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Come Si Legge Una Busta Paga Inail?

Come Si Legge Una Busta Paga Inail
I parte: dati aziendali e del dipendente – La prima parte della busta paga INAIL contiene i seguenti elementi: Come Si Legge Una Busta Paga Inail

Codice azienda : il codice identificativo dell’azienda; Ragione sociale : il nome dell’azienda; Indirizzo : il luogo ove ha sede l’azienda; Codice fiscale : codice fiscale attribuito all’aziendaM Posizione INPS : la posizione INPS dell’azienda; P.A.T. Inail : la posizione INAIL dell’azienda; Unità locale : il codice di attribuzione dell’azienda; Codice dipendente : il codice identificativo del dipendente; Dati anagrafici del dipendente : nome e cognome, data di nascita; Dati di assunzione : inizio e fine (se si tratta di contratto a tempo determinato); Tipologia contrattuale : nell’esempio è un contratto a progetto, quindi a tempo determinato; Mese di riferimento : nell’esempio è una busta paga del mese di dicembre.

La seconda parte della busta paga, mostra le voci retributive:

Compenso detto anche Retribuzione Base o Minimo contrattuale : è il compenso lordo del lavoratore, a cui andranno sottratte tutte le trattenute varie a suo carico; si tratta del compenso minimo obbligatorio a cui va aggiunta la contingenza che si trova subito dopo; Contingenza : è una voce che era nata per inserire l’aumento di stipendio sulla base dell’aumento del costo della vita, che doveva essere aggiornata annualmente. Da molti anni i CCNL di riferimento non la aggiornano più, al punto che è diventata una parte fissa della retribuzione. In alcuni casi questa voce non c’è proprio, perché viene inserita direttamente nella voce Compenso/Retribuzione Base. Se quindi sulla tua busta paga non c’è, è perché è stata sommata alla retribuzione base, per giungere al reddito complessivo; Terzo Elemento / EDR (Elemento distintivo della retribuzione): è anche questa una voce che si sommava alla retribuzione base, come una sorta di adeguamento in base alla mansione del lavoratore. Oggi questa voce è quasi sparita del tutto dalle buste paga, inglobata anch’essa nella retribuzione base; Scatti/aumenti anzianità : ogni CCNL prevede un amento dello stipendio in base agli anni di servizio, di solito ogni tre anni, ma ogni CCNL può prevede una frequenza diversa; Contributo INAIL : è il contributo a carico del lavoratore e che si versa all’INAIL; Imponibile INAIL : è la parte del tuo stipendio su cui si calcola il contributo INAIL da versare; Contributo IVS : significa Contributo I nvalidità V ecchiaia S uperstiti, è quindi un contributo INPS, la quota a carico del dipendente e che il datore di lavoro trattiene dalla busta paga e versa all’istituto di previdenza. Il contributo IVS serve, come si comprende dal nome stesso, a finanziare il fondo assicurativo per la pensione di vecchiaia o in caso di invalidità del lavoratore o di sua morte (in questo caso per tutelare i superstiti); Contributo IVS aggiuntivo : è un contributo INPS in più, che ammonta all’1%, calcolato sul reddito dipendente ma solo se la sua retribuzione lorda è maggiore di 46.123 all’anno; Imponibile IRPEF : è la parte del tuo stipendio su cui si calcolano le tasse dovute ossia l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche); di solito non coincide con lo stipendio lordo, perché l’IRPEF non si calcola su tutto lo stipendio, ma su una parte decurtata di alcune trattenute; IRPEF Lorda : è l’imposta sul reddito delle persone fisiche da te dovuta; Detrazioni Lav. Dipendente : sono delle detrazioni che vanno a ridurre la tua IRPEF lorda e quindi aumentano lo stipendio netto; Detrazione figli a carico : è una ulteriore riduzione della tassa dovuta, concessa dallo stato se hai figli a carico; fa quindi aumentare lo stipendio netto; Detrazione coniuge a carico : è una ulteriore riduzione della tassa dovuta, concessa dallo stato se il coniuge è a tuo carico; fa quindi aumentare lo stipendio netto; Tredicesima : è la tredicesima mensilità che viene pagata in prossimità delle feste natalizie; Quattordicesima : è la quattordicesima mensilità che viene pagata in prossimità dell’estate, di solito verso giugno/luglio; Conguaglio : nel mese di dicembre solitamente, l’azienda effettua nuovamente un calcolo delle tasse dovute dal lavoratore. Delle volte succede che le tasse dovute non coincidono con quelle già versate e quindi la differenza viene addebitata (in caso di maggiori tasse dovute) o accreditata (in caso di tasse pagate più di quanto dovuto) sull’ultima busta paga, quella di dicembre; Altre voci tra parentesi : sono voci che non servono per il calcolo dello stipendio e quindi non devi conteggiarle, sono voci che servono per altri calcoli contabili.

