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Affittare Una Stanza: Cosa Bisogna Sapere Per Rispettare La Legge?

Affittare Una Stanza: Cosa Bisogna Sapere Per Rispettare La Legge
Proprietario | Consigli proprietario | 12/04/17 Hai una stanza vuota nel tuo appartamento? Non ti va di stare tutto il tempo da solo in casa? Affittare una stanza può essere la soluzione giusta che ti permette di arrotondare a fine mese e aumentare i miei guadagni.

Ma come affittare la mia stanza? Quali regole devo conoscere? Se intendi mettere la tua camera in affitto, devi conoscere qualche regola e legge in materia di locazioni di camera. Cosa devi fare per affittare una stanza? Affittare una stanza in casa propria è una pratica diffusa e totalmente legale. Ci sono solo due regole auree da seguire: firmare un contratto e dichiarare il reddito guadagnato dalla locazione del bene immobile.

Le norme che regolano gli affitti sono la legge n.431del 9/12/98 e l’articolo 1571 del Codice Civile, Come proprietario, la prima cosa da fare è preparare la tua camera per accogliere i nuovi (co)inquilini. Per prima cosa, bisogna informarsi su eventuali leggi locali specifiche (ad esempio, in località turistiche) che possono cambiare da regione in regione.

  1. In seguito, prepara la tua stanza: nonostante non vi siano regole in merito, è bene riflettere se sia meglio arredare o no la tua camera.
  2. Scopri nel nostro blog se ti conviene affittare un immobile arredato o non arredato,
  3. Pensa anche a indicare la classe energetica della tua abitazioni : verifica se nella tua regione esiste l’obbliga di consegna dell’attestato di certificazione energetica (ACE).

Una volta terminata questa prima fase preparativa, puoi postare il tuo annuncio su un sito di locazioni di camere presso l’abitante o coabitazione. Su Roomlala puoi postare il tuo annuncio di coabitazione gratis ed essere messo in relazione con tantissimi locatari in cerca di una stanza in affitto.

Individua il giusto prezzo per il tuo affitto e rifletti ad eventuali garanzie e cauzioni da chiedere al tuo locatario prima dell’inizio della coabitazione. Hai trovato il tuo locatario? Prendi carta e penna e firma il contratto! Una volta individuato il tuo nuovo (co)inquilino, bisognerà stipulare un contratto di affitto,

Il contratto di locazione è un obbligo, eccezion fatta per le locazioni transitorie la cui durata è inferiore ai 30 giorni consecutivi nell’anno. Affittare in nero ti espone infatti al rischio di denuncia da parte degli affittuari! Esistono diversi tipi di contratto di locazione: • Se la durata della locazione è inferiore ai 28 giorni, sarà sufficiente una scrittura privata.

  1. Questo tipo di contratto non richiede una registrazione all’agenzia delle entrate, ma solamente un attestato da consegnare all’affittuario.
  2. In seguito, il proprietario deve allegare questo attestato alla sua dichiarazione sul reddito.
  3. Attenzione: con questo tipo di contratto, la stanza può essere occupata per un massimo di 9 mesi l’anno! • Se la durata del contratto varia da 1 a 18 mesi, dovrai stipulare un contratto di tipo transitorio.

• Se intendi instaurare un rapporto duraturo con il tuo inquilino, puoi firmare un il contratto di 4 anni automaticamente rinnovabile per altri 4. • Il contratto 3+2 è una stipulazione di durata minore, ed è chiamato contratto agevolato. Nel caso in cui tu voglia affittare a studenti e/o lavoratori fuorisede, ti consigliamo di optare per un contratto di tipo transitorio.

  • Questo tipo di contratto è più adatto perché evita il vincolo del 4+4 ed è quindi più flessibile sia per i proprietari che per gli affittuari.
  • Come dichiarare il tuo reddito derivante dalla locazione? Affittando una camera in casa propria, il proprietario può godere di agevolazioni e sgravi fiscali.
  • Ci sono due modi principali di dichiarare il proprio reddito derivante dalla locazione: tramite imposta di registro o tramite cedolare secca.

Pagando l’imposta di registro, il proprietario paga il 2 per cento del canone annuo (moltiplicato per la annualità previste dal contratto) aggiungendo l’imposta sul bollo in allegato. Registrare un contratto con cedolare secca consiste invece nell’applicare al canone annuo un’imposta sostitutiva dell’Irpef nel caso di affitti ad uso abitativo.

Ricorda: puoi optare per la cedolare secca anche quando affitti una singola camera dell’abitazione a casa tua. Naturalmente, se affitti più stanze, la cedolare secca é estesa a tutte le porzioni abitative messe in affitto. In linea di massima, la soluzione migliore per i contratti transitori è quella della cedolare secca -che può applicarsi anche a contratti brevi di tipo transitorio- che risulta più rapida e prevede sgravi fiscali più vantaggiosi.

Per capire qual è la migliore soluzione, il nostro consiglio è di informarti sul regolamento locale che può cambiare da regione a regione. Per maggiori informazioni al riguardo, ti invitiamo a consultare il sito dell’ Agenzia delle entrate, Quali documenti ti servono? Per firmare un contratto o un’attestazione, ti servono i seguenti documenti: nome, cognome e documento di riconoscimento valido del proprietario e del locatario; un certificato di attestazione dell’abitazione; il riferimento della data di inizio e di fine contratto e i dettagli della cauzione.

Per dichiarare il reddito derivante dalla locazione di beni immobili, devi portare all’agenzia delle entrate i due originali del contratto da registrare. Avrai inoltre bisogno di una carta da bollo e del modello 69 per la richiesta di registrazione, di una ricevuta di pagamento dell’imposta di registro oppure un’imposta sostitutiva nel caso di cedolare secca.

