Che Cosa È La Legge Salva Stati?
Costanzo Franceschi
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MES: cos’è e come funziona il fondo salva Stati – Pictet per Te Con l’economia italiana e mondiale in ginocchio a causa della pandemia, il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è tornato sulle prime pagine dei giornali e nei dibattiti politici. Mentre infuriano polemiche e scontri tra fazioni è utile fare chiarezza su questo strumento.
Entrato in vigore nel 2012 per contrastare gli effetti economici della crisi del 2008, il MES, o fondo salva Stati, sostituisce il Fondo Europeo di stabilità finanziaria e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria. Si tratta, in sostanza, di un fondo monetario che ha l’obiettivo di mantenere la stabilità finanziaria nell’Eurozona, sostenendo nei momenti di crisi gli Stati membri che hanno adottato l’euro come moneta unica.
Ad oggi il MES è stato utilizzato per soccorrere Portogallo, Cipro, Spagna e Grecia, scatenando molte polemiche tra economisti e politici. Il fondo è gestito da un consiglio dei Governatori composto dai ministri delle finanze dell’Eurozona e da un Consiglio di Amministrazione, nominato dagli stessi Governatori.
Ne fanno parte anche il Direttore Generale, il Commissario EU agli affari economici e il Presidente della, Le somme del fondo vengono raccolte attraverso le partecipazioni di ciascuno Stato membro che non si trova in difficoltà economica (l’Italia è il terzo maggiore finanziatore dopo Francia e Germania).
Tuttavia, poiché ogni Paese ha un diverso grado di affidabilità, alla quota versata da ciascuno viene riconosciuto un interesse differente. Quando uno Stato europeo ha bisogno di liquidità può presentare richiesta di assistenza al Presidente del consiglio dei Governatori,
- A questo punto, la Commissione analizza le condizioni di salute del Paese e ne valuta il fabbisogno finanziario.
- In base ai risultati dell’analisi, l’organo plenario del MES può decidere di attivarsi con misure come l’erogazione di prestiti, l’acquisto di titoli di Stato o l’attivazione di linee di credito precauzionale.
In cambio, il Paese che ha fatto la richiesta di assistenza deve aderire a condizioni piuttosto impegnative, impegnandosi a realizzare riforme strutturali e adottare misure fiscali per migliorare il proprio bilancio, sia sul breve che sul lungo periodo.
- Come hanno notato molti esperti, i l fondo salva Stati “classico” presenta condizionalità troppo aspre per essere utile in questa situazione di emergenza generale,
- E tuttavia ha un indubbio vantaggio: 410 miliardi di euro già stanziati e pronti all’uso.
- Una cifra che sarebbe utile mobilitare in fretta, dal momento che ci troviamo davanti a “uno shock comune molto forte e puramente esogeno”, caratterizzato da “continua incertezza sulla durata e l’intensità”, come ha osservato il Fondo Monetario Internazionale.
Ma i 410 miliardi già disponibili non sarebbero comunque sufficienti per coprire le necessità di tutti i Paesi colpiti. L’Eurogruppo sembra essere consapevole di tutti questi aspetti e ha di fatto predisposto la creazione di una nuova linea di credito, finanziata dal MES e attivabile da qualsiasi Stato membro a sua discrezione. Fonte infografica: Pictet AM Italia Il presente materiale di marketing è emesso da Pictet Asset Management (Europe) S.A. Esso non è indirizzato a, e non è concepito per la distribuzione a o l’utilizzo da parte di, qualsiasi persona o entità avente cittadinanza, residenza o ubicazione in qualsiasi località, Stato, Paese o giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione, messa a disposizione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari.
Prima di effettuare qualsiasi investimento, è necessario leggere l’ultimo prospetto del fondo, le informazioni chiave per gli investitori (KIID), il bilancio annuale e la relazione semestrale. Questi documenti sono disponibili gratuitamente in inglese sul sito www.assetmanagement.pictet, o in forma cartacea presso la società di gestione, o presso l’ufficio dell’agente locale, del distributore o dell’eventuale agente di centralizzazione del fondo.
Per i fondi domiciliati in Lussemburgo, la società di gestione è Pictet Asset Management (Europe) S.A., 15 avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo. Per i fondi domiciliati in Svizzera, la società di gestione è Pictet Asset Management SA, 60 Route des Acacias – 1211 Ginevra 73.
- Il KIID è disponibile anche nella lingua locale di ciascun paese in cui il comparto è registrato.
- Il prospetto, nonché il bilancio annuale e la relazione semestrale possono essere consultati anche in altre lingue.
- Si rimanda al sito web per le altre lingue disponibili.
- Solo la versione più recente di tali documenti è affidabile per prendere le decisioni d’investimento.
La sintesi dei diritti degli investitori (in inglese e nelle diverse lingue del nostro sito Web) è disponibile e su www.assetmanagement.pictet nella sezione “Risorse” a piè di pagina. L’elenco dei Paesi in cui il fondo è registrato può essere ottenuto in qualsiasi momento presso la società di gestione, che può decidere di risolvere gli accordi presi per la commercializzazione del fondo o di comparti del fondo in ogni singolo Paese.
