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Che Cosa È La Legge Di Stabilità?

Che Cosa È La Legge Di Stabilità
Descrizione tecnica – La legge finanziaria (detta spesso genericamente anche manovra economica) è una legge ordinaria della Repubblica Italiana, pubblicata regolarmente sulla Gazzetta Ufficiale, recante nel proprio titolo, secondo una formula ricorrente, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”.

  • A partire dal 2009 è stata sostituita dalla legge di stabilità.
  • La legge di stabilità, insieme alla legge di bilancio, costituisce la manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento e rappresenta lo strumento principale di attuazione degli obiettivi programmatici definiti con la Decisione di finanza pubblica.

Essa sostituisce la legge finanziaria e rispetto a quest’ultima prevede novità sia in ordine ai tempi di presentazione sia in merito ai contenuti. Il disegno di legge di stabilità viene presentato in Parlamento entro il 15 ottobre (in passato era il 30 settembre), un mese dopo la data di presentazione della Decisione di finanza pubblica.

  1. La modifica dei termini di presentazione dei due documenti tende ad avvicinare il momento della programmazione a quello di definizione della manovra di finanza pubblica.
  2. Ciò consente di disporre di un quadro macroeconomico e di bilancio più stabile, ma richiede anche che i contenuti della manovra siano maggiormente dettagliati nel corso della definizione del documento di programmazione.

Risulta, infatti, più breve lo spazio che intercorre tra la data di approvazione della DFP e quella di presentazione della legge di stabilità, con una compressione del lasso temporale entro il quale definire puntualmente le misure che dovranno far parte della manovra di fine anno.

Rispetto alla prassi che in passato aveva registrato un sensibile ampliamento dei contenuti delle leggi finanziarie annuali – tanto che diversi commentatori avevano coniato la definizione di legge finanziarie “omnibus” – la legge di stabilità viene configurata, nella nuova disciplina contabile, quale strumento fondamentale di regolazione annuale delle principali grandezze macroeconomiche previste dalla legislazione vigente, finalizzato ad adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi, da cui sono esclusi gli interventi carattere localistico o microsettoriale.

Il proposito del Legislatore è stato di restringere, rispetto alla preesistente legge finanziaria, il contenuto proprio della legge di stabilità, al fine di configurare un sistema che individuasse invece nei disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica la sede propria di definizione degli interventi, anche di carattere ordinamentale, di attuazione del Programma nazionale di riforma e di rilancio e sviluppo dell’economia, lasciando alla legge di stabilità il compito di definire, nell’ambito della sessione di bilancio, il quadro macroeconomico e le questioni di carattere generale di maggiore rilievo.

La legge di stabilità reca pertanto esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato dal bilancio pluriennale e non può contenere norme di delega ovvero norme recanti interventi di carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, né interventi di natura localistica o microsettoriale.

Al ridimensionamento del contenuto tradizionale della legge è peraltro corrisposto un ampliamento della portata decisionale del disegno di legge di bilancio, attraverso la previsione della possibilità di rimodulare, entro certi limiti, le risorse inerenti alle missioni e ai programmi di spesa.

  1. il livello massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare in termini di competenza, per ciascun anno del bilancio pluriennale;
  2. le variazioni delle aliquote, delle detrazioni e degli scaglioni e le altre misure che incidono sul quantum della prestazione, afferenti a imposte dirette e indirette, tasse, canoni, tariffe e contributi con effetti a partire dal 1° gennaio dell’anno cui la legge di stabilità medesima si riferisce. In relazione alle sole imposte, essa deve indicare altresì le correzioni conseguenti all’andamento dell’inflazione; è fatta salva la normativa specifica riferita ai tributi, alle addizionali e alle compartecipazioni delle regioni e degli enti locali recata dalla legge delega per l’attuazione del federalismo fiscale (legge n.42/2009);
  3. gli importi dei fondi speciali, iscritti in bilancio, contenenti le risorse, ripartite per ministeri, destinate alla copertura dei provvedimenti legislativi che si prevede saranno approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, distintamente per la parte corrente e per la parte di conto capitale;
  4. tre distinte tabelle, finalizzate ad indicare, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale:
  • gli importi afferenti alle leggi di spesa di carattere permanente la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, aggregate per programma e per missione, con l’esclusione delle spese obbligatorie;
  • gli importi delle leggi di spesa in conto capitale a carattere pluriennale, aggregate per programma e missione, con analitica evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni. Al riguardo, il disegno di legge di stabilità indica, in apposito allegato, per ciascuna legge di spesa pluriennale, i residui di stanziamento in essere al 30 giugno dell’anno in corso e, ove siano previsti versamenti in conti correnti o contabilità speciali di tesoreria, le giacenze in essere alla medesima data.
  • gli importi delle riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla spesa di parte corrente, aggregate per programma e per missione
  • l’importo massimo da destinare ai contratti del pubblico impiego;
  • le regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge stabilità dalle leggi vigenti;
  • aumenti di entrata o riduzioni di spesa, restando escluse quelle a carattere ordinamentale ovvero organizzatorio;
  • le norme recanti misure correttive degli effetti finanziari delle leggi la cui attuazione possa recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica;
  • le norme eventualmente necessarie a garantire l’attuazione del patto di stabilità interno.

Le disposizioni della legge di stabilità devono, di norma, essere articolate per missione ed indicare il programma cui si riferiscono. Al disegno di legge di stabilità è allegato, a fini conoscitivi, un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica derivanti dalla manovra adottata, nonché l’indicazione dei provvedimenti legislativi adottati nel corso dell’esercizio per far fronte agli effetti finanziari derivanti da leggi la cui attuazione sia risultata recare pregiudizio al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nonché le ulteriori misure correttive da adottare.

Cosa si intende per legge di stabilità?

Definizione semplice – La legge di stabilità può essere definita come lo strumento legislativo d’attuazione delle linee programmatiche a medio termine dettate dalla politica di finanza pubblica. Rispetto alla vecchia Legge finanziaria, la Legge di Stabilità (introdotta a sostituzione della Finanziaria nel 2010) ha apportato alcune novità che riguardano sia i tempi di presentazione che i contenuti.

  1. Il disegno di legge di stabilità viene presentato in Parlamento entro il 15 ottobre (un mese dopo la data di presentazione della Decisione di finanza pubblica) distanziandosi di mezzo mese dalla scadenza per la valutazione in Parlamento della Legge finanziaria, che era prevista per il 30 settembre.
  2. Per quanto riguarda i contenuti il proposito del Legislatore è stato di restringere, rispetto alla preesistente legge finanziaria, i temi propri della legge di stabilità, al fine di configurare un sistema che individuasse invece nei disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica la sede propria di definizione degli interventi, lasciando alla legge di stabilità il compito di definire, nell’ambito della sessione di bilancio, il quadro macroeconomico e le questioni di carattere generale di maggiore rilievo.

I principali contenuti della legge di stabilità sono i seguenti:

  • Il saldo netto da finanziare, ossia la differenza tra spese e entrate fiscali;
  • Il saldo del ricorso al mercato, cioè l’entità del disavanzo da coprire tramite prestiti;
  • L’importo degli speciali fondi di bilancio;
  • L’entità massima per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego;
  • Gli stanziamenti necessari per finanziare in conto capitale le spese deliberate da leggi;
  • Previsione di spesa a lungo termine, che viene a mutare in ragione delle risorse finanziarie che sono disponibili di anno in anno.