Nella terza e ultima parte, troviamo dei dati riepilogativi e altre voci utili al lavoratore:

Retribuzione utile TFR : è la parte di stipendio su cui viene calcolata la quota di TFR maturata in questo mese; TFR maturato : è la liquidazione che maturi questo mese e che ti sarà pagata al momento della cessazione del rapporto di lavoro; Ferie godute : sono le ferie spettanti e di cui hai già usufruito, che hai già consumato; Ferie non godute : sono le ferie maturate e che ancora non hai consumato; ROL : sono i permessi retribuiti maturati; Stipendio netto : è la tua retribuzione netta.

: Come leggere busta paga 2023: ferie, permessi, INAIL, retribuzione

Come vedere la busta paga Inail?

Se sei un dipendente pubblico puoi scaricare la tua busta paga recandoti sul portale NoiPA, ovvero il portale del MEF (Ministero di Economia e Finanze) tramite il quale i dipendenti pubblici possono scaricare i cedolini erogati dalla pubblica amministrazione.

Perché sulla busta paga c’è scritto Inail?

Domanda di: Cosetta Gatti | Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023 Valutazione: 4.5/5 ( 11 voti ) Imponibile INAIL: è la parte del tuo stipendio su cui si calcola il contributo INAIL da versare; Contributo IVS: significa Contributo Invalidità Vecchiaia Superstiti, è quindi un contributo INPS, la quota a carico del dipendente e che il datore di lavoro trattiene dalla busta paga e versa all’istituto di previdenza.

Come viene pagato l’infortunio in busta paga?

Chi paga lo stipendio durante l’infortunio: cosa paga il datore di lavoro? –

  • Abbiamo già detto che l’Inail paga l’indennità dal quarto giorno in poi fino a completa guarigione e, quindi, alla ripresa dell’attività lavorativa da parte del dipendente.
  • I primi 3 giorni, allora, restano a carico del datore di lavoro, il quale deve pagare il 100% della retribuzione per il giorno in cui si è verificato l’ infortunio e il 60% per i successivi 3 giorni.
  • Ricordiamo che spesso i contratti collettivi di settore prevedono condizioni più favorevoli per il lavoratore.
  • Quindi il consiglio è sempre quello di dare un’occhiata al proprio contratto per scoprire se il datore di lavoro deve corrispondere qualcosa in più rispetto a quello che abbiamo appena visto.
  • Normalmente accade così.
  • Ad esempio, se lavoriamo in un supermercato come cassiere, in caso di infortunio, il datore di lavoro deve pagarci, o meglio integrare l’indennità Inail, al 90% dello stipendio dal quinto al ventesimo giorno di infortunio e al 100% dal ventunesimo giorno in poi.
  • Ancora meglio se lavoriamo in un’azienda metalmeccanica o facciamo il camionista, poiché in questi casi abbiamo diritto a ricevere il 100% della retribuzione per tutto il periodo di assenza per infortunio,
  • Si noti che l’Inail paga un’indennità temporanea tutte le volte in cui l’ infortunio ha provocato l’inattività del dipendente per un periodo limitato di tempo e, quindi, tutte le volte in cui, a guarigione avvenuta, quest’ultimo può tornare tranquillamente a lavorare come prima.
  • Invece, se il lavoratore subisce un danno permanente alla salute, che varia dal 5 al 15%, ha diritto a ricevere dall’Inail un’indennità risarcitoria in un’unica soluzione.
  • Per quantificare l’indennità si tiene conto dell’età del dipendente e della lesione accertata in base alla “tabella delle menomazioni” prevista dalla,
  • Infine, se il lavoratore subisce un danno permanente superiore al 15%, riceverà dall’Inail un vitalizio e cioè una somma mensile per tutta la vita.
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Come verificare Inail?

