Come funzionano le ferie in busta paga? Come maturano? – Quanto spiegato riguarda le festività, mentre il discorso è diverso per quanto concerne le ferie. Ogni dipendente ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane, anche se sono i singoli Contatti Collettivi Nazionali del Lavoro a determinante per ogni categoria professionale il numero esatto di ferie spettanti.
Nella busta paga è presente il numero di giorni o di ore di ferie maturati : si tratta semplicemente del numero di giorni previsti all’anno, diviso per le 12 mensilità. Le ferie maturate vengono solitamente riportate nella parte inferiore della busta paga e sono suddivise in tre categorie: maturate, godute, residue.
Maturate sono le ore/giorni di ferie complessivamente accumulati da quando è iniziato il rapporto di lavoro. Godute sono le ore/giorni effettivamente usufruiti. Residuo è il monte ore/giorni di cui il dipendente ancora dispone per le proprie ferie.
Come si fa a calcolare le ferie?
Quante ferie maturano in un anno – Per legge (Dlgs.n.66/2003) ogni dipendente in un anno di lavoro matura non meno di quattro settimane di ferie. I singoli contratti collettivi possono intervenire prevedendo condizioni di maggior favore come un numero superiore di ferie.
Le regole sulla maturazione delle ferie vengono definite dai CCNL che possono fissare condizioni diverse a seconda dell’anzianità di servizio o della qualifica contrattuale (operai e impiegati). I CCNL possono esprimere l’ammontare delle ferie maturabili in giorni o ore. Per calcolare il numero di ferie che il dipendente matura ogni mese si assume il valore annuo e lo si divide per 12.
Il risultato dev’essere poi moltiplicato per i mesi di rapporto tenendo presente che le frazioni di almeno 15 giorni di calendario permettono di maturare una quota intera di ferie.
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- Facciamo l’esempio di un dipendente che maturi 160 ore all’anno di ferie equivalenti a:
- 160 / 12 = 13,33 ore di ferie per ogni mese di rapporto.
Supponiamo che il dipendente venga assunto il 14 giugno 2018. A dicembre 2018 avrà maturato 7 quote mensili di ferie, compresa quella di giugno 2018 perché il periodo è stato superiore a 15 giorni di calendario. Il saldo sarà pari a: 13,33 * 7 = 93,31 ore di ferie.
Cosa vuol dire ferie godute in busta paga?
Busta paga: ore/giorni ferie residue – Il dato rappresenta l’ammontare delle ferie residue all’ultimo giorno del mese di riferimento del cedolino, Ad esempio il cedolino di Marzo 2020 riporterà il saldo delle ore di ferie al 31/03/2020. Nel caso di Tizio il residuo sarà quello al 31/05/2020, pari a: 46,52 (ore residue anno precedente) + 72,10 (ore maturate anno corrente) – 20,00 (ore godute anno corrente) = 98,62 ore.
Quanto vengono pagati i giorni di ferie non goduti?
Ferie non godute: quanto vengono pagate? – La domanda che molti si pongono riguarda l’ammontare spettante al lavoratore relativo all’indennità sostitutiva. Insomma, quanto vengono pagate le ferie non godute ? Essendo equiparabili ad un giorno lavorativo normale, le ferie non godute vengono liquidate al pari di un giorno lavorativo,
Come si calcolano 15 giorni di ferie?
Ferie, nei 15 giorni consecutivi si contano il sabato e la domenica? Quando si va in ferie, soprattutto come dipendenti, non sempre si conosce nei dettagli la normativa di riferimento e si rischia di incorrere in “ingiustizie” non volute. Vediamo di chiarire.
La durata delle ferie è stabilita dalla legge, che prevede la maturazione di 4 settimane ogni anno, delle quali almeno 2 settimane devono essere utilizzate entro l’anno di maturazione. Accanto alla legge generale, ci sono poi i singoli contratti collettivi che disciplinano in modo dettagliato la distribuzione delle ferie, in particolare per i dipendenti.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti pubblici, il indica che la durata delle ferie è di 32 giorni lavorativi, Se l’orario settimanale di lavoro è distribuito su cinque giorni, il sabato non è giorno lavorativo e i giorni di ferie si riducono da 32 a 28,
Nè i giorni non lavorativi, nè le domeniche possono quindi considerarsi Le ferie poi vanno in genere fruite in almeno quindici giorni continuativi nel periodo che va dal 1 giugno al 30 settembre. La contrattazione colletiva può comunque ridurre il limite delle due settimane di ferie, a condizione che la riduzione del periodo sia dovuta a esigenze aziendali importanti.
