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Come Si Legge Una Risonanza Magnetica?

Come Si Legge Una Risonanza Magnetica
«Mi piacerebbe capire quando leggo qualcosa, perché mi sembra molto tecnica la cosa. A un certo punto leggi, intuisci che sia questo, ma non riesci a capire dalle parole usate nel referto». Annalisa «Molte volte anche io vado sul mio computer, mi guardo la risonanza e là c’è il referto, là in t2 c’è presenza di.io sostanzialmente non so dove sia, e poi non capisco perché se in t2 c’è che conseguenza ha sul mio corpo.se invece è in altra parte cosa dovrebbe succedere.

Ho ho totale buio su questo». Paola Il referto è il foglio che commenta e descrive quanto viene mostrato dalla risonanza magnetica. Dalla diagnosi a tutto il corso della malattia la persona con sclerosi multipla si trova spesso ad avere tra le mani un referto di risonanza. Le informazioni riportate nel referto, il loro significato, e anche l’atteggiamento della persona verso il referto cambiano a seconda che si tratti del primo referto, usato dal medico per fare diagnosi, o dei referti successivi, usati per monitorare la malattia e i farmaci.

Il referto è un documento scritto dal radiologo che viene letto dal neurologo, Il neurologo interpreta referto e immagini di risonanza prendendo in considerazione la storia della persona e la sua condizione specifica. Quando si va a fare un esame di risonanza magnetica, è necessario portare con sé i dischetti delle risonanze precedenti perché servono al radiologo per confrontarle con il nuovo esame.

l’area anatomica coperta dall’immagine di risonanza magnetica (cervello, midollo spinale, nervo ottico). la forza del campo magnetico, Si misura in tesla e indica la risoluzione delle immagini, che aumenta man mano che aumenta l’intensità del campo. lo spessore della “fetta”. il tipo e la dose del mezzo di contrasto usato. Esistono diversi tipi di contrasto a base di gadolinio utilizzati negli ospedali (per esempio acido gadoterico (Dotarem), gadobutrolo (Gadovist), gadoteridolo (Prohance). il tipo di sequenze eseguite risultati: descrizione completa e sistematica di tutti i risultati dell’esame in relazione alla situazione di salute specifica della persona. Esempi di risultati:

numero di lesioni ( lesioni in T2 e in T1 ( glossario ) che prendono mezzo di contrasto) sede, grandezza, forma valutazione del carico di lesioni T2 e T1 (es. lieve, moderato, grave) valutazione dell’atrofia cerebrale caratteristiche delle immagini nelle risonanze magnetiche di controllo (follow-up): numero di lesioni attive, definite come lesioni T1 ( glossario ) che prendono mezzo di contrasto, T2 nuove e T2 ingrandite ( glossario )

conclusioni: breve interpretazione dell’esame da parte del radiologo, associata al motivo per cui la risonanza magnetica è stata richiesta dal medico. Esempi: lesioni tipiche o atipiche per la sclerosi multipla, o lesioni non collegate alla sclerosi multipla e relative a una diagnosi differenziale; rispondenza ai criteri diagnostici relativi alla disseminazione spaziale e temporale; evidenza di attività e progressione di malattia.

Queste informazioni servono al neurologo anche per poter confrontare gli esami di risonanza magnetica nel tempo, o gli esami fatti in centri diversi. Responsabile della pubblicazione: Redazione Progetto IN-DEEP Ultimo aggiornamento: 08/05/2019

Come si vede un tumore in una risonanza magnetica?

Perché si prescrive? – La risonanza magnetica può essere utilizzata per la diagnosi, la stadiazione e la valutazione della risposta al trattamento di alcuni tipi di tumore. Partire da una base strutturale biochimica arricchisce le immagini della risonanza magnetica e le rende adatte per una descrizione non solo morfologica ma anche strutturale dei tessuti.

Cosa significa T2 nella risonanza magnetica?

La RM utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini a strato sottile di tessuti (immagini tomografiche). Normalmente, i protoni all’interno dei tessuti ruotano, generando piccoli campi magnetici che sono allineati in modo casuale. Quando sono circondati dal forte campo magnetico della RM, il loro asse magnetico si allinea lungo quel campo.

  1. Successivamente l’applicazione di un impulso di radiofrequenza fa in modo che l’asse di molti protoni si allinei momentaneamente nel verso opposto rispetto al campo, in una condizione di elevata energia.
  2. Dopo l’impulso, i protoni si rilassano e riprendono il loro allineamento originario nel campo magnetico della RM.

L’entità e la velocità del rilascio energetico che si verifica con il ritorno all’allineamento basale dei protoni (rilassamento T1) e con la loro oscillazione (precessione) durante la cessione di energia (rilassamento T2) vengono registrati come intensità di segnale localizzata spazialmente da una bobina (antenna) presente all’interno dell’apparecchio RM.

Impulsi di radiofrequenza e gradienti utilizzati per ottenere l’immagine Caratteristiche T1 e T2 intrinseche dei diversi tessuti Densità protonica dei differenti tessuti

Controllando gli impulsi di radiofrequenza e le oscillazioni del gradiente, alcuni programmi informatici producono specifiche sequenze di impulsi che determinano come l’immagine è ottenuta (pesata) e come appaiono i diversi tessuti. Le immagini possono essere

Pesate in T1 Pesate in T2 Pesate in densità protonica

Per esempio, il grasso appare bianco (iperintenso) nelle immagini pesate in T1 e relativamente scuro (ipointenso) nelle immagini pesate in T2; acqua e liquidi appaiono relativamente scuri nelle immagini pesate in T1 e chiare nelle immagini pesate in T2.

  • Le immagini pesate in T1 mostrano in modo ottimale l’anatomia normale dei tessuti molli e il tessuto adiposo (p.
  • Es., per confermare la componente adiposa di una massa).
  • Le immagini pesate in T2 mostrano in maniera ottimale il liquido e le condizioni patologiche (p.
  • Es., tumori, infiammazione, trauma).

In pratica, le immagini pesate in T1 e in T2 forniscono informazioni complementari, quindi entrambe sono importanti per caratterizzare le patologie. Gli scanner RM ad alta risoluzione recentemente introdotti aumentano la qualità delle immagini e l’accuratezza diagnostica e producono un’ampia varietà di ulteriori sequenze di impulsi per caratterizzare ancora di più tessuti e tumori.

Imaging vascolare: l’angio-RM è utilizzata per visualizzare le arterie con una buona accuratezza diagnostica ed è meno invasiva dell’angiografia convenzionale. Talvolta viene utilizzato un mezzo di contrasto al gadolinio. L’angio-RM può essere utilizzata per visualizzare l’aorta toracica e addominale e le arterie del cranio, collo, organi addominali, reni e degli arti inferiori. Imaging venoso (venografia in risonanza magnetica) fornisce le migliori immagini di anomalie venose, tra cui la trombosi e altri disturbi. Patologie epatiche e delle vie biliari: la colangiopancreatografia in RM è particolarmente utile in quanto metodo non invasivo ed estremamente preciso per l’imaging dei dotti biliari e pancreatici. Masse dell’apparato genitale femminile: la RM integra l’ecografia per caratterizzare ulteriormente le masse annessiali e per stadiare i tumori uterini. Alcune fratture: per esempio, la RM è in grado di fornire immagini accurate di fratture dell’anca in pazienti con osteopenia. Infiltrazione del midollo osseo e metastasi ossee

La RM può sostituire la TC con contrasto in pazienti ad alto rischio di reazioni al mezzo di contrasto iodato. Con la RM il mezzo di contrasto è spesso usato per evidenziare le strutture vascolari e per aiutare a caratterizzare infiammazioni e tumori.

  • Gli agenti più comunemente usati sono derivati del gadolinio, che hanno proprietà magnetiche che influenzano i tempi di rilassamento dei protoni.
  • La RM delle strutture intra-articolari può richiedere l’iniezione di un derivato del gadolinio diluito in un’articolazione.
  • L’intensità del segnale è legata alla diffusione delle molecole di acqua nei tessuti.

