Legge 104: assegno, pensione di invalidità e inabilità – La legge 104 riconosce, in casi di gravi disabilità, il diritto a ricevere una prestazione economica dallo Stato, Si parla di assegno di invalidità, per riconosciuta riduzione della capacità lavorativa superiore al 67 per cento in presenza di almeno 5 anni di contributi versati di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni.
La pensione di invalidità (o assegno d’invalidità civile ) è invece riconosciuta nel caso invalidità superiore al 74 per cento. L’invalidità è, in questo caso, subordinata alla prova dei mezzi, cioè al rispetto di determinati limiti di reddito. La pensione di inabilità, invece, è riconosciuta dalla Commissione medica dell’Inps al lavoratore privato al quale è riconosciuta l’inabilità totale al lavoro.
Per ottenerla, quindi, al lavoratore deve esser riconosciuta la totale inabilità allo svolgimento di lavoro e, anche in questo caso, la prestazione è garantita soltanto con il versamento di almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5 anni. La legge 104/92 prevede, però, importanti misure non soltanto per l’assistenza e la cura: nella legge, tra i principi generali è menzionata l’importanza della ricerca scientifica e della prevenzione, da attuare attraverso la diagnosi precoce e le terapie prenatali per prevenire e rimuovere le situazioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana e il raggiungimento dell’autonomia.
Cosa non si paga con la 104?
Cosa non si paga con la Legge 104? – Attualmente, esistono due esoneri di pagamento per i titolari di Legge 104: l’esonero dal pagamento del bollo auto e l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie. Il pagamento del bollo auto non deve essere effettuato dai non vedenti e dai sordi, dai soggetti con handicap con indennità di accompagnamento e dai disabili con grave limitazione delle capacità motorie.
Cosa spetta a chi assiste un familiare con la 104?
Assistenza a famigliari con 104: cosa si intende? – L’INPS ha deciso di rilasciare un assegno mensile – che sarà quindi corrisposto più volte – del valore netto di 1.150 euro, per aiutare nell’assistenza del coniuge o familiare disabile con legge 104, se vengono rispettate le direttive di legge.
Come ottenere € 1000 con la legge 104?
Come presentare la domanda? – La domanda per il bonus ai lavoratori fragili deve essere presentata entro il 30 novembre 2022 all’INPS tramite il servizio dedicato. Puoi accedere alla sezione apposita, con SPID, CIE, CNS. In alternativa, puoi richiedere il bonus tramite contact Center integrato chiamando l’Inps.
un contratto da lavoratore dipendente del settore privato nel 2021;diritto di tutela previdenziale di malattia a carico dell’INPS;uno o più certificati di malattia del 2021;In alternativa, possedere una certificazione rilasciata da organi medico legali, attestante una condizione di rischio di salute;
Inoltre, devi “aver superato nel 2021 il periodo massimo indennizzabile di malattia disciplinato dalla specifica normativa prevista per il lavoratore che presenta la domanda” come specifica l’INPS. Infine, devi aver lavorato sempre in presenza e mai in modalità agile nel periodo per i quali intendi richiedere il bonus.
- Il nostro consiglio è di rivolgerti ad un patronato, se non sei sicuro di voler procedere per via telematica.
- Se la tua domanda sarà approvata riceverai il bonifico dall’Inps direttamente sul tuo IBAN.
- Il contributo ammonta a 1.000 euro e può essere corrisposto una sola volta per ogni beneficiario, a prescindere dalla quantità di rapporti di lavoro esistenti.
Se vuoi farti accreditare l’importo su Iban Area SEPA (extra Italia), dovrai allegare un modulo aggiuntivo: l’identificazione finanziaria, disponibile sul portale web dell’INPS. : Bonus 1.000 euro Legge 104: domande entro il 30 novembre
Quanto guadagna uno con la 104 al mese?
L’INPS rilascia 1.150 euro mensili a chi assiste un familiare con legge 104, ecco come – Esistono delle norme previdenziali che mettono in condizioni il familiare che si occupa dell’assistenza continua del coniuge o familiare disabile di poter affacciarsi a piano di prepensionamento.