Cosa ha sostituito la legge di stabilità?

Legge che ogni anno deve essere presentata al Parlamento entro il 30 settembre. Introdotta con la l.468/5 agosto 1978, la legge f. dovrebbe essere approvata entro il 31 dicembre di ogni anno. Qualora ciò non avvenga, si fa ricorso all’ esercizio provvisorio del bilancio,

La legge f. ha lo scopo di adeguare le entrate e le uscite del bilancio dello Stato, delle aziende autonome e degli enti che si ricollegano alla finanza statale e agli obiettivi di politica economica del bilancio e in particolare deve indicare i mezzi per far fronte a eventuali maggiori uscite, così come stabilito dall’art.81 della Costituzione.

Con essa possono operarsi modificazioni e integrazioni legislative aventi riflessi sul bilancio dello Stato, delle aziende autonome e degli enti collegati alla finanza statale ed è indicato il livello massimo del ricorso al mercato finanziario. In relazione alle finalità che si propone, la legge f.

È stata qualificata dalla dottrina come ‘legge rafforzata’, nel senso di legge che pone vincoli (anche se di carattere politico e non costituzionale) al legislatore ordinario. In realtà, già dal suo primo utilizzo, la legge f. è stata adoperata come un omnibus comprensivo di tutti gli aggiustamenti e le innovazioni alla legislazione vigente che per ogni esercizio finanziario erano ritenuti necessari, divenendo non tanto il principale strumento di attuazione della manovra finanziaria del governo, quanto il momento del più vivace dibattito parlamentare su questioni settoriali, spesso in contrasto con gli indirizzi generali di politica economica.

Per questi motivi è stata operata una riconsiderazione complessiva della legge f., attuata con la l.362/23 agosto 1988; in essa è stato di nuovo stabilito che la legge f. deve contenere esclusivamente le regolazioni quantitative strettamente necessarie a realizzare la manovra di politica economica e a prefissare il livello massimo teorico dell’indebitamento a medio e lungo termine, al fine della copertura di tutte le spese iscritte nel bilancio.

  • L’introduzione della moneta unica ha dato particolare importanza alla legge f.
  • E in genere ai documenti di finanza pubblica.
  • Il patto di stabilità contenuto nel trattato di Maastrich, infatti, impone agli Stati membri un rapporto tra indebitamento netto (differenza tra le entrate e le uscite della pubblica amministrazione al lordo della spesa per gli interessi sul debito pubblico ) e prodotto interno lordo non superiore al 3% e un rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo non superiore al 60%.

Per meglio soddisfare tali requisiti, la riforma del bilancio pubblico (l. nr.196 del 31 dicembre 2009) ha sostituito alla legge finanziaria la legge di stabilità. La legge f. è la naturale conseguenza del Documento di Programmazione Economica Finanziaria ( DPEF ) redatto dal ministero dell’Economia e finanze e approvato dal Consiglio dei ministri.

Qual è la funzione del programma di stabilità?

programma di stabilità in Vocabolario programma di stabilita programma di stabilità loc.s.le m. Programma economico e finanziario che ciascuno Stato membro facente parte dell’area della moneta unica è tenuto a presentare ogni anno agli organi competenti dell’Unione europea.

  1. È il comitato Ecofin che esamina, fra l’altro, le raccomandazioni della Commissione Ue sui programmi di stabilità dei Paesi membri dell’euro e vi apporta modifiche in vista dell’opinione finale del Consiglio dei ministri.
  2. È una sorta di guardiano del Patto di stabilità dell’euro.
  3. Sole 24 Ore, 20 maggio 2000, p.2, Europa) • Il programma di stabilità 2003-2007 presentato dall’Italia supera l’esame dell’Ecofin, ma non scompaiono gli elementi di criticità più volte individuati da Bruxelles.

(Rodolfo Parietti, Giornale, 11 febbraio 2004, p.21, Economia) • Due notizie. Una buona e una cattiva. Quella buona è che la Commissione Ue agli Affari economici e monetari ha promosso il programma di stabilità italiano del sessennio 2006-2011 aggiornato e sottoposto a Bruxelles il 4 dicembre.

Quando si fa la legge di stabilità?

Il disegno di legge di stabilità viene presentato in Parlamento entro il 15 ottobre (in passato era il 30 settembre), un mese dopo la data di presentazione della Decisione di finanza pubblica.

Quando viene approvata la legge di stabilità?

Come funziona il ciclo di bilancio? – Come dicevano prima, la Legge di Bilancio è solo l’ultima fase di un percorso, noto come ciclo di bilancio, che porta appunto alla promulgazione di questo fondamentale atto normativo. Le modalità e le azioni da compiere per arrivare al Bilancio definitivo sono influenzate dalle regole stabile dall’Unione Europea attraverso il Semestre Europeo, un periodo di tempo che permette di coordinare le politiche economiche degli Stati Membri.

  • Possiamo distinguere 2 fasi: programmatica e attuativa,
  • Tutto inizia il 10 aprile di ogni anno, quando il Governo italiano presenta il Documento di Economia e Finanza (Def) al Parlamento, mostrando la situazione economica del Paese e gli obiettivi fissati.
  • Entro il 30 aprile invece il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea devono ricevere il Programma di Stabilità e il Programma nazionale di riforma contenuti nel Def.

All’inizio dell’estate questi due organi europei esprimono le loro raccomandazioni e, di fronte a eventuali richieste di varazioni e mutamenti economici, il governo deve presentera entro il 27 settembre la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef).

Quando sarà approvata la legge di stabilità 2022?

La Legge di Bilancio 2022 è diventata Legge 30 dicembre 2021, n.234 pubblicata in GU il 31 dicembre 2021: ecco il testo pubblicato in Gazzetta – Forma Giuridica: Normativa – Disegno di Legge Numero del 30/12/2021 Fonte: Senato della Repubblica Ecco il testo della Legge Bilancio 2022 Legge 30 dicembre 2021 n.234 pubblicato nel supplemento n.49 della GU Serie Generale 310 del 31 dicembre 2021.

Il testo è stato approvato in via definitiva dalla Camera nella seduta del 30 dicembre 2021, senza apportare modifiche rispetto alla versione passata in Senato. Come si legge nella Relazione illustrativa, lo scenario macroeconomico e di finanza pubblica nell’ambito del quale sono definite le previsioni di bilancio per il prossimo triennio risente delle conseguenze della pandemia da virus COVID-19, pur in un contesto in cui si apprezzano gli effetti positivi delle misure di sostegno assunte dal Governo nel pieno dell’emergenza pandemica.

Il 30 aprile 2021 è stato presentato alla Commissione europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); con esso, al fine di accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo Stato italiano ha presentato un piano contenente progetti, misure e riforme per l’attuazione di interventi da realizzare nel periodo 2021- 2026 in specifiche aree riconducibili agli obiettivi strutturali fondamentali del Piano, prevedendo investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, confluiti nel Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, approvato con il decreto legge n.59 del 6 maggio 2021, convertito con modificazioni dalla legge 1 luglio 2021, n.101.

Con l’obiettivo di cogliere appieno le opportunità fornite dalle risorse comunitarie, il disegno di legge di bilancio prevede una serie di misure di carattere strutturale che, tenuto conto di quanto già finanziato mediante il PNRR e il Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, garantiscono un’adeguato livello di spese per investimenti da parte dello Stato nel corso del tempo.

