Quali sono le onde dell’ECG – Le onde ECG: a cosa corrispondono? Le onde del tracciato dell’elettrocardiogramma sono:
- Onda P: piccola onda che rappresenta l’attivazione degli atri.
- Intervallo PR: tempo necessario perché l’attivazione degli atri raggiunga i ventricoli. L’intervallo PR si calcola dall’inizio della P all’inizio del QRS.
- Complesso QRS: rappresenta l’attivazione dei ventricoli.
- Onda Q: prima piccola deflessione negativa del complesso QRS.
- Onda R: prima deflessione positiva del complesso QRS.
- Onda S: seconda deflessione negativa del complesso QRS.
- Tratto ST: intervallo fra la fine dell’attivazione ventricolare e l’inizio della ripolarizzazione ventricolare.
- Onda T: rappresenta la ripolarizzazione ventricolare.
- Intervallo QT : rappresenta l’intera attività elettrica dei ventricoli.
- Onda U: rappresenta la ripolarizzazione delle fibre del Purkinje. Ricorda: molto spesso non è visibile!
NB: Controlla che il ritmo sia sinusale, ovvero che ogni onda P sia seguita da un complesso QRS, con una FC tra 60 e 100 BPM, e senza alterazione delle varie onde e segmenti!
Come si fa a leggere un ECG?
Metodo 1 (blu) – Conta il numero di cicli (in base alle onde R ) all’interno degli ” slot “, le porzioni di spazio tratteggiate nelle tracce dell’elettrocardiogramma, e che corrispondono a 3 secondi di eventi nel tempo:
- moltiplica prima per 2 e poi per 10.
- Esempio in basso : 3 cicli in uno slot x 2= 6 per 10 = 60 battiti al minuto,
Cosa vuole dire ECG anormale?
ECG: lettura delle onde – L’elettrocardiogramma (ECG) è la rappresentazione grafica della corrente elettrica in movimento nel cuore durante un battito cardiaco. L’andamento della corrente viene diviso in parti e ad ogni parte viene data una denominazione alfabetica nell’ECG.
- Ogni battito cardiaco inizia con un impulso proveniente dal pacemaker cardiaco (nodo del seno o senoatriale).
- Questo impulso attiva le camere superiori del cuore (atri).
- L’onda P rappresenta l’attivazione degli atri.
- Successivamente, la corrente elettrica si porta in basso nelle camere inferiori del cuore (ventricoli).
Il complesso QRS rappresenta l’attivazione dei ventricoli. La corrente elettrica quindi si retrodiffonde dai ventricoli in direzione opposta. Questa attività è detta onda di ripolarizzazione, ed è rappresentata dall’onda T. Molti tipi di anomalie possono essere spesso osservati all’ECG, tra cui un attacco cardiaco (infarto miocardico) pregresso, un’alterazione del ritmo cardiaco (aritmia), un inadeguato afflusso di sangue e ossigeno al cuore (ischemia) ed un eccessivo ispessimento (ipertrofia) delle pareti muscolari del cuore.
- Certe anomalie visualizzate all’ECG possono anche essere indicative della presenza di protuberanze (aneurismi) che si sviluppano in aree deboli delle pareti cardiache.
- Gli aneurismi possono originare da un attacco cardiaco.
- Se il ritmo è alterato (accelerato, rallentato o irregolare), l’ECG può indicare anche la sede in cui ha inizio il ritmo anomalo.
Questa informazione offre il punto di partenza dell’iter diagnostico.
Farmaci antiaritmici, di solito in caso di frequenza cardiaca accelerata Un pacemaker artificiale, di solito per una frequenza cardiaca lenta Somministrazione di una scarica elettrica, di solito in caso di frequenza cardiaca accelerata Talvolta, distruzione del tessuto anomalo responsabile dell’aritmia (ablazione)
Nei soggetti con aritmie innocue, seppur preoccupanti, la semplice rassicurazione sulla loro benignità può essere un trattamento sufficiente. A volte, le aritmie si manifestano con minore frequenza o addirittura scompaiono, non appena i medici cambiano il farmaco somministrato o ne correggono il dosaggio.
Può essere utile anche evitare l’alcol, la caffeina (nelle bevande e negli alimenti) e il fumo. Se le palpitazioni insorgono solo sotto sforzo, è opportuno evitare carichi fisici eccessivi. A volte è necessario smettere di guidare fino al momento in cui i medici riescono o meno a stabilire l’efficacia del trattamento.
La maggior parte delle aritmie sono asintomatiche e non compromettono la contrattilità cardiaca. Pertanto, di solito, comportano un rischio modesto o addirittura nullo, anche se possono causare notevole ansia nel soggetto che le avverte. Tuttavia, alcune aritmie di per sé innocue possono causare aritmie più gravi.
Come vedere se il cuore ha problemi?
Malattie del cuore: quali sono i sintomi da non sottovalutare? – Humanitas Gavazzeni Quali sono i sintomi che indicano che si potrebbe essere affetti da problemi di salute al ? Rispondono gli specialisti del di Humanitas Gavazzeni Bergamo,
I sintomi che rappresentano campanelli d’allarme relativi alla salute del cuore sono anzitutto il dolore toracico, le palpitazioni, il batticuore quando si presenta in modo sproporzionato rispetto alla situazione (cioè, non è dovuto, per esempio a uno sforzo fisico o a un’ emozione intensa ).Segnali da non sottovalutare sono anche lo, la cosiddetta e la mancanza di fiato ( ), anche in questo caso senza che vi sia un apparente motivo.Un altro sintomo legato alla salute cardiovascolare è il cosiddetto edema (periferico), un gonfiore progressivo dovuto a un cumulo di liquidi nelle gambe che però può essere anche di altra origine, e che per questo deve essere valutata da uno,
: Malattie del cuore: quali sono i sintomi da non sottovalutare? – Humanitas Gavazzeni
Cosa vuol dire QRS stretto?