Le informazioni e i dati contenuti nel presente documento non costituiscono una offerta o una sollecitazione per l’acquisto, la vendita o la sottoscrizione di titoli o altri strumenti o servizi finanziari. Tutte le informazioni, le opinioni e le stime qui contenute riflettono un giudizio espresso al momento della pubblicazione e sono suscettibili di modifica senza preavviso.
La società di gestione non ha preso alcuna misura atta a garantire che i fondi indicati nel presente documento siano adeguati per un particolare tipo di investitore. Il presente documento non deve pertanto sostituire un giudizio indipendente. Il trattamento fiscale dipende dalla situazione personale dell’investitore e può subire modifiche nel tempo.
Prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento si raccomanda all’investitore di verificarne l’appropriatezza tenendo conto in particolare della propria conoscenza ed esperienza in materia finanziaria, dei propri obiettivi d’investimento e della propria situazione finanziaria, ricorrendo ove necessario a una consulenza professionale specifica.
Il valore dei titoli o degli strumenti finanziari menzionati nel presente documento, e il reddito che ne deriva, possono tanto aumentare quanto diminuire e vi è la possibilità che l’investitore non ottenga in restituzione l’intero capitale originariamente investito.
- Le presenti linee guida per gli investimenti sono linee guida interne soggette a cambiamento in qualsiasi momento e senza preavviso, nei limiti del prospetto del fondo.
- Gli strumenti finanziari menzionati vengono indicati unicamente per finalità illustrative e non devono essere considerati come una offerta diretta, una raccomandazione d’investimento o una consulenza per gli investimenti.
Il riferimento a un titolo specifico non costituisce una raccomandazione per l’acquisto o la vendita dello stesso. Le allocazioni effettive sono soggette a cambiamenti e potrebbero essere cambiate dalla data del materiale di marketing. Le performance del passato non sono indicative e non costituiscono una garanzia dei rendimenti futuri.
- I dati relativi alla performance non comprendono le commissioni e gli altri oneri addebitati al momento della sottoscrizione o del rimborso delle quote o azioni.
- Tutti i dati dell’indice qui riportati restano di proprietà del Fornitore dei dati.
- Le Note legali del Fornitore dei dati sono disponibili su assetmanagement.pictet nella sezione “Risorse” a piè di pagina.
Il presente documento è una comunicazione di marketing emessa da Pictet Asset Management e non rientra nel campo di applicazione dei requisiti MiFID II/MiFIR specificamente collegati alla ricerca per gli investimenti. Questo materiale non contiene informazioni sufficienti per supportare una decisione d’investimento e non deve costituire la base per valutare i meriti di un investimento in qualsiasi prodotto o servizio offerto o distribuito da Pictet Asset Management.
Che cos’è il fondo salva Stati?
Cos’è il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) anche detto fondo salva-Stati, come funziona e perché in Italia se ne parla così tanto? L’argomento è tornato sulle prime pagine dei giornali con l ‘approvazione dell’Eurogruppo del 30 novembre 2020 delle riforme sul funzionamento del fondo salva-Stati.
Si tratta delle condizioni di attivazione del meccanismo originario per finanziare Paesi sull’orlo della bancarotta e non della linea di credito pensata per la pandemia. Lo strumento senza condizioni accettato in sede di Consiglio europeo per offrire prestiti in ambito sanitario agli Stati richiedenti è stato concepito, infatti, come un meccanismo straordinario per la crisi da epidemia.
Tuttavia, è una cosa diversa dal fondo così come è stato strutturato all’origine. Per capire cos’è il MES e cosa sono le riforme approvate dall’Eurogruppo e anche dall’Italia, occorre fare chiarezza e tornare indietro di qualche anno. Nato nel 2012, a sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria e del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, esso è di fatto il fondo monetario del Vecchio Continente, avente l’obiettivo di dare sostegno ai Paesi membri in caso di crisi e di probabile default.
Come funziona il MES in parole semplici?
Che cos’è il Mes – Il Meccanismo Europeo di stabilità ( European Stability Mechanism il nome originale) è un organismo nato nel 2012 con la funzione di prestare assistenza agli Stati in difficoltà finanziaria. Questo contenuto è riservato agli abbonati
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: Che cos’è il Mes e cosa c’è nella riforma che il governo vuole bloccare
In che cosa consiste il MES?
Cos’è il MES e a cosa serve? – Il software MES (Manufacturing Execution System), è un software che ha la capacità di raccogliere i dati di produzione e di restituire informazioni che consentono l’ottimizzazione delle attività produttive, a partire dal lancio dell’ordine fino a quello che potrà essere un risultato finale del prodotto.
Quanti Stati hanno dato vita al MES?
Il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi.
Chi finanzia il fondo sure?
Per finanziare lo strumento, la Commissione ha emesso obbligazioni sociali da 5 a 30 anni. Il ‘Social Bond Framework’ ha lo scopo di fornire agli investitori in queste obbligazioni la certezza che i fondi mobilitati serviranno un obiettivo veramente sociale.
Quale paese ha ricevuto il maggior sostegno dal Fondo sure?