E’ vero, gli adempimenti burocratici possono sembrare una seccatura. Trovare un inquilino e postare un annuncio, invece, è facilissimo e immediato su Roomlala, Cosa aspetti? Clicca sul bottone che trovi qui sotto e trova l’inquilino migliore del mondo! Autore: Roomlala

Che contratto fare per affittare una stanza?

Il contratto transitorio e quello per studenti universitari – Il contratto transitorio è quello più utilizzato per affittare una stanza perché ha una durata limitata nel tempo che va da un minimo di un mese fino a un massimo di 18 mes i e, peraltro, non prevede tutti i vincoli e gli obblighi appena indicati per le altre casistiche in tema di rinnovo automatico.

Offre maggiore libertà e un minor impegno per il locatore. La sua sottoscrizione, tuttavia, è possibile soltanto in alcuni casi specifici. Leggermente differente è il caso di contratto di affitto per studenti, Questo genere di contratto è previsto soltanto nel caso in cui il tuo immobile risieda in un comune che è sede di università o di corsi distaccati.

È stato previsto per soddisfare pienamente le classiche esigenze di uno studente fuori sede iscritto a un corso di laurea o che sta partecipando a un corso di specializzazione in un comune differente da quello in cui risiede. In questo caso il contratto ha una durata minima che va dai 6 mesi a un massimo di 36 mesi e si rinnova automaticamente salvo il caso in cui una delle due parti provveda a presentare richiesta di disdetta con delle tempistiche che abbiamo indicato in precedenza.

Quali sono i diritti di un affittuario?

Innanzitutto, il conduttore ha il diritto di ottenere in consegna un immobile in buono stato di manutenzione. Il conduttore ha poi il diritto di abitare in un immobile della cui manutenzione si occupi il locatore. A tal proposito, si ricorda che ci sono due tipologie di manutenzione: ordinaria e straordinaria.

Come affittare in regola?

Per affittare la tua casa in modo regolare, ricordati anche di comunicare la registrazione del contratto di locazione entro 60 giorni, sia al conduttore sia all’amministrazione del condominio. La comunicazione puoi inoltrarla tramite raccomandata A/R oppure tramite PEC.

Come affittare senza pagare imu?

Affittare la prima casa senza perdere le agevolazioni? L’ affitto della prima casa per cui si è usufruito di è un tema importante. Molte persone si chiedono se sia possibile affittare un immobile prima dei 5 anni dall’acquisto, Secondo la normativa italiana affittare una prima casa dopo averla acquistata è possibile ed è necessario rispettare alcune regole.

Vediamo insieme come fare l’acquisto di una prima casa per affitto. Dove.it è un’agenzia immobiliare online che si affida alla tecnologia e ai migliori agenti sul territorio per garantire ai propri clienti una corretta e per al miglior prezzo e nel minor tempo possibile. Semplificando i processi è in grado di offrire un servizio a ZERO commissioni per chi vende mantenendo al centro della sua offerta la relazione umana tra clienti e agenti tramite le sue sul territorio.

Secondo la normativa italiana è possibile affittare una prima casa e la legge permette di non perdere le agevolazioni fiscali quando si cambi residenza, La scelta può essere dettata dall’esigenza di trasferirsi in una casa più piccola o da una necessità di carattere economico.

L’unica regola da rispettare è che il proprietario dell’abitazione vada ad abitare in un immobile situato nello stesso comune della prima casa, Se si è residenti in un primo comune, ma si acquisti l’immobile in un secondo, sarà possibile effettuare il cambio di residenza entro 18 mesi dal momento dell’acquisto presso il secondo comune in cui si trova l’immobile acquistato.

Sai quanto vale la tua casa? Ottieni una valutazione gratuita e immediata dai nostri esperti Per l’affitto non è necessario aspettare un tempo predefinito e può essere messa in affitto a partire dal momento dell’acquisto, Per chi acquista casa invece il limite da rispettare è di 5 anni dal momento dell’acquisto,

  1. L’unica eccezione consentita è la possibilità di vendere l’abitazione e acquistarne una differente entro l’anno successivo.
  2. La perdita delle agevolazioni comporta il rimborso delle agevolazioni di cui si è usufruito più un 30% di sanzioni ed interessi,
  3. Le agevolazioni fiscali non si perdono se si mette in affitto un immobile acquistato come prima casa.

Il proprietario dell’abitazione continuerà a godere delle agevolazioni sull’imposta di registro, sull’imposta ipotecaria e sull’imposta catastale. Il proprietario dell’abitazione non avrà la possibilità di usufruire però dell’agevolazione sugli, In alcune circostanze è possibile non usufruire delle agevolazioni e quindi essere sottoposti ad un regime diverso di tassazione come:

See also:  Cosa Dice La Nuova Legge Fornero?

l’unità immobiliare acquistata è un immobile di lusso con categorie catastali A/8 e A/9 ; il proprietario dell’abitazione possiede altre unità immobiliari nello stesso comune ; il proprietario ha già usufruito delle agevolazioni sulla prima casa ; la vendita della prima casa avvenga entro i 5 anni dal momento del rogito e non si proceda con l’acquisto di un altro immobile entro un anno.

La normativa italiana prevede l’esenzione per il pagamento dell’IMU sull’abitazione principale. Se si procede con affittare l’immobile, quest’abitazione non sarà più quella principale perché è necessario avere una dimora abituale presso questa, In questo caso si perderà la possibilità di usufruire dell’esenzione IMU.