Un QRS stretto, con durata inferiore a 0,10 secondi, indica che il ventricolo è depolarizzato rapidamente lungo il suo sistema di conduzione che può essere ‘imboccato’ solo alla sua origine : pertanto l’impulso deve essere originato in una sede sopraventricolare.
Cosa significa quando il cuore sfarfalla?
Introduzione – L’extrasistole è un disturbo caratterizzato da una contrazione anomala del cuore, che si verifica in anticipo, alterando così la normale successione del battito cardiaco, Si tratta della forma più semplice, e in genere innocua, di aritmia, termine che si usa per indicare qualsiasi alterazione del ritmo cardiaco. A seconda della loro origine possono essere classificate in:
atriali (quando originano dagli atri, le camere superiori del cuore), in genere del tutto innocue, ventricolari (quando originano dai ventricoli, le camere inferiori del cuore), potenzialmente più gravi nel caso di contemporanea presenza di malattie cardiache, in caso contrario tendenzialmente benigne.
Non c’è tuttavia modo di distinguerle per il paziente. Questi battiti sono talvolta avvertiti dal paziente a livello toracico, che può descriverli come “sensazione di aver perso un battito” o come forte colpo nel petto. Le extrasistoli possono essere isolate, cioè comparire occasionalmente e apparentemente senza ragione, o manifestarsi in forma di una qualche cadenza regolare; possono essere singole o presentarsi in successione.
Cosa vuol dire quando il cuore va in fibrillazione?
Definizione – La fibrillazione atriale si verifica quando le camere superiori del cuore, i cosiddetti atri, non si contraggono in maniera sincrona e pertanto “fremono” o fibrillano, ovvero battono in modo molto rapido e irregolare. Il sangue non viene pompato in modo efficiente al resto del corpo, di conseguenza ci si può sentire molto deboli o stanchi oppure riscontrare sensazioni cardiache fastidiose come un battito cardiaco accelerato o irregolare.
Parossistica (occasionale) – di durata variabile da pochi minuti a diversi giorni, ma che si risolve in maniera spontanea. Persistente – non si risolve spontaneamente bensì con la somministrazione di terapia farmacologica o l’erogazione di una particolare scarica elettrica (cardioversione) per ripristinare il normale ritmo cardiaco Permanente – continuamente presente e non si risolve né con la terapia farmacologica né con la cardioversione
Spesso le cause della fibrillazione atriale non sono chiare. In alcuni casi, la fibrillazione atriale è dovuta ad anomalie cardiache congenite o danni alla struttura cardiaca in seguito a infarto o cardiopatia valvolare. Anche i soggetti senza problemi cardiaci possono sviluppare una fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale può manifestarsi con questi sintomi:
Sensazioni di “batticuore”, spesso definite palpitazioni, che possono includere battiti cardiaci irregolari, martellanti o molto intensi Sensazione di battito accelerato Fastidio o dolore al torace, stordimento o vertigini Affaticamento, affanno o debolezza
Alcune persone non accusano alcun sintomo e scoprono di avere la fibrillazione atriale durante una visita medica. Anche quando è asintomatica, la fibrillazione atriale è una malattia seria. Il trattamento della fibrillazione può prevenire l’ictus, l’affaticamento e lo scompenso cardiaco.
Colesterolo alto pressione sanguigna alta Cardiopatia Fumo Sovrappeso Caffeina Abuso di alcol Sedentarietà Alcuni farmaci Apnea notturna
Fattori di rischio non controllabili
Anamnesi familiare Invecchiamento Difetti cardiaci congeniti
Rilevare e quantificare la fibrillazione atriale può essere un’operazione complessa. Il medico può ricorrere ad uno o più degli esami che seguono per stabilire se il paziente presenta o meno fibrillazione atriale:
Elettrocardiogramma (ECG) Prova da sforzo Dispositivi di monitoraggio a lungo termine
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I contenuti di questa pagina sono esclusivamente ad uso informativo e in nessun caso devono sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento prescritti dal proprio medico curante. La risposta allo stesso trattamento può variare da un paziente all’altro.
Che differenza c’è tra QT e QTc?
L’acronimo QTc indica l’intervallo QT corretto in base alla frequenza cardiaca ; per generalizzare il valore QT è infatti necessario applicare una correzione matematica che tenga conto della velocità con cui batte il cuore (maggiore è la frequenza, minore è il valore di durata dell’intervallo QT).
Cosa vuol dire QTc?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze, Normale elettrocardiogramma con l’intervallo QT evidenziato Con il termine intervallo QT si intende il tratto di ECG che si estende dall’inizio del complesso QRS fino al termine dell’ onda T, L’intervallo QT esprime il tempo necessario al miocardio ventricolare per depolarizzarsi e ripolarizzarsi,
Cosa vuol dire QRS stretto?
Un QRS stretto, con durata inferiore a 0,10 secondi, indica che il ventricolo è depolarizzato rapidamente lungo il suo sistema di conduzione che può essere ‘imboccato’ solo alla sua origine : pertanto l’impulso deve essere originato in una sede sopraventricolare.
Quale onda si modifica in caso di infarto?
L’infarto miocardico e l’ischemia, sono caratterizzati da anormalità elettrocardiografiche che riguardano tre parti dell’ECG: le onde Q, i segmenti ST e le onde T. In relazione a queste modificazioni si parlerà di onde di lesione, di necrosi e di ischemia.