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Come Si Legge Una Cartina Geografica?

Come Si Legge Una Cartina Geografica
Esposto come vengono espressi i dati, vediamo ora come si legge una carta geografica o meglio come possiamo fare per definire la nostra posizione sulla carta. Per prima cosa bisogna sapere che esistono svariati tipi di cartine geografiche ma non tutte sono adatte per essere usate in abbinamento con il nostro GPS per cui, prima di acquistarne una, è meglio verificare che sulla carta (normalmente negli angoli) siano indicati quanto meno proiezione e map datum e che siano indicate le coordinate di alcuni punti. Come Si Legge Una Cartina Geografica La carta geografica Arrivati al punto in cui vogliamo conoscere la nostra posizione, dobbiamo rilevare le nostre coordinate ma come prima cosa orientare la carta. Tutte le carte sono (+/-) orientate a Nord, ovvero hanno il lato superiore rivolto verso il Polo Nord e inferiore verso il Sud, per cui avrete Est a destra e Ovest a sinistra.

Per potere correttamente usare una carta, qualsiasi essa sia, bisogna pertanto orientarla correttamente usando una bussola. Non sempre il GPS ci aiuta in questa operazione in quanto, non tutti sono dotati di una bussola magnetica. In alcuni modelli di GPS esiste solamente una bussola elettronica, questa per funzionare ha necessità di rilevare la variazione della nostra posizione quindi funziona ed è attendibile solo se siete in movimento.

Aprite allora la carta, appoggiateci sopra la bussola magnetica, oppure il GPS dotato di bussola magnetica ed orientate il lato superiore della mappa in direzione dell’ago, a questo punto avrete la carta correttamente orientata ed utilizzabile avendo un riscontro immediato con il territorio: quello che sulla cartina è alla vostra destra è alla vostra destra anche nella realtà.

Avere la carta orientata correttamente è il solo modo per capire dove andare, ad esempio in un bivio, sapendo con certezza da che parte girare. Per verificare la posizione con il GPS occorre fare attenzione ad un particolare fondamentale. Che vi sia sincronia tra il “datum” indicato sulla mappa ed il “datum” impostato sul GPS, ovvero che i due parlino la stessa lingua.

Ogni GPS ha una funzione dedicata alle impostazioni, normalmente le impostazioni di base acceso lo strumento per la prima volta sono: Formato di posizione hddd°mm’ss.s” Map datum WGS84 A questo punto, se la carta usa altri formati, occorre cambiare le impostazioni.

Ad esempio Formato di posizione UTM/UPS Map datum European 1950 Effettuata questa modifica nelle impostazioni del nostro strumento, le informazioni sono concordi con quelle della mappa! Vediamo ora come trovare la nostra posizione tenendo presente che il metodo da utilizzare non può prescindere dalle indicazioni che abbiamo indicate sulla cartina.

Vediamo il caso di indicazioni espresse in gradi/min/sec e ipotizziamo che le indicazioni del GPS siano N 41 °56’49.6″ E012°34’23.3″ Se sulla carta sono tracciate le linee che indicano i meridiani e i paralleli e se ci serve una indicazione molto sommaria della nostra posizione ci basta trovare il parallelo 41, da qui salire verso Nord di 56 primi, cioè quasi fino al parallelo 42; Dal meridiano 12 si deve andare ad Est di 34 primi, cioè poco meno della metà tra meridiano 12 e 13.

A questo punto l’incrocio di queste due linee vi da (grosso modo) la vostra posizione. Per avere la posizione in maniera ancora più precisa, occorrerebbe usare uno strumento detto “coordinatometro”, non è facile trovarne in commercio e ne serve uno per ogni scala ovvero quello per una carta 1:25000 non va bene per una 1:10000.

Una soluzione è quella di costruirsene uno ; in internet è facile trovarli in formato PDF da stampare poi su lucido. Una soluzione migliore o quantomeno più pratica e valida anche nel caso in cui sulla carta siano riportate solo le coordinate dei 4 angoli, è quella di usare le proporzioni, per questo bisogna munirsi di righello e calcolatrice.

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Per prima cosa bisogna misurare in cm la distanza tra le longitudini dei due punti noti (X) e fare la differenza tra le due coordinate (Y) (ricordate che state lavorando in sessagesimi!). Ora fate la differenza tra la vostra longitudine e quella di valore più basso (Z) che dovrebbe essere quella a sinistra nella carta.

A questo punto facciamo la proporzione Y:X=Z:W quindi W= X*Z/Y Il valore W che otteniamo è il numero di cm che dobbiamo spostarci dal margine sinistro. Ripetiamo le stesse operazioni con la latitudine tenendo conto che ora lavoriamo in verticale, il punto di incontro delle due rette è la nostra posizione! Sicuramente è più facile farlo che spiegarlo.