La terza relazione semestrale sull’attuazione e sull’impatto di S.U.R.E, lo strumento da 100 miliardi di euro concepito per proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di COVID-19, conferma i risultati delle due precedenti relazioni semestrali, secondo cui SURE è riuscito ad attenuare l’impatto della pandemia e a sostenere la ripresa nel 2021.
La Commissione europea ha pubblicato, lo scorso 24 marzo, i dati che mostrano come le misure nazionali per il mercato del lavoro sostenute da SURE hanno efficacemente protetto quasi 1,5 milioni di persone dalla disoccupazione nel 2020. SURE ( Support to mitigate unemployment risks in emergency – Supporto alla mitigazione del rischio di disoccupazione nella fase di emergenza ) è un fondo UE volto a tutelare i cittadini e attenuare le gravi ripercussioni socioeconomiche della pandemia di COVID-19.
Fornisce sostegno finanziario, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall’UE agli Stati membri, per finanziare regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo, misure per preservare l’occupazione e sostenere i redditi, in particolare per i lavoratori autonomi, e alcune misure di carattere sanitario.
Finora la Commissione ha proposto e il Consiglio ha concesso un totale di 94,4 miliardi di euro di assistenza finanziaria a 19 Stati membri, di cui sono stati erogati quasi 90 miliardi di euro, così ripartiti : Belgio 7,8 miliardi di € ; Bulgaria 511 milioni di € ; Cechia 2 miliardi di € ; Grecia 2,7 miliardi di € ; Spagna 21,3 miliardi di € ; Croazia 1 miliardo di € ; Italia 27,4 miliardi di € ; Cipro 479 milioni di € ; Lettonia 192 milioni di € ; Lituania 602 milioni di € ; Malta 244 milioni di € ; Polonia 11,2 miliardi di € ; Romania 4 miliardi di € ; Slovacchia 631 milioni di € ; Slovenia 1,1 miliardi di €.
SURE può ancora fornire 5,6 miliardi di euro di assistenza finanziaria agli Stati membri. L’ Italia resta il primo beneficiario del fondo, con prestiti per un totale di 27,4 miliardi su 96 complessivi versati a 16 paesi. L’ultima tranche è valsa un bonus da 715 milioni di euro per finanziamento della cassa integrazione e altre forme di sostegno al reddito.
Le piccole imprese sono state i principali beneficiari del sostegno SURE. I settori che hanno ricevuto maggiore sostegno sono stati il commercio all’ingrosso e al dettaglio, i servizi alberghieri e di ristorazione e l’industria manifatturiera. SURE ha continuato a proteggere il lavoro durante la ripresa nel 2021, sostenendo circa 3 milioni di persone e oltre 400 000 imprese.
Fonte: Commissione UE
Chi paga il MES?
Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un’organizzazione intergovernativa europea. È attivo dal luglio del 2012, come evoluzione dei precedenti meccanismi FESF (Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria) e MESF (Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria) e ha sede in Lussemburgo – di Mattia Losi 29 novembre 2019 (Imagoeconomica) 4′ di lettura Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un’organizzazione intergovernativa europea. È attivo dal luglio del 2012, come evoluzione dei precedenti meccanismi FESF (Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria) e MESF (Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria).
Ha sede in Lussemburgo ed è gestito da: • un Board of Governors (i ministri finanziari dell’area euro) presieduto dal portoghese Mario Centeno, Presidente dell’Eurogruppo; • un Board of Directors (i cui membri vengono scelti dai ministri finanziari); • un direttore generale (il tedesco Klaus Regling ) che gestisce gli affari correnti del MES seguendo le indicazioni del Board of Directors.
Inoltre presiede le riunioni del Board of Directors e partecipa a quelle del Board of Governors. Il Presidente della Bce e il Commissario europeo agli Affari Economici partecipano in qualità di osservatori. Come funziona il meccanismo di aiuto del Fondo Salva Stati Il compito del MES è fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell’area euro che attraversano (o rischiano in modo concreto) gravi problemi di finanziamento.
- L’assistenza viene concessa solo nel caso in cui sia necessaria per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera area euro e dei membri del MES stesso.
- Gli strumenti a disposizione vanno dalla possibilità di concedere prestiti ai Paesi in difficoltà per consentire un aggiustamento macroeconomico (soluzione utilizzata finora da Irlanda, Portogallo, Grecia e Cipro) fino al prestito per la ricapitalizzazione indiretta delle banche (aiuto finora fornito alla sola Spagna).
Gli altri strumenti previsti dallo statuto del MES (acquisti di titoli sul mercato, linee di credito precauzionali e ricapitalizzazione diretta) non sono finora mai stati usati. Come raccoglie i fondi (dotazione ed emissione di bond) IL MES viene finanziato dai singoli Stati membri con una ripartizione percentuale in base alla loro importanza economica.
- La Germania, contribuisce per il 27,1 %, seguita dalla Francia (20,3%) e dall’ Italia (17,9%).