La legge di bilancio per il 2022 si muove sulle coordinate delineate dalla Nota di aggiornamento al Def, che prevedono la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia da Covid-19 e di aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Chi presenta il programma di stabilità?

Programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza Entro la fine di aprile i governi dell’UE presentano alla Commissione il loro:

See also:  Modificare Parti Comuni In Condominio: Ecco Cosa Dice La Legge?

programma nazionale di riformaprogramma di stabilità: un piano di bilancio triennale per i paesi della zona euro, oppureprogramma di convergenza: un piano di bilancio triennale per i paesi non facenti parte della zona euro.

I programmi illustrano le politiche specifiche che ogni paese metterà in atto per stimolare l’occupazione e la crescita e prevenire o correggere gli squilibri, e i suoi piani concreti per conformarsi alle e alle norme di bilancio generali dell’UE. : Programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza

Chi approva la legge regionale?

Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi. Può fare proposte di legge alle Camere,

Che differenza c’è tra legge ordinaria e legge regionale?

Il potere legislativo – In Italia il potere legislativo spetta al Parlamento, ai sensi dell’ art.70 della Costituzione, alle regioni a statuto ordinario, ai sensi dell’ art.117 della Costituzione, e alle regioni a statuto speciale, ai sensi dei rispettivi statuti, che sono leggi costituzionali.

  1. Le regioni esercitano il potere legislativo attraverso i propri consigli,
  2. Lo statuto del Trentino-Alto Adige attribuisce competenze legislative anche alle Province autonome di Trento e di Bolzano, attraverso i rispettivi consigli,
  3. Le leggi ordinarie approvate dal Parlamento sono denominate leggi, senza ulteriori specificazioni.

Sono, invece, denominate leggi regionali quelle approvate dai consigli regionali e leggi provinciali quelle approvate dai consigli provinciali di Trento e Bolzano.

Cosa dice il D Lgs 118 2011?

Il Titolo I del d.lgs.118/2011 stabilisce i criteri per le Regioni, gli enti locali e loro enti ed organismi strumentali (esclusi gli enti sanitari) volti ad assicurare l’ unità economica della Repubblica, Per garantire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sotto i profili finanziario ed economico-patrimoniale il legislatore prevede che il sistema di contabilità finanziaria adottato dalle Regioni, dagli enti locali, e da alcuni enti strumentali, sia affiancato da un sistema di contabilità economico-patrimoniale, mentre gli enti strumentali in regime di contabilità civilistica predispongano un budget economico e riclassifichino i propri dati contabili secondo regole uniformi a quelle degli enti in contabilità finanziaria. d.lgs.126/2014, mentre gli enti strumentali in regime contabile economico-patrimoniale conformano la propria gestione ai principi contabili generali dell’Allegato 1 e ai principi del codice civile. Il piano dei conti integrato costituisce uno strumento strategico per il consolidamento e il monitoraggio dei conti pubblici, e il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria con il Sistema europeo dei conti nazionali. d.lgs.126/2014, Il sistema di bilancio è volto a salvaguardare il processo di programmazione, previsione, gestione e rendicontazione. In particolare, sono disciplinati i bilanci di previsione finanziari, annuale e pluriennale, i comuni schemi di bilancio e di bilancio consolidato, l’articolazione delle spese per missioni e programmi e delle entrate per titoli, i termini di approvazione dei bilanci.

L’ottimale utilizzazione delle risorse è assicurata tra l’altro, dalla flessibilità degli stanziamenti di bilancio entro i limiti definiti dal provvedimento, che prevede in sede di gestione, la possibilità di variazioni compensative tra le dotazioni delle missioni e dei programmi, limitatamente al trasferimento del personale all’interno dell’amministrazione e, in sede di gestione o di predisposizione del progetto di bilancio di previsione, variazioni tra le dotazioni finanziarie rimodulabili nel programma o rimodulazioni tra programmi di missioni diverse.

Nel 2012 è stata avviata una fase di sperimentazione per valutare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile definito dalle disposizioni sui principi contabili generali e applicati di cui al Titolo I del d.lgs.118/2011 alle esigenze conoscitive della finanza pubblica ed eventualmente integrarlo con altre disposizioni più efficaci, La durata della sperimentazione, originariamente prevista per un biennio è stata prolungata di un esercizio dal d.l.102/2013 che, e ha inoltre esteso la possibilità di aderire alla sperimentazione anche agli enti ulteriori che ne facessero richiesta entro i termini. Le amministrazioni che nel 2014 sono state coinvolte nella sperimentazione tenendo conto della collocazione geografica e della dimensione demografica, sono le seguenti: 4 Regioni, 23 Province, 373 Comuni, 5 Unioni di Comuni,

Le amministrazioni coinvolte nella sperimentazione saranno individuate entro il 23 dicembre 2011 tenendo conto della collocazione geografica e della dimensione demografica, Durante la sperimentazione le amministrazioni così individuate si atterranno alle disposizioni del Titolo I nella tenuta della contabilità, mentre il bilancio di previsione annuale e il bilancio di previsione pluriennale assumeranno un carattere autorizzatorio.

Giova infine precisare che il d.lgs.118/2011 è stato corretto e integrato, anche sulla base delle criticità emerse durante la prima fase di sperimentazione, ad opera del sopra citato d.lgs.126/2014, recante Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, Le disposizione del Titolo I del d.lgs.118/2011 si applicano dall’esercizio finanziario 2015, con la predisposizione dei bilanci relativi all’esercizio 2015 e successivi.

Riferimento normativo Art.1-18 bis, art.78, art.80 (comma 1) del d.lgs.118/2011 e art.9 del d.l.102/2013
Oggetto del provvedimento Il provvedimento disciplina l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio.
Soggetti interessati I soggetti interessati dalle disposizioni del Titolo I del decreto sono:

le Regioni ; gli enti locali (i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Comunità montane, le Comunità isolane, le unioni di Comuni, i consorzi di enti locali); i loro enti e organismi strumentali, esclusi gli enti del settore sanitario coinvolti nella gestione della spesa sanitaria finanziata con le risorse destinate al servizio sanitario nazionale,

Sistemi contabili omogenei Le Regioni e gli enti locali sono tenuti ad adottare la contabilità finanziaria cui affiancano, ai fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. Gli enti strumentali che adottano la contabilità finanziaria, devono affiancare al sistema di contabilità finanziaria adottato, ai fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. Le aziende speciali, le istituzioni e gli altri organismi strumentali delle Regioni e degli enti locali sono tenuti ad adottare lo stesso sistema contabile dell’amministrazione di cui fanno parte,
Principi contabili, generali e applicati, uniformi Le Regioni, gli enti locali e i loro enti e organismi strumentali in amministrazione finanziaria devono conformare la propria gestione :

ai principi contabili generali contenuti nell’Allegato 1 ; ai principi contabili applicati programmazione, della contabilità finanziaria, della contabilità economico-patrimoniale e, del bilancio consolidato, Tali principi assicurano il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell’Unione europea e l’adozione di sistemi informativi omogenei e interoperabili.