Se invece la vostra mappa riporta un reticolato UTM siamo facilitati in quanto questo reticolato è chilometrico, nel nostro esempio precedente 33T 0298830 4646912 le cifre che vedete non sono altro che la distanza in metri rispettivamente dal meridiano centrale del fuso UTM per la prima (con I’aggiunta di una cifra chiamata Falso Est, fissata per convenzione in 500.000, che serve ad evitare i numeri negativi che verrebbero a crearsi nelle posizioni ad Ovest del meridiano centrale del fuso), e dall’equatore per la seconda.

Identificate il meridiano che riporta la cifra 29, poi il parallelo che riporta la cifra 464. Prendete una squadra, e tracciate una riga 8 centimetri, 8 millimetri e tre decimi (se ci riuscite) ad Est del meridiano 29 ed a lui parallela. Poi tracciatene un’altra a Nord del parallelo 464, esattamente 6 centimetri, 9 millimetri e dodici centesimi.

  • All’incrocio delle due righe avrete la vostra posizione, al massimo dell’approssimazione possibile.
  • Naturalmente questi settaggi valgono per una carta in scala 1:100.000, in caso di altra scala vanno adeguati.
  • Nelle carta IGM, comunque, e sempre presente un coordinatometro in scala adeguata, purtroppo non utilizzabile per le carte in gradi/minuti/secondi.

Viene quasi da chiedersi che ho fatto di male per meritarmi tutto questo ?

Qual è l’elemento fondamentale per leggere le carte geografiche?

Interpretare le curve di livello per leggere una carta topografica – Le carte topografiche usano delle linee che simboleggiano le caratteristiche del territorio su cui ci andremo a muovere. Saper quindi interpretare queste linee, che si chiamano curve di livello (o isoipse e isobate) è la cosa più importante in assoluto nella lettura di una carta topografica.

In soldoni, queste linee sono lo strumento che ci serve per trasportare un foglio bidimensionale in un mondo tridimensionale. Se le curve di livello si sviluppano sopra il livello del mare vengono definite isoipse, mentre se si trovano sotto il livello del mare si chiamano isobate. Le curve di livello sono le linee marroni che si sviluppano sulla carta.

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Come detto, congiungono i punti sulla carta che hanno la stessa altitudine, Faccio un esempio: se sulla tua carta, lungo una di queste linee trovi scritto “2000” significa che quella linea rappresenta tutti i punti sulla carta situati a 2000 metri sul livello del mare. Credits: CAI Senigallia

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Cosa vuol dire scala 1 1000000?

Scala numerica: come è fatta e quando viene usata – La scala numerica esprime la riduzione per via numerica, mediante due numeri separati dal simbolo del diviso (:), Il numero a sinistra del diviso è sempre 1 mentre quello a destra del diviso, chiamato fattore di riduzione, indica quante volte la distanza sulla carta è più piccola rispetto alla realtà.1 : n n è un numero naturale, sempre maggiore di 1.

Ad esempio, la scala numerica 1 : 1.000.000 indica che l’oggetto rappresentato sulla carta è stato ridotto di un milione di volte. Quindi, 1 cm sulla carta equivale a 1.000.000 cm reali (corrispondenti a 10 Km). Le scale numeriche più comuni sono quelle che vanno da 1 : 5.000 (1 cm sulla carta corrisponde a 50 m nella realtà), usata generalmente per le piantine di un centro storico, a 1 : 100.000.000 (1 cm sulla carta corrisponde a 1000 Km nella realtà), usata per mappamondi e planisferi.

Le cartine stradali generalmente sono in scala 1 : 500.000. Per ulteriori approfondimenti sulla scala numerica di riduzione vedi qui

Come si classificano le carte in base al loro contenuto?

Le carte in base al contenuto possono essere classificate in generali (per esempio carte fisiche o politiche), speciali (per esempio le carte nautiche e le carte geologiche) e tematiche, che descrivono la distribuzione di un particolare fenomeno sul territorio.

Come spiegare le curve di livello?

Per chi vuole imparare ad orientarsi leggendo una carta topografica è indispensabile avere la padronanza delle curve di livello, dette anche isoipse. Le curve di livello sono delle linee chiuse che rappresentano tutti punti che hanno la stessa quota di altezza e risultano tanto più tortuose quanto è più irregolare il rilievo. E’ come prendere il profilo di una montagna sezionata in vari piani distanti tutti 25m, mettendo insieme tutti questi profili otteniamo le curve di livello della cartina come nell’immagine sotto. La differenza di quota fra una curva di livello e un’altra in genere è di 25 m nelle carte topografiche dell’IGM con scala 1:25.000.