Questo tipo di RM può essere usata

Per rilevare precocemente ischemia cerebrale e infarto Per rilevare alterazioni della sostanza bianca cerebrale Per differenziare un ascesso da un tumore cistico Per stadiare vari tumori come il carcinoma polmonare non a piccole cellule

Questa tecnica ultraveloce (immagini ottenute in < 1 secondo) è usata per la diffusione, la perfusione e l'imaging funzionale del cervello e del cuore. I suoi potenziali vantaggi comprendono una rappresentazione dell'attività del cervello e del cuore e una riduzione degli artefatti da movimento. Tuttavia, il suo uso è limitato perché richiede speciali hardware ed è più suscettibile ai vari artefatti rispetto alla RM convenzionale. La RM funzionale è utilizzata per valutare l'attività cerebrale nelle diverse aree. Nel tipo più diffuso, il cervello viene scansionato a bassa risoluzione in rapida frequenza (p. es., ogni 2 o 3 secondi). La variazione nell'emoglobina ossigenata può essere individuata e utilizzata per dare una stima dell'attività metabolica nelle diverse aree cerebrali. I ricercatori a volte eseguono la RM funzionale mentre i soggetti svolgono diverse funzioni cognitive (p. es., risolvere un'equazione matematica); si pensa che le parti metabolicamente attive del cervello siano le strutture più coinvolte in questi particolari compiti. Correlare la funzione cerebrale e l'anatomia in questo modo si chiama mappatura del cervello. La RM funzionale può essere utilizzata sia in ambito di ricerca che clinico. È particolarmente utile clinicamente nella mappatura delle cortecce motorie o del linguaggio (ossia, aree corticali che quando rimosse comportano deficit nell'elaborazione sensoriale, nella funzione motoria o nell'elaborazione del linguaggio) in pazienti con anomalie intracraniche come tumori e malformazioni arterovenose per le quali è stata pianificata la chirurgia. Viene anche utilizzato sempre più spesso per pianificare la chirurgia dell'epilessia. La gradient echo è una sequenza di impulsi che può essere utilizzata per l'imaging rapido del flusso ematico e del liquido cerebrospinale (p. es., nell'angio-RM). Trattandosi di una tecnica veloce, può ridurre gli artefatti da movimento (p. es., la sfocatura) durante l'imaging che richiede ai pazienti di trattenere il respiro (p. es., durante l'imaging delle strutture cardiache, polmonari e addominali). La spettroscopia con risonanza magnetica combina le informazioni ottenute dalla RM (principalmente basate sul contenuto di acqua e di grasso nei tessuti) con quella di RM nucleare. La RM nucleare fornisce informazioni su metaboliti dei tessuti e anomalie biochimiche; queste informazioni possono aiutare a differenziare alcuni tipi di tumori e altre patologie. L'enterografia con Risonanza Magnetica è diventata comune, in particolare per l'imaging di follow up dei bambini con note malattie infiammatorie del piccolo intestino. Poiché l'entero-RM non richiede radiazioni ionizzanti, ha un vantaggio rispetto all'enterografia con TC. La RM con perfusione è un metodo di valutazione del flusso sanguigno cerebrale relativo. Può essere utilizzata per rilevare

Aree di ischemia durante l’imaging dell’ictus Aree di maggiore vascolarizzazione che possono indicare i tumori

Queste informazioni possono aiutare a indirizzare la biopsia. La RM è relativamente costosa, richiede tempi di acquisizione più lunghi rispetto alla TC e potrebbe non essere immediatamente disponibile in tutto il territorio. Altri svantaggi includono problemi legati a

Campi magnetici Claustrofobia del paziente Reazioni al mezzo di contrasto

La RM è relativamente controindicata nei pazienti con impianti che possono essere influenzati dai potenti campi magnetici. Questi materiali comprendono

Metalli ferromagnetici (ossia, contenenti ferro) Dispositivi medici attivati magneticamente o controllati elettronicamente (p. es., pacemaker, defibrillatori impiantabili, impianti cocleari) Fili elettrici o materiali non ferromagnetici (p. es., fili pacemaker, alcuni cateteri arteriosi polmonari)

Il materiale ferromagnetico può essere spostato dal forte campo magnetico, lesionando un organo adiacente; per esempio, la dislocazione di clip vascolari può causare un’emorragia. Lo spostamento è più probabile se il materiale è stato impiantato da < 6 settimane (prima che si formi tessuto cicatriziale). Il materiale ferromagnetico può inoltre causare artefatti nelle immagini. I dispositivi medicali attivati magneticamente possono malfunzionare quando esposti a campi magnetici. I campi magnetici possono indurre in tutti i materiali conduttivi una corrente sufficientemente intensa da produrre abbastanza calore da bruciare i tessuti. Che un determinato dispositivo possa essere compatibile o meno con la RM dipende dal tipo di dispositivo, dai suoi componenti e dal produttore (vedi il MRI safety web site ), I pazienti con un dispositivo impiantabile non devono essere collocati nel campo magnetico finché il personale non sia certo che l'esame RM sia sicuro con tale dispositivo in sede. Inoltre, le macchine RM con diversa intensità del campo magnetico hanno differenti effetti sui materiali, così la sicurezza di un'apparecchiatura non garantisce la stessa sicurezza in un'altra. Il campo magnetico della RM è molto forte e può essere sempre attivo. Così, un oggetto ferromagnetico (p. es., bombole di ossigeno, aste metalliche) all'entrata della sala per la RM può essere attratto nel campo magnetico ad alta velocità e ferire qualcuno che si trova sulla sua traiettoria. L'unico modo per separare l'oggetto dal magnete sarebbe interrompere (spegnere) il campo magnetico. Il tubo per l'imaging RM è uno spazio ristretto e circoscritto che può scatenare claustrofobia anche nei pazienti senza fobie o ansia preesistenti. Inoltre, alcuni pazienti obesi non si adattano al tavolo o all'apparecchiatura. La premedicazione con un ansiolitico (p. es., alprazolam o lorazepam da 1 a 2 mg per via orale) da 15 a 30 minuti prima dell'esame è efficace per la maggior parte dei pazienti ansiosi. Le RM con un lato aperto possono essere utilizzati per i pazienti con claustrofobia (o coloro che sono molto obesi). Le immagini ottenute durante una RM aperta possono risultare di qualità inferiore rispetto a quelle prodotte da scanner chiusi a seconda dell'intensità del campo magnetico, ma sono in genere sufficienti per una diagnosi. I pazienti devono essere avvertiti che la macchina di RM produce forti rumori. Gli agenti di contrasto basati sul gadolinio iniettati per EV possono provocare mal di testa, nausea, dolore, e alterazioni del gusto, come anche una sensazione di freddo nella sede di iniezione. Gravi reazioni al contrasto sono rare e molto meno frequenti rispetto a quelle con agenti di contrasto iodato. Tuttavia, la fibrosi sistemica nefrogenica è un rischio nei pazienti con funzione renale compromessa. La fibrosi sistemica nefrogenica è una malattia rara ma pericolosa per la vita che coinvolge la fibrosi della pelle, dei vasi sanguigni e degli organi interni, con conseguente rischio di grave disabilità o di decesso. Per i pazienti con insufficienza renale, devono essere valutati i rischi e i benefici della RM con contrasto; inoltre si raccomanda quanto segue:

Utilizzare gadolinio solo quando è necessario e alla dose più bassa possibile. Verificare la funzionalità renale se clinicamente sono sospettati diabete, disidratazione e insufficienza cardiaca, se i pazienti stanno assumendo alcuni farmaci che possono causare insufficienza renale o se i pazienti sono anziani. (Ai pazienti che hanno una velocità di filtrazione glomerulare < 30 mL/min/1,73 m 2 non deve essere somministrato mezzo di contrasto con gadolinio. Se la velocità di filtrazione glomerulare è tra 30 e 60 mL/min/1,73 m 2, i pazienti possono essere idratati per EV prima della somministrazione di contrasto.) Prendere in considerazione metodi di imaging alternativi.

Cosa vuol dire risonanza negativa?

Cosa è la diagnosi? La diagnosi è un momento di decisione fondamentale per iniziare un trattamento o decidere se sono necessari altri esami. La diagnosi è fatta in base alla anamnesi, alla visita del neurologo e al risultato degli esami. Il neurologo fa una diagnosi differenziale, cioè fa una lista di possibili malattie (A, B, C, D) e decide che la persona è affetta da una di queste, e non dalle altre (per esempio è affetto dalla malattia A ma non B, C, D).

I valori oltre i quali la persona viene considerata malata sono determinati da fattori biologici, clinici e anche sociali. Per esempio, se fino agli anni Novanta la diagnosi di sclerosi multipla era fatta solo quando una persona aveva avuto più ricadute di malattia nel tempo, a partire dagli anni Duemila la diagnosi di sclerosi multipla può essere anticipata al primo episodio sospetto di malattia, utilizzando la risonanza magnetica.