Gli enti strumentali delle Regioni e degli enti locali in regime di contabilità civilistica, devono conformarsi:

ai principi contabili generali dell’Allegato 1 ; ai principi del codice civile,

In materia di principi contabili, il d.lgs.126/2014 innova il d.lgs.118/2011, introducendo diversi commi riguardanti:

il riaccertamento annuale dei residui attivi e passivi per verificare le ragioni del loro mantenimento o la reimputazione all’esercizio nel quale sono esigibili; l’istituzione del fondo pluriennale vincolato; la possibilità di aggiornare i principi contabili applicati con decreto del capo del dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze; il riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, per le Regioni, gli enti locali e i loro enti e organismi strumentali; la facoltà, agli enti che non hanno partecipato alla sperimentazione nel 2014, di rinviare l’affiancamento della contabilità economico-patrimoniale i relativi principi applicati e l’adozione del piano dei conti applicato; altre indicazioni sul riaccertamento straordinario dei residui.

Commissione per l’armonizzazione degli enti territoriali Presso il Ministero dell’economia e delle finanze è istituita la Commissione per l’armonizzazione degli enti territoriali al fine di:

promuovere l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli enti territoriali e dei loro organismi ed enti strumentali, esclusi gli enti coinvolti nella gestione della spesa sanitaria finanziata con le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale; aggiornare gli allegati al Titolo I del d.lgs.118/2011

La Commissione agisce in raccordo con l’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali.

Piano dei conti integrato Soggetti interessati : le Regioni, gli enti locali e gli enti strumentali in contabilità finanziaria adottano il piano dei conti integrato di cui all’allegato 6. Finalità : le finalità di tale strumento sono:

il consolidamento ed il monitoraggio dei conti pubblici ; il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche con il Sistema europeo dei conti nazionali nell’ambito delle rappresentazioni contabili.

Modalità di definizione : la specifica definizione del piano dei conti integrato (relativa al livello minimo di articolazione del piano comune e di ciascun comparto, e alla codifica della transazione elementare da iscrivere nel piano dei conti) è illustrata con l’allegato 6 (introdotto dal d.lgs.126/2014 ). Struttura : il Piano è costituito dall’elenco delle articolazioni delle unità del bilancio finanziario gestionale e dei conti economico patrimoniali, definito in modo da evidenziare, attraverso i principi contabili applicati, le modalità di raccordo, anche in una sequenza temporale, dei dati finanziari ed economico-patrimoniali, nonché consentire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali. L’elenco dei conti economico-patrimoniali comprende i conti necessari per le operazioni di integrazione, rettifica e ammortamento, effettuate secondo le modalità e i tempi necessari alle esigenze conoscitive della finanza pubblica. Il piano dei conti di ciascun comparto di enti può essere articolato in considerazione alla specificità dell’attività svolta, fermo restando la riconducibilità delle voci alle aggregazioni previste dal piano dei conti integrato comune. Il livello del piano dei conti integrato comune rappresenta la struttura di riferimento per la predisposizione dei documenti contabili e di finanza pubblica delle amministrazioni pubbliche, Le previsioni di bilancio sono trasmesse dalle amministrazioni alla banca dati unitaria delle amministrazioni pubbliche al fine di facilitare il monitoraggio e il confronto delle grandezze di finanza pubblica rispetto al consuntivo. Allegato al rendiconto di gestione : è un documento conoscitivo che espone le risultanze degli aggregati corrispondenti alle voci secondo la struttura del piano dei conti integrato, che deve essere allegato alla nota integrativa al rendiconto che espone i risultati della gestione, al fine di fornire supporto all’analisi degli scostamenti rispetto alle previsioni.

Transazione elementare Definizione : ogni atto gestionale genera una transazione elementare. Codifica della transazione elementare : ad ogni transazione elementare è attribuita una codifica che deve consentire di tracciare le operazioni contabili e di movimentare il piano dei conti integrato. Struttura della codifica della transazione elementare : la struttura della codifica della transazione elementare è definita dall’allegato 7. Tale struttura può essere aggiornata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta della Commissione per l’armonizzazione contabile degli enti territoriali. Modalità della codificazione delle transazioni elementari : le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria codificano le transazioni elementari uniformandosi alle istruzioni degli appositi glossari, al fine di garantire l’omogeneità dei bilanci, È vietato :

l’adozione del criterio della prevalenza, salvi i casi espressamente previsti ; l’imputazione provvisoria di operazioni alle partite di giro/servizi per conto terzi ; assumere impegni sui fondi di riserva e sugli altri accantonamenti stanziati in bilancio,

Sistema di bilancio Finalità : il sistema di bilancio delle amministrazioni pubbliche disciplinato dal d.lgs.118/2011 costituisce uno strumento fondamentale per il processo di programmazione, previsione, gestione e rendicontazione, Le sue finalità sono quelle di fornire informazioni in merito ai programmi futuri, a quelli in corso di realizzazione ed all’andamento dell’ente, a favore dei soggetti interessati al processo di decisione politica, sociale ed economico-finanziaria. d.lgs.118/2011, da trasmettere al tesoriere, mentre il conto del tesoriere è predisposto secondo lo schema di cui all’allegato 17.
Comuni schemi di bilancio e di bilancio consolidato Schemi di bilancio : Le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria adottano comuni schemi di bilancio finanziari, economici e patrimoniali e comuni schemi di bilancio consolidato con i propri enti e organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate e altri organismi controllati :

lo schema del bilancio di previsione finanziario di cui all’allegato 9 ; lo schema del rendiconto della gestione di cui all’allegato 10 ; lo schema del bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate e altri organismi controllati di cui all’allegato 11,

Le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria redigono un rendiconto semplificato per il cittadino, da divulgare sul proprio sito internet, con una esposizione sintetica dei dati di bilancio, evidenziando:

le risorse finanziarie umane e strumentali utilizzate nel perseguimento delle diverse finalità istituzionali; i risultati conseguiti con riferimento a livello di copertura ed alla qualità dei servizi pubblici forniti ai cittadini; l’eventuale relativo scostamento tra costi standard e costi effettivi, predisposto sulla base di un apposito schema tipo definito con i decreti successivi alla sperimentazione triennale.

Ulteriori indicazioni riguardano gli allegati al bilancio di previsione finanziario e al rendiconto della gestione, le indicazioni contenute nella nota integrativa allegata al bilancio di previsione e nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto, gli allegati al documento tecnico di accompagnamento delle Regioni, il contenuto del rendiconto consolidato delle amministrazioni articolate in organismi strumentali.

  • Altre norme riguardano i Comuni con meno di 5.000 abitanti per i quali la predisposizione di alcuni allegati è facoltativa,
  • Viene inoltre prevista la possibilità di modificare ed integrare gli schemi di bilancio e, a decorrere dal 2016, di integrare gli allegati riguardanti gli equilibri.
  • Presentano effetti giuridici anche riguardo alla funzione autorizzatoria gli schemi di bilancio e di rendiconto previgenti da adottare nel 2015.

Omogeneità della classificazione delle spese : le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria adottano uno schema di bilancio articolato per missioni e programmi che evidenzi le finalità della spesa per assicurare maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse pubbliche e la destinazione delle stesse alle politiche pubbliche settoriali, e per consentire la confrontabilità dei dati di bilancio in coerenza con le classificazioni economiche e funzionali individuate dai regolamenti comunitari.

missioni, Le missioni vengono definite in relazione al riparto di competenza di cui agli articoli 117 e 118 della Costituzione. Al fine di assicurare un più agevole consolidamento e monitoraggio dei conti pubblici, le missioni possono essere definite anche tenendo conto di quelle già individuate per il bilancio dello Stato; programmi, I programmi si articolano in titoli e, ai fini della gestione, sono ripartiti in macroaggregati, capitoli ed eventualmente in articoli, capitoli e articoli, I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il livello minimo di articolazione del piano dei conti integrato.

