono Habanita di Molinard del 1921e Shalimar di Guerlain del 1925, seguiti da Opium di YSL e Samsara di Guerlain.
Angel di Thierry Mugler del 1992 è stata la prima composizione ad affiancare alla nota orientale l’innovativa sfaccettatura gourmand, una tendenza seguita da Lolita Lempicka e molti altri e che trova tuttora grande riscontro. Evocazioni: sensualità, calore, superbia.
Cosa sono i profumi Chypre?
Chypre, questo sconosciuto! FAMIGLIA OLFATTIVA CHYPRE. In questo articolo voglio addentrarmi nella parte più scientifica della profumeria relativa alla creazione di fragranze. Un profumo certo è soprattutto esperienza ed emozione, ma prima di arrivare nella boccetta, percorre un cammino fatto di sperimentazione, ricerca, analisi, sviluppo e studio delle materie prime e delle famiglie olfattive.
- In particolar modo voglio dedicare un approfondimento alla Famiglia Olfattiva CHYPRE da sempre avvolta in un’ambiguità linguistica che erroneamente la associa ai cipriati cioè ai profumi talcati.
- CHYPRE E LE SUE ORIGINI.
- Cosa significa Chypre? Come si traduce in Italiano? Cipriato? NO! Semmai Cipriota.
Ma partiamo dall’inizio! Chypre in francese si traduce con “Cipro” cioè l’isola nel Mediterraneo dove nacque Venere, dea della bellezza e i cui profumi hanno ispirato il famosissimo profumo Chypre di Coty del 1917. Ed è con lui che nasce la Famiglia Olfattiva Chypre. Chypre è un omaggio olfattivo all’isola greca tanto amata dal genio eclettico di Coty E fu sempre Coty che con il suo talento diede inizio ad un concetto diverso e più moderno di profumeria e fragranze artistiche. Il suo Chypre, antesignano dei profumi genderless, nasce come profumo maschile (all’epoca i profumi erano molto diversi uomo o donna), ma col tempo ha incontrato sempre più i gusti femminili diventando principalmente da donna.
una base legnosa di Patchouly e sandalo, umida di muschio di quercia, resine come il laudano unito alla dolcezza di note olfattive come la vaniglia e la molecola cumarina un cuore fiorito caldo, avvolgente che lo rende più femminile note di testa freschissime di aristocratico bergamotto
Sorprendentemente innovativo per l’epoca e fonte di ispirazione per molti profumi dopo di lui, questo è l’accordo tipico che si ritrova nei profumi di questa famiglia, dal carattere deciso, spesso considerati unisex, per esempio se si tratta degli Chypre verdi o cuoio.
Le fragranze Chypre sono setose, preziose, acute e con una forte personalità. Fragranze che fanno molto rumore! CHYPRE VS TALCATO. La confusione dunque è meramente linguistica. L’assonanza verbale trae facilmente in confusione. CHYPRE si ispira all’isola greca di Cypro, isola a cui Coty nel 1917 dedicò il suo profumo facendo nascere così una nuova famiglia olfattiva.
Chypre è dunque un accordo di bergamotto, patchouly, muschio di quercia. A cui possono essere aggiunte delle sfaccettature talcate come vaniglia e cumarina o resine come il laudano. Le sfaccettature sono aggiunte lievi e garbate che non hanno nulla a che fare con la famiglia olfattiva.
- TALCATO significa poudrè o cipriato, nota olfattiva che ricorda davvero la cipria delle nonne di una volta, composte per esempio da note di iris e violetta.
- E’ polveroso e vellutato.
- Le fragranze talcate ricordano la sensazione confortevole della pelle, con un velo di talco.
- In altre parole, sono tra i profumi discreti che sanno di pulito.
CHYPRE I PROFUMI PIU’ ICONICI. Alcune fragrance Chypre? Ne sono esempi Mitsouko del 1919, a cui seguì lo Chypre cuoiato Shocking dell’estroversa Elsa Schiaparelli, Miss Dior del 1947 divenuto poi Chypre fruttato nel 2005 con Miss Dior Cherie, preceduto da Polo Ralph Lauren uno Chypre verde lanciato nel 1978.
- E’ del 1961 il famoso Calèche di Hermes dal cuore fiorito innalzato dalle aldeidi e in fondo note più maschili di cuoio e legni.
- E come non ricordare Aromatic Elixir di Clinique del 1971? Una celebrazione del sentore hippy del Patchouly unito ad un cuore fiorito aromatico, unico e distintivo avvero.
- E concludo questa carrellata d’eccezione con Coco Mademoiselle di Chanel del 2001, spesso considerato fiorito ma che ha nello spirito l’accordo Chypre.
CHYPRE ELEGANZA SENZA TEMPO. I profumi Chypre rappresentano l’eleganza senza tempo della classica profumeria francese. Oggi sono divenuti più rari rispetto ad un tempo. Soprattutto per le nuove normative relative all’utilizzo degli ingredienti per creare le vere fragranze Chypre.