- L’assistenza generale al disabile non fornisce il passepartout per la pensione diretta, ma una buona strada alternativa che accompagna dolcemente a essa.
- Per questo motivo, si comprende che non tutti i familiari possono agganciarsi a questo strumento.
- È, bene sapere, che non esiste una sola strada al pensionamento anticipato per i familiari che assistono i disabili legge 104.
Infatti, l’ordinamento previdenziale prevede ben due possibili scelte. La prima permette di richiedere un’indennità a 63 anni, se soddisfatte le condizioni e le norme contributive. L’altra consente di utilizzar e la formula pensionistica agevolata dedicata ai precoci, se esiste il requisito dell’assistenza al familiare disabile.
Quali sono i bonus per i disabili?
Introdotto dal decreto Aiuti ter, il bonus è riconosciuto a lavoratori dipendenti, pensioni ed altre categorie di lavoratori in possesso di determinati requisiti Il decreto Aiuti ter (DL 114 2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 settembre 2022, agli articoli 18 e 19 ha introdotto un nuovo bonus di 150 euro riservato ad alcune categorie di pensionati e lavoratori,
Si tratta di una erogazione una tantum che verrà elargita nel mese di novembre e, appunto, per una sola volta, Tra i beneficiari, sono previsti i titolari di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, Vediamo a chi spetta e quali sono i requisiti previsti. BENEFICIARI LAVORATORI L’articolo 18 del decreto illustra l’indennità una tantum per i lavoratori dipendenti in possesso di determinati requisiti.
L’indennità una tantum di 150 euro viene erogata dal datore di lavoro, insieme allo stipendio del mese di novembre, ai lavoratori dipendenti, esclusi quelli con rapporto di lavoro domestico, che abbiano una retribuzione imponibile non superiore ai 1.538 euro nel mese di novembre 2022, e che non siano titolari dei trattamenti di cui all’articolo 19.
L’indennità viene riconosciuta automaticamente, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16. L’indennità viene riconosciuta anche se il lavoratore sia interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS (ovvero in caso di malattia, congedi o ferie).
Il bonus spetta una sola volta, anche nel caso in cui si sia titolari di più rapporti di lavoro, Il bonus 150 euro non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali. BENEFICIARI PENSIONATI All’articolo 19 vengono specificati i requisiti di accesso al beneficio anche da parte dei pensionati e di alcune tipologie di lavoratori.
- Li vediamo di seguito.
- Per quanto riguarda i pensionati, è previsto un bonus di 150 euro, erogato una tantum, a persone residenti in Italia che, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, siano titolari di: – uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, – pensione o assegno sociale, – pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, – trattamenti di accompagnamento alla pensione, che abbiano un reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto ei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro,
Dal computo del reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali, sono esclusi: · i trattamenti di fine rapporto, · il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Il bonus, che non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali, viene corrisposto d’ufficio dall’INPS o da altro ente previdenziale, nel caso di trattamenti non gestiti dall’INPS. L’indennità è corrisposta, una sola volta, anche nel caso in cui il soggetto beneficiario svolga attività lavorativa.
ALTRI LAVORATORI Sempre l’articolo 19 prevede anche una serie di altre categorie di lavoratori ai quali viene riservato il bonus 150 euro, in presenza di determinati requisiti, e con diverse modalità di erogazione. Li vediamo di seguito. L’indennitàuna tantumpari a 150 euro viene erogata nel mese di novembre 2022 ed è prevista per: 1.
lavoratori domestici già beneficiari del bonus da 200 euro del DL 50 2021 (indennità di cui all’articolo 32, comma 8, del decreto-legge 17 maggio 2022, n.50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n.91), che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro, alla data di entrata in vigore del presente decreto, 2.
disoccupati che hanno percepito per il mese di novembre 2022 le prestazioni di NASPI o Assegno di disoccupazione (previste dagli articoli 1 e 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n.22). I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.3.
- Coloro che nel corso del 2022 percepiscono l’indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021 (di cui all’articolo 32 della legge 29 aprile 1949, n.264).