In alcuni casi il contratto può anche prolungare a 30 mesi il periodo entro il quale bisogna fruire delle 4 settimane di ferie. Per quindici giorni continuativi di si intendono 15 giorni più due domeniche nel caso si fosse dipendenti con sabato lavorativo o 15 giorni di ferie più quattro giorni, ovvero 2 sabati e 2 domeniche, nel caso di sabato non lavorativo.
- Nel caso in cui quindi il dipendente goda di 15 giorni consecutivi di calendario, in realtà le ferie di cui usufruisce risultano pari a 13 giornate, nel caso in cui il dipendente lavora anche il sabato, o di 11 giornate, per il dipendente che lavora solamente da lunedì a venerdì.
- Ciò non porta un problema solamente al lavoratore, che gode di meno giornate di ferie che gli spettano, ma anche all’amministratore e datore di lavoro,
Questo infatti risulta obbligato dal contratto collettivo nazionale del lavoro a far utilizzare tutte le ferie durante l’anno e solamente in caso di esigenze eccezionali di servizio che non abbiano reso possibile l’utilizzo delle ferie durante l’anno, esse devono essere utilizzate entro i primi sei mesi dell’anno successivo.
Quanto spetta di ferie?
Come si fa a calcolare i giorni di ferie? – Le ferie che spettano ogni anno al lavoratore dipendente sono per legge 4 settimane, generalmente corrispondenti a 26 giornate lavorative, anche se i contratti collettivi di settore possono aggiungere giorni di ferie o prevedere quantità maggiori in alcuni casi, per esempio con l’aumentare dell’anzianità.
Il numero totale delle giornate di ferie spetta però soltanto al lavoratore che ha un lavoro a tempo pieno e per cui il rapporto di lavoro sia durato tutto l’anno, cioè 12 mesi. Questo significa che se un lavoratore è stato assunto nel corso dell’anno, oppure se ha un orario di lavoro che prevede un numero inferiore di ore lavorate, per esempio un contratto di lavoro part-time orizzontale o verticale, il calcolo delle ferie dovrà tenere conto dell’orario effettivo di lavoro.
In questo caso quello che cambia però non è il numero delle giornate di lavoro, che rimane lo stesso, ma il numero delle ore di ferie concesse, Le ferie maturate vengono indicate in busta paga, assieme alle altre voci che compongono il cedolino mensile dello stipendio.
Cosa succede se non si fanno le ferie?
Cosa succede alle ferie residue dopo i 18 mesi? -, quindi restano a disposizione del dipendente. Per l’INPS tuttavia è come se queste fossero state utilizzate, quindi al datore di lavoro spetta l’obbligo di versare i contributi previsti. Le ferie non godute spettano ancora al lavoratore che, pur non avendole smaltite, potrà ottenere un’indennità sostitutiva con la cessazione del rapporto di lavoro.
Quando si è in ferie si maturano le ferie?
Durante le ferie e gli altri giorni di assenza si maturano le ferie? Sì, ma dipende dal motivo dell’assenza : ecco quando. Sappiamo che le ferie si maturano in base ai giorni effettivamente lavorati, ma cosa succede se il dipendente si assenta per malattia, maternità o durante le ferie estive?
Cosa si intende per 2 settimane di ferie?
Cosa afferma la norma? – Il lavoratore ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane. Tale periodo, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, va goduto per almeno 2 settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell’anno di maturazione e, per le restanti 2 settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione.
Quanti giorni di ferie con settimana corta?
Per il personale ATA, il CCNL prevede che, ai fini del calcolo dei giorni di ferie spettanti, la settimana lavorativa sia calcolata su uno standard di 6 giorni, anche se la scuola presso cui il contratto è attivo ha scelto la settimana corta e resta chiusa il sabato.