  • Per quanto riguarda l’affitto parziale sarà ancora possibile usufruire dell’esenzione dell’IMU perché la dimora sarà presso l’abitazione principale.
  • Una possibilità che si può presentare ai proprietari di un’abitazione è quella di affittare una parte dell’immobile,
  • La cosa importante da valutare è l’avere uno spazio sufficiente per ospitare un’altra persona all’interno dell’abitazione.

Con quest’opzione è possibile non perdere nessuna delle agevolazione fiscali (compresa quella relativa agli ). Non vi è un contratto predefinito da scegliere per mettere in affitto parte della casa. Per l’affitto parziale è possibile usufruire della tassazione con cedolare secca o del regime fiscale ordinario,

Quante tasse si pagano per affittare una stanza?

Come affittare camere A studenti universitari fuori sede, a turisti in vacanza, a Roma, Milano, Napoli: hai mai pensato di affittare camere nella tua casa? Hai una stanza libera, che potrei tranquillamente affittare a qualcuno e guadagnare quindi un po’ di soldi, per arrotondare lo stipendio o contribuire a pagare il mutuo, per esempio. Affittare Una Stanza: Cosa Bisogna Sapere Per Rispettare La Legge Come affittare camere 1. Affitti brevi (inferiori a 28 giorni), Se l’affitto a una determinata persona dura meno di 28 giorni in un anno, non è necessario registrare il contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate, ma basta una “scrittura privata”, ossia un contratto tra le parti.

Ovviamente al termine del periodo di affitto dovrai rilasciare al soggetto una ricevuta, che tu potrai usare per la dichiarazione dei redditi (con modello Unico o 730, a seconda del tuo caso) e quindi pagare le tasse dovute. In questo modo puoi affittare la tua stanza a più persone (tipico il caso di affitto a turisti) nel corso dell’anno.

Attenzione però: puoi affittare per un massimo di 9 mesi l’anno.2. Affitti medio/lunghi, Se l’affitto dura da un mese a 18 mesi, si parla di “affitto di tipo transitorio”. In questo caso il contratto deve essere obbligatoriamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Per la registrazione occorrerà pagare una tassa pari al 2% del canone annuo (tale importo é da dividere in due, in parti uguali, tra proprietario e inquilino). Inoltre, per quanto riguarda la tassazione, potrai scegliere tra il regime ordinario o quello della cedolare secca. Il contratto di tipo transitorio non è rinnovabile.

Alla scadenza del contratto quindi, potrai solo stipulare un nuovo contratto.3. Affitti lunghi, Se conosci bene la persona a cui stai affittando e sai già che l’affitto si protrarrà per un lungo periodo, puoi stipulare un “contratto di affitto 4+4”. Ovviamente anche questo contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate e permette di scegliere tra regime di tassazione ordinario o in cedolare secca.

La durata del contratto è di 4 anni e si rinnova automaticamente per altri 4 anni, a meno che una delle parti non comunichi una disdetta anticipata. Ricorda che affittare “in nero”, oltre che illegale é anche rischioso, perché l’inquilino ha la possibilità di denunciarti e ottenere il pagamento di un canone di affitto molto basso.

Se ritieni di non essere esperto in materia di affitti e tassazione, puoi affidarti al tuo commercialista oppure ad agenzie immobiliari specializzate nella gestione affitti. : Come affittare camere

Come affittare una stanza senza perdere le agevolazioni prima casa?

Quando si possono perdere le agevolazioni per la prima casa? – Sebbene generalmente l’affitto della prima casa non comporti la decadenza dei benefici d’imposta, vi sono alcuni casi in cui alla locazione della prima casa viene associata alla perdita delle agevolazioni, ovvero:

quando il proprietario si è astenuto dal trasferire la residenza entro 18 mesi dalla conclusione del contratto di affitto nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile locato;quando il proprietario ha dichiarato il falso nel momento di acquisizione dei benefici.

In quest’ultimo caso, ci si riferisce alle ipotesi in cui il locatore abbia già usufruito in precedenza delle agevolazioni sulla prima casa oppure quando l’unità immobiliare non rientra nelle categorie catastali individuate per l’utilizzo dei benefici o, ancora, qualora abbia venduto l’immobile prima dei 5 anni senza averne acquistato un altro entro un anno.

Cosa spetta al proprietario e cosa All affittuario?

Affitto, ripartizione spese tra inquilino e proprietario: ecco l’elenco A generare liti tra proprietari ed inquilini è spesso la ripartizione delle spese: allo riceviamo spesso conduttori e locatori che cercano aiuto per la risoluzione di controversie relative alla ripartizioni degli oneri degli immobili affittati.

Vediamo come funziona. Partiamo dalle norme L’art.1576 codice civile stabilisce che spettano all’inquilino le spese di piccola manutenzione ordinaria, mentre competono al locatore le spese per le riparazioni necessarie che permettono all’immobile di servire all’uso per cui è locato, generalmente quelle di straordinaria manutenzione.