Le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria accludono al bilancio consuntivo un apposito allegato con una rappresentazione riassuntiva dei costi sostenuti per le missioni. L’elenco delle missioni, programmi, titoli e macroaggregati è aggiornato con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, su proposta della Commissione per l’armonizzazione contabile degli enti territoriali.

titoli, definiti secondo la fonte di provenienza delle entrate; tipologie, definite in base alla natura delle entrate, nell’ambito di ciascuna fonte di provenienza, ai fini dell’approvazione in termini di unità di voto; ai fini della gestione e della rendicontazione le tipologie sono ripartite in categorie, capitoli ed eventualmente in articoli secondo il rispettivo oggetto. I capitoli e gli articoli, ove previsti, si raccordano con il quarto livello di articolazione del piano dei conti integrato di cui all’articolo 4.

L’elenco dei titoli, delle tipologie e delle categorie è indicato nell’allegato 13 ed è aggiornato con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, su proposta della Commissione per l’armonizzazione contabile degli enti territoriali. Flessibilità degli stanziamenti di bilancio : al fine di migliorare l’utilizzazione delle risorse pubbliche, anche in termini di riqualificazione della spesa, le amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria possono effettuare :

in sede di gestione, variazioni compensative tra le dotazioni delle missioni e dei programmi, limitatamente alle spese per il personale, conseguenti a provvedimenti di trasferimento del personale all’interno dell’amministrazione ;

Resta in ogni caso precluso l’utilizzo delle entrate in conto capitale e derivanti dall’accensione di prestiti per finanziare spese correnti.

Disposizioni per gli enti strumentali in contabilità civilistica Tassonomia per gli enti in contabilità civilistica : gli enti strumentali in regime di contabilità civilistica predispongono un budget economico, Gli enti strumentali individuati dall’ISTAT come facenti parte del settore istituzionale della pubblica amministrazione :

riclassificano i propri incassi e pagamenti attraverso la rilevazione SIOPE al fine di consentire il consolidamento dei propri dati di cassa con quelli delle altre amministrazioni pubbliche; elaborano un prospetto di ripartizione della propria spesa per missioni e programmi (allegato 15 aggiornato con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze), accompagnata dalla corrispondente classificazione secondo la nomenclatura COFOG di secondo livello, al fine di fornire informazioni in merito alla classificazione della propria spesa complessiva in missioni e programmi, Tale prospetto è allegato al budget e al bilancio di esercizio in coerenza con i risultati della tassonomia effettuata attraverso la rilevazione SIOPE.

La relazione sulla gestione indica – nell’ambito del quadro di riferimento in cui operano le amministrazioni pubbliche, a corredo delle informazioni, e in coerenza con la missione – le attività riferite a ciascun programma di spesa, Gli organi interni di controllo vigilano sull’attuazione degli adempimenti contabili degli enti strumentali, attestando l’attività svolta nella relazione all’assemblea di cui all’ art.2429 del codice civile,

Termini di approvazione dei bilanci Le Regioni, gli enti locali e gli enti e organismi strumentali, con esclusione degli enti del settore sanitario, approvano :

il bilancio di previsione o il budget economico entro il 31 dicembre dell’anno precedente ; il rendiconto o il bilancio di esercizio entro il 30 aprile dell’anno successivo, Le Regioni approvano il rendiconto entro il 31 luglio dell’anno successivo, con preventiva approvazione da parte della giunta entro il 30 aprile, per consentire la parifica delle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti; il bilancio consolidato entro il 30 settembre dell’anno successivo,

Trasmissione dei bilanci alla Banca dati unitaria delle amministrazioni pubbliche Le amministrazioni pubbliche trasmettono i loro bilanci preventivi, le relative variazioni ed i bilanci consuntivi alla Banca dati unitaria delle amministrazioni pubbliche, secondo gli schemi e le modalità definiti. Gli schemi, standardizzati e omogenei, assicurano l’effettiva comparabilità delle informazioni tra i diversi enti territoriali.
Piano degli indicatori e dei risultati attesi Gli enti adottano un Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio per consentire la comparazione dei bilanci, in base a criteri e metodologie comuni.
Sperimentazione triennale A decorrere dal 2012 è avviata una sperimentazione, della durata di tre esercizi finanziari, riguardante l’ attuazione delle disposizioni relative ai principi contabili generali e applicati per le Regioni, le province autonome e gli enti locali (Titolo I), con particolare riguardo all’adozione del bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa, e della classificazione per missioni e programmi. Finalità : obiettivi della sperimentazione sono:

verificare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile definito dal d.lgs.118/2011 alle esigenze conoscitive della finanza pubblica; individuare eventuali criticità del sistema e le conseguenti modifiche intese a realizzare una più efficace disciplina della materia.

Disciplina normativa da ottemperare prima della sperimentazione : entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con decreto del Presidente del Consiglio su proposta del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno, il Ministro delle riforme per il federalismo, il Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, e il Ministro per la semplificazione normativa, d’intesa con la Conferenza unificata, sono definiti :

le modalità della sperimentazione ; i principi contabili ; il livello minimo di articolazione del piano dei conti integrato comune e del piano dei conti integrato di ciascun comparto ; la codifica della transazione elementare ; gli schemi di bilancio ; i criteri di individuazione dei programmi sottostanti le missioni ; le metodologie comuni ai diversi enti per la costruzione di un sistema di indicatori di risultato semplici, misurabili e riferiti ai programmi del bilancio ; le modalità di attuazione della classificazione per missioni e programmi ; le eventuali e ulteriori modifiche e integrazioni alle disposizioni concernenti il sistema contabile delle amministrazioni coinvolte nella sperimentazione; un sistema premiante, senza oneri per la finanza pubblica, a favore delle amministrazioni pubbliche che partecipano alla sperimentazione.

Lo schema del decreto è trasmesso alle Camere, ai fini dell’acquisizione del parere della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e delle Commissioni parlamentari competenti per i profili di carattere finanziario, da esprimere entro 30 giorni dalla trasmissione.

  • Dopo tale termine, il decreto può comunque essere adottato.
  • Individuazione delle amministrazioni coinvolte nella sperimentazione : l’individuazione delle amministrazioni coinvolte nella sperimentazione è operata entro 150 giorni dall’entrata in vigore del decreto con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’interno e con il Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, d’intesa con la Conferenza unificata.