Cosa dice la legge sulle ferie?
Diritto alle ferie: sancito dalla Costituzione – Iniziamo dalle basi: il diritto alle ferie è la facoltà del dipendente di prendersi un riposo retribuito, per recuperare le energie psicofisiche e le relazioni sociali. Questo diritto si estende a tutti lavoratori dipendenti, qualunque sia la loro qualifica, mansione o contratto applicato.
Viene riconosciuto anche ai soggetti impiegati nei lavori socialmente utili, nei lavori di pubblica utilità e nei progetti di inserimento. L’obbligo di concedere le ferie retribuite non spetta solo alle imprese, ma anche ai datori di lavoro individuali. Il diritto alle ferie viene sancito dall’ articolo 36 della Costituzione : “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
Attenzione, quindi: per il dipendente è obbligatorio godere delle ferie, Questo punto è molto importante e ci servirà per trattare i temi successivi.
Come funziona il pagamento delle ferie?
Retribuzione delle ferie: quanto spetta – I periodi di ferie sono retribuiti dal datore di lavoro. In particolare:
I dipendenti con stipendio fisso mensile non subiscono alcuna riduzione di retribuzione per i periodi di assenza per ferie; I lavoratori retribuiti ad ore ricevono un compenso per i periodi di ferie, ottenuto moltiplicando la paga oraria per le ore di ferie fruite.
Peraltro, le ore di assenze per ferie sono considerate utili ai fini della maturazione di:
Ferie e permessi; Mensilità aggiuntive (tredicesima ed eventuale quattordicesima); TFR.
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Dove si vedono le ore in busta paga?
Voci in busta paga: retribuzione fissa e retribuzione da rilevazione delle presenze – Le prime righe del prospetto centrale della busta paga indicano i dati relativi alla retribuzione mensile effettiva e alle componenti variabili della retribuzione. Nella seconda sezione del corpo del cedolino il lavoratore può leggere:
- Retribuzione mensile
- Retribuzione delle eventuali ore di straordinari
- Retribuzione dei premi di produttività
- Tredicesima o quattordicesima mensilità
- Eventuale anticipo del TFR
Nelle apposite colonne presenti nella busta paga vengono evidenziati:
- Le voci variabili del mese (es. retribuzione, straordinari, tredicesima, ecc)
- L’importo base, ovvero la tariffa giornaliera per mese;
- I giorni (o le ore) di lavoro pagati nel mese di riferimento;
- Le trattenute (ad esempio le trattenute per contributi o per l’IRPEF);
- Le competenze, che corrispondono all’importo posto a pagamento.
Dove si vedono le ore di permesso in busta paga?
Domanda di: Morgana Marino | Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5 ( 34 voti ) Dove trovare i permessi e ROL in busta paga I permessi, i ROL e le ex festività si collocano di solito tra gli elementi che che concorrono alla retribuzione. Li puoi trovare nel corpo della busta paga, oppure nella sezione inferiore.
Quanto valgono i giorni di ferie?
Part time – Se il lavoratore è assunto con un contratto part time, bisogna distinguere tra part-time orizzontale e part-time verticale:
In caso di part-time orizzontale, significa che il dipendente lavora tutti i giorni ma con orario ridotto. In questo caso matura gli stessi giorni di ferie previsti per i full time, in base al CCNL di riferimento. Se quindi il CCNL per il full time prevede 2 giorni di ferie al mese, anche il dipendente part time ne matura altrettanti. Il calcolo per il valore economico netto di un giorno di ferie è quindi lo stesso dei passi precedenti. Dunque: retribuzione mensile netta divisa per 22 o 26 giorni a seconda che il lavoro si svolga su 5 o 6 giorni settimanale. In caso di part-time verticale, il dipendente non lavora tutti i giorni. Dunque il numero di giorni di ferie spettanti va ridotto in proporzione ai giorni di effettivo lavoro. Il valore di un giorno di ferie quindi, si ottiene dividendo retribuzione lorda per il numero di giorni di lavoro mensili. Quindi se la retribuzione lorda mensile è pari a 500 euro e i giorni al mese lavorati sono 15, allora un giorno di ferie vale 33,33 euro (500 : 15).