Ecco un elenco delle spese ripartite tra locatore e conduttore per aiutarvi meglio a sciogliere i nodi relativi al rapporto di locazione. SPESE A CARICO DEL PROPRIETARIO : sostituzione integrale di pavimenti e rivestimenti; manutenzione straordinaria dell’impianto di riscaldamento e condizionamento Installazione e manutenzione straordinaria degli impianti di ascensore; adeguamento alle nuove disposizioni di legge per ascensore; installazione e sostituzione integrale dell’impianto o di componenti primari (pompa, serbatoio, elemento rotante, avvolgimento elettrico ecc.)per autoclave, imposte e tasse autoclave; installazione e sostituzione dell’impianto comune di illuminazione; installazione e sostituzione degli impianti di suoneria e allarme; Installazione e sostituzione dei citofoni e videocitofoni; installazione e sostituzione di impianti speciali di allarme, sicurezza e simili; Installazione e sostituzione di impianti di videosorveglianza;iInstallazione e sostituzione degli impianti; adeguamento degli impianti a leggi e regolamenti e installazione e manutenzione straordinaria per il riscaldamento; installazione e sostituzione dell’impianto antincendio e acquisto estintori; installazione, sostituzione o potenziamento dell’impianto centralizzato per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo anche da satellite o via cavo; PARTI COMUNI -sostituzione di grondaie, sifoni e colonne di scarico; manutenzione straordinaria di tetti e lastrici solari; manutenzione straordinaria della rete di fognatura; Sostituzione di marmi, corrimano, ringhiere; Installazione e sostituzione di serrature; Installazione di attrezzature quali caselle postali, cartelli segnalatori, bidoni, armadietti per contatori, zerbini, tappeti, guide e altro materiale di arredo; tassa occupazione suolo pubblico per lavori condominiali.

SPESE A CARICO DELL’INQUILINO – manutenzione ordinaria e piccole riparazioni; consumi energia elettrica per forza motrice e illuminazione; Ispezioni e collaudi; manutenzione ordinaria; forza motrice; ricarico pressione del serbatoio; ispezioni, collaudi e lettura contatori; manutenzione ordinaria degli impianti di suoneria e allarme; manutenzione ordinaria dei citofoni e videocitofoni; manutenzione ordinaria di impianti speciali di allarme, sicurezza e simili; Manutenzione ordinaria di impianti di videosorveglianza; Manutenzione ordinaria degli impianti, compreso il rivestimento refrattario; pulizia annuale degli impianti e dei filtri e messa a riposo stagionale; Manutenzione ordinaria dell’impianto centralizzato per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo anche da satellite o via cavo; manutenzione ordinaria grondaie, sifoni e colonne di scarico; manutenzione ordinaria dei tetti e lastrici solari; manutenzione ordinaria della rete di fognatura, compresa la disostruzione dei condotti e pozzetti; manutenzione ordinaria di pareti, corrimano, ringhiere di scale e locali comuni; Consumo di acqua ed energia elettrica per le parti comuni; manutenzione delle aree verdi, compresa la riparazione degli attrezzi utilizzati; manutenzione ordinaria di attrezzature quali caselle postali, cartelli segnalatori, bidoni, armadietti per contatori, zerbini, tappeti, guide e altro materiale di arredo; tassa occupazione suolo pubblico per passo carrabile; manutenzione ordinaria di pavimenti e rivestimenti; manutenzione ordinaria di infissi e serrande, dell’impianto sanitario; rifacimento di chiavi e serrature; tinteggiatura di pareti; Sostituzione di vetri; manutenzione ordinaria di apparecchi e condutture di elettricità, dei cavi, degli impianti citofonico, videocitofonico e degli impianti individuali di videosorveglianza, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo anche da satellite o via cavo; Verniciatura di opere in legno e metallo; manutenzione ordinaria dell’impianto di riscaldamento e condizionamento Per una consulenza con avvocati specializzati in affitto e condominio puoi prenotare il tuo appuntamento presso le nostre sedi chiamando allo Se risiedi in città in cui non siamo presenti o se desideri ricevere servizi legali online (consulenze, lettere diffida, assistenza legale),

: Affitto, ripartizione spese tra inquilino e proprietario: ecco l’elenco

Cosa deve pagare l’inquilino è il proprietario?

Locazione e conduzione: come ripartire le spese Quando si affitta un immobile si sa che alla locazione vanno sommati i costi di gestione (condomino), premesso che un buon contratto di locazione dovrebbe prevedere il più dettagliatamente possibile “chi paga cosa”, non sempre locatore e conduttore sono d’accordo su chi debba intervenire nei casi non inclusi nel contratto, in queste circostanze ci si aiuta con quanto previsto dalla legislazione.

Detto che il locatore ha l’obbligo di consegnare l’immobile in buone condizioni e senza pendenze da risolvere, l’art.1576 del codice civile, stabilisce che al conduttore (inquilino, affittuario, affidatario, ecc.) spettano le spese di piccola manutenzione, mentre al locatore (proprietario, padrone di casa, ecc.) spettano le riparazioni più importanti, se non previste a carico del conduttore.

Semplice da dire, ma più difficile da far conciliare alle parti quando si deve entrare nei dettagli dell’intervento, meglio stabilire pertanto criteri generali di suddivisone delle spese tra proprietario e inquilino iniziando dalla classificazione per tipologia di interventi.

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Dato atto che in linea generale il proprietario deve sostenere le spese di manutenzione straordinaria, mentre all’inquilino spettano gli interventi di ordinaria manutenzione, un primo punto di chiarimento arriva dalla legge 392/78 sulle locazioni degli immobili urbani, che fissa gli oneri ricorrenti a carico dell’inquilino.

In particolare: ◊ spese per la pulizia dello stabile, ◊ spese per l’uso delle utenze (luce, acqua, gas, telefono), ◊ spese per la climatizzazione (riscaldamento e condizionamento), ◊ spese per lo spurgo di pozzi neri, ◊ spese per la fornitura dei servizi comuni, ◊ spese di manutenzione ordinaria dell’ascensore, ◊ spese di portineria i n misura del 90% del totale (per stabili con portiere), Fuori dalle tipologie previste però, può essere poco agevole capire se un certo intervento rientra nella manutenzione ordinaria o straordinaria, e quando per controversie irrisolte arriva a pronunciarsi la Giurisprudenza, scaturiscono nuove fattispecie che vanno ad aggiungersi ai principi generali.