- La ” potenza di fuoco ” (o ammontare massimo) complessivamente autorizzata è di 700 miliardi di euro : il finanziamento diretto da parte degli Stati ammonta a 80 miliardi di euro (l’Italia ha versato 14,3 miliardi, la Francia 20 e la Germania 27).
I restanti 620 miliardi possono essere raccolti sui mercati finanziari attraverso l’emissione di bond. Le condizioni del MES per la concessione di aiuti I prestiti non vengono concessi senza condizione, ma solo dopo che il Paese richiedente ha sottoscritto una lettera di intenti o un protocollo d’intesa (o Memorandum of Understanding). Protocollo che viene negoziato dal Paese interessato e dalla Commissione Europea a nome del MES.
Quando scade il MES?
L’accordo raggiunto sul Meccanismo europeo di stabilità prevede che l’accesso ai prestiti possa essere richiesto entro il 31 dicembre 2022. L’incertezza è ancora alta e quindi può rivelarsi conveniente rinviare la richiesta a un momento successivo. Il Mes e l’Italia Più di un mese fa si è conclusa la lunga trattativa tra i leader europei sul MES (Meccanismo europeo di stabilità).
L’ accordo raggiunto prevede come unico requisito di accesso alla linea di credito che i fondi vengano utilizzati per coprire i costi diretti e indiretti dell’assistenza sanitaria e i costi relativi alla cura e alla prevenzione legati alla crisi del Covid-19. L’importo massimo del prestito è pari al 2 per cento del Pil (per l’Italia circa 37 miliardi di euro), il tasso di interesse è pressoché nullo (lo 0,1 per cento) e la durata media del prestito pari a 10 anni.
L’alternativa equivalente al Mes è l’emissione di titoli a 10 anni sui quali lo stato italiano paga negli ultimi tempi un tasso leggermente inferiore all’1,5 per cento. Dunque, il prestito dal Mes consentirebbe oggi un risparmio complessivo di circa 5 miliardi di euro.
- Sulla base di questa considerazione molti sostengono che la scelta governo italiano di non accedere, almeno per il momento, al Mes sia irrazionale dal punto di vista economico.
- Ma è proprio così? A mio parere, no.
- L’analisi dovrebbe infatti tenere in considerazione che tra le condizioni del Mes è previsto che la richiesta di accesso ai prestiti possa essere inoltrata entro il 31 dicembre 2022.
Di conseguenza, la decisione del governo non riguarda solo il “se” accedere al Mes, ma anche il “quando”. L’opzione Mes Potremmo quindi riformulare il problema nei seguenti termini. Il Mes garantisce allo stato italiano il diritto di vendergli, entro il 31 dicembre 2022, titoli decennali per 37 miliardi al prezzo già fissato di 36,6 miliardi (tasso dello 0,1 per cento).
In alternativa, il governo può vendere 37 miliardi di titoli agli investitori al prezzo di mercato che, in questo periodo, è pari a circa 31,9 miliardi (tasso dell’1,5 per cento). Potremmo dire che lo stato italiano dispone oggi di una opzione put americana (che chiameremo “opzione Mes”) che gli dà il diritto (non l’obbligo) di vendere al Mes entro il 31/12/2022 un titolo (detto sottostante) di 37 miliardi di euro a un prezzo di esercizio ( strike price ) di 36,6.
Perché può essere conveniente non esercitare oggi l’opzione, vendendo al Mes un titolo che vale sul mercato 31,9 miliardi a un prezzo di 36,6 guadagnandone così 4,7? La risposta va ricercata nel fatto che l’incertezza sulla dinamica futura dei tassi di interesse a cui lo stato italiano sarà in grado di indebitarsi sul mercato fa sì che il valore dell’opzione Mes sia maggiore dei 4,7 miliardi che lo stato guadagnerebbe oggi esercitando l’opzione.
Per chiarire meglio il concetto, ipotizziamo tre possibili scenari da qui al 31 dicembre 2022. Nel primo scenario supponiamo che i tassi di interesse a cui lo stato si indebita rimangano pressoché invariati. Potremmo esercitare l’opzione Mes richiedendo il prestito poco prima della scadenza: realizzeremmo così quel guadagno di 4,7 miliardi con due anni di ritardo e la perdita per le casse dello stato sarebbe irrilevante.
Nel secondo scenario supponiamo che si verifichi un peggioramento nelle condizioni di accesso ai mercati finanziari del nostro paese. A puro titolo di esempio, che cosa accadrebbe se per qualche ragione lo spread, oggi intorno ai 200 punti base, aumentasse sensibilmente ritornando ai livelli del 2011-2012 (a circa 500)? A quel punto, esercitare l’opzione Mes consentirebbe di risparmiare un ulteriore 3 per cento circa: 37 miliardi di titoli a 10 anni verrebbero prezzati non più a 31,9, ma a 23,8 (tasso del 4,5 per cento), cioè circa 8 miliardi in meno.
Invece di risparmiare 4,7 miliardi finiremmo per risparmiarne 12,6, quasi il triplo. Inoltre, in una situazione simile avremmo probabilmente bisogno di aiuti più consistenti dall’Europa (che sarebbero soggetti a condizioni) e le risorse del Mes potrebbero fornire al governo un po’ di tempo in più per raggiungere un accordo con gli altri leader europei.