I criteri per l’individuazione tengono conto della collocazione geografica e della dimensione demografica, Nel 2014 tali amministrazioni sono 4 Regioni, 23 Province, 373 Comuni, 5 Unioni di Comuni, Indicazioni per le amministrazioni coinvolte nella sperimentazione : ai fini della sperimentazione, il bilancio di previsione annuale e il bilancio di previsione pluriennale hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per le partite di giro, i servizi per conto di terzi e per i rimborsi delle anticipazioni di cassa,

  1. Per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono essere sperimentati sistemi di contabilità e schemi di bilancio semplificati,
  2. La tenuta della contabilità delle amministrazioni coinvolte nella sperimentazione è disciplinata dalle disposizioni del Titolo I e dal decreto relativo alle modalità della sperimentazione, nonché dalle discipline contabili vigenti all’entrata in vigore del decreto,

Al termine del primo esercizio finanziario in cui ha avuto luogo la sperimentazione e, successivamente, ogni sei mesi, il Ministro dell’economia e delle finanze trasmette alle Camere una relazione sui relativi risultati. Nella relazione relativa all’ultimo semestre della sperimentazione il Governo fornisce una valutazione della sperimentazione.

i contenuti specifici del principio della competenza finanziaria ed eventualmente ridefiniti i principi contabili generali ; i principi contabili applicati ; il livello minimo di articolazione del piano dei conti integrato comune e del piano dei conti integrato di ciascun comparto ; la codifica della transazione elementare ; gli schemi di bilancio ; i criteri di individuazione dei programmi sottostanti le missioni ; le metodologie comuni ai diversi enti per la costruzione di un sistema di indicatori di risultato semplici, misurabili e riferiti ai programmi del bilancio; le modalità di attuazione della classificazione per missioni e programmi ; la definizione di spese rimodulabili e non rimodulabili in sede di gestione o di predisposizione del progetto di bilancio di previsione.

Entrata in vigore Le disposizioni relative ai principi contabili e applicati per le Regioni, le Province autonome e gli enti locali del Titolo I del d.lgs.118/2011 si applicano a decorrere dall’esercizio finanziario 2015, con la predisposizione dei bilanci relativi all’esercizio 2015 e successivi,

Chi approva il DEF?

Definizione – Il Documento di economia e finanza (Def) è il principale dossier di programmazione finanziaria. Viene elaborato e presentato dal presidente del consiglio dei ministri e dal ministro dell’economia e delle finanze. Ogni anno, entro il 10 aprile, l’esecutivo trasmette il Def al parlamento per l’esame e l’approvazione tramite una risoluzione che impegna il governo alla presentazione di una legge di bilancio.

il Programma di stabilità (Ps), richiesto a fine di controllo da parte dell’Unione europea, che descrive il quadro macroeconomico dello stato, gli obiettivi di finanza pubblica per gli anni successivi e le strategie di bilancio per raggiungerli, tenendo in considerazione la sostenibilità nel lungo periodo; le analisi e le tendenze di finanza pubblica in cui sono riportati i risultati e le previsioni dei principali settori di spesa, del conto di cassa del settore pubblico e del bilancio statale, oltre alla programmazione delle risorse destinate alla coesione territoriale; il Programma nazionale di riforma (Pnr), anche questa una documentazione da presentare agli organismi di competenza dell’Unione europea, che contiene l’aggiornamento delle strategie di riforma in relazione al periodo storico-economico in corso.

I documenti programmatici hanno una loro valenza all’interno del ciclo di bilancio. La presentazione del Def rientra nella fase programmatica del ciclo di bilancio. In questo periodo, che si apre proprio con questo evento, vengono fissati degli obiettivi da parte del governo.

Per il loro raggiungimento, vengono adottate delle misure nella fase successiva della “sessione di bilancio”. Questi strumenti di programmazione finanziaria e di bilancio assolvono inoltre alla funzione fondamentale di informazione e trasparenza delle azioni di politica economica ideate dal governo. I documenti programmatici sono previsti dalla legge 39/2011 che ha modificato la legge 196/2009 in seguito alle nuove regole adottate dall’Unione europea per la coordinazione delle politiche economiche dei singoli stati membri.

A livello comunitario, il regolamento Ue 473/2013 prevede l’elaborazione di strumenti di programmazione e definisce le disposizioni per il loro monitoraggio e la loro valutazione, oltre alle procedure per la correzione dei disavanzi eccessivi degli stati membri che hanno adottato l’euro.

Quando sarà il DEF?

DEF 2022: cos’è e cosa prevede – Il Documento di Economia e Finanza, DEF, è stato introdotto in Italia dalla Legge numero 362 del 1988 ed è stato poi adeguato agli impegni e ai tempi dettati dall’Europa. Il DEF è un testo programmatico che il governo, entro il 10 aprile di ogni anno, propone al Parlamento: i suoi contenuti rappresentano la base per pianificare strategie economiche e finanziarie da realizzare nei tre anni successivi.

  1. Definisce la manovra di finanza pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale”, come recita l’articolo 3 della legge numero 362 del 1988.
  2. A Camera e Senato spetta il compito di approvarlo, e dopo l’ok deve essere inviato alla Commissione Europea entro il 30 aprile,
  3. Non è un testo di legge : ciò che viene inserito nel Documento di Economia e Finanza, quindi, non trova un’applicazione concreta e immediata seguendo un iter già definito.

Ma ha un’ importanza cruciale perché rappresenta la posa della prima pietra di tutte le misure economiche e finanziare che il governo vuole adottare ed è il primo banco di prova nel confronto con l’Europa. Obiettivi, strategie, direzioni sono le tre parole chiave del DEF e tracciano la strada economica e finanziaria che il paese intraprende.

Chi deve approvare il DEF?

DEF (Documento di Economia e Finanza) Rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia. Proposto dal governo e approvato dal Parlamento, esso indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine (medium term budgetary framework).

Quante sono le fasi del bilancio?

Il ciclo di bilancio è il percorso con cui si approva il bilancio dello stato. I principali documenti che lo compongono sono Def, Nadef e legge di bilancio. Aggiornato mercoledì 23 Novembre 2022 Il ciclo di bilancio è un percorso complesso attraverso il quale viene elaborato e approvato il bilancio dello stato,

Tempi e strumenti sono fortemente influenzati dalle regole di governance economica stabilite dall’Unione europea, e in particolare dal semestre europeo, Si tratta di uno strumento introdotto nel 2011 tramite il quale l’Ue coordina le politiche economiche e di bilancio degli stati membri. Le fasi principali del ciclo sono due: una prima programmatica e una seconda attuativa.

La fase programmatica si apre entro il 10 aprile di ogni anno con la presentazione, da parte del governo, del Documento di economia e finanza (Def) al parlamento. Il Def mostra da un lato la situazione economica e finanziaria del paese e dall’altro gli obiettivi fissati dal governo.

  1. Entro il 30 aprile poi l’esecutivo invia al Consiglio dell’Unione europea e alla commissione il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma,
  2. Questi documenti costituiscono parte integrante del Def.
  3. All’inizio dell’estate le istituzioni europee esprimono le loro raccomandazioni.
  4. È sulla base di queste ultime e di eventuali variazioni economiche che, entro il 27 settembre, il governo presenta una Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef).

La fase successiva è la cosiddetta ” sessione di bilancio “, tramite la quale vengono adottate le norme per realizzare concretamente gli obiettivi fissati nella fase precedente. Entro il 20 ottobre il governo presenta al parlamento il disegno di legge di bilancio, contenente la manovra triennale di finanza pubblica. Che Cosa È La Legge Di Stabilità

Chi fa il bilancio dello Stato?

Altri documenti economico-finanziari – Il bilancio è un puro e semplice prospetto finanziario che non può modificare le norme vigenti. Pertanto, per una organica programmazione economico finanziaria, è necessario predisporre degli strumenti di programmazione che accompagnino il bilancio annuale di previsione. Questi strumenti di programmazione sono:

  1. il documento di programmazione economico-finanziaria;
  2. il bilancio pluriennale a legislazione vigente;
  3. il bilancio pluriennale programmatico;
  4. la relazione previsionale e programmatica;
  5. la legge finanziaria;
  6. i disegni di legge collegati con la manovra di finanza pubblica.