Un pronunciamento della Corte di Cassazione ad esempio, ha chiarito che il “rifacimento della facciata condominiale” rientra nelle spese straordinarie, e come tale si pone a carico del proprietario. Per schematizzare il concetto dunque diventa utile una distinzione tra spese condominiali comuni, a carico dell’inquilino, e spese correlate in modo più diretto alla manutenzione dell’abitazione a carico del proprietario.

♦ Spese condominiali comuni a carico dell’inquilino: – condizionamento e riscaldamento, – costi di piccola manutenzione, – fornitura di acqua, – fornitura di energia elettrica, – fornitura di gas, – mantenimento di strutture e rivestimenti (pavimenti, pareti, soffitti), – manutenzione dell’ascensore, – riparazione dell’impianto elettrico (prese, interruttori, lampadine, ecc.), – riparazione dell’impianto idrico (rubinetteria, scarichi, ecc.), – riparazione degli apparecchi di servizio di riscaldamento e condizionamento, – servizi di pulizia, – spese di riparazione per normale deterioramento del bene, – utenze audio-video, – utenze telefoniche, in sintesi, tutte le spese di gestione ordinaria degli spazi condivisi usufruiti dall’inquilino.

♦ Spese di manutenzione a carico del proprietario: – adeguamento dell’immobile a nuove normative, – casi fortuiti, – eventi derivanti dalla vetustà del bene, – eventi non dipendenti dall’ordinaria manutenzione, – eventi non programmati e imprevedibili, – rifacimento degli impianti, – rifacimento delle facciate, – messa in conformità dell’immobile alle normative vigenti, in sintesi, tutte le spese di gestione straordinaria, salvo accordi diversi sottoscritti nel contratto di locazione.

Va detto che il responsabile verso il condominio è sempre il proprietario, ed è legalmente perseguibile se l’affittuario non paga la quota condominiale. I n tal caso il proprietario deve pagare la cifra dovuta, rivalendosi sull’inquilino che avrà 60 giorni per sanare.

Persistendo il mancato pagamento per oltre due mensilità, il proprietario può chiedere la risoluzione del contratto. Manutenzioni “non classificate” tuttavia restano sempre soggette a interpretazioni diverse, spesso infatti è difficile persino determinare se un certo intervento si è reso necessario per l’uso prolungato fatto dall’inquilino, o per la vetustà dell’immobile.

In tali casi, q uando l’origine del problema non sia chiaramente determinabile, la normativa prevede che la competenza si basi sull’utilizzo fatto dei locali, e quando neppure questo consente di stabilire di chi sia la competenza, per legge la spesa spetta al conduttore.

  1. L’inquilino che viceversa sia stato costretto ad affrontare spese per riparazioni urgenti di competenza del locatore, può chiederne il rimborso comunicando e documentando prontamente i costi sostenuti.
  2. Nei casi di controversia comunque, quando non sia stata opportunamente predefinita una corretta attribuzione tra le parti, un contributo a determinare le giuste competenze può venire dalla consultazione dell’allegato “G” al D.I.n.30/12/02 pubblicato l’11/04/03.

Vedi allegato “G” Un ulteriore aiuto può venire dalla tavola sottostante che sintetizza una serie di casistiche. Vedi tavola Tavole sintetiche di ripartizione delle spese condominiali tra proprietario e inquilino 1. Spese singole – applicabilità: interno dell’appartamento ( P = proprietario, I = inquilino)

IMPIANTO ELETTRICO Pertinenza
Installazione e/o rifacimento impianto elettrico P
Riparazione/sostituzione di singoli componenti (interruttori, prese di corrente, lampade, ecc.) I
Sostituzione impianto citofono o videocitofono, suonerie, allarme P
IMPIANTO IDRAULICO Pertinenza
Installazione e/o manutenzione straordinaria di impianti idrici e sanitari P
Installazione e/o sostituzione contatore acqua P
Manutenzione rubinetteria dovute ad usura I
Pulizia ordinaria dei contatori I
Sostituzione dei sifoni vetusti P
Sostituzione della rubinetteria vetusta P
INFISSI E SERRAMENTI Pertinenza
Riparazione porte, finestre, sostituzione parti accessorie (vetri, maniglie, serrature, ecc.) I
Sostituzione integrale di porte, telai, serrande e scuri P
Verniciatura elementi esterni P
Verniciatura serramenti interni I
PARETI, PAVIMENTI, RIVESTIMENTI, SOFFITTI Pertinenza
Manutenzione ordinaria di pavimenti e rivestimenti I
Sostituzione integrale o riparazione di pavimenti e rivestimenti P
Tinteggiatura di pareti e soffitti o installazione di carta da parati I
Verniciatura di elementi in legno o metallo I
RISCALDAMENTO, CONDIZIONAMENTO, PRODUZIONE ACQUA CALDA Pertinenza
Pulizia e/o controlli periodici di caldaia e filtri I
Sostituzione e/o adeguamento degli impianti autonomi P
Sostituzione e/o riparazione impianti di riscaldamento, condizionamento, produzione acqua calda P