La richiesta del prestito al Mes oggi ci toglierebbe questo vantaggio, oltre all’etichettarci per il futuro come quelli che hanno già beneficiato della “solidarietà” dell’Europa. Nel terzo scenario, infine, immaginiamo che i tassi di interesse convergano a quello 0,1 per cento applicato dal Mes.
In questo caso non avremmo più alcuna convenienza a esercitare l’opzione Mes e potremo dire di aver rinunciato a 4,7 miliardi di euro. Ci sarebbe da dispiacersi? Non direi, dato che con un debito pubblico intorno a 2.500 miliardi, la diminuzione dei tassi porterebbe a una riduzione dell’onere del debito tale da rendere qualche miliardo di euro una cifra insignificante.
Inoltre, quanto è probabile un simile scenario? Non molto, visto che ciò significherebbe avere un rating del debito pubblico tra i più alti al mondo. La valutazione di ammissibilità Vorrei poi soffermarmi su altri due elementi trascurati nel dibattito, ma importanti.
Il primo è che l’accesso al Mes è subordinato a una ” valutazione di ammissibilità ” (condotta dalla Commissione europea di concerto con la Banca centrale europea) che riguarda principalmente la sostenibilità del debito pubblico del paese (oltre a quella del sistema bancario). Non è chiaro se la valutazione (positiva) effettuata in aprile per tutti i paesi dell’area euro rimarrà valida fino al 31 dicembre 2022, oppure se faranno fede le successive valutazioni.
Tuttavia, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha a disposizione tutti gli strumenti e le informazioni necessarie e potrebbe quindi anticipare la richiesta di accesso al Mes qualora abbia fondato motivo di aspettarsi l’arrivo di una valutazione negativa.
Inoltre, quest’ultima sarebbe associata al perdurare di livelli di spread talmente elevati da rendere necessario, oltre che conveniente, il ricorso al Mes. Un secondo elemento è che l’accesso al Mes rimane valido per 12 mesi e può essere rinnovato due volte per sei mesi. In teoria, il governo potrebbe dunque attivare subito il Mes, ma decidere di non attingere immediatamente ai fondi, rinviando così il prelievo dalla linea di credito a un momento successivo.
In questo caso, il ragionamento sul valore d’opzione sarebbe ancora valido, ma dovrebbe essere riferito all’accesso ai fondi. La strategia è percorribile da un punto di vista legale, ma è tutt’altro che scontato che sia conveniente da un punto di vista economico.
Perché attivare una linea di credito se poi non la si utilizza? L’unica ragione plausibile è che il governo abbia il fondato timore di perdere la valutazione di ammissibilità circa la sostenibilità del debito pubblico. Non è esattamente il segnale che un governo vorrebbe dare ai mercati, i quali, è ragionevole pensare, potrebbero non reagire molto positivamente.
Pertanto, sebbene l’utilizzo della linea di credito del Mes possa essere modulato nel tempo, è opportuno che il credito venga utilizzato non appena se ne fa richiesta. In sintesi, se i tassi di interesse rimanessero costanti, aspettare non comporterebbe costi, mentre se diminuissero i guadagni derivanti dalla riduzione dell’onere del debito renderebbero irrilevanti i pochi miliardi di risparmio del Mes.
Cos’è il MES SAP?
Domande frequenti sui sistemi MES – Il MES (Manufacturing Execution System), o sistema di esecuzione della produzione, è un software studiato per ottimizzare il processo di fabbricazione monitorando, tracciando, documentando e controllando l’intero ciclo di vita della produzione.
- Un MES migliora il controllo di qualità e incrementa i tempi di operatività, riducendo al contempo stock e costi.
- Uno dei principali miglioramenti di un sistema di esecuzione della produzione si nota a livello di tracciamento e genealogia dei prodotti – aspetto fondamentale per le aziende dei comparti manifatturieri soggetti a requisiti di trasparenza e conformità normativa.
Ai sistemi ERP e MES vengono affidati ruoli complementari nelle operazioni di produzione. Integrandoli, le aziende possono ottenere una visione completa e olistica delle operazioni che né l’uno né l’altro sistema è in grado di assicurare da solo. Con l’ERP, per esempio, puoi stabilire quali prodotti realizzare, mentre con il MES puoi decidere come fabbricarli nel modo più efficiente e redditizio possibile.
Quanti soldi ha l’Italia?
Italia | |
---|---|
Economia | |
Valuta | euro |
PIL (nominale) | 2 090 448 milioni di $ (2020 stima) (8º) |
PIL pro capite (nominale) | 34 428 $ (2020 stima) (28º) |
Chi gestisce il MES?
MES: cos’è e come funziona il fondo salva Stati – Pictet per Te Con l’economia italiana e mondiale in ginocchio a causa della pandemia, il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è tornato sulle prime pagine dei giornali e nei dibattiti politici. Mentre infuriano polemiche e scontri tra fazioni è utile fare chiarezza su questo strumento.
- Entrato in vigore nel 2012 per contrastare gli effetti economici della crisi del 2008, il MES, o fondo salva Stati, sostituisce il Fondo Europeo di stabilità finanziaria e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria.