Dal 1° luglio 2015 chiunque vi abbia interesse può verificare, con un’unica interrogazione e in tempo reale, la regolarità contributiva di un’impresa nei confronti di:

Inps Inail Casse edili, per le imprese classificate o classificabili ai fini previdenziali nel settore industria o artigianato alle attività dell’edilizia, nonché per le imprese che applicano il relativo contratto collettivo nazionale sottoscritto dalle organizzazioni, per ciascuna parte, comparativamente più rappresentative.

Il documento di regolarità contributiva deve essere richiesto tramite il servizio “Durc On Line”, indicando il codice fiscale del soggetto da verificare e l’indirizzo Pec al quale ricevere le notizie relative allo stato della richiesta. Se, in base ai requisiti di regolarità contributiva stabiliti dal decreto ministeriale del 30 gennaio 2015, il soggetto è regolare, l’esito positivo della verifica ha validità di 120 giorni dalla data dell’interrogazione.

In tal caso i sistemi generano un documento in formato pdf denominato Durc On Line. Se, invece, per il soggetto di cui si deve verificare la regolarità è stato già emesso un Durc On Line in corso di validità, il servizio rinvia allo stesso documento. Qualora non sia possibile attestare la regolarità contributiva in tempo reale, l’Inps, l’Inail e le Casse edili trasmettono tramite Pec, all’interessato (impresa, lavoratore autonomo, ecc.) o al soggetto da esso delegato, ai sensi dell’art.1 della legge 12/1979, l’invito a regolarizzare con indicazione analitica delle cause di irregolarità rilevate da ciascuno degli enti tenuti al controllo.

Per l’Inail l’invito a regolarizzare contiene anche la richiesta di fornire ogni elemento utile per l’esito positivo della verifica. L’interessato può regolarizzare la propria posizione e/o fornire gli elementi utili richiesti entro il termine di 15 giorni dalla notifica dell’invito.

  1. L’invito a regolarizzare impedisce ulteriori verifiche e ha effetto per tutte le interrogazioni intervenute durante il predetto termine di 15 giorni e comunque per un periodo non superiore a 30 giorni dall’interrogazione che lo ha originato.
  2. In caso di mancata regolarizzazione, e comunque entro il trentesimo giorno dall’interrogazione, la risultanza negativa della verifica è comunicata ai soggetti che hanno effettuato l’interrogazione con indicazione degli importi a debito e delle cause di irregolarità.

In caso di irregolarità contributiva le stazioni appaltanti e le amministrazioni procedenti devono attivare il procedimento previsto dall’art.31, commi 3 e 8-bis del decreto legge 69/2013 convertito dalla legge 98/2013 con pagamento diretto delle somme agli enti previdenziali.

Chi è tenuto a pagare l’Inail?

Il costo dell’assicurazione, il cosiddetto premio, è a carico del datore di lavoro, dell’artigiano senza dipendenti o del lavoratore autonomo dell’agricoltura.

Che cos’è il contributo Inail?

I CONTRIBUTI INAIL – I contributi INAIL, come è stato già possibile intuire, servono a coprire il rischio di infortuni e malattia sul luogo di lavoro. L’assicurazione INAIL è obbligatoria e permette ai lavoratori assicurati di usufruire dell’eventuale assistenza sanitaria in caso di malattia o infortunio.

Chi paga INPS e Inail?

Contributi previdenziali: di cosa si tratta – Con il termine contributi si indicano prelievi di una certa somma di ricchezza da destinare ad una amministrazione pubblica. Generalmente i contributi possono essere di natura fiscale, nel caso per esempio delle imposte, oppure di natura previdenziale, nel caso in cui vengono versati per la copertura di una futura pensione o di prestazioni di natura assistenziale di diverso tipo.