2. Spese collettive – applicabilità: stabile e parti comuni ( P = proprietario, I = inquilino)

AMMINISTRAZIONE Pertinenza
Assicurazione stabile P
Compenso amministratore di condominio P
Deposito cauzionale servizi condivisi P
Documenti e/o materiale chiesto dal conduttore I
Spese di assemblee richieste dagli inquilini I
Spese postali e amministrative P
Tassa di occupazione suolo pubblico di passi carrabili P
Tassa di occupazione suolo pubblico per lavori di condominio I
ASCENSORE Pertinenza
Consumi elettrici I
Installazione, sostituzione e riparazione cabina, motore, funi, parti meccaniche ed elettriche P
Ispezioni e collaudi regolari P
Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni (pulsanti, dispositivi di chiusura, piccole componenti elettriche o meccaniche) I
messa a norma e/o rinnovo licenza di esercizio P
AUTOCLAVE Pertinenza
Collaudo iniziale e Imposte periodiche dell’impianto P
Consumi elettrici per forza motrice I
Consumi idrici I
Installazione o sostituzione completa dell’impianto P
Pulizia e depurazione ordinaria I
Ricarico della pressione del serbatoio I
Sostituzione componenti primarie (pompa, serbatoio, raccordi) P
CANTINE, SOLAI, AREE DI DISIMPEGNO Pertinenza
Consumi energia elettrica e idrica I
Disinfestazione e derattizzazione I
Installazione e/o adattamento e/o manutenzione impianto idrico P
Installazione e/o adeguamento impianto elettrico P
Manutenzione ordinaria parti elettriche (sostituzione interruttori, lampadine, ecc.) I
Pulizia ordinaria ed acquisto dei materiali necessari I
Tinteggiatura di muri e soffitti P
CLIMATIZZAZIONE Pertinenza
Controllo e pulizia periodica ordinaria I
Installazione, sostituzione e adeguamento degli impianti P
Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni dell’impianto autonomo I
Sostituzione e/o riparazione di parti primarie (AC, caldaia, bruciatore, canna fumaria, cisterne) P
CORTILE Pertinenza
Acquisto e messa a dimora del verde (alberi, siepi e prati) o sua sostituzione P
Acquisto e riparazione delle attrezzature per il giardino P
Attività ordinaria di giardinaggio I
Consumi di energia elettrica I
Installazione completa di recinzioni e cancelli o sostituzione degli elementi già esistenti P
Installazione dell’impianto di illuminazione P
Installazione, sostituzione e riparazione dell’impianto di irrigazione P
Installazione, sostituzione e riparazione di panchine, giochi e attrezzature di intrattenimento P
Installazione, sostituzione o riparazione di sistemi di apertura automatizzata P
Manutenzione ordinaria delle apparecchiature di apertura automatizzata I
Ordinaria manutenzione dell’impianto di illuminazione e sostituzione lampadine I
Pavimentazione di cortili e marciapiedi P
Pulizia cortili, aree verdi e sgombero neve, compreso l’acquisto dei materiali necessari I
Realizzazione o rifacimento di segnaletica per delimitare i posti auto P
Riparazione e verniciatura di cancelli o recinzioni P
FOGNATURE E SCARICHI Pertinenza
Allacciamento alla rete comunale P
Pulizia, spurgo e disotturazione di tubazioni e pozzetti, di fosse biologiche e pozzi neri I
Rifacimento e riparazione della rete fognante (comprese fosse biologiche e pozzi neri), delle colonne montanti e della rete di raccolta P
Riparazione e pulizia ordinaria di sifoni e scarichi I
Riparazione e sostituzione di elementi primari dell’impianto P
IMPIANTO ELETTRICO COMUNE Pertinenza
Installazione e/o rifacimento impianto elettrico scale/esterno P
Riparazione/sostituzione di singoli componenti (lampade, accessori, ecc.) I
Sostituzione citofono o videocitofono esterno, suonerie, allarme P
IMPIANTO IDRAULICO Pertinenza
Installazione e/o manutenzione straordinaria di impianti idrici P
Manutenzione rubinetteria esterna dovuta ad usura I
IMPIANTO TELEVISIVO COMUNE Pertinenza
Aggiunta di singoli apparecchi di ricezione I
Installazione, riparazione e sostituzione dell’impianto centralizzato P
Sostituzione cavi, prese e accessori correlati P
PORTIERATO Pertinenza
Indennità particolari previsti dal Contratto Nazionale o accordi specifici richiesti dagli inquilini I
Divise da lavoro 90% I 10% P
Indennità sostitutiva contratto nazionale
Trattamento economico (salario, ferie, indennità)
Manutenzione guardiola P
PULIZIA Pertinenza
Acquisto di materiali di base (sacchetti di pre-raccolta) I
Compenso per l’addetto alla raccolta e contributi previdenziali e assicurativi I
Eventuale derattizzazione o disinfestazione dei locali di raccolta I
Fornitura di attrezzature e macchinari P
Tassa rifiuti urbani o tariffa sostitutiva I
SCALE, MURI E ZONE COMUNI Pertinenza
Acquisto di zerbini I
Acquisto e installazione delle caselle postali P
Consumi elettricità I
Fornitura e riparazione del tetto P
Installazione e riparazione di dispositivi di chiusura e chiavi P
Installazione e sostituzione dell’impianto elettrico e delle sue parti P
Installazione, riparazione e sostituzione di accessori di illuminazione (lampadari, plafoniere) P
Installazione, sostituzione e costi di collaudo dell’impianto antincendio P
Opere murarie atte a rinforzare l’edificio P
Ristrutturazione di scale, gradini, pavimento pianerottoli P
Sostituzione lampadine guaste I
Tinteggiatura pareti e infissi dell’area scale P
SICUREZZA Pertinenza
Fornitura estintori P
Installazione e/o sostituzione e/o collaudo dell’impianto antincendio P
Ricarica estintori I
STRUTTURA Pertinenza
Restauro e riparazione delle pareti esterne P
Tinteggiatura di muri, basamenti, balconi, rifacimento intonaco P
UTENZE Pertinenza
Consumi, costi di fornitura e acquisto di combustibile I
Fornitura di sali, resine e altri materiali necessari all’uso I
Installazione e riparazione dei componenti dell’impianto di trattamento delle acque potabili P
Lettura dei contatori I
Manutenzione impianto di depurazione dell’acqua I

Nota: Regole generali adottabili ove non incluse nel contratto di locazione e/o in assenza di diversi accordi tra le parti

Che tipo di contratto di affitto conviene?