Questo accade perché nel tempo cambiano le tecniche diagnostiche, ma anche per fattori culturali, perché aumenta l’attenzione su determinate condizioni o malattie, e anche per interesse, per esempio professionale o anche economico. Probabilità della diagnosi prima dell’esame (pre-test) e dopo l’esame (post-test) La probabilità della diagnosi prima dell’esame ( pre-test ) è soggettiva: è il giudizio del medico dopo che ha raccolto l’ anamnesi e visitato la persona, ed è influenzato dall’esperienza e competenza scientifica del medico.

  • Generalmente il giudizio è per somiglianza (rispetto all’esperienza e casistica che il medico conosce) o prevalenza (per esempio per popolazioni a rischio).
  • La probabilità della diagnosi dopo l’esame ( post-test ) è il giudizio che tiene conto del risultato degli esami,
  • Tuttavia gli esami diagnostici non sono perfetti e producono sempre un certo numero di risultati falsi,

Di fatto non esiste un esame per la diagnosi di una malattia che è sempre positivo nei pazienti con quella malattia e mai positivo nei pazienti senza quella malattia. Proprio perché gli esami sono imperfetti si deve misurarne l’accuratezza. Accuratezza di un esame diagnostico ― sensibilità, specificità e valori predittivi In parole semplici l’accuratezza diagnostica è la capacità dell’esame di dare risultati veri, in termini di proporzione di risultati veri,

  • Un esame è molto sensibile quando risulta positivo in un numero molto elevato di casi nei quali la malattia è effettivamente presente.
  • Un esame è poco sensibile quando risulta negativo in un numero molto elevato di casi nei quali la malattia è effettivamente presente.
See also:  Come Si Legge La Data Di Scadenza?

Se l’esame è molto sensibile, se ho la malattia è molto probabile che l’esame la trovi. In altre parole, i casi falsi negativi (cioè l’esame indica che la malattia non c’è, ma in realtà la persona ce l’ha) sono molto pochi. Per esempio : 100 persone hanno la sclerosi multipla in base alla diagnosi di riferimento (gold standard in lingua inglese), in 95 di queste persone la risonanza magnetica mostra immagini che indicano la malattia; allora la sensibilità dell’esame è 95/100 o il 95%.

  • Un esame è molto specifico quando risulta negativo in un numero molto elevato di casi nei quali la malattia effettivamente non è presente.
  • Un esame è poco specifico quando risulta positivo in un numero molto elevato di casi nei quali la malattia effettivamente non è presente.

Se l’esame è molto specifico, se non ho la malattia è molto probabile che l’esame non la trovi. In altre parole, i casi falsi positivi (cioè l’esame indica che la malattia c’è, ma in realtà la persona non ce l’ha) sono molto pochi. Per esempio : 100 persone non hanno la sclerosi multipla in base alla diagnosi di riferimento (gold standard in lingua inglese), in 90 di queste persone la risonanza magnetica risulta normale; allora la specificità della risonanza magnetica è 90/100 o il 90%.

  1. Il valore predittivo nei positivi all’esame indica la probabilità che i casi nei quali la malattia è presente provengano da quelli risultati positivi all’esame.
  2. Per esempio : 100 persone hanno la risonanza magnetica con immagini che indicano la malattia, 90 di esse avranno la malattia confermata in base alla diagnosi clinica fatta dal neurologo (diagnosi di riferimento), allora il valore predittivo positivo è 90/100 o il 90%.

Il valore predittivo nei positivi può diminuire molto se la prevalenza della malattia (cioè la proporzione di persone con la malattia nella popolazione di riferimento, in un dato momento) è più bassa, perché il difetto di specificità agisce su un numero più grande di persone che non hanno la malattia e dà quindi luogo a un numero maggiore di falsi positivi.

  1. Il valore predittivo nei negativi all’esame indica la probabilità che i casi nei quali la malattia non è presente provengano da quelli risultati negativi all’esame.
  2. Per esempio : 100 persone hanno la risonanza magnetica con immagini normali, 80 di esse risulteranno non avere la malattia in base alla diagnosi clinica fatta dal neurologo (diagnosi di riferimento), allora il valore predittivo negativo è 80/100 o l’80%.

L’accuratezza della risonanza magnetica nella diagnosi di sclerosi multipla Un esempio con i numeri Per spiegare meglio questi concetti, utilizziamo un esempio ricavato da uno studio (vedi sotto: Da dove sono prese queste informazioni) condotto con persone che hanno fatto la risonanza magnetica del cervello dopo un primo episodio sospetto di sclerosi multipla, e possono averla ripetuta se la prima risonanza era risultata negativa.

  1. Per comodità, ci riferiamo in questo esempio a un ipotetico gruppo di 1.000 persone a cui applichiamo i risultati dello studio.
  2. In 317 persone il risultato dell’esame è stato a favore della diagnosi di sclerosi multipla, mentre in 683 la risonanza magnetica escludeva la malattia.
  3. A distanza di 3 anni la diagnosi di sclerosi multipla è stata confermata dal neurologo in 409 di queste persone, mentre nelle restanti 591 la diagnosi clinica non era ancora possibile in quanto queste persone non avevano più avuto ricadute cliniche di malattia.

Con i risultati di questo studio è possibile costruire una tabella per confrontare il risultato della risonanza magnetica con la diagnosi di sclerosi multipla fatta dal neurologo (diagnosi di riferimento). • I casi in cui la risonanza magnetica è stata a favore della diagnosi e il neurologo ha confermato questa diagnosi sono detti veri positivi • I casi in cui la risonanza è stata a favore della diagnosi ma il neurologo non l’ha confermata sono detti falsi positivi • I casi in cui la risonanza magnetica non era a favore della diagnosi e neanche il neurologo lo era sono detti veri negativi • I casi in cui la risonanza non era a favore della diagnosi ma il neurologo ha posto la diagnosi di sclerosi multipla sono detti falsi negativi, In numeri Accuratezza: quante volte il risultato della RM è vero? E’ la proporzione di veri positivi + veri negativi sul totale dei casi: 245+519=764 764/1.000=0,764 in percentuale (approssimando i decimali): 76% Inaccuratezza: quante volte il risultato della RM è falso? E’ la proporzione di falsi positivi + falsi negativi sul totale dei casi: 72+164=236 236/1.000=0,236 in percentuale (approssimando i decimali): 24% Accuratezza e inaccuratezza forniscono la stessa informazione Sensibilità: indica la proporzione di persone identificate come positive dalla risonanza magnetica, rispetto al totale delle persone che hanno la malattia a giudizio del medico.

La sensibilità quindi è uguale alla proporzione dei veri positivi (casi di sclerosi multipla trovati dalla risonanza magnetica) sul totale dei casi in cui la sclerosi multipla è diagnosticata dal medico (cioè i veri positivi + falsi negativi alla risonanza): 245/409 = 0,599 in percentuale (approssimando i decimali): 60% Specificità: indica la proporzione di persone senza la malattia identificate come negative dalla risonanza magnetica, rispetto al totale delle persone che non hanno la malattia a giudizio del medico.

La specificità quindi è uguale alla proporzione dei veri negativi (casi in cui la sclerosi multipla non c’è, e in effetti la risonanza magnetica esclude la sclerosi multipla) sul totale dei casi in cui la sclerosi multipla non è diagnosticata dal medico (cioè i veri negativi + falsi positivi alla risonanza): 519/591 = 0,878 in percentuale (approssimando i decimali): 88% Valore predittivo nei veri positivi: indica la probabilità che il risultato positivo della risonanza magnetica provenga effettivamente da una persona che ha la malattia (veri positivi / veri positivi + falsi positivi): 245/317 = 0,772 in percentuale (approssimando i decimali): 77% Valore predittivo nei veri negativi: indica la probabilità che il risultato negativo della risonanza magnetica provenga effettivamente da una persona che non ha la malattia (veri negativi / veri negativi + falsi negativi).519/683 =0,759 in percentuale (approssimando i decimali): 76% Da dove sono prese queste informazioni? Swanton JK, Rovira A, Tintore M, et al.

  • MRI criteria for multiple sclerosis in patients presenting with clinically isolated syndromes: a multicentre retrospective study.
  • Lancet Neurol 2007; 6: 677―86.
  • Nell’esempio riportato il valore di sensibilità della risonanza magnetica è relativamente basso (la frequenza relativa di veri positivi è del 60%).

Quindi se il risultato della risonanza magnetica dopo il primo episodio sospetto della malattia è negativo, non serve ad escludere con certezza la diagnosi (40% è la proporzione di falsi negativi). Il valore di specificità della risonanza magnetica è relativamente alto (la frequenza relativa di veri negativi è uguale all’88%).

