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Cosa Cambia Con La Legge 104?

Cosa Cambia Con La Legge 104
Il decreto legislativo attua la direttiva (UE) 2019/1158 del 20 giugno 2019 e stabilisce che sia possibile a più di un lavoratore dipendente fruire dei giorni di permesso retribuito per l’assistenza ad una persona in situazione di disabilità grave.

Cosa è cambiato nella Legge 104?

Cambiano le regole della Legge 104 che disciplina l’assistenza a disabili ed invalidi. In particolare, scompare la figura del referente unico per quanto riguarda i permessi sul lavoro, concedendo a più familiari la possibilità di far richiesta dei permessi sul lavoro e della prestazione economica di accompagno.

Cosa cambia con Draghi Legge 104?

Draghi cambia la Legge 104: quali novità dal 2021? – In apertura di articolo abbiamo già dibattuto su come la pandemia da Covid-19 ha portato il Governo Draghi ad effettuare una serie di modifiche alla Legge 104, Ebbene, i ritocchi hanno interessato proprio i permessi di lavoro retribuiti spettanti ai disabili e ai caregiver.

  1. Più nei dettagli, i giorni di permessi di lavoro concessi nel 2021 sono passati da 3 a 12 nell’arco dello stesso mese,
  2. Naturalmente la modifica in aumento è stata decretata solo per poter far fronte al particolare momento sociale in cui l’Italia versa a causa del Covid-19.
  3. Dunque, dovrebbe valere solo fino al 2021,

Non si può, quindi, dire che l’estensione dei permessi di lavoro per disabili, portatori di handicap verrà confermata nel 2022, Aggiornamenti ufficiali al riguardo dovrebbero arrivare con l’ approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2022,

Cosa spetta a chi assiste un familiare?

Assistenza a famigliari con 104: cosa si intende? – L’INPS ha deciso di rilasciare un assegno mensile – che sarà quindi corrisposto più volte – del valore netto di 1.150 euro, per aiutare nell’assistenza del coniuge o familiare disabile con legge 104, se vengono rispettate le direttive di legge.

Quanto tempo dura la Legge 104?

Congedo straordinario legge 104: come funziona, durata e a chi spetta – Per prima cosa è bene chiarire cos’è il congedo straordinario, disciplinato dal D.lgs.26.03.2001 n.151, art.42 come modificato dal D.lgs.119/2011. Si tratta di un periodo dalla durata di due anni durante il quale i lavoratori dipendenti, statali o del settore privato, che assistono familiari disabili possono assentarsi dal lavoro.

Quanti soldi da La 104 al mese?

L’INPS rilascia 1.150 euro mensili a chi assiste un familiare con legge 104, ecco come – Esistono delle norme previdenziali che mettono in condizioni il familiare che si occupa dell’assistenza continua del coniuge o familiare disabile di poter affacciarsi a piano di prepensionamento.

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L’assistenza generale al disabile non fornisce il passepartout per la pensione diretta, ma una buona strada alternativa che accompagna dolcemente a essa. Per questo motivo, si comprende che non tutti i familiari possono agganciarsi a questo strumento. È, bene sapere, che non esiste una sola strada al pensionamento anticipato per i familiari che assistono i disabili legge 104.

Infatti, l’ordinamento previdenziale prevede ben due possibili scelte. La prima permette di richiedere un’indennità a 63 anni, se soddisfatte le condizioni e le norme contributive. L’altra consente di utilizzar e la formula pensionistica agevolata dedicata ai precoci, se esiste il requisito dell’assistenza al familiare disabile.

Quanti soldi prendi al mese con la 104?

L’importo del bonus Legge 104 va da un massimo di 1.050 euro al mese ad un minimo di zero per chi ha un ISEE di 40.000 euro ed una disabilità media. A questo importo va però sottratto l’eventuale assegno di accompagnamento già legali aams riconosciuto e le indennità di frequenza in caso di figli minori.

Chi ha la legge 104 che benefici ha?

Legge 104: assegno, pensione di invalidità e inabilità – La legge 104 riconosce, in casi di gravi disabilità, il diritto a ricevere una prestazione economica dallo Stato, Si parla di assegno di invalidità, per riconosciuta riduzione della capacità lavorativa superiore al 67 per cento in presenza di almeno 5 anni di contributi versati di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni.

La pensione di invalidità (o assegno d’invalidità civile ) è invece riconosciuta nel caso invalidità superiore al 74 per cento. L’invalidità è, in questo caso, subordinata alla prova dei mezzi, cioè al rispetto di determinati limiti di reddito. La pensione di inabilità, invece, è riconosciuta dalla Commissione medica dell’Inps al lavoratore privato al quale è riconosciuta l’inabilità totale al lavoro.

Per ottenerla, quindi, al lavoratore deve esser riconosciuta la totale inabilità allo svolgimento di lavoro e, anche in questo caso, la prestazione è garantita soltanto con il versamento di almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5 anni. La legge 104/92 prevede, però, importanti misure non soltanto per l’assistenza e la cura: nella legge, tra i principi generali è menzionata l’importanza della ricerca scientifica e della prevenzione, da attuare attraverso la diagnosi precoce e le terapie prenatali per prevenire e rimuovere le situazioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana e il raggiungimento dell’autonomia.

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Chi usufruisce della legge 104 è soggetto a controlli?

Permessi Legge 104: chi effettua i controlli sul lavoratore? I controlli dei lavoratori in permesso o congedo a norma della legge n.104 del 92 possono essere effettuati sia dal datore di lavoro che dall’Inps. Piu specificamente, il datore di lavoro può rivolgersi anche ai Carabinieri, in quanto chi abusa dei permessi commette un reato di indebita percezione del trattamento economico, reato che è perseguibile d’ufficio e, quindi, la semplice denuncia può far scattare il procedimento penale a carico del lavoratore.

Inoltre il datore di lavoro può rivolgersi ad una agenzia di investigazioni private per controllare come vengono utilizzati i tre giorni di permesso. Infatti la Corte di Cassazione ha specificato nella sentenza 9749/ 2016, che il controllo, demandato dal datore di lavoro ad un’agenzia investigativa, finalizzato all’accertamento dell’utilizzo improprio, da parte di un dipendente, dei permessi di legge non riguarda l’adempimento della prestazione lavorativa, essendo effettuato al di fuori dell’orario di lavoro ed in fase di sospensione dell’obbligazione principale di rendere la prestazione lavorativa, sicché esso non può ritenersi vietato dallo Statuto dei lavoratori.

L’Inps, invece, per suo conto, in caso di verifica dell’assenza del lavoratore dal domicilio indicato per l’assistenza dell’anziano o disabile, può procedere ad una segnalazione presso la Procura della Repubblica. : Permessi Legge 104: chi effettua i controlli sul lavoratore?

Quando va rinnovata la legge 104?

La scadenza della Legge 104 se presente è riportata sul verbale rilasciato al momento della concessione. La scadenza potrebbe essere a 2, 5 anni oppure essere svolta al passaggio dell’età evolutiva.

Quanto tempo dura la legge 104?

Congedo straordinario INPS legge 104: chi lo può richiedere – Il diritto a richiedere il congedo straordinario riconosciuto ai lavoratori dipendenti spetta secondo l’ordine di priorità che di seguito si riporta, che degrada soltanto in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti:

il coniuge convivente, la parte dell’ unione civile convivente e dal 13 agosto 2022 il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità; il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente, della parte dell’unione civile convivente e del convivente di fatto; uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti. Si precisa, al riguardo, che la possibilità di concedere il beneficio ai figli conviventi si verifica nel caso in cui tutti i soggetti menzionati (coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori) si trovino in una delle descritte situazioni (mancanza, decesso, patologie invalidanti); uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori ed i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti; un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

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È l’INPS a fornire alcuni esempi di parenti e familiari che hanno diritto al congedo straordinario per l’assistenza a disabili gravi ai sensi della legge 104, art.3 comma 3. C’è parentela di primo grado con i genitori e i figli; di secondo grado con i nonni, i nipoti (figli dei figli) e i fratelli/sorelle; di terzo grado con i bisnonni, i pronipoti (figli dei nipoti di 2° grado), i nipoti (figli dei fratelli/sorelle) e gli zii (fratelli/sorelle dei genitori).

Cosa spetta a chi assiste un familiare?

Assistenza a famigliari con 104: cosa si intende? – L’INPS ha deciso di rilasciare un assegno mensile – che sarà quindi corrisposto più volte – del valore netto di 1.150 euro, per aiutare nell’assistenza del coniuge o familiare disabile con legge 104, se vengono rispettate le direttive di legge.

Quali sono i benefici della legge 104 art 3 comma 1?

Legge 104 art.3 comma 1: eliminazione barriere architettoniche – Le spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori e montacarichi), possono accedere alle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia pari al:

50% da calcolare su una spesa massima di 96 mila euro se questa è sostenuta tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2020; 36% su un importo massimo di 48 mila euro per le spese effettuate dal 1° gennaio 2021.

E’ importante precisare che le detrazioni citate sono alternative a quella del 19% sulle spese sanitarie riguardanti i mezzi di sollevamento del disabile.