- I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.4.
titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa ( di cui all’articolo 409 del codice di procedura civile) iscritti alla Gestione separata e con un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021, con contratti attivi dal 18/5/2022 In questo caso il bonus viene erogato a fronte di una domanda da parte degli interessati.
I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.5. dottorandi e assegnisti di ricerca iscritti alla Gestione separata e con un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021, con contratti attivi dal 18/5/2022 In questo caso il bonus viene erogato a fronte di una domanda da parte degli interessati.
I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.6. lavoratori che nel 2021 siano stati beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n.41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021 n.69, e dall’articolo 42 del decreto-legge 25 maggio 2021 n.73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23.
I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.7. collaboratori sportivi come individuati dall’articolo 32, comma 12, secondo periodo, del decreto-legge 17 maggio 2022, n.50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n.91, come modificato dall’articolo 22, comma 2, del decreto-legge 9 agosto 2022, n.115, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2022, n.142, con le medesime modalità ivi indicate.
L’indennità è erogata da Sport e Salute S.p.A, I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.8. lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n.81, che, nel 2021, hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate, con un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021.
L’indennità viene erogata dall’INPS, a fronte di una domanda, I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.9. lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che, nel 2021, hanno almeno 50 contributi giornalieri versati, e con reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021.
I lavoratori di questa categoria riceveranno il bonus dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce relative ai flussi uniemens dei dipendenti.10. Ai beneficiari delle indennitàuna tantum di cui all’articolo 32, commi 15 e 16 del decreto-legge n.50 del 2022 11.
Ai nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza unitamente alla rata mensile di competenza. L’indennità non è corrisposta ai nuclei in cui è presente almeno un beneficiario delle indennità di cui all’articolo 18 e di cui ai commi da 1 a 15 dell’articolo 19. Le modalità di corresponsione delle indennità previste dall’articolo 19 saranno fornite dall’INPS e da Sport e Salute S.p.A.
entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto. Per approfondire: DECRETO-LEGGE 23 settembre 2022, n.144 Fonte: disabili.com
Chi ha diritto all’assistenza domiciliare gratuita?
Come richiedere l’ADI – Per richiedere l’ADI bisogna rientrare nei requisiti previsti dalla normativa. Hanno diritto ad ottenere l’ADI coloro che hanno perso l’autosufficienza, per sempre o per un lungo periodo. Quelli che non possono più camminare, o che sono totalmente dipendenti da una terza figura, e che hanno la possibilità di attivare gli interventi a domicilio.
- Ovviamente l’ADI copre solo le necessità essenziali del paziente e quindi è sempre meglio attivare un’assicurazione sanitaria specifica per ad esempio, per essere coperti in caso di eventuali spese extra.
- Per quello che riguarda la domanda l’iter può variare a seconda della regione di residenza e della Asl competente.
Come già visto, la richiesta dovrebbe partire dal medico di base, ma può essere avanzata anche da uno specialista ospedaliero, dagli Assistenti Sociali o da un Distretto Sanitario Comunale. La domanda passa al vaglio dell’UVM, Unità Valutativa Multidimensionale, che redige, con il programma e la terapia adatta al paziente.
Chi ha la 104 prende la tredicesima?
I giorni di ferie non influiscono sulla maturazione dei giorni di permesso Legge 104/92 I giorni di ferie non influiscono sulla maturazione dei giorni di permesso legge 104/92 e questo vale sia per il lavoratore che fruisce per se stesso dei permessi, che per il familiare che presta assistenza,
Sono soggetti a riduzione delle ferie e della 13^ mensilità solo i permessi fruiti dai genitori della persona con grave disabilità che siano cumulati con il congedo parentale ordinario e con il congedo per malattia del figlio, Conseguentemente, come espresso nel Parere del Consiglio di Stato n.3389 del 9 novembre 2005, negli altri casi non verranno applicate decurtazioni o riduzioni di sorta.
L’INPS con nota n.0119563 del 04/03/2009 così risponde alla richiesta di chiarimenti sulla riducibilità dei permessi retribuiti art.33 legge 104/1992 qualora, durante la stessa mensilità, il lavoratore usufruisse di ferie o periodi di malattia: ” Le giornate di ferie e malattia non incidono sul diritto ai 3 giorni di permesso “.
Il Ministero del Lavoro, è intervenuto più volte sulla lungamente controversa questione della decurtazione di ferie e tredicesima mensilità rispetto ai permessi di cui all’art.33 della legge 104 stabilendo, anche a seguito di parere del Consiglio di Stato, che le ferie e la tredicesima mensilità non sono soggette a decurtazione,
In particolare si segnalano i seguenti pronunciamenti: Eventuali decurtazioni di ferie e tredicesima mensilità, per effetto dell’incidenza negativa dei permessi retribuiti ex art.33 Legge 104/1992, risultano inammissibili e potrebbero configurare, addirittura, specifiche discriminazioni ( Parere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione generale della tutela delle condizioni del lavoro Prot.15/0001920 del 5 maggio 2004 ).
A seguito di richiesta promossa dall’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro, il Consiglio di Stato, con il parere 9 novembre 2005 ha ritenuto “non soggette a decurtazione le ferie e la tredicesima mensilità quando i riposi ed i permessi previsti dall’articolo 42 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151 non siano cumulati con il congedo parentale”.
( Lettera circolare – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 14 gennaio 2006, n. A/2006 prot.15/V/0002575 ). Questo orientamento è stato confermato dalla Corte di Cassazione con sentenza n.15435 del 7 luglio 2014, La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un datore di lavoro avverso la sentenza della Corte di appello che lo aveva condannato a corrispondere ad una dipendente la somma di circa 300 euro, a titolo di quota di tredicesima e quattordicesima mensilità relativa ai permessi lavorativi usufruiti ex art.33 comma 3 della L.104/92 in qualità di lavoratrice madre di minore con handicap grave.
Ad avviso della Corte di Cassazione la non computabilità di detti permessi ai fini della tredicesima mensilità, opera solo nel caso in cui essi si cumulino con i congedi parentali, circostanza che nel caso in esame non si era verificata. La Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con risposta ad interpello n.24 del 1 agosto 2012, ribadisce che i giorni di permesso di cui alla legge 104 non devono essere riproporzionati se il lavoratore ha fruito nello stesso mese di giorni di ferie o di altri permessi quali ad esempio permesso sindacale, maternità, malattia, ecc., ribadendo il parere già espresso con l’Interpello 21/2011 chiarisce bene che i permessi Legge 104/92 e le Ferie non sono interscambiabili perché tutelano diritti differenti, ” La ratio della normativa concernente le ferie risiede nella possibilità concessa al lavoratore di recuperare le energie psico–fisiche impiegate nello svolgimento dell’attività lavorativa e di realizzare esigenze anche ricreative personali e familiari.
Diversamente, le disposizioni di cui all’art.33, L.n.104/1992 – recentemente modificate dall’art.24 della L.n.183/2010 (c.d. Collegato lavoro 20101) – introducono agevolazioni per i familiari che assistono persone con handicap e per gli stessi lavoratori con disabilità, riconoscendo il diritto ad un permesso mensile di tre giorni.
- Lo spirito della citata disposizione legislativa è, evidentemente, quello di garantire al disabile una assistenza morale e materiale adeguata.
- Premesso quanto sopra, appare evidente che i permessi di cui all’art.33, L.n.104/1992 e le ferie costituiscono due istituti aventi natura e carattere totalmente diversi e non “interscambiabili”.
Per le ragioni sin qui esposte, si ritiene che la fruizione delle ferie non va ad incidere sul godimento dei permessi di cui all’art.33, L.n.104/1992 e che pertanto non appare possibile un proporzionamento degli stessi permessi in base ai giorni di ferie fruiti nel medesimo mese “.
- Aziende private L’INPS ha recepito quanto comunicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con lettera circolare n.
- A/2006 prot.15/V/0002575 del 14.01.2006 con cui ha portato a conoscenza dell’INPS il parere espresso dal Consiglio di Stato in merito all’incidenza dei permessi di cui all’art.33 della legge 104/92 su ferie e tredicesima mensilità.
Con tale parere, detto Consesso ha ritenuto “non soggette a decurtazione le ferie e la tredicesima mensilità quando i riposi ed i permessi previsti dall’articolo 42 del decreto legislativo 2 marzo 2001, n.151 non siano cumulati con il congedo parentale”.
Messaggio INPS – Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito, 6 marzo 2006, n.7014). Pubblico Impiego Nel pubblico impiego, dopo anni di comportamenti difformi da parte delle diverse amministrazioni, molti contratti di lavoro hanno stabilito che ferie e tredicesima mensilità non possono essere decurtate.
I pronunciamenti del Ministero del Lavoro e del Consiglio di Stato non dovrebbero più lasciare adito a dubbi. In ogni caso è sempre opportuno verificare quanto stabilito nel contratto collettivo di categoria. Inoltre, per quanto riguarda il pubblico impiego si evidenziano le seguenti ulteriori disposizioni normative Tredicesima mensilità La fruizione dei permessi retribuiti, di cui all’art.33, commi 2 e 3, della legge n.104/92, non comporta alcuna riduzione sulla tredicesima mensilità (Nota Circolare Dipartimento Funzione Pubblica n.208 del 8 marzo 2005).
Legge 5 febbraio 1992, n.104: “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.” (Pubblicata in G.U.17 febbraio 1992, n.39, S.O.); Circolare INPDAP 10 luglio 2000, n.34: “Legge quadro n.104 del 5/2/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate. La disciplina di cui agli artt.1, 3, 4, 33 e le innovazioni introdotte dagli artt.19 e 20 della Legge n.53 del 8/3/2000”; Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n.151: “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n.53”; Interpello Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 21/2011 – Oggetto: art.9, D.Lgs.n.124/2004 – permessi di cui all’art.33, L.n.104/1992 e giorni di ferie usufruite nel medesimo mese; Parere Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione generale della tutela delle condizioni del lavoro Prot.15/0001920 del 5 maggio 2004 : “Influenza dei permessi ex art.33 della Legge n.104/92 sulla 13° mensilità e sulle ferie spettanti”; Parere del Consiglio di Stato 9 novembre 2005 n.3389 – “Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali- Quesito in ordine ai permessi per i genitori di minore disabile in situazione di gravità accertata, di cui all’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n.104 e sugli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità.”; Nota Circolare Dipartimento Funzione Pubblica 8 marzo 2005, n.208; “Permessi retribuiti di cui all’art.33, commi 2 e 3, della legge n.104/1992”; Lettera circolare – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 14 gennaio 2006, n. A/2006 prot.15/V/0002575: “Parere n.3389/2005 emesso dalla sezione seconda del Consiglio di Stato in merito agli effetti dei permessi di cui all’art.33, legge n.104/1992 sulle ferie e sulla tredicesima mensilità.”; Messaggio INPS – Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito, 6 marzo 2006, n.7014: “Effetti dei permessi di cui all’art.33 L.104/92 sulle ferie e sulla tredicesima mensilità.”; Sentenza Corte di Cassazione 7 luglio 2014, n.15435.
© Copyright SuperAbile Articolo liberamente riproducibile citando fonte e autore Immagine tratta da pixabay.com
Chi ha la 104 ha diritto al bonus di 200 euro?
Con il congedo legge 104 spetta il bonus 200 euro? Conclusione – Rientriamo in tema e concludiamo : chi sta usufruendo del congedo legge 104 per assistere un familiare con disabilità grave ha il diritto a ricevere il bonus 200 euro (stesso discorso vale anche per i congedi parentali).
- Congedo legge 104 con la dimora temporanea
- Congedo legge 104 con un contratto a tempo determinato
- Posso essere licenziato durante il congedo legge 104?
- I disabili possono usufruire del congedo legge 104?
Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:
- Telegram – Gruppo esclusivo
- WhatsApp – Gruppo base
Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram Come funzionano i gruppi?
- Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti
- Niente spam o pubblicità
- Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo
- Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori
- Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie
Chi prende l’accompagnamento ha diritto al bonus di 200 euro?
Bonus 200 euro e indennità di accompagnamento: chiarimenti INPS
- Le precisazioni nel comunicato stampa del 28 luglio
- In merito al che è stato introdotto dal Governo con l’articolo 32 del ( Decreto aiuti ) per aiutare i cittadini a far fronte all’aumento dei prezzi, e riservato a lavoratori e pensionati, anche con disabilità, INPS ha pubblicato un con alcune precisazioni riguardanti i percettori della sola indennità di accompagnamento,
- Alla misura, l’INPS aveva già dedicato la l’INPS contenente le modalità di corresponsione bonus, ricordando innanzitutto che si tratta di una indennità una tantum (nella mensilità di luglio) del valore di 200 euro, erogata in favore dei lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, titolari di uno o più rapporti di lavoro, ai quali spetti, dal 1° gennaio 2022 fino al giorno precedente la pubblicazione della circolare, il diritto all’esonero contributivo dello 0,8%.
- Sulla scorta di quanto stabilito dall’articolo 32, commi da 1 a 7, del decreto-legge n.50/2022, la circolare prevede che tale indennità sia erogata d’ufficio dall’INPS per i titolari di: – uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria,
- con decorrenza entro il 30 giugno 2022,
– pensione o assegno sociale, – pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, – trattamenti di accompagnamento alla pensione Non vengono nominati i soggetti disabili esclusivamente titolari di indennità di accompagnamento : ed è qui che arriva la precisazione dell’INPS: ai soggetti disabili esclusivamente titolari di indennità di accompagnamento quali l’indennità una tantum 200 euro è erogata dal proprio datore di lavoro che procede all’accredito diretto (art.31 del decreto-legge n.50/2022) qualora ricorrano i presupposti previsti dalla legge.
- Per maggiori chiarimenti è possibile consultare la circolare 73 del 24 giugno 2022 sul sito,
- Potrebbe interessarti anche:
Redazione : Bonus 200 euro e indennità di accompagnamento: chiarimenti INPS
Chi è esente dalla tassa sui rifiuti?
Chiedere l’applicazione di riduzioni o esenzioni relative al versamento della tassa sui rifiuti (TARI) Il prevede l’applicazione di riduzioni nelle seguenti casistiche:
smaltimento in proprio degli scarti compostabili mediante compostaggio domestico con utilizzo della compostiera abitazioni di superficie tassabile inferiore a 65 m² utilizzate da persone di età superiore a 65 anni abitazioni di superficie tassabile inferiore a 65 m² utilizzate da tutti i soggetti passivi con ISEE inferiore a 2.000,00 € abitazioni con nucleo familiare con persona invalida oltre il 75% o portatore di handicap non abile al lavoro, con ISEE inferiore a 14.000,00 €.
Le riduzioni sopra indicate competono a richiesta dell’interessato e decorrono dall’anno successivo a quello della richiesta, salvo che non siano domandate contestualmente alla dichiarazione di inizio occupazione o variazione, nel cui caso hanno la stessa decorrenza della dichiarazione. E’ inoltre prevista l’esenzione dal pagamento della TARI nei casi seguenti:
per tutti i locali in oggettive condizioni di non utilizzo in quanto inabitabili o oggetto di lavori di ristrutturazione/risanamento in seguito al rilascio di permessi/licenze, limitatamente al periodo di validità del provvedimento per i locali privi di tutte le utenze attive di servizi di rete (gas, energia elettrica, acqua) e non arredati. Non deve essere considerata utenza attiva quella dell’acqua qualora serva più unità abitative.
Il prevede l’esenzione dal versamento della tassa sui rifiuti (TARI) per locali inagibili/inabitabili o privi di tutte le utenze attive di servizi di rete e non arredate. Per usufruire di questa esenzione occorre presentare una dichiarazione. Il stabilisce che per le utenze domestiche che provvedono a smaltire in proprio gli scarti compostabili mediante compostaggio domestico con utilizzo della compostiera è prevista una riduzione del 10% della tariffa del tributo, con effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di presentazione della domanda nella quale si attesta che verrà praticato il compostaggio domestico per l’anno successivo in modo continuativo.