Quindi se il risultato della risonanza magnetica dopo il primo episodio sospetto della malattia è positivo, esso aiuta il neurologo, soprattutto nel caso in cui ci siano dubbi rispetto ad altre malattie che possono confondersi con la sclerosi multipla. Tuttavia, l’intervento del neurologo rimane fondamentale perché comunque la risonanza magnetica ha una proporzione del 12% di falsi positivi, in base al risultato di questo studio.

Però.questi valori dipendono dal tempo di durata degli studi L’esempio sopra riportato è ricavato da uno studio che ha seguito le persone coinvolte fino a tre anni, cioè ha un follow-up (durata di controllo periodico) breve. Questo significa che il numero di diagnosi confermate dal neurologo sono quelle che si sono verificate nei tre anni dopo l’inizio dello studio.

  1. E’possibile che altre persone abbiano avuto una conferma di diagnosi dal neurologo negli anni successivi (per esempio dopo 5 o 6 anni) non considerati nello studio, e che quindi i casi indicati nella tabella come falsi positivi siano in realtà dei veri positivi.
  2. E’ quindi importante sottolineare che lo studio sopra riportato è usato come esempio per far vedere con i numeri come si calcolano e cosa significano i valori di accuratezza, sensibilità, specificità e predittività della risonanza magnetica.

Cosa è la prognosi? E’ la previsione del decorso e dell’esito futuro per una persona che si trova in un determinato stato di salute (considerando anche se sta facendo una terapia). La prognosi non riguarda necessariamente solo le persone malate. La malattia non ha una prognosi, è la persona che ha una prognosi.

  • Poter dare informazioni alle persone con la malattia
  • Decidere la terapia
  • Individuare specifici fattori prognostici che modificano gli effetti della terapia
  • Individuare persone con la malattia ad alto o a basso rischio di prognosi grave e invitarle a partecipare a studi di ricerca
  • Confrontare la diversa complessità della casistica trattata tra i servizi sanitari

Come si studia la prognosi? Ci sono diversi studi di prognosi. I più importanti sono:

  1. Studi di prognosi generale che rispondono al quesito: “Qual è il decorso (esito) più probabile per le persone che hanno una determinata condizione di salute?” Per esempio: le persone con pressione alta rischiano più delle altre di avere un infarto?
  2. Studi sui fattori prognostici che rispondono al quesito: “Quali fattori sono associati a esiti specifici nelle persone che hanno una determinata condizione di salute?” Per esempio: l’età peggiora il recupero del cammino in persone con rottura del femore?
  3. Studi di modelli prognostici che rispondono al quesito: “Quale combinazione di fattori prognostici predice, e quanto bene, un determinato esito nelle persone che hanno una determinata condizione di salute?” Per esempio: essere giovane, donna e con basso livello di colesterolo diminuisce il rischio di avere un infarto?
  4. Studi sui fattori per la scelta della terapia che rispondono al quesito: “Quali fattori predicono un diverso effetto della terapia nelle persone che devono essere curate?” Per esempio: le persone con glaucoma che iniziano a utilizzare i farmaci in età giovane mantengono una vista migliore più a lungo delle persone che iniziano in età più avanzata?

Come si valuta la qualità di una linea guida Le linee guida sono raccomandazioni sul trattamento, la terapia o il farmaco appropriati per una specifica condizione o malattia, e sull’assistenza sanitaria di persone con specifiche malattie o condizioni di rischio.

  1. Sono basate sulla revisione sistematica delle migliori evidenze disponibili; si propongono come aiuto ai professionisti sanitari, ma non ne sostituiscono il sapere e le capacità, e alle persone con malattia.
  2. Possono essere prodotte da gruppi di esperti, società scientifiche, o da enti pubblici (per esempio il Sistema nazionale linee guida dell’Istituto superiore di sanità in Italia, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) nel Regno Unito).

Appraisal of Guidelines for Research & Evaluation è il riferimento internazionale per la valutazione delle linee guida, molto utilizzato a livello internazionale e validato nella ricerca e nella pratica clinica. Si tratta di una scheda che considera 6 aree o dimensioni : obiettivi e ambiti di applicazioni della linea guida, coinvolgimento dei portatori di interesse (per esempio medici, persone con la malattia, decisori sanitari, amministratori.), rigore metodologico con cui sono state definite le raccomandazioni, chiarezze espositiva, applicabilità delle raccomandazioni, indipendenza editoriale di chi ha prodotto la linea guida.

Come sono i risultati di una risonanza magnetica?

Dopo Quanto Tempo si hanno i Risultati della Risonanza Magnetica? – I risultati di una risonanza magnetica sono a disposizione del paziente soltanto dopo che il medico radiologo ha analizzato le immagini acquisite dall’apparecchiatura, nel corso dell’esame.

Cosa risulta dalla risonanza?

A cosa serve la risonanza magnetica – La risonanza magnetica viene eseguita per visualizzare ed indagare tutte le parti del corpo: addome, torace, muscoli, articolazioni e l’apparato scheletrico. Viene utilizzata per studiare patologie di origine diversa in ambito neurologico, cardiologico, ortopedico, traumatologico, gastroenterologico e oncologico.

Cosa significa risonanza magnetica 1 5 t?

Intendiamo macchine di risonanza magnetica con magneti ad alto (1,5 Tesla) o altissimo (3 Tesla) campo e tecnologie di acquisizione dell’immagine completamente digitalizzate. A caratterizzarle è inoltre la disponibilità di software di ottimizzazione delle immagini, che ne accrescono l’accuratezza.

Cosa significa Area di alterato segnale?

News, Rubrica del mal di testa: emicrania e risonanza magnetica Ai pazienti che soffrono di emicrania molto spesso viene consigliata l’esecuzione di una risonanza magnetica cerebrale con o senza mezzo di contrasto. Talvolta il referto di tale esame riporta: “presenza di piccoli focolai di alterato segnale a livello della sostanza bianca cerebrale di significato aspecifico”.

Tale esito spesso desta preoccupazione nel paziente che legge, non riuscendone a comprendere bene il loro significato. Cosa sono queste “aree di alterato segnale”? Bisogna preoccuparsi se presenti? Possono aumentare con il tempo? La sostanza bianca cerebrale è costituita da fasci di fibre che connettono diverse aree del cervello.

Con “focolai di alterato segnale a livello della sostanza bianca cerebrale” vengono descritte delle aree che alle immagini di risonanza magnetica T2 e FLAIR presentano un segnale aumentato rispetto alle regioni circostanti. Diversi studi hanno riportato che tali alterazioni si riscontrano con una maggiore frequenza nei pazienti affetti da emicrania, comparendo fin dall’età pediatrica.

  1. Numerosi fattori sono stati associati ad un aumentato rischio di tali anomalie, tra cui il sesso femminile, il fumo, la terapia estro-progestinica, la frequenza degli attacchi di emicrania, la durata di malattia e l’aura.
  2. Tuttavia, altri studi hanno riportato dati contrastanti dimostrando che tali alterazioni della sostanza bianca sono ugualmente presenti sia nei pazienti con emicranica che in soggetti che non soffrono di cefalea.

In particolare, la loro incidenza aumenta con l’aumentare dell’età, circa il 20% di soggetti intorno ai 64 anni presenta tali alterazioni, e in presenza di fattori di rischio vascolare, come l’ipertensione, il diabete, il fumo e l’obesità. Inoltre, tali alterazioni sono state rilevate anche in pazienti con altre forme di cefalee, come ad esempio la cefalea muscolo-tensiva e la cefalea a grappolo.

Nei pazienti affetti da cefalea le alterazioni della sostanza bianca sono tipicamente piccole e focali, prevalentemente localizzate nelle regioni vicine alla corteccia cerebrale e ai ventricoli. Alcuni ricercatori si sono domandati se le alterazioni della sostanza bianca rilevate nei pazienti con emicrania potevano peggiorare con il passare degli anni.

Ad oggi, lo studio che ha seguito più a lungo nel tempo l’evoluzione di tali anomalie nei pazienti con emicrania registra un follow-up di 12 anni. Questo studio ha dimostrato che negli emicranici le alterazioni della sostanza bianca sono stabili e non vi è un rischio significativo di progressione nel tempo.

  • Tuttavia, è auspicabile che ulteriori studi confermino questo dato.
  • Non vi sono inoltre evidenze che la presenza delle aree di alterato segnale a livello della sostanza bianca cerebrale possa causare problemi di tipo cognitivo.
  • Quale sia la causa per cui alcuni pazienti con emicrania possono presentare tali alterazioni non è ancora nota.