- Si tratta, in sostanza, di un fondo monetario che ha l’obiettivo di mantenere la stabilità finanziaria nell’Eurozona, sostenendo nei momenti di crisi gli Stati membri che hanno adottato l’euro come moneta unica.
Ad oggi il MES è stato utilizzato per soccorrere Portogallo, Cipro, Spagna e Grecia, scatenando molte polemiche tra economisti e politici. Il fondo è gestito da un consiglio dei Governatori composto dai ministri delle finanze dell’Eurozona e da un Consiglio di Amministrazione, nominato dagli stessi Governatori.
Ne fanno parte anche il Direttore Generale, il Commissario EU agli affari economici e il Presidente della, Le somme del fondo vengono raccolte attraverso le partecipazioni di ciascuno Stato membro che non si trova in difficoltà economica (l’Italia è il terzo maggiore finanziatore dopo Francia e Germania).
Tuttavia, poiché ogni Paese ha un diverso grado di affidabilità, alla quota versata da ciascuno viene riconosciuto un interesse differente. Quando uno Stato europeo ha bisogno di liquidità può presentare richiesta di assistenza al Presidente del consiglio dei Governatori,
A questo punto, la Commissione analizza le condizioni di salute del Paese e ne valuta il fabbisogno finanziario. In base ai risultati dell’analisi, l’organo plenario del MES può decidere di attivarsi con misure come l’erogazione di prestiti, l’acquisto di titoli di Stato o l’attivazione di linee di credito precauzionale.
In cambio, il Paese che ha fatto la richiesta di assistenza deve aderire a condizioni piuttosto impegnative, impegnandosi a realizzare riforme strutturali e adottare misure fiscali per migliorare il proprio bilancio, sia sul breve che sul lungo periodo.
- Come hanno notato molti esperti, i l fondo salva Stati “classico” presenta condizionalità troppo aspre per essere utile in questa situazione di emergenza generale,
- E tuttavia ha un indubbio vantaggio: 410 miliardi di euro già stanziati e pronti all’uso.
- Una cifra che sarebbe utile mobilitare in fretta, dal momento che ci troviamo davanti a “uno shock comune molto forte e puramente esogeno”, caratterizzato da “continua incertezza sulla durata e l’intensità”, come ha osservato il Fondo Monetario Internazionale.
Ma i 410 miliardi già disponibili non sarebbero comunque sufficienti per coprire le necessità di tutti i Paesi colpiti. L’Eurogruppo sembra essere consapevole di tutti questi aspetti e ha di fatto predisposto la creazione di una nuova linea di credito, finanziata dal MES e attivabile da qualsiasi Stato membro a sua discrezione. Fonte infografica: Pictet AM Italia Il presente materiale di marketing è emesso da Pictet Asset Management (Europe) S.A. Esso non è indirizzato a, e non è concepito per la distribuzione a o l’utilizzo da parte di, qualsiasi persona o entità avente cittadinanza, residenza o ubicazione in qualsiasi località, Stato, Paese o giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione, messa a disposizione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari.
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- Questi documenti sono disponibili gratuitamente in inglese sul sito www.assetmanagement.pictet, o in forma cartacea presso la società di gestione, o presso l’ufficio dell’agente locale, del distributore o dell’eventuale agente di centralizzazione del fondo.
Per i fondi domiciliati in Lussemburgo, la società di gestione è Pictet Asset Management (Europe) S.A., 15 avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo. Per i fondi domiciliati in Svizzera, la società di gestione è Pictet Asset Management SA, 60 Route des Acacias – 1211 Ginevra 73.
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La sintesi dei diritti degli investitori (in inglese e nelle diverse lingue del nostro sito Web) è disponibile e su www.assetmanagement.pictet nella sezione “Risorse” a piè di pagina. L’elenco dei Paesi in cui il fondo è registrato può essere ottenuto in qualsiasi momento presso la società di gestione, che può decidere di risolvere gli accordi presi per la commercializzazione del fondo o di comparti del fondo in ogni singolo Paese.
- Le informazioni e i dati contenuti nel presente documento non costituiscono una offerta o una sollecitazione per l’acquisto, la vendita o la sottoscrizione di titoli o altri strumenti o servizi finanziari.
- Tutte le informazioni, le opinioni e le stime qui contenute riflettono un giudizio espresso al momento della pubblicazione e sono suscettibili di modifica senza preavviso.
La società di gestione non ha preso alcuna misura atta a garantire che i fondi indicati nel presente documento siano adeguati per un particolare tipo di investitore. Il presente documento non deve pertanto sostituire un giudizio indipendente. Il trattamento fiscale dipende dalla situazione personale dell’investitore e può subire modifiche nel tempo.
Prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento si raccomanda all’investitore di verificarne l’appropriatezza tenendo conto in particolare della propria conoscenza ed esperienza in materia finanziaria, dei propri obiettivi d’investimento e della propria situazione finanziaria, ricorrendo ove necessario a una consulenza professionale specifica.