1 – Il documento di programmazione economico-finanziaria deve essere presentato al Parlamento dal Ministro dell’economia e delle finanze entro il 30 giugno e fa riferimento a tutto il periodo considerato dal bilancio pluriennale (attualmente, tre anni). Per ciascun anno considerato tale documento stabilisce:

  • gli obiettivi di politica economica (sviluppo e occupazione) e gli obiettivi di bilancio (fabbisogno, disavanzo corrente, debito pubblico;
  • gli interventi per conseguire i suddetti obiettivi;
  • i criteri per la formazione del bilancio annuale e pluriennale.

2 – Il bilancio pluriennale a legislazione vigente è redatto solo in termini di competenza e si riferisce ad un periodo non inferiore a tre anni. In detto bilancio sono esposte le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese in base alla legislazione vigente.3 – Il bilancio pluriennale programmatico, anch’esso redatto in termini di competenza, contiene le previsioni dell’andamento delle entrate e delle spese tenendo conto degli interventi programmati.

  1. Sia il bilancio pluriennale a legislazione vigente che quello pluriennale programmatico sono presentati al Parlamento entro il 30 settembre con lo stesso disegno di legge del bilancio.
  2. Pertanto, con la legge di approvazione del bilancio annuale vengono approvati anche i bilanci pluriennali a legislazione vigente e programmatico.4 – La relazione previsionale e programmatica è presentata anch’essa al Parlamento entro il 30 settembre dal Ministro dell’Economia e delle finanze.

In essa sono indicate le prospettive e le linee d’azione che il Governo intende seguire e formula delle previsioni sul possibile andamento dell’economia sia nel settore pubblico che in quello privato.5 – La legge finanziaria è lo strumento che permette di adeguare il bilancio agli obiettivi programmati.

  • il livello massimo del saldo netto da finanziare e quello del ricorso al mercato;
  • le quote di spese pluriennali o permanenti da imputare a ciascuno degli anni considerati;
  • le modifiche alle leggi vigenti che riguardano principalmente: – la variazione delle aliquote, detrazioni o scaglioni delle imposte vigenti; – il livello massimo delle somme da destinare al rinnovo dei contratti del pubblico impiego; – norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa.

Il disegno di legge finanziaria deve essere presentato al Parlamento dal Ministro dell’Economia e delle finanze, entro il 30 settembre di ogni anno e deve essere approvato prima del bilancio.6 – I disegni di legge collegati alla manovra finanziaria hanno la funzione di trasformare in norme di legge i vari punti del programma del Governo.

Dove si trova il patto di stabilità interno?

Le regole del patto di stabilità interno sono formulate in sede di manovra di finanza pubblica e inquadrate quali princìpi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica nell’ambito del quadro del titolo V della Costituzione.

Cosa prevede la finanziaria 2022?

La manovra finanziaria 2022 spiegata in breve – Pictet per Te Il 28 ottobre 2021, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.

  • Ovvero, quella che viene anche chiamata manovra economica, che definisce le principali misure economiche per il prossimo anno,
  • Il disegno di legge ora dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro la fine dell’anno, per cui i partiti interverranno con gli emendamenti per proporre modifiche all’impianto iniziale.

La legge di bilancio 2022 ha una dote di 30 miliardi, con un ampio spettro di misure distribuite in oltre 180 articoli che interessano imprese, famiglie, lavoratori, giovani e pensionati. Il testo della manovra di fatto è in linea con la Nota di aggiornamento al DEF, prevedendo la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva, al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi finali dell’emergenza sanitaria.

  1. Ma ha anche l’obiettivo di implementare il tasso di crescita, fortificando gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e la competitività del Paese.
  2. Per il fisco, si prevede un intervento di 8 miliardi di euro globali, di cui 6 con un nuovo stanziamento di bilancio e 2 già assegnati in precedenza.

Su come utilizzare questa dote, se concentrarla sul taglio del cuneo fiscale, dell’Irpef o dell’Irap, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno promesso un confronto con Parlamento e parti sociali. È previsto anche uno stanziamento di 2 miliardi di euro per limitare l’aumento dei costi dell’energia.

  • E con un ulteriore stanziamento di 650 milioni, vengono posticipate al 2023 sia la sia la sugar tax,
  • L’aggio sulla riscossione per le operazioni successive al 1° gennaio sarà completamente a carico dello Stato.
  • L’Iva sui prodotti assorbenti non compostabili per l’igiene femminile viene ridotta dal 22 al 10%.

Il Reddito di cittadinanza viene rifinanziato con 1 miliardo di euro ogni anno, Vengono però rafforzati i controlli e introdotti correttivi sulla condizionalità, con una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congruo, un decalogo del beneficio mensile dal sesto mese in poi per i soggetti occupabili, sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori del reddito e benefici fiscali per le agenzie del lavoro private.

Arrivano inoltre 70 milioni in più per far fronte al funzionamento dei centri per l’impiego. Alla riforma degli ammortizzatori sociali vengono destinati 4,6 miliardi di euro, con un accrescimento dei sussidi di disoccupazione e un’estensione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria ai lavoratori di imprese più piccole ad oggi non inclusi.

Dal 2022 il congedo di paternità passa stabilmente a dieci giorni entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Vengono estesi per tutto il 2022 gli incentivi fiscali previsti per l’ acquisto della prima casa da parte degli under 36. Sono stati anche finanziati il Fondo affitti giovani e il Fondo per le politiche giovanili,

  1. Tra le misure, c’è anche il finanziamento permanente del Bonus Cultura per i diciottenni.
  2. Tra gli interventi viene aumentata la dotazione del Fondo di Finanziamento ordinario per l’Università e del Fondo Italiano per la Scienza e nasce il nuovo Fondo Italiano per la Tecnologia,
  3. Il contributo alle spese di ricerca delle imprese, ora previsto fino al 2022, viene rimodulato ed esteso fino al 2031.

I contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l’emergenza sanitaria vengono prorogati fino a giugno. Per il 2022 sono previsti circa 1,8 miliardi per l’acquisto di vaccini e medicinali anti COVID-19, Il Fondo Sanitario Nazionale viene finanziato con 2 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno fino al 2024.

Al fondo per i farmaci innovativi vanno 600 milioni nel triennio. Gli enti del Sistema sanitario vengono autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza COVID-19. Vengono stanziati circa 70 miliardi per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036.

Queste risorse sono destinate, tra le altre cose, a ferrovie, metropolitane, edilizia scolastica, Sono previste anche risorse per il Giubileo di Roma e per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Vengono rifinanziati inoltre con circa 6 miliardi gli interventi per la ricostruzione privata delle aree colpite dal sisma nel Centro Italia,

  • La detrazione fiscale del superbonus al 110% è prorogata per i condomini fino al 2023, poi si riduce fino ad arrivare al 65% nel 2025.
  • Il bonus al 110% per l’edilizia destinato a villette unifamiliari viene prorogato solo per il 2022 e per chi ha Isee entro i 25mila euro.
  • Il bonus facciate viene prorogato per un solo anno, ma con una percentuale ridotta dall’attuale 90 al 60%.