Diverse sono le teorie che potrebbero spiegare la comparsa di tali alterazioni tra cui un ridotto flusso ematico, un’aumentata attività neuronale, un alterato metabolismo o un aumentato rilascio di sostanza infiammatorie. Inoltre, è stato dimostrato esserci una predisposizione genetica nel manifestare tali alterazioni.

Ampiamente discusso è stato anche l’eventuale ruolo della presenza, a livello cardiaco, di uno shunt destro-sinistro associato a forame ovale pervio. L’assenza di una relazione tra l’entità dello shunt e delle aree di alterato segnale ha escluso una possibile associazione tra questi due fattori. Non vi è, quindi, alcuna evidenza certa a favore dell’intervento finalizzato a chiudere il forame ovale pervio negli emicranici.

Ad oggi, sappiamo quindi che il paziente con emicrania può presentare delle aree di alterato segnale a livello della sostanza bianca cerebrale. Più studi sono necessari per chiarire e comprendere meglio i meccanismi che portano alla formazione di tali alterazioni, ma tuttavia i pazienti non devono trarre particolari preoccupazioni dalla lettura di questo dato nei loro referti di risonanza magnetica e possono tranquillamente rivolgersi allo specialista per i chiarimenti del caso.

Dott.ssa Roberta Messina Dipartimento di Neurologia (Direttore: Prof M. Filippi) Ospedale San Raffaele, Milano

: News, Rubrica del mal di testa: emicrania e risonanza magnetica

Qual è la sigla della risonanza magnetica?

Ormai indispensabile in tante e diverse branche mediche, la Risonanza Magnetica ( RM ), o Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), è una procedura diagnostica dai numerosi vantaggi: dal momento che si utilizzano campi di induzione magnetica e onde a radiofrequenza, è del tutto non invasiva e non genera quindi particolari

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Cosa si vede con la risonanza magnetica senza contrasto?

Risonanza magnetica senza mezzo di contrasto Come Si Legge Una Risonanza Magnetica La risonanza magnetica è una tecnica diagnostica che, utilizzando campi magnetici, fornisce immagini dettagliate del corpo, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazione ionizzante. La risonanza magnetica viene utilizzata per diagnosticare e valutare l’evolversi di tantissime patologie perché permette di osservare gli organi interni, lo scheletro e le articolazioni.

Per effettuare la risonanza magnetica, il paziente dovrà sdraiarsi sul lettino, rimanendo immobile per tutta la durata dell’esame, il lettino verrà fatto avanzare all’interno del macchinario fino a posizionarlo tra i poli del magnete e si inizierà l’esame. Si tratta di un esame non doloroso che può durare dai 20 ai 60 minuti, a seconda della zona da esaminare, le uniche sensazioni di fastidio possono essere causate dal forte rumore generato dal macchinario e dalla sensazione di claustrofobia.

Non è richiesta una preparazione specifica, è però importante che il paziente rimuova qualsiasi oggetto o indumento contenente parti metalliche. La risonanza magnetica sfrutta i campi magnetici, come se fosse una vera e propria calamita, pertanto non possono sottoporsi assolutamente a risonanza magnetica i portatori di pacemaker e defibrillatori cardiaci, chi ha all’interno del corpo alcune parti metalliche (protesi, viti, etc.), o subito interventi di cataratta.

    Come Si Legge Una Risonanza Magnetica

    Cosa non fare prima di una risonanza magnetica?

    Occorre qualche tipo di preparazione particolare all’esame? No, nei giorni precedenti l’esecuzione di una risonanza magnetica, qualunque sia la parte del corpo da esaminare, non è richiesta una preparazione particolare.

    Come capire se si soffre di sclerosi multipla?

    Sintomi della SM – I sintomi della sclerosi multipla variano notevolmente da persona a persona e da periodo a periodo in una persona, a seconda di quali fibre nervose vengono demielinizzate:

      Se le fibre nervose che trasportano le informazioni sensoriali si demielinizzano, ne derivano problemi con le sensazioni (sintomi sensoriali). Se le fibre nervose che trasportano i segnali ai muscoli si demielinizzano, ne risultano problemi con il movimento (sintomi motori).

    La sclerosi multipla può progredire e regredire in modo imprevedibile. Tuttavia, esistono diversi andamenti tipici dei sintomi:

    Andamento recidivante remittente: le recidive (quando i sintomi si aggravano) si alternano alle remissioni (quando i sintomi si riducono o non si aggravano). Le remissioni possono durare mesi o anni. Le recidive possono manifestarsi spontaneamente o possono essere scatenate da un’infezione, come l’influenza. Andamento progressivo primario: la malattia progredisce gradatamente senza remissioni o recidive ovvie, anche se possono esserci fasi temporanee durante le quali la malattia non progredisce. Andamento progressivo secondario: questo andamento inizia con recidive che si alternano a remissioni (l’andamento recidivante-remittente), seguite da una progressione graduale della malattia. Andamento recidivante progressivo: la malattia progredisce gradatamente, ma la progressione viene interrotta da recidive improvvise. Questo andamento è raro.

    In media, se non trattati, i soggetti hanno una recidiva ogni circa 2 anni, ma la frequenza varia ampiamente. Vaghi sintomi di demielinizzazione nel cervello iniziano a volte molto prima che venga diagnosticata la malattia. I sintomi iniziali più comune sono i seguenti:

    Formicolio, intorpidimento, dolore, bruciore e prurito alle braccia, alle gambe, al tronco o al viso e talvolta una riduzione del senso del tatto Perdita della forza o della destrezza in una gamba o una mano che può irrigidirsi Disturbi della vista

    La vista può essere ridotta oppure offuscata. Essenzialmente, le persone perdono la capacità di vedere quando fissano davanti a sé (visione centrale). La vista periferica (laterale) è meno compromessa. Chi soffre di sclerosi multipla può avere anche i seguenti problemi di vista: L’eccesso di calore (come ad esempio la stagione calda, un bagno o una doccia bollenti oppure la febbre) possono peggiorare temporaneamente i sintomi.

    Quando viene colpita la parte posteriore del midollo spinale nel collo, il fatto di piegare il collo in avanti può causare una scossa elettrica o una sensazione di formicolio che si dirada nella schiena, nelle gambe, in un braccio o da un lato del corpo (una risposta chiamata segno di Lhermitte). Solitamente, la sensazione dura solo un momento e scompare quando il collo viene raddrizzato.

    Spesso continua a essere percepita finché il collo rimane piegato in avanti. Con il progredire della sclerosi multipla, i movimenti possono diventare a scatti, irregolari e inefficaci. Le persone possono diventare parzialmente o completamente paralizzate.

    I muscoli deboli possono contrarsi involontariamente (spasticità), causando a volte crampi dolorosi. La debolezza muscolare e la spasticità possono interferire con la deambulazione, rendendola impossibile, anche con un girello o un altro dispositivo di assistenza. Alcune persone sono costrette su una sedia a rotelle.

    Le persone che non riescono a camminare possono sviluppare osteoporosi Osteoporosi (diminuzione della densità ossea). L’eloquio può diventare lento, inceppato ed esitante. Le persone con la sclerosi multipla possono non essere più in grado di controllare le risposte emotive e possono ridere o piangere in modo inappropriato.

    Stimolo frequente e pressante a urinare Rilascio involontario di urina (incontinenza urinaria) Difficoltà di avvio della minzione

    L’urina ritenuta può essere un terreno fertile per i batteri, facilitando l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie. Se le recidive diventano più frequenti, le persone divengono sempre più disabili, a volte in modo permanente.

    Valutazione medica Risonanza magnetica per immagini Talvolta esami supplementari

    Dal momento che i sintomi sono molto vari, il medico può non riconoscere la malattia ai suoi esordi. Sospetta la sclerosi multipla nei giovani che sviluppano improvvisamente vista offuscata o doppia, oppure problemi di movimento o sensazioni anomale in varie parti del corpo non correlate.

    • La variabilità dei sintomi e un modello di recidive e remissioni sostengono la diagnosi.
    • I pazienti devono descrivere chiaramente tutti i sintomi di cui soffrono al medico, in particolare se i sintomi non sono presenti quando si recano dal medico.
    • La risonanza magnetica per immagini (RMI) è l’esame di diagnostica per immagini migliore per rilevare la sclerosi multipla.

    Solitamente consente di individuare le aree di demielinizzazione nel cervello e nel midollo spinale. Tuttavia, la RMI non riesce a stabilire se la demielinizzazione sia in corso da lungo tempo e sia stabile oppure se sia molto recente e stia ancora progredendo.

    La RMI, inoltre, non riesce a stabilire se sia necessario un trattamento immediato. Pertanto, il medico può iniettare del gadolinio, un mezzo di contrasto paramagnetico, nel flusso sanguigno ed eseguire nuovamente la RMI. Il gadolinio aiuta a distinguere le aree di demielinizzazione recenti di quelle più vecchie.