Quale contratto di locazione è più vantaggioso per l’inquilino? – D’altra parte, se l’inquilino è alla ricerca di una casa per un periodo di tempo più lungo, dove rimanere stabilmente, opterà quasi sicuramente per un contratto di locazione a canone libero, ovvero dalla durata più lunga.

  • Il più classico dei contratti a canone libero è il 4+4, cioè dalla durata di 4 anni rinnovabile di altri 4 anni.
  • Se a livello di durata è il consigliato, esso potrebbe risultare più costoso in quanto il canone è deciso liberamente dalle parti e non è vincolato (e quindi calmierato) da accordi territoriali.

Se l’inquilino invece della durata ha più interesse a risparmiare sul canone d’affitto, forse sarà meglio concludere un contratto a canone concordato, dalla durata di 3+2 anni. Come già specificato, il canone di locazione risulterà inferiore di quello di mercato in quanto fissato da accordi territoriali locali e delle organizzazioni di settore.

Cosa si rischia ad affittare senza contratto?

I rischi per gli inquilini – Chi prende casa in affitto senza però registrare alcun contratto non può rivolgersi ad un giudice nel caso in cui il proprietario non ne rispetti i diritti. Può inoltre incorrere in rischi di tipo fiscale e può ricevere una cartella esattoriale che gli impone di pagare le somme non versate: nel caso di mancato pagamento, l’inquilino rischia anche il dei beni di sua proprietà.

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dopo 30 giorni la sanzione è pari al 6%, a cui vanno aggiunti interessi di mora e imposta dovuta; dopo 90 giorni la sanzione è pari al 12%, più interessi di mora e imposta dovuta; dopo 1 anno la mora è del 15% con l’aggiunta di interessi di mora e imposta dovuta; dopo più di 1 anno e non oltre 2 anni la sanzione è pari al 17,14%, più interessi di mora e imposta dovuta; dopo 2 anni la sanzione ammonta al 20%, a cui vanno aggiunti interessi di mora e imposta dovuta.

Se la posizione viene regolarizzata dopo la constatazione, la sanzione corrisponde al 24%, più gli interessi di mora e l’imposta omessa.

Chi paga le spese di registrazione del contratto di affitto?

L’articolo 8 della legge 392/1978, tuttora in vigore, recita: ‘le spese di registrazione del contratto sono a carico del conduttore e del locatore in parti uguali’. Tale disposizione si applica anche ai contratti di locazione di 4 anni + 4, salvo pattuizione contraria scritta in contratto.

Quante sono le tasse su un affitto?

Nello specifico: aliquota al 21% sul canone di locazione annuo, per i contratti a canone libero; aliquota al 10% per i contratti a canone concordato dalle parti.

Cosa cambia per l’inquilino con la cedolare secca?

Quando conviene la cedolare secca? – La cedolare secca conviene sempre, sia per il proprietario, sia per l’inquilino. Esercitando l’opzione, non sono dovute, infatti, l’imposta di registro nè l’imposta di bollo. Inoltre, il canone di affitto rimane sostanzialmente invariato, per tutta la durata del contratto.

  1. Tuttavia, è sempre necessario, effettuare una valutazione sul singolo caso concreto, pensiamo al caso in cui vi siano rilevanti detrazioni IRPEF, come nel caso dell’ Ecobonus,
  2. La parte di reddito derivante dai proventi dell’affitto e sottoposta a cedolare secca, come abbiamo visto, resta esclusa dal reddito complessivo per il calcolo dell’aliquota Irpef.

Pertanto, l’opzione sarà più conveniente, in caso di reddito alto, in quanto permette alleggerire la tassazione, Specularmente, la convenienza è minore, nel caso di un reddito basso, Dipende, dalla capienza fiscale e dalla capacità di abbattere le imposte mediante le detrazioni fiscali.

Chi percepisce un affitto deve fare il 730?

Detrazione affitto modello 730/2022 per lavoratori che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro – I lavoratori dipendenti che hanno trasferito la proprio residenza nel Comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi hanno diritto alla detrazione con il modello 730/2022 dei canoni d’affitto, secondo regole specifiche. La detrazione dell’affitto per lavoratori fuori sede è pari a:

euro 991,60 se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non supera euro 15.493,71; euro 495,80 se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) supera euro 15.493,71, ma non euro 30.987,41.

Ai fini della detrazione, nel modello 730/2021 bisognerà compilare il rigo E72. Bisognerà tuttavia rispettare alcuni requisiti per beneficiare della detrazione, ovvero:

essere titolari di contratto di lavoro dipendente; trasferire la residenza nel Comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi che disti almeno 100 km e in una regione diversa da quella di provenienza.

La detrazione può essere fruita nei primi tre anni dal trasferimento della residenza, Per beneficiare della detrazione affitto con il modello 730/2022 il lavoratore dovrà aver cura di conservare la seguente documentazione:

Contratto di locazione registrato; Contratto di lavoro dipendente, ovvero CU 2022 attestante la qualifica di lavoratore dipendente; Autocertificazione nella quale si attesti la residenza, che l’immobile è utilizzato come abitazione principale e che risultano rispettate tutte le condizioni previste per beneficiare della detrazione.