Il valore dei titoli o degli strumenti finanziari menzionati nel presente documento, e il reddito che ne deriva, possono tanto aumentare quanto diminuire e vi è la possibilità che l’investitore non ottenga in restituzione l’intero capitale originariamente investito.
Le presenti linee guida per gli investimenti sono linee guida interne soggette a cambiamento in qualsiasi momento e senza preavviso, nei limiti del prospetto del fondo. Gli strumenti finanziari menzionati vengono indicati unicamente per finalità illustrative e non devono essere considerati come una offerta diretta, una raccomandazione d’investimento o una consulenza per gli investimenti.
Il riferimento a un titolo specifico non costituisce una raccomandazione per l’acquisto o la vendita dello stesso. Le allocazioni effettive sono soggette a cambiamenti e potrebbero essere cambiate dalla data del materiale di marketing. Le performance del passato non sono indicative e non costituiscono una garanzia dei rendimenti futuri.
I dati relativi alla performance non comprendono le commissioni e gli altri oneri addebitati al momento della sottoscrizione o del rimborso delle quote o azioni. Tutti i dati dell’indice qui riportati restano di proprietà del Fornitore dei dati. Le Note legali del Fornitore dei dati sono disponibili su assetmanagement.pictet nella sezione “Risorse” a piè di pagina.
Il presente documento è una comunicazione di marketing emessa da Pictet Asset Management e non rientra nel campo di applicazione dei requisiti MiFID II/MiFIR specificamente collegati alla ricerca per gli investimenti. Questo materiale non contiene informazioni sufficienti per supportare una decisione d’investimento e non deve costituire la base per valutare i meriti di un investimento in qualsiasi prodotto o servizio offerto o distribuito da Pictet Asset Management.
Cos’è il MES 40?
COS’ È MES 4.0 È il sistema informativo, sviluppato per le aziende manifatturiere, in grado di fornire in tempo reale le informazioni necessarie a controllare, gestire ed ottimizzare tutte le attività del processo produttivo.
Cosa è il MEF Europa?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Meccanismo europeo di stabilità | |
---|---|
( DE ) Europäischer Stabilitätsmechanismus ( EN ) European Stability Mechanism ( ES ) Mecanismo Europeo de Estabilidad ( FR ) Mécanisme européen de stabilité | |
Paesi membri del MES | |
Fondazione | 25 marzo 2011 |
Sede centrale | Lussemburgo (città) |
Presidente | Klaus Regling |
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Il Meccanismo europeo di stabilità ( MES ), detto anche Fondo salva-Stati, è un’ organizzazione internazionale a carattere regionale nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro (art.3), istituita per trattato dagli Stati membri della zona euro per fondare un’organizzazione internazionale con sede in Lussemburgo, che avrebbe dovuto fungere da fonte permanente di assistenza finanziaria per gli Stati membri in difficoltà, con una capacità di prestito massima di € 500 miliardi.
Per chi è pensata la rete di sostegno della BEI?
La BEI è azionista di maggioranza e gestore del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), istituito nel 1994 per sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI) in forte crescita e /o le imprese attive nelle nuove tecnologie.
Come funziona il Fondo sure?
SURE – di cosa si tratta? La Commissione Europea ha pubblicato un documento esplicativo sul programma SURE, creato ad hoc per fronteggiare l’emergenza coronavirus, annunciato la scorsa settimana dal Presidente Ursula Von der Leyen, Un’iniziativa senza precedenti che si pone come obiettivo la salvaguardia finanziaria degi Stati Membri maggiormente colpiti dal Covid-19.
- Ma in cosa consiste esattamente SURE?
- SURE è l’acronimo di “State sUpported shoRt-timE work” (oltre che il significato inglese di “sicuro”) ed è il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza ed è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della pandemia di coronavirus.
- Come funziona?
SURE fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di € sotto forma di prestiti, concessi dall’UE agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione.
Nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi all’istituzione o all’estensione di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi introdotte in risposta all’attuale pandemia di coronavirus. Evitando gli esuberi, i regimi di riduzione dell’orario lavorativo possono impedire che uno shock temporaneo abbia ripercussioni negative più gravi e durature sull’economia e sul mercato del lavoro negli Stati membri.
Contribuiscono così a sostenere i redditi delle famiglie e a preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle imprese e dell’economia nel suo complesso. Questa è una forte espressione di solidarietà tra gli Stati Memberi attraverso l’UE per la protezione dei lavoratori.
- Per saperne di più, consulta il pdf completo del
- Di seguito, il video dell’annuncio di SURE da parte di Ursula Von der Leyen.
: SURE – di cosa si tratta?
Cosa finanzia il fondo di garanzia?
Fondo di Garanzia Micro, piccole e medie Imprese, e professionisti appartenenti a qualsiasi settore con la sola esclusione delle attività finanziarie. Il Fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro intermediario finanziario).
sia garantendo direttamente l’operazione finanziaria (Garanzia Diretta) sia controgarantendo/riassicurando un soggetto garante (confidi o altro intermediario finanziario) che garantisce l’operazione in prima istanza (Controgaranzia/Riassicurazione).