    Queste informazioni aiutano i medici a pianificare il trattamento. Talvolta la sclerosi multipla viene individuata quando viene eseguita una RMI per un altro motivo, prima che provochi qualunque sintomo. La diagnosi può essere chiara sulla base di sintomi attuali, anamnesi di recidive e remissioni, esame obiettivo e RMI.

    In caso contrario, vengono effettuati altri esami per ottenere informazioni supplementari: Altri esami possono aiutare il medico a distinguere la sclerosi multipla da disturbi che causano sintomi simili, come AIDS Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è un’infezione virale che distrugge progressivamente alcuni globuli bianchi e può causare la sindrome da immunodeficienza acquisita (Acquired.

    maggiori informazioni, paraparesi spastica tropicale Mielopatia associata a HTLV-1/paraparesi spastica tropicale (HTLV-1-Associated Myelopathy/Tropical Spastic Paraparesis, HAM/TSP) La mielopatia associata a HTLV-1/paraparesi spastica tropicale è una malattia lentamente progressiva del midollo spinale causata dal virus T-linfotropico umano 1 (human T-lymphotropic virus., artrite del collo, sindrome di Guillain-Barré Sindrome di Guillain-Barré (SGB) La sindrome di Guillain-Barré è una forma di polineuropatia che causa debolezza muscolare, la quale si aggrava solitamente in un periodo che va da giorni a settimane, per poi gradatamente migliorare.

    • Maggiori informazioni, atassia ereditaria Atassia di Friedreich I disturbi di coordinazione spesso derivano da un problema di funzionamento del cervelletto, la parte dell’encefalo che coordina i movimenti volontari e controlla l’equilibrio.
    • Il cervelletto.
    • Maggiori informazioni, lupus Lupus eritematoso sistemico (LES) Il lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria cronica autoimmune del tessuto connettivo che può colpire articolazioni, reni, cute, mucose e pareti dei vasi sanguigni.

    Possono svilupparsi. maggiori informazioni, malattia di Lyme Malattia di Lyme La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa da zecche dovuta a batteri del genere Borrelia, negli Stati Uniti principalmente quelli della specie Borrelia burgdorferi e talvolta. maggiori informazioni, rottura di un disco spinale Ernia discale L’erniazione del disco si verifica quando il rivestimento duro di un disco nella colonna vertebrale si lacera o si rompe. La parte interna morbida e gelatinosa del disco può sporgere (erniare). maggiori informazioni, sifilide Sifilide La sifilide è un’infezione a trasmissione sessuale causata dal batterio Treponema pallidum, La sintomatologia della sifilide si manifesta in tre stadi, intervallati da periodi di apparente. maggiori informazioni e una cisti nel midollo spinale ( siringomielia Fistole del midollo spinale o del tronco cerebrale Una fistola è una cavità riempita di liquido che si sviluppa nel midollo spinale (siringomielia), nel tronco cerebrale (siringobulbia) o in entrambi. Le fistole possono essere presenti alla.

    Maggiori informazioni ). Ad esempio, possono essere effettuati degli esami del sangue per escludere la malattia di Lyme, la sifilide, la paraparesi spastica tropicale e il lupus, e degli esami di diagnostica per immagini possono aiutare ad escludere artrite del collo, rottura di un disco spinale e siringomielia.

    Gli effetti della sclerosi multipla e la rapidità alla quale progredisce variano notevolmente e in modo imprevedibile. Le remissioni possono durare da mesi a 10 anni o più. Tuttavia, alcune persone, come gli uomini che sviluppano la malattia nella mezza età e che hanno attacchi frequenti, possono diventare rapidamente disabili.

    Corticosteroidi Farmaci che possono aiutare a evitare che il sistema immunitario attacchi le guaine mieliniche. Misure per controllare i sintomi

    Nessun trattamento per la sclerosi multipla è efficace in modo uniforme. Per un attacco acuto, generalmente vengono utilizzati i corticosteroidi. Probabilmente agiscono sopprimendo il sistema immunitario. Vengono somministrati per brevi periodi per calmare i sintomi immediati (come la perdita di vista, forza o coordinazione) se questi interferiscono con le funzionalità.

    • Ad esempio, il prednisone può essere assunto per via orale, oppure il metilprednisolone può essere somministrato per via endovenosa.
    • Anche se i corticosteroidi possono ridurre le recidive e rallentare la progressione della sclerosi multipla, non la interrompono.
    • I corticosteroidi sono usati raramente per un lungo periodo perché possono avere molti effetti collaterali, come aumento di sensibilità alle infezioni, diabete, aumento di peso, affaticamento, osteoporosi e ulcere.

    I corticosteroidi sono iniziati e interrotti in base alle necessità. Vengono anche utilizzati farmaci che possono aiutare a evitare che il sistema immunitario attacchi le guaine mieliniche. Questi farmaci aiutano a ridurre il numero di recidive future.

    L’ interferone beta, somministrato per iniezione, riduce la frequenza delle recidive e può contribuire a ritardare l’invalidità. Il glatiramer acetato, somministrato per iniezione, può avere benefici simili per le persone con sclerosi multipla lieve precoce. Fingolimod, ozanimod, siponimod, teriflunomide, cladribina e dimetilfumarato possono essere usati per trattare la sclerosi multipla che si manifesta con andamento recidivante. Questi farmaci possono essere assunti per via orale. Il fingolimod e il dimetilfumarato aumentano inoltre il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva, nonostante il rischio sia molto inferiore rispetto a natalizumab. L’ ocrelizumab è un anticorpo monoclonale usato per trattare la sclerosi multipla con andamento recidivante o progressivo primario. Viene somministrato come infusione endovenosa ogni 6 mesi. Può causare reazioni all’infusione, che possono comprendere eruzione cutanea, prurito, difficoltà respiratorie, edema della gola, capogiri, ipotensione arteriosa e tachicardia. L’ alemtuzumab (usato per trattare la leucemia), un altro anticorpo monoclonale, è efficace nel trattamento della sclerosi multipla con andamenti recidivanti (andamento recidivante-remittente e recidivante progressivo) ed è somministrato per via endovenosa. Tuttavia, aumenta il rischio di gravi disturbi autoimmuni e di alcuni tipi di tumore. Di conseguenza, alemtuzumab viene solitamente usato solo quando il trattamento con due o più altri farmaci si è rivelato inefficace. Il mitoxantrone, un farmaco chemioterapico, può ridurre la frequenza delle recidive e rallentare la progressione della malattia. Viene somministrato solo quando altri farmaci non funzionano e, in genere, solo per un massimo di 2 anni perché alla lunga può causare danni cardiaci. Le immunoglobuline, somministrate per via endovenosa una volta al mese, aiutano occasionalmente quando altri farmaci sono stati inefficaci. Le immunoglobuline sono costituite da anticorpi ottenuti dal sangue di persone con un sistema immunitario sano.

    I farmaci che aumentano il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva (natalizumab, fingolimod e dimetilfumarato) vengono utilizzati solo da medici con una speciale formazione. Inoltre, i soggetti che li assumono vanno periodicamente controllati per la comparsa di segni di leucoencefalopatia multifocale progressiva.

    Spasmi muscolari: i miorilassanti baclofene o tizanidina Problemi di deambulazione: Dalfampridina, assunta per via orale, per migliorare la deambulazione Dolore dovuto ad anomalie nei nervi: farmaci anticonvulsivanti (come gabapentin, pregabalin o carbamazepina) oppure a volte antidepressivi triciclici (come amitriptilina) Tremori: il betabloccante propranololo Affaticamento: amantadina (utilizzata per trattare il morbo di Parkinson) oppure, più raramente, farmaci utilizzati per trattare la sonnolenza eccessiva (come modafinil, armodafinil e anfetamina) Depressione: antidepressivi come sertralina o amitriptilina, consulenza psicologica o entrambi Stipsi: assunzione regolare di emollienti delle feci o lassativi

    Chi soffre di ritenzione urinaria può imparare ad effettuare la cateterizzazione per svuotare la vescica. Le persone con sclerosi multipla possono conservare spesso uno stile di vita attivo, anche se possono stancarsi facilmente e non essere in grado di rispettare un programma esigente.

    1. L’incoraggiamento e la rassicurazione aiutano.
    2. Un’attività fisica regolare, come fare cyclette, camminare, nuotare o fare stretching, riduce la spasticità e aiuta a mantenere una buona condizione cardiovascolare, muscolare e fisiologica.
    3. La fisioterapia aiuta a mantenere l’equilibrio, la capacità di camminare e l’ampiezza di movimento, nonché a ridurre spasticità e debolezza.