- La domanda sarà valida anche per gli anni successivi purché non siano mutate le condizioni, con obbligo per il soggetto passivo di comunicare al Comune o al soggetto gestore la cessazione dello svolgimento dell’attività di compostaggio.
- Il stabilisce che per le abitazioni di superficie tassabile non superiore a 65 m² utilizzate da persone di età superiore a 65 anni, sole o con coniuge pur di età superiore a 65 anni, quando gli stessi coniugi dichiarano di non possedere alcun reddito al di fuori di quello derivante dalla pensione minima dell’INPS o comunque ad essa parametrata e di non essere proprietari di alcuna unità immobiliare produttiva di reddito al di fuori dell’abitazione in oggetto, il tributo è dovuto applicando la riduzione del 50%.
Per usufruire di questa esenzione occorre presentare una domanda. Il stabilisce che per le abitazioni di superficie tassabile non superiore a 65 m² utilizzate da tutti i soggetti passivi con ISEE non superiore a 2.000,00 €, il tributo è dovuto applicando la riduzione del 50%.
- Per usufruire di questa esenzione occorre presentare una domanda.
- Il stabilisce che per le abitazioni relative ad un nucleo familiare in cui viva una persona invalida oltre il 75% o portatore di handicap non abile al lavoro, con ISEE non superiore a 14.000,00 €, il tributo è dovuto applicando la riduzione del 50%.
Per usufruire di questa esenzione occorre presentare una domanda. Aree tematiche: Ultimo aggiornamento: 25/11/2019 12:56.13 : Chiedere l’applicazione di riduzioni o esenzioni relative al versamento della tassa sui rifiuti (TARI)
Come ottenere bonus spazzatura?
TARI 2022, bonus fino all’85 per cento. Le domande entro l’8 settembre – Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha stanziato risorse per garantire un contributo da assegnare ai cittadini per la Tari (Tassa rifiuti 2022) che può arrivare, a seconda della fascia Isee di appartenenza, fino all’85 per cento dell’importo della tariffa pagata.
L’avviso pubblico, pubblicato sul sito del Comune (www.comune.assisi.pg.it) contempla tutte le modalità per ottenere il sostegno economico riservato alle famiglie per il pagamento delle utenze domestiche in relazione alla Tari di quest’anno. I requisiti per accedere al bonus sono: la residenza nel territorio comunale, il pagamento dell’intero importo della Tari (anche in più rate), un Isee non superiore a 35 mila euro.
La domanda può essere presentata esclusivamente dall’intestatario della Tari ed entro e non oltre l’8 settembre prossimo. Per chiedere il contributo bisogna presentare domanda al Comune tramite il modello predefinito che si può scaricare nella sezione Avvisi pubblici del sito oppure compilare il modulo cartaceo che si può ritirare presso le sedi comunali di Assisi e Santa Maria degli Angeli.
- La domanda va inviata tramite pec all’indirizzo [email protected] (no email) oppure consegnata a mano esclusivamente presso l’ufficio protocollo del Comune di Assisi, in piazza del Comune, 10.
- Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali ai numeri telefonici 075/8138208-219.
L’erogazione del bonus consiste in un contributo una tantum in base alla fascia Isee e l’importo può variare dal 25 all’85 per cento della tariffa pagata. “In coerenza con le linee dell’amministrazione comunale – spiega l’assessore ai servizi sociali- questo sostegno una tantum ha la finalità di venire incontro alle esigenze delle famiglie di Assisi che si trovano in difficoltà economica anche in seguito agli effetti della pandemia.
Chi deve pagare la spazzatura?
La tassa sui rifiuti ( TARI ) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
Chi ha la 104 art 3 comma 3 di cosa ho diritto?
3 comma 3 della legge 104, il disabile e il familiare ed affine entro il 2° grado hanno diritto ad un permesso retribuito di tre giorni al mese da fruire in modalità continuativa o frazionata.