I beneficiari devono essere in possesso dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalle Disposizioni Operative. I beneficiari devono richiedere l’agevolazione del Fondo presentando la domanda al soggetto finanziatore o al soggetto garante. Sarà il soggetto finanziatore o il soggetto garante a inviare la domanda di garanzia attraverso la, : Fondo di Garanzia
Qual è il tetto massimo dei prestiti accordati con il MES a ogni Stato?
Quanti soldi vengono messi a disposizione dei Paesi? – Ogni Stato membro può chiedere prestiti fino a un massimo del 2% del proprio Prodotto interno lordo, calcolato alla fine del 2019. Per l’Italia ciò equivale a un massimo di circa 37 miliardi di euro di prestiti.
- Se tutti i 19 Paesi dell’area euro dovessero attingere dalla linea di credito, ciò comporterebbe un volume combinato di circa 240 miliardi di euro.
- Sebbene il sostegno sia disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro, spetta a ciascun Stato membro decidere se desidera o meno farne richiesta.
Si prevede quindi che saranno richiesti meno dei fondi teoricamente disponibili. E anche se un Paese richiede la linea di credito, non è necessario prelevare i fondi. Le linee di credito sono progettate per essere una protezione o un’assicurazione.
Quanti soldi ha preso l’Italia dall’Unione Europea?
Il bilancio UE 2021-2027 L’ Italia è il maggior beneficiario di questo strumento con circa 200 miliardi di euro.
Chi controlla i fondi europei?
La Corte dei Conti europea (CdC) ha tra i suoi compiti principali la verifica del corretto utilizzo dei Fondi strutturali al fine di contribuire al miglioramento della gestione finanziaria del bilancio dell’ UE.
Quanti soldi ha dato l’Unione Europea all’italia?
Il video messaggio di Von der Leyen – In un video messaggio pubblicato sul social, von der Leyen indica che “l’Italia ha compiuto progressi sufficienti nell’attuazione del piano nazionale per la ripresa e può ricevere il primo pagamento nell’ambito del Next Generation Eu” una volta che “anche gli Stati membri avranno dato il loro semaforo verde”.
La presidente della Commissione europea ricorda che l’Italia è “la principale beneficiaria del Next Generation Eu e riceverà complessivamente 191 miliardi di euro”. “Finora – spiega – l’Italia ha compiuto progressi sufficienti con le riforme necessarie per rendere l’economia e la società del Paese pronte per il futuro, con una pubblica amministrazione più digitale e un sistema giudiziario più efficiente, ad esempio, e con un sistema di istruzione e un mercato del lavoro più inclusivi”.
“Quindi congratulazione all’Italia, continua così!”, aggiunge, assicurando che Bruxelles è al fianco del Paese “sulla via verso la ripresa”.
Come funziona il Fondo sure?
SURE – di cosa si tratta? La Commissione Europea ha pubblicato un documento esplicativo sul programma SURE, creato ad hoc per fronteggiare l’emergenza coronavirus, annunciato la scorsa settimana dal Presidente Ursula Von der Leyen, Un’iniziativa senza precedenti che si pone come obiettivo la salvaguardia finanziaria degi Stati Membri maggiormente colpiti dal Covid-19.
- Ma in cosa consiste esattamente SURE?
- SURE è l’acronimo di “State sUpported shoRt-timE work” (oltre che il significato inglese di “sicuro”) ed è il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza ed è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della pandemia di coronavirus.
- Come funziona?
SURE fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di € sotto forma di prestiti, concessi dall’UE agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione.
Nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi all’istituzione o all’estensione di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi introdotte in risposta all’attuale pandemia di coronavirus. Evitando gli esuberi, i regimi di riduzione dell’orario lavorativo possono impedire che uno shock temporaneo abbia ripercussioni negative più gravi e durature sull’economia e sul mercato del lavoro negli Stati membri.
Contribuiscono così a sostenere i redditi delle famiglie e a preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle imprese e dell’economia nel suo complesso. Questa è una forte espressione di solidarietà tra gli Stati Memberi attraverso l’UE per la protezione dei lavoratori.
- Per saperne di più, consulta il pdf completo del
- Di seguito, il video dell’annuncio di SURE da parte di Ursula Von der Leyen.
: SURE – di cosa si tratta?
Cosa significa Fondo Sociale?
Il Fondo sociale europeo (FSE) è il principale strumento utilizzato dall’UE per sostenere l’occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti. A questo fine, l’FSE investe nel capitale umano dell’Europa: i lavoratori, i giovani e chi è alla ricerca di un lavoro.
- Grazie a una dotazione di 10 miliardi di euro l’anno, l’FSE aumenta le prospettive occupazionali di milioni di cittadini europei, prestando particolare attenzione a chi incontra maggiori difficoltà a trovare lavoro.
- L’Unione europea si è impegnata a creare nuovi e migliori posti di lavoro e a realizzare una società inclusiva.
Tali obiettivi sono al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’UE. L’attuale crisi economica rende questa sfida ancora più ambiziosa. L’FSE sta rivestendo un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa e per l’attenuazione degli effetti della crisi, in particolare l’aumento dei livelli di disoccupazione e povertà.