    Le persone devono cercare di camminare da sole il più possibile. In questo modo migliorano la loro qualità di vita ed evitano la depressione. Può essere d’aiuto evitare alte temperature, ad esempio non fare bagni o docce caldi, perché il calore può aggravare i sintomi.

    Chi fuma dovrebbe smettere. Dal momento che la carenza di vitamina D tende a provocare una sclerosi multipla più grave e che l’assunzione di vitamina D può ridurre il rischio di sviluppare osteoporosi, il medico consiglia solitamente degli integratori di vitamina D. È in fase di studio se gli integratori di vitamina D possano aiutare a rallentare la progressione della sclerosi multipla.

    In caso di disabilità, i terapisti occupazionali, i fisioterapisti e i logopedisti possono aiutare con la riabilitazione e insegnare alla persona a svolgere le attività funzionali nonostante l’invalidità causata dalla sclerosi multipla. Gli assistenti sociali possono consigliare e aiutare con i servizi e le attrezzature necessarie.

    Multiple Sclerosis Association of America (MSAA) : Questo sito Web contiene informazioni generali sulla sclerosi multipla (sui sintomi, la diagnosi e il trattamento), sulla gestione delle prescrizioni e sulla convivenza con la malattia (compresi collegamenti ad altre persone che ne sono affette, blog e una app che aiuta a gestire la sclerosi multipla). National Multiple Sclerosis Society : Questo sito Web contiene informazioni generali sulla sclerosi multipla (sui sintomi, la diagnosi e il trattamento), consigli (su dieta, attività fisica e salute mentale) e collegamenti a siti di risorse e di supporto.

    Quali sono gli effetti collaterali di una risonanza magnetica?

    Rischi ed effetti collaterali – La risonanza magnetica è un esame del tutto sicuro, perché l’assenza di radiazioni ionizzanti la rende innocua per l’organismo ed adatta anche per essere ripetuta in un breve arco di tempo. Prima di sottoporsi a questo tipo di procedura è opportuno compilare un breve questionario insieme al medico o al personale addetto, in modo da accertarsi che non vi siano fattori che possano causare controindicazioni.

    1. Durante la gravidanza questo tipo di esame va effettuato solo in casi di assoluta necessità, in particolare nei primi tre mesi di gestazione.
    2. Non possono sottoporsi alla risonanza magnetica i pazienti portatori di protesi metalliche e di pace-maker, infatti tutti gli elementi metallici posizionati nel campo magnetico possono subire degli spostamenti e quindi generare danni al corpo.

    Per questo anche i pazienti che hanno subito incidenti con coinvolgimento di parti metalliche, devono comunicarlo prima di sottoporsi a questo esame, infatti potrebbero essere presenti sulla cute schegge di metallo che spostandosi possono generare danni nei tessuti.

    1. Durante l’esame è possibile che si avverta una sensazione di calore localizzata, ma bisogna comunicarlo all’operatore qualora diventasse eccessiva.
    2. Sottoporsi ad una risonanza magnetica non provoca alcun dolore, tranne una puntura in caso il medico decida di ricorrere ad un liquido di contrasto.
    3. Questo liquido ha la funzione di migliorare la visibilità delle strutture situate all’interno dell’organismo.

    Anche nel caso in cui per necessità diagnostica fosse opportuno iniettare un mezzo di contrasto, i rischi sono davvero minimi, in quanto non presentano alcun fattore di tossicità. L’unico effetto collaterale è quello del presentarsi di una reazione allergica generata proprio dalla sostanza iniettata oppure di reazioni in presenza di disfunzioni renali, ma anche queste ipotesi sono molto rare.

    Perché fare la creatinina prima della risonanza?

    La creatinina aumenta notevolmente la sua concentrazione plasmatica in presenza di un danno renale ed è quindi uno degli esami di riferimento prima di una TAC o di una RM con mezzo di contrasto.

    Qual è la differenza tra la TAC e la risonanza magnetica?

    Tiriamo le conclusioni, Tac o Risonanza Magnetica? – La principale differenza tra TAC e Risonanza Magnetica è, quindi, l’impiego, nel primo caso, di raggi X, sostituiti nel secondo da campi magnetici e onde radio, Quale e in che modo scegliere? Sarà sicuramente il medico curante o lo specialista a indicare l’esame diagnostico più adeguato alle esigenze del paziente.

    1. Capita anche che questi due esami vengano prescritti insieme in modo da fornire altre informazioni utili alla diagnosi.
    2. La TAC però non può venir considerato come esame di routine perché, come già detto, a causa delle massicce dosi di radiazioni emesse durante l’esame può causare problemi a soprattutto a donne in età fertile e a bambini.

    Per questo la Risonanza Magnetica è l’esame più indicato per effettuare un check up. I contenuti di questo articolo sono pubblicati solo a scopo informativo, pertanto non sostituiscono il parere del medico. : La differenza tra Tac (o TC) e Risonanza Magnetica

    Come ci si sente dopo la risonanza magnetica con contrasto?

    Quando mi iniettano il mezzo di contrasto “sento qualcosa”? – Generalmente, dopo la somministrazione del mezzo di contrasto di risonanza magnetica, non si avverte alcuna sensazione. A volte, qualche secondo dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, si può avvertire una sensazione di calore che passa dal braccio, alla gola, alla testa, all’addome e alle gambe.

    Quando si verifica la risonanza?

    Si ha risonanza quando una forza esterna agisce su un sistema fisico con una frequenza capace di amplificare il moto del sistema stesso. L’esempio dell’altalena mostra che il fenomeno della risonanza permette il trasferimento di energia da un sistema fisico (la persona che spinge) a un al- tro (l’altalena).

    Cosa vuol dire pi Rads 4?

    PI-RADS 4 – È probabile che sia presente un tumore clinicamente significativo. PI-RADS 5 – È molto probabile che sia presente un cancro clinicamente significativo.

    Perché la risonanza magnetica fa tanto rumore?

    Il rumore, dal quale si è protetti con delle cuffie o con dei tappi per le orecchie che vengono forniti al paziente prima dell’esame, è causato dalle vibrazioni di alcune bobine (bobine dei gradienti) che si trovano all’interno della macchina e che si attivano solo durante le sequenze dell’esame.

    Quanto costa fare una risonanza magnetica?

    · Costo risonanza magnetica privata – Presso le strutture private e attrezzate per eseguire l’esame diagnostico, la risonanza magnetica a pagamento ha un costo molto variabile, che può variare da un minimo di 100 a un massimo di 750 euro, Il costo tanto variabile dipende sia dalla zona del corpo che è oggetto dell’esame diagnostico, sia dalla strumentazione medica presente nella struttura.

    Regione Costo regionale ticket 2022
    Piemonte 46,15 €
    Valle d’Aosta 46,15 €
    Lombardia 46,15 €
    PA Bolzano 46,15 €
    PA Trento 46,15 €
    Veneto 46,15 €
    Friuli Venezia Giulia 46,15 €
    Liguria 46,15 €
    Emilia Romagna 46,15 €
    Toscana 46,15 €
    Umbria 46,15 €
    Marche 46,15 €
    Lazio 46,15 €
    Abruzzo 46,15 €
    Molise 51,15 €
    Campania 46,15 €
    Puglia 46,15 €
    Basilicata 46,15 €
    Calabria 46,15 €
    Sicilia 49,19 €
    Sardegna 46,15 €

    Quali sono le casistiche? Ecco la tabella completa A seconda della zona del corpo che è oggetto dell’esame diagnostico, la risonanza magnetica può avere un costo diverso presso le varie strutture private che non hanno alcuna convenzione con l’ASL. Di seguito una tabella con i costi medi applicati in caso di risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto :

    Esame diagnostico Risonanza magnetica Risonanza magnetica con mezzo di contrasto
    Femore 180 € 380 €
    Bacino per Anche e Sacro-Iliache 250 € 380€
    Bacino per Anche 200 € 380 €
    Bacino per Sacro-Iliache 200 € 380 €
    Caviglia 180 € 380 €
    Piede 180 € 380 €
    Polso 180 € 380 €
    Mano 180 € 380 €
    Spalla 180 € 380 €
    Parti molli 180 € 380 €
    Ginocchio – Gamba 180 € 380 €
    Colangio – RM 200 € 380 €
    Addome inferiore (Pelvi) 200 € 390 €
    Addome superiore 200 € 390 €
    Addome completo 350 € 650 €
    Ipofisi 190 € 380 €
    Cervico-Dorso-Lombare 570 € 600 €
    Dorso-Lombare 380 € 450 €
    Cervico-Dorsale 380 € 450 €
    Lombare 190 € 380 €
    Dorsale 190 € 380 €
    Cervicale 190 € 380 €
    Ipofisi – Cella Turcica 190 € 380 €
    Encefalo + Midollo 530 € 750 €
    Parotidi 200 € 390 €
    Angio – RM Encefalo 250 € 390 €
    Encefalo + APC 450 € 450 €
    APC (Angolo Ponto Cereb. – Orbite) 200 € 380 €
    Art. Temporio Mandibolari 200 € 380 €
    Encefalo 230 € 390 €

    Quanto tempo deve passare tra una risonanza magnetica è l’altra?

    salve dottori,volevo chiedervi se era possibile ripetere la risonanza magnetica al cervello e tronco encefalico solo dopo 5 mesi che e stato fatto l’esame???ci sono rischi di qualche radiazione o queste onde magnetiche fanno male ??? cordiali saluti Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 72.9k 2.2k 23 Gentile Utente, certamente, la RM si può ripetere anche dopo meno di cinque mesi, al momento non ci sono evidenze che procuri danni in quanto è priva di radiazioni ionizzanti. E’ un esame che si può ripetere tranquillamente secondo le esigenze cliniche del paziente. Cordiali saluti Dr. Antonio Ferraloro Utente grazie dr. ferraloro per la vostra disponibilità. Scusi se le faccio un’altra domanda ma e possibile che la rm mi abbia potuto alterare qualcosa in testa?perche dopo solo 5 mesi dalla mia prima rm al cervello e tronco encefalico mi si sono presentati dei sintomi molto preccupanti.vertigini pesantezza alla nuca mal di testa che vengono e vanno.secondo lei cosa potrebbe essere??? cordiali saluti Utente grazie dr. ferraloro per la vostra disponibilità. Scusi se le faccio un’altra domanda ma e possibile che la rm mi abbia potuto alterare qualcosa in testa?perche dopo solo 5 mesi dalla mia prima rm al cervello e tronco encefalico mi si sono presentati dei sintomi molto preccupanti.vertigini pesantezza alla nuca mal di testa che vengono e vanno.secondo lei cosa potrebbe essere??? cordiali saluti Utente grazie dr. ferraloro per la vostra disponibilità. Scusi se le faccio un’altra domanda ma e possibile che la rm mi abbia potuto alterare qualcosa in testa?perche dopo solo 5 mesi dalla mia prima rm al cervello e tronco encefalico mi si sono presentati dei sintomi molto preccupanti.vertigini pesantezza alla nuca mal di testa che vengono e vanno.secondo lei cosa potrebbe essere??? cordiali saluti Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 72.9k 2.2k 23 Gentile Utente, la sintomatologia riferita non ha nulla a che vedere con la RM effettuata, è più probabile un problema cervicale, anche una semplice contrattura muscolare o problemi di postura. Cordialmente Utente grazie per il vostro consulto dr ferraloro, ma la cosa che le vorrei dire che tipo di visite o diagnosi posso fare per vedere se sono una di queste cose???che mi consiglia? cordiali saluti Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 72.9k 2.2k 23 Gentile Utente, la prima cosa è farsi visitare dal Suo medico curante, poi in base all’esito della visita sarà lui a suggerire cosa fare. Cordialità Utente dr ferraloro, lei mi consiglia di andare dal medico curante,io volevo ripetermi la rm da me senza che nessuno me lo precrive perche mi sento diverso dai primi sintomi che ho avuto che poi mi hanno portato alla prima rm. Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 72.9k 2.2k 23 Gentile Utente, l’iter corretto è visita medica ed esami diagnostici prescritti dal medico se ritenuti utili in base ai riscontri della visita. Poi nulla vieta iniziative personali dettate dalla paura, soprattutto per esami non nocivi come la RM. Buona Pasqua Utente La ringrazio per la sua disponibilità e cortesia che ha nel rispondermi,lei mi ha convinto ad effettuare una visita prima di sottopormi ad un esame,con la sua professionalità e la sua esperienza.le faro sapere cosa mi dirà il medico curante Buona Pasqua anche a lei Cordiali Saluti Utente Salve, Dr.Ferraloro la scirivo per comunicarle che mi e capitato una cosa stranissima che vorrei anche da lei delle spiegazione,lei ricorda che mi volevo ripetere la rm al cervello e tronvco encefalico dopo solo 5,6 mesi? be lo fatta di nuovo però con risposta diversa. Adesso le scrivo la risposta della seconda rm e anche la prima rm al cervello e tronco encefalico. la prima rm del 13/09/2012 dice cosiCosa si vede con la risonanza magnetica senza contrasto?

    Risonanza magnetica senza mezzo di contrasto Come Si Legge Una Risonanza Magnetica La risonanza magnetica è una tecnica diagnostica che, utilizzando campi magnetici, fornisce immagini dettagliate del corpo, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazione ionizzante. La risonanza magnetica viene utilizzata per diagnosticare e valutare l’evolversi di tantissime patologie perché permette di osservare gli organi interni, lo scheletro e le articolazioni.

    • Per effettuare la risonanza magnetica, il paziente dovrà sdraiarsi sul lettino, rimanendo immobile per tutta la durata dell’esame, il lettino verrà fatto avanzare all’interno del macchinario fino a posizionarlo tra i poli del magnete e si inizierà l’esame.
    • Si tratta di un esame non doloroso che può durare dai 20 ai 60 minuti, a seconda della zona da esaminare, le uniche sensazioni di fastidio possono essere causate dal forte rumore generato dal macchinario e dalla sensazione di claustrofobia.

    Non è richiesta una preparazione specifica, è però importante che il paziente rimuova qualsiasi oggetto o indumento contenente parti metalliche. La risonanza magnetica sfrutta i campi magnetici, come se fosse una vera e propria calamita, pertanto non possono sottoporsi assolutamente a risonanza magnetica i portatori di pacemaker e defibrillatori cardiaci, chi ha all’interno del corpo alcune parti metalliche (protesi, viti, etc.), o subito interventi di cataratta.

      Come Si Legge Una Risonanza Magnetica

      Quali sono le analisi per sapere se si ha un tumore?

      La diagnosi precoce delle recidive – Al termine dei cicli di trattamento prescritti dall’oncologo dopo l’individuazione del tumore è importante continuare a sottoporsi a periodici esami di controllo, Questi esami costituiscono infatti lo strumento più importante per una diagnosi precoce nel caso di eventuali recidive, cioè nel caso il tumore si ripresenti.

      1. Per molti tumori uno dei controlli più utilizzati è la valutazione dei livelli di particolari marcatori tumorali, sostanze prodotte dal tumore e presenti nel sangue.
      2. Per esempio, una paziente che ha affrontato in precedenza un trattamento per tumore ovarico si dovrà sottoporre a prelievi di sangue per il dosaggio di un marcatore chiamato CA125; nel caso, invece, di un uomo con un precedente carcinoma della prostata si andrà a valutare il livello di PSA,

      I controlli, semplici prelievi di sangue, devono essere effettuati a intervalli di tempo abbastanza ravvicinati nel periodo immediatamente successivo al trattamento del tumore primario, per diventare poi sempre meno frequenti con gli anni in caso non si verifichino variazioni significative.

      Se invece i livelli dei marcatori aumentano, sarà il medico a suggerire l’intervento più adatto. Oltre alla valutazione dei livelli dei marcatori tumorali esistono altri esami utili a diagnosticare in modo precoce le recidive: ogni tumore ne prevede alcuni specifici, dalla TC alla radiografia, dalla colonscopia all’ ecografia eccetera.

      Per questo invitiamo il lettore a consultare la scheda relativa al tumore di suo interesse nella sezione Guida Tumori di questo sito,

      Cosa si vede con la risonanza magnetica con contrasto?

      Risultati – Di norma, i risultati di una risonanza magnetica con contrasto sono a disposizione dei pazienti dopo 3-4 giorni dall’esecuzione dell’esame. Grazie alla sua elevata specificità e sensibilità, la risonanza magnetica con contrasto è un esame capace di evidenziare particolarità inaspettate.

      A cosa serve la risonanza magnetica con mezzo di contrasto?

      A che cosa serve la risonanza magnetica con mezzo di contrasto? – L’utilizzo del mezzo di contrasto in risonanza magnetica permette lo studio più accurato delle patologie neoplastiche e infiammatorie mentre non presenta vantaggi significativi nella determinazione di malattie ischemiche o degenerative ( artrosi ).