Chi affitta paga le tasse?

Tasse da pagare sull’affitto: quali sono? – Quando si valuta se mettere in affitto un immobile di proprietà, una delle prime cose che ci si chiede è quanto si paga di tasse su un affitto. Avere consapevolezza dell’ammontare di questi tributi, infatti, permette di decidere con maggiore cognizione di causa se vale la pena locare il proprio immobile.

Con RockAgent vendi al miglior prezzo e senza stress Scopri come Innanzitutto, bisogna fare una prima distinzione fra imposte relative all’avvio della pratica di locazione e aliquote da applicare al canone di affitto annuale. Nel sistema tributario italiano, infatti, il canone d’affitto percepito dal proprietario di casa è considerato un reddito e, di conseguenza, deve essere dichiarato all’Agenzia delle Entrate ed è soggetto a tassazione,

Vediamo tutto nel dettaglio nei prossimi paragrafi.

Come si dichiarano gli affitti brevi?

Affitti brevi, come si dichiarara il reddito e come si paga la cedolare? Per tutti i redditi da locazione per i quali non è prevista l’applicazione di contratti a canone concordati, in caso di opzione per la cedolare secca si applica l’aliquota al 21%.

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: Affitti brevi, come si dichiarara il reddito e come si paga la cedolare?

Chi paga la cedolare secca deve pagare anche l’IMU?

IMU della prima casa affittata con cedolare secca: cosa sapere sul pagamento – Anche in questo frangente, l’ IMU è a carico del proprietario. Il fatto che la locazione sia o meno caratterizzata dall’applicazione della cedolare secca non ha importanza.

  • Pure nei casi in cui l’inquilino è residente presso l’immobile affittato, l’imposta è a carico del proprietario.
  • Il motivo è legato al fatto che, per lo Stato italiano, l’ è un’imposta sul possesso degli immobili.
  • Attenzione, però: in casi diversi dall’affitto, la situazione riguardante il pagamento dell’IMU è diversa.

Nelle circostanze in cui la casa è stata concessa in usufrutto, il pagamento dell’IMU spetta al titolare del suddetto diritto reale, ossia l’usufruttuario. Quando si parla di frangenti diversi dall ‘IMU di una casa in affitto e si guarda, per esempio, all’assegnazione di un bene immobiliare a seguito di un provvedimento del giudice, si ha sempre a che fare con l’obbligo del pagamento dell’IMU in carico alla persona a cui l’immobile è stato assegnato.

Cosa fare quando si affitta?

Affitto casa in sicurezza – La questione affitto casa è sempre una scommessa siccome non si conosce mai bene a fondo la persona a cui si affitta e che vivrà dentro alla tua ipotetica casa. Perciò per affittare casa in sicurezza ti suggeriamo alcune semplici regole da seguire.

Chi paga l’IMU di una casa in affitto?

Invero, se essa è locata per intero, il locatario sarà tenuto a pagare l’ IMU per il periodo in cui il bene è soggetto a locazione.

Come funziona affitto parziale?

Il Contratto di Locazione Parziale è l’accordo con cui un locatore mette a disposizione, di uno o più conduttori, una porzione di abitazione per un periodo di tempo determinato e in cambio di un corrispettivo. La durata del contratto è di 4 anni rinnovabili, così come previsto per la locazione di un’intera abitazione.

Come posso affittare una casa senza contratto?

Si può affittare casa senza contratto? – Per affittare casa, la legge impone non solo la forma scritta – ossia la scrittura privata – ma anche la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Avere un documento scritto quindi non è sufficiente se poi non si versa l’imposta di registro.

Il contratto di affitto verbale o quello non registrato, seppur scritto, è inesistente. Qual è la conseguenza? Che non produce alcun effetto per entrambe le parti. Con la conseguenza che se dovesse insorgere una lite sul mancato rispetto della scrittura, né il locatore, né il conduttore potrebbero agire dinanzi al giudice per tutelare i propri diritti.

C’è una sola eccezione, che è stata precisata dalla Cassazione. Non è detto che la mancata registrazione dell’affitto sia frutto di un esplicito accordo “sottobanco” tra inquilino e locatore (il primo per risparmiare sul prezzo del canone, il secondo per non pagare le tasse).

Come affittare casa senza contratto?

Modalità per affittare casa senza busta paga – Quali sono le modalità per affittare casa senza busta paga? Questa è una delle domande più frequenti, perciò vediamo nel dettaglio quali sono i documenti e la procedura da attuare in tal caso:

Mostrare la copia della propria dichiarazione dei redditi.Costituendo un fideiussore a garanzia del pagamento del canone pattuito.Esibendo un documento ufficiale della banca che attesti la disponibilità economica dell’aspirante affittuario.

Per garantire il diritto di credito del proprietario locatore sono stati elaborati degli strumenti per evitare l’arresto di traffici commerciali. Infatti negli ultimi tempi si è diffusa la prassi di incamerare una somma a titolo di pegno come garanzia reale dell’adempimento. Il proprietario può quindi ricevere una somma a titolo di pegno che ha il dovere di trattenere in caso di inadempimento.

Come affittare una parte della mia casa?

Scegliere una tipologia di contratto – Per l’affitto di una porzione della propria casa non esiste una soluzione contrattuale predefinita; il proprietario e l’inquilino possono infatti accordarsi secondo necessità e, scegliere una tipologia di contratto come ad esempio quello libero, a canone concordato, oppure transitorio (secondo la legge 431/98 che regola la locazione di unità intere).