I cittadini che lavorano attivamente versano contributi in base al periodo lavorato effettivamente, o nel caso di molte Partite Iva, in base al reddito effettivo. Secondo le norme italiane, al momento in cui viene iniziato un lavoro, sia come autonomo che come dipendente, è obbligatorio iniziare a versare i contributi ad un ente previdenziale.

I contributi fanno riferimento ad una quota della retribuzione in caso di rapporti di lavoro subordinato o del reddito di lavoro destinate al finanziamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali previste dalla legge. Il loro versamento è obbligatorio.I contributi si possono classificare in due differenti tipologie:

contributi previdenziali : ovvero versamenti obbligatori effettuati dal datore di lavoro nei confronti dell’ente previdenziale al fine di ottenere la prestazione pensionistica; contributi assistenziali : versamenti effettuati all’Inps o all’Inail, al fine di ottenere una copertura dei rischi legati agli infortuni e alle malattie professionali, all’invalidità, malattia.

Il mancato versamento dei contributi può causare sanzioni anche importanti ai datori di lavoro, se non provvedono al versamento per conto dei propri lavoratori dipendenti, oppure sanzioni ai lavoratori autonomi, per il mancato versamento. L’onere contributivo incombe sia sul lavoratore, mediante una trattenuta in busta paga, sia sul,

Che cosa è il contributo IVS in busta paga?

Contributi IVS 2023: cosa sono – Il contributo IVS (acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) ha l’obiettivo di finanziare le spese che l’Inps sostiene per le prestazioni economiche riconosciute nei casi di anzianità, morte o inabilità del lavoratore assicurato.

Che cosa sono i contributi IVS?

Il contributo IVS, acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti, rappresenta la somma versata all’Inps a finanziamento delle prestazioni che l’Istituto garantisce per gli eventi di inabilità al lavoro, anzianità o morte del lavoratore. Serve quindi a finanziare il pagamento delle varie pensioni, delle prestazioni a sostegno del reddito e di alcuni ammortizzatori sociali.

Come avviene ad esempio per le indennità di malattia e maternità, l’Inps interviene nel garantire copertura economica a fronte di tutta una serie di eventi che impediscono all’assicurato di svolgere l’attività lavorativa e, di conseguenza, ottenere somme destinate alle necessità di vita proprie e del nucleo familiare.

A differenza di altri contributi, le somme destinate alla gestione Invalidità, Vecchiaia e Superstiti riguardano tanto i lavoratori dipendenti quanto parasubordinati e lavoratori autonomi iscritti all’Inps senza albo e cassa, Analizziamo in dettaglio cosa sono e come funzionano i contributi IVS in base alle più importanti categorie di lavoratori (autonomi, dipendenti e parasubordinati) e le differenti modalità di calcolo e versamento.

Dove si vede la paga base in busta paga?

1. La parte alta della busta paga: la retribuzione di riferimento – Generalmente nella parte alta del cedolino paga, troviamo indicata la retribuzione di riferimento, La retribuzione di riferimento è la base di calcolo della busta paga, e non è altro che la traduzione economica del livello di inquadramento del lavoratore e del C.C.N.L.

In che giorno del mese paga l’Inail?

LA COPERTURA ASSICURATIVA CONTRO GLI INFORTUNI È OBBLIGATORIA? Il Testo Unico n.1124 del 1965 e le successive norme integrative come, ad esempio, il D.Lgs.38/2000, hanno previsto una precisa tutela di tutti i lavoratori, stabilendo l’obbligo per i Datori di Lavoro, di stipulare con l’ INAIL una assicurazione obbligatoria sia contro gli infortuni sia contro le malattie professionali per tutti i lavoratori.

Il Datore di Lavoro paga un premio, sulla base della retribuzione erogata al dipendente e al tasso di tariffa corrispondente alla lavorazione esercitata. All’assicurazione sono tenuti tutti i Datori di Lavoro che impieghino dipendenti e parasubordinati in attività considerate dalla legge rischiose, così come i sovrintendenti ai lavori, i soci delle società e cooperative, nonché gli apprendisti, ecc.

L’INFORTUNIO SUL LAVORO È SEMPRE RISARCITO? La risposta, nella maggior parte di casi, è affermativa, Tuttavia, è bene precisare come il lavoratore non venga risarcito, qualora, sebbene si infortuni sul posto di lavoro, la sua condotta sia stata del tutto avulsa dalla prestazione lavorativa affidatagli, nonché, a fronte di comportamenti abnormi ed imprevedibili (esorbitanti dalla sfera lavorativa governata dal soggetto datoriale al quale può essere attribuibile l’evento).

  1. Il Datore di Lavoro, infatti, non è responsabile qualora il lavoratore svolga una prestazione non richiesta e non prevista.
  2. In questo caso è irrilevante che il Datore abbia fornito o meno le attrezzature necessarie a tutelare l’integrità psico-fisica del lavoratore e abbia esercitato o meno il controllo sulla conseguente esecuzione nel rispetto dei paradigmi di sicurezza richiesti.
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LA COLPA DEL LAVORATORE COMPORTA L’ESCLUSIONE DELLA TUTELA INAIL? Sotto il profilo assicurativo, per giurisprudenza consolidata, il comportamento colposo del lavoratore, tra cui rientra anche la violazione dell’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale ( DPI ), non comporta di per sé l’esclusione dell’operatività della tutela prevista dall’assicurazione gestita dall’INAIL.

la retribuzione dal Datore di Lavoro, dal giorno dell’evento al terzo giorno dell’infortunio, pari:al 100% nel giorno in cui è avvenuto l’incidente (giornata di lavoro completa);al 60% per i 3 giorni successivi a carico del Datore di Lavoro, salvo diverse disposizioni contenute nei CCNL.un’ indennità dall’INAIL dal quarto giorno alla conclusione dell’infortunio sul lavoro pari a:al 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio ;al 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione.

L’indennità erogata dall’INAIL spetta al lavoratore anche per i festivi ed è anticipata dal Datore di Lavoro nella prima busta paga. L’INAIL copre anche tutti i costi sopportati dal lavoratore a causa dell’infortunio qualora dimostrati e riconosciuti dall’ente quale conseguenza dell’infortunio stesso (come ad es.

  1. Visite specialistiche, medicinali, riabilitazione, ecc.).
  2. Solitamente è prevista un’integrazione rispetto al trattamento INAIL da parte del Datore, in modo che il lavoratore percepisca una somma pari al 100% della retribuzione.
  3. Importante segnalare come in alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) sia previsto un limite temporale per l’infortunio sul lavoro: dopo 180 giorni di astensione infatti il lavoratore non ha diritto a conservare il posto di lavoro.

L’INFORTUNIO SUL LAVORO PUÒ CAUSARE UN DANNO RISARCIBILE DALL’INAIL? L’ infortunio sul lavoro può determinare una menomazione sulla persona del lavoratore tale da accertare in capo allo stesso un ” danno biologico”. Se l’infortunio sul lavoro determina:

una menomazione permanente inferiore al 6% non è dovuto alcun indennizzo ( franchigia ) da parte dell’INAIL;una menomazione permanente di entità tra il 6% e il 15% viene erogato un indennizzo in capitale, determinato in virtù di Tabelle aggiornate periodicamente (ultimo aggiornamento contenuto nel D.M.45/2019);una menomazione permanente di entità tra il 16% e il 100% prevede un indennizzo che viene erogato in rendita da determinare sempre con appropriate Tabelle di coefficienti (art.39 DPR 1124/1965), aggiornate ogni quinquennio.

In sostanza:

qualora dall’evento si verifichi un infortunio sul lavoro o una malattia professionale che comunque derivi una percentuale di menomazione compresa tra il 6% e il 15%, l’indennizzo del danno biologico avviene attraverso il pagamento di una somma liquidata in un’unica soluzione.Nell’ipotesi in cui il lavoratore abbia subito un infortunio sul lavoro o una malattia professionale invalidante per una percentuale superiore al 15%, l’Inail riconosce una rendita vitalizia che potrà essere corrisposta a vita qualora il grado di inabilità – nel tempo – non scenda al di sotto del 11%.

In caso di morte del lavoratore per infortunio sul lavoro, l’INAIL versa agli aventi diritto una rendita o un contributo una tantum. L’INFORTUNIO SUL LAVORO QUANDO VIENE RISARCITO DAL DATORE DI LAVORO? L’ infortunio sul lavoro viene risarcito dal Datore di Lavoro qualora in capo all’infortunato sia stato accertato un danno biologico inferiore al 6% (franchigia dell’INAIL) o per differenza tra l’indennizzo erogato dall’Inail per il danno permanente riconosciuto ed il maggior danno (danno morale, esistenziale) eventualmente patito dal lavoratore ( danno differenziale ).

In questo caso il danno del lavoratore potrà essere risarcito secondo il diritto civile (danno da lesioni micropermanenti o danno non patrimoniale). L’indennizzo dell’INAIL è riconosciuto automaticamente o pe legis, mentre il danno differenziale potrà essere preteso dal lavoratore con apposita azione giudiziaria nei confronti del Datore di lavoro o del terzo responsabile, limitatamente alla quota parte che ecceda quanto già erogato dall’ente assicurativo pubblico.

QUANDO E COME VIENE PAGATA L’INDENNITA’ INAIL? L’INAIL, una volta accertata la dinamica e la regolarità dell’infortunio, potrà corrispondere al lavoratore l’indennità dal quarto giorno successivo all’infortunio, Tale somma potrà essere anticipata all’infortunato da parte del Datore di Lavoro, al quale poi verrà rimborsata dall’INAIL.

assegno circolare o vaglia postale (solo per importi non superiori a 1.000 euro);accredito su c/c bancario o postale (obbligatorio per importi superiori ai 1.000 euro);accredito su libretto di deposito nominativo bancario o postale (obbligatorio per importi superiori ai 1.000 euro);carta prepagata dotata di codice IBAN.

L’INAIL PUÒ ESERCITARE L’AZIONE DI REGRESSO NEI CONFRONTI DEL DATORE DI LAVORO? A norma degli artt.10 e 11 D.P.R.30 giugno 1965, n.1124, l’ente previdenziale, qualora sia accertata una responsabilità civile, una volta erogata la prestazione al lavoratore infortunato, è legittimato ad esercitare l’azione di regresso (o di rivalsa nei confronti dei responsabili civili) in capo non solo al Datore di Lavoro, ma anche nei confronti dei soggetti responsabili o corresponsabili dell’infortunio.

Si tratta di persone che detengono il potere e il dovere di predisporre ed attuare le misure e gli strumenti atti a garantire la sicurezza nel luogo di lavoro. Il soggetto civilmente responsabile del sinistro, a fronte anche della diversa responsabilità a cui è tenuto, potrà essere obbligato a versare all’INAIL un importo pari al valore capitale della rendita dovuta e di ogni altra indennità liquidata a qualsiasi titolo.

OBBLIGO DI REPERIBILITÀ E FASCE ORARIE IN CASO DI INFORTUNI SUL LAVORO? L’ INAIL ha risposto (FAQ) a questa domanda chiarendo che l’ente ” non effettua controlli domiciliari e, quindi, non esistono fasce orarie di reperibilità che devono essere rispettate nei confronti dell’Istituto”.

  • L’Inail può, però, chiamare a visita il lavoratore infortunato inviando apposite cartoline di convocazione presso le proprie Sedi territoriali.
  • L’assicurato, a fronte di tale convocazione, ha l’obbligo di sottoporsi alle visite di controllo che l’Istituto intende eseguire (art.87 del DPR n.1124/1965: “l’infortunato non può, senza giustificato motivo, rifiutare di sottoporsi alle cure mediche e chirurgiche che l’Istituto assicuratore ritenga necessarie.”).

Tuttavia – come stabilito dalla sentenza 15773 del 9 novembre 2002 – i CCNL possono prevedere l’obbligo di reperibilità nelle fasce orarie anche per le assenze dei lavoratori dovute a infortunio o a malattia professionale. Il mancato rispetto di tale obbligo, se accertato dai medici ASL o INPS, autorizza il Datore di Lavoro ad applicare la sanzione disciplinare, eventualmente prevista dal CCNL, ma non comporta la perdita delle indennità INAIL da parte del lavoratore.

Quanto tempo ci mette l’Inail a pagare?

5,12 giorni.

Quando arrivano i soldi di un infortunio?

Infortunio INAIL: entro quando arriva il risarcimento – Una volta verificato l’accaduto e ritenuto che sia tutto in regola, l’INAIL inizierà a pagare al lavoratore l’indennità prevista dal quinto giorno successivo all’infortunio nella seguente misura:

dal 5° al 91esimo giorno dall’infortunio il 60% della retribuzione ; dal 91esimo giorno in poi il 75% della retribuzione,

Invece, nei primi 4 giorni l’indennità spetterà al datore di lavoro nel seguente modo:

il 100% della retribuzione per il giorno stesso in cui si è verificato l’incidente; il secondo, terzo e quarto giorno pagherà il 60% della retribuzione.

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Il risarcimento per il periodo spettante all’INAIL può essere anche anticipato in busta paga dal datore di lavoro e l’ente provvederà a rimborsarlo in seguito al datore di lavoro. Nel caso in cui la prognosi sia superiore ai 20 giorni al lavoratore verranno erogati più acconti e il saldo gli verrà dato quando avverrà la guarigione.

Quanto paga l’INAIL in caso di infortunio?

Quanto paga l’Inail? – In caso di infortunio viene corrisposta al lavoratore un’ indennità sostitutiva della retribuzione, cioè una somma che viene data alla persona infortunata al posto dello stipendio. Una parte di questa è a carico del datore di lavoro e un’altra a carico dell’Inail. Il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare:

l ‘intera retribuzione per la giornata in cui è avvenuto l’infortunio il 60% della retribuzione stessa, per i successivi 3 giorni,

Tuttavia, alcuni contratti collettivi prevedono trattamenti di miglior favore per il lavoratore, come ad esempio l’erogazione del 100% della retribuzione per i 3 giorni successivi alla data di infortunio. Per quanto invece di competenza dell’Inail, viene erogata un’indennità a partire dal quarto giorno successivo alla data in cui è successo il fatto.

60% della retribuzione media giornaliera dal quarto giorno e fino al 90° giorno 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione clinica.

In caso di ricovero dell’assicurato in un istituto di cura, l’Inail può ridurre di un terzo l’importo della indennità al lavoratore senza familiari a carico. Anche in questo caso è possibile che alcuni contratti collettivi prevedano l ‘integrazione dell’indennità erogata dall’Inail, anche fino al 100% della retribuzione.

Come vedere le busta paga online INAIL?

Come posso vedere la mia busta paga online Inail? – Una volta effettuato l’accesso dovrai cliccare in alto a destra sul tuo profilo e poi selezionare la voce CU oppure Busta Paga, Effettua quindi una ricerca in base al mese o all’anno desiderato e poi premi su Download per scaricarne una copia.

Come funziona il pagamento dell’infortunio sul lavoro?

Il lavoratore è indennizzato dall’Inail nella misura del 60% della retribuzione a decorrere dal quarto giorno successivo a quello in cui è avvenuto l’ infortunio, mentre è retribuito al 75% per ogni giorno di astensione dal lavoro successivo al novantesimo fino alla guarigione.

Come vedere la busta paga sul sito INPS?

Come ricevere il cedolino della pensione INPS via mail? – accedere alla propria area riservata “MyInps” con le proprie credenziali Spid, Carta d’Identità Elettronica o CNS – Carta Nazionale dei Servizi, controllare nella Bacheca, una volta effettuato l’accesso verrà visualizzato l’avviso “Ricevi il cedolino della pensione e la certificazione unica in posta elettronica.

Dove vedere TFR Inail?

Dove si vede il TFR in busta paga? – Il TFR si trova nella parte bassa della busta paga e viene evidenziato sia quanto si è maturato nel mese di riferimento sia quanto è stato accantonato nel tempo. Molto spesso i cedolini riportano anche quanto è stato maturato, a livello di TFR, nell’anno precedente. In questo caso si troverà la dicitura: “Fondo TFR al 31/12”.

In che giorno del mese paga l’Inail?

Destinatari Infortunati e affetti da malattia professionale Caratteristiche È una prestazione economica, sostitutiva della retribuzione. Viene corrisposta al lavoratore in caso di infortunio o di malattia professionale – che impedisca totalmente e di fatto all’infortunato di svolgere l’attività lavorativa – a decorrere dal quarto giorno successivo alla data di infortunio o di manifestazione della malattia professionale, compresi i giorni festivi, fino alla cessazione del periodo di inabilità temporanea assoluta.

60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione clinica.

In caso di ricovero dell’assicurato in un istituto di cura, l’Inail può ridurre di un terzo l’importo della indennità al lavoratore senza familiari a carico. Il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare al lavoratore infortunato l’intera retribuzione per la giornata nella quale è avvenuto l’infortunio e il 60% della retribuzione stessa, salvo migliori condizioni previste da contratti collettivi o individuali di lavoro, per i successivi 3 giorni.

  • L’indennità di temporanea si calcola sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta al lavoratore nei 15 giorni precedenti l’evento.
  • Per alcune categorie di lavoratori il calcolo viene effettuato sulla base delle retribuzioni convenzionali stabilite con decreto ministeriale, salvo i casi di retribuzione più favorevole stabiliti a livello provinciale dal contratto collettivo in base alla qualifica di assunzione del lavoratore.

L’indennità è soggetta a tassazione Irpef. La trattenuta viene effettuata dall’Inail che rilascia all’assicurato la relativa certificazione fiscale. I lavoratori affetti da silicosi o asbestosi percepiscono un assegno giornaliero, pari all’indennità temporanea assoluta, nei giorni in cui devono assentarsi dal lavoro per sottoporsi ad accertamenti diagnostici o cure.

Per il settore navigazione l’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta decorre dal giorno successivo a quello dello sbarco. L’indennità è corrisposta nella misura del 75% della retribuzione effettivamente goduta alla data dello sbarco, annotata sul ruolo o sulla licenza. La retribuzione giornaliera si calcola dividendo per trenta la retribuzione effettivamente percepita dall’assicurato nei trenta giorni precedenti lo sbarco.

Per il calcolo della prestazione per il personale imbarcato sulle navi adibite alla pesca marittima si fa riferimento alle retribuzioni convenzionali stabilite ai sensi dell’art.118, Testo unico 1124/1965. Modalità di richiesta Il lavoratore informa il proprio datore di lavoro dell’infortunio immediatamente e della malattia professionale entro 15 giorni dalla sua manifestazione e presenta il primo certificato medico.

sezione Servizi online del portale Inail > Denunce di infortunio online Pec (posta elettronica certificata), nel caso di difficoltà tecniche nell’accesso e/o nell’utilizzo dei Servizi online. Il lavoratore può farsi assistere da un Patronato.

Per il Settore navigazione, l’assicurato deve dare al comandante della nave immediata notizia di qualsiasi infortunio gli accada, indicando se vi sono stati eventuali testimoni. Per gli infortuni, non guaribili entro tre giorni, il comandante o l’armatore deve inoltrare tempestiva denuncia all’Inail e all’Autorità marittima o consolare competente.

Se l’infortunio si verifica durante la navigazione, la denuncia deve essere fatta il giorno del primo approdo dopo l’infortunio nel caso in cui esista certificazione medica con prognosi superiore a tre giorni redatta durante la navigazione dal medico di bordo. Ai fini dell’erogazione delle prestazioni, nel modulo di denuncia devono essere riportati, in caso di sbarco, i dati del luogo e della data dello sbarco.

La documentazione relativa allo sbarco è necessaria per l’istruttoria dei casi di infortunio del personale iscritto nei ruoli di equipaggio. Pertanto, ai fini della corretta definizione del caso, qualora il comandante/datore di lavoro non abbia indicato in denuncia i dati relativi allo sbarco attestati dall’Autorità marittima/consolare, l’Istituto richiederà al lavoratore copia del libretto di navigazione.

posta ordinaria Pec (posta elettronica certificata)

Modalità di erogazione del servizio

accredito su conto corrente bancario o postale accredito su libretto di deposito nominativo bancario o libretto di deposito nominativo postale (escluso il Settore navigazione) accredito su carta prepagata dotata di codice Iban per importi non superiori a 1.000,00 euro, con vaglia postale non trasferibile intestato all’assistito o con pagamento in contanti localizzato presso sportello bancario o postale.

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