  • La differenza di quota fra due curve di livello successive viene chiamata anche “Equidistanza”, la sua misura è indicata sulle note della carta.
  • Le curve di livello prendono nome in base al tipo di segna grafico, quelle più scure e grosse si chiamano Direttrice e distano fra loro 100m sulla verticale.

Tra di loro generalmente se ne trovano altre tre più chiare e fine dette Intermedia ogni 25m. In zone particolarmente ripide e rocciose possono essere usate le Ausiliarie che invece sono chiare e tratteggiate. La distanza planimetrica tra due curve è detta “Intervallo”. Come Si Legge Una Cartina Geografica

Come si orienta la carta topografica?

LEZIONE 16 – Orientamento della carta Orientamento della carta con la bussola La prima funzione della bussola è quella di permettere l’orientamento della carta topografica. Per fare ciò è sufficiente allineare il bordo laterale piatto della bussola con la cornice laterale della carta, quindi orientare la carta fino a che l’ago non si congiunge con l’indice.

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In altre parole, l’ago, il bordo laterale della bussola e il bordo laterale della carta devono essere perfettamente paralleli. Per maggiore precisione si ricordi che nell’angolo in alto a destra della carta topografica va corretta la linea del Nord con la declinazione magnetica, cioè la correzione da apportare rispetto al nord magnetico per le misure effettuate nell’area cartografata.

Solitamente questa correzione non è necessaria, a meno che non vi sia una notevole anomalia magnetica. Come Si Legge Una Cartina Geografica Bussola Trasparente – Posizioniamo la carta su un piano orizzontale, in modo tale che l’ago possa ruotare liberamente. – ruotiamo la capsula in modo che coincidano la freccia di direzione con la tacca 0°. – poniamo il bordo della bussola sulla cornice verticale della cartina che indica la linea Nord-Sud, tenendo conto della declinazione magnetica.

  • – ruotiamo il tutto tendo solidali carta e bussola, finchè l’ago mangetico si posiziona sul Nord.
  • (anche se non è un modello trasparente ha lo stesso funzionamento)
  • Nel caso si voglia orientare la carta senza tracciare il nuovo nord magnetico, basterà ruotare la ghiera dei gradi calcolati in senso orario se è orientale (est) o in senso antiorario se occidentale (ovest)

Come Si Legge Una Cartina Geografica Bussola a prisma Il procedimento è lo stesso, in questo caso dobbiamo aprire completamente il coperchio e far coincidere la linea di mira con la linea Nord-Sud. In entrambe i casi la linea rosa di riferimento Nord-Sud è stata corretta con la declinazione magnetica attuale tracciando una nuova linea dal punto di riferimento P e correggendola dei gradi calcolati, con la scala riportata in alto.

  1. E’ anche possibile usare il sistema dell’allineamento, conoscendo una strada, basta allinearla con quella della carta, ruotandola fino ad averle parallele.
  2. Metodo dell’allineamento
  3. Metodo delle direttrici
  4. Vedremo che ci sono anche altri sistemi per determinare il nord e quindi che potrebbero essere utili ad orientare la carta.

: LEZIONE 16 – Orientamento della carta

Come si leggono le misure in scala?

Esempi di Scale di Riduzione – Come già detto, le scale di riduzione si usano nell’edilizia, nell’urbanistica, ma anche nell’arredamento. E in generale, in tutti quei casi in cui l’oggetto da rappresentare (una casa, un lotto di terreno, un mobile) è più grande del foglio,

Di seguito alcuni esempi di scale di riduzione nei quali illustriamo quanto misurano sul foglio 10 metri nelle varie scale. Esempio A) Per la scala 1:100 si ha: 10 metri (misurati nella realtà), divisi per il numero 100, corrispondono sul foglio a 0,1 metri (cioè a 10 centimetri). SCALA 1:100 10 mt reali / 100 = 0,1 mt sul foglio (= 10 cm) Esempio B) Per la scala 1:50 si ha: 10 metri (misurati nella realtà), divisi per il numero 50, corrispondono sul foglio a 0,2 metri (cioè a 20 centimetri).

SCALA 1:50 10 mt reali / 50 = 0,2 mt sul foglio (= 20 cm) Esempio C) Per la scala 1:20 si ha: 10 metri (misurati nella realtà), divisi per il numero 20, corrispondono sul foglio a 0,5 metri (cioè a 50 centimetri). SCALA 1:20 10 mt reali / 20 = 0,5 mt sul foglio (= 50 cm) Esempio D) Per la scala 1:200 si ha: 10 metri (misurati nella realtà), divisi per il numero 200, corrispondono sul foglio a 0,05 metri (cioè a 5 centimetri).