Prorogato per tre anni, fino al 2024, il bonus mobili ed elettrodomestici, ma cala a 5mila euro il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%. Il contributo a favore delle PMI per l’acquisto di beni strumentali è confermato con 180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per un totale di 900 milioni,

Vengono stanziati 1,5 miliardi per incrementare il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale, con risorse aggiuntive agli enti locali per garantire i livelli essenziali per gli asili nido e la manutenzione della viabilità provinciale. Il presente materiale di marketing è emesso da Pictet Asset Management (Europe) S.A.

Esso non è indirizzato a, e non è concepito per la distribuzione a o l’utilizzo da parte di, qualsiasi persona o entità avente cittadinanza, residenza o ubicazione in qualsiasi località, Stato, Paese o giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione, messa a disposizione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari.

Prima di effettuare qualsiasi investimento, è necessario leggere l’ultimo prospetto del fondo, le informazioni chiave per gli investitori (KIID), il bilancio annuale e la relazione semestrale. Questi documenti sono disponibili gratuitamente in inglese sul sito www.assetmanagement.pictet, o in forma cartacea presso la società di gestione, o presso l’ufficio dell’agente locale, del distributore o dell’eventuale agente di centralizzazione del fondo.

Per i fondi domiciliati in Lussemburgo, la società di gestione è Pictet Asset Management (Europe) S.A., 15 avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo. Per i fondi domiciliati in Svizzera, la società di gestione è Pictet Asset Management SA, 60 Route des Acacias – 1211 Ginevra 73.

  • Il KIID è disponibile anche nella lingua locale di ciascun paese in cui il comparto è registrato.
  • Il prospetto, nonché il bilancio annuale e la relazione semestrale possono essere consultati anche in altre lingue.
  • Si rimanda al sito web per le altre lingue disponibili.
  • Solo la versione più recente di tali documenti è affidabile per prendere le decisioni d’investimento.

La sintesi dei diritti degli investitori (in inglese e nelle diverse lingue del nostro sito Web) è disponibile e su www.assetmanagement.pictet nella sezione “Risorse” a piè di pagina. L’elenco dei Paesi in cui il fondo è registrato può essere ottenuto in qualsiasi momento presso la società di gestione, che può decidere di risolvere gli accordi presi per la commercializzazione del fondo o di comparti del fondo in ogni singolo Paese.

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Quando sarà approvata la legge di stabilità 2022?

La Legge di Bilancio 2022 è diventata Legge 30 dicembre 2021, n.234 pubblicata in GU il 31 dicembre 2021: ecco il testo pubblicato in Gazzetta – Forma Giuridica: Normativa – Disegno di Legge Numero del 30/12/2021 Fonte: Senato della Repubblica Ecco il testo della Legge Bilancio 2022 Legge 30 dicembre 2021 n.234 pubblicato nel supplemento n.49 della GU Serie Generale 310 del 31 dicembre 2021.

  • Il testo è stato approvato in via definitiva dalla Camera nella seduta del 30 dicembre 2021, senza apportare modifiche rispetto alla versione passata in Senato.
  • Come si legge nella Relazione illustrativa, lo scenario macroeconomico e di finanza pubblica nell’ambito del quale sono definite le previsioni di bilancio per il prossimo triennio risente delle conseguenze della pandemia da virus COVID-19, pur in un contesto in cui si apprezzano gli effetti positivi delle misure di sostegno assunte dal Governo nel pieno dell’emergenza pandemica.

Il 30 aprile 2021 è stato presentato alla Commissione europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); con esso, al fine di accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo Stato italiano ha presentato un piano contenente progetti, misure e riforme per l’attuazione di interventi da realizzare nel periodo 2021- 2026 in specifiche aree riconducibili agli obiettivi strutturali fondamentali del Piano, prevedendo investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, confluiti nel Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, approvato con il decreto legge n.59 del 6 maggio 2021, convertito con modificazioni dalla legge 1 luglio 2021, n.101.

Con l’obiettivo di cogliere appieno le opportunità fornite dalle risorse comunitarie, il disegno di legge di bilancio prevede una serie di misure di carattere strutturale che, tenuto conto di quanto già finanziato mediante il PNRR e il Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, garantiscono un’adeguato livello di spese per investimenti da parte dello Stato nel corso del tempo.

La legge di bilancio per il 2022 si muove sulle coordinate delineate dalla Nota di aggiornamento al Def, che prevedono la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia da Covid-19 e di aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Cosa si intende per patto di stabilità e crescita?

Il patto di stabilità e di crescita (PSC) rientra nel contesto della terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM). Tale patto si prefigge di garantire che la disciplina di bilancio dei paesi dell’Unione europea (UE) continui dopo l’introduzione della moneta unica.

Formalmente, il patto di stabilità e di crescita è costituito da una risoluzione del Consiglio europeo (adottata nel 1997) e da due regolamenti del Consiglio del 7 luglio 1997 che ne precisano gli aspetti tecnici (controllo della situazione di bilancio e del coordinamento delle politiche economiche; applicazione della procedura d’intervento in caso di deficit eccessivi).

In esito a varie discussioni sull’applicazione del PSC, i regolamenti sono stati modificati nel giugno del 2005. L’applicazione, tuttavia, è stata debole, con conseguenti gravi squilibri di bilancio in alcuni paesi dell’UE, esposti quando la crisi economica e finanziaria ha colpito nel 2008.

il «six pack» (che ha introdotto un sistema per monitorare le politiche economiche in maniera più estesa, in modo da rilevare problemi come le bolle immobiliari o la perdita della competitività a uno stadio precoce); il «two pack» (un nuovo ciclo di monitoraggio per l’area dell’euro, che prevede la presentazione di documenti programmatici di bilancio alla Commissione europea ogni autunno da parte dei paesi dell’area euro, tranne quelli con i programmi di aggiustamento macroeconomico); il trattato del 2012 sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance (Fiscal Compact) che introduce disposizioni fiscali più severe del PSC.

Questo insieme di misure è ormai parte integrante del semestre europeo, il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dell’Unione europea. Nel gennaio 2015, a seguito di un riesame, la Commissione europea ha pubblicato una guida dettagliata su come andrà a applicare le regole del patto esistenti per rafforzare il legame tra riforme strutturali, investimenti (in particolare in vista del recente Fondo europeo per gli investimenti strategici) e responsabilità fiscale a sostegno della crescita e dell’occupazione.

Grandi orientamenti delle politiche economiche Criteri di convergenza Consiglio dell’Unione europea Unione economica e monetaria Governance economica Commissione europea Semestre europeo Procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) Sito web della Commissione europea sul Patto di stabilità e crescita

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Cosa significa stabilità economica?

stabilità in “Dizionario di Economia e Finanza” stabilita Enrico Saltari stabilità Capacità di un sistema economico (un singolo mercato o anche l’intera economia) di tornare nella posizione di equilibrio una volta che ne sia stato allontanato. La centralità del concetto di equilibrio nella teoria economica giustifica l’interesse degli economisti per la stabilità.

Chi presenta il programma di stabilità?

Programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza Entro la fine di aprile i governi dell’UE presentano alla Commissione il loro:

programma nazionale di riformaprogramma di stabilità: un piano di bilancio triennale per i paesi della zona euro, oppureprogramma di convergenza: un piano di bilancio triennale per i paesi non facenti parte della zona euro.

I programmi illustrano le politiche specifiche che ogni paese metterà in atto per stimolare l’occupazione e la crescita e prevenire o correggere gli squilibri, e i suoi piani concreti per conformarsi alle e alle norme di bilancio generali dell’UE. : Programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza