La legge sul copyright è realtà: cosa cambia ora? La Legge sul Copyright è stata recentemente approvata dall’UE e dopo un ultimo passaggio, diventerà legge, questa porterà nuove regole in materie di copyright, per cui viene naturale chiedersi cosa cambierà per i motori di ricerca, vediamo più approfonditamente le novità che saranno introdotte. Il testo approvato della legge specifica che le enciclopedie online come Wikipedia sono esclusiva da questa direttiva, mentre le piattaforme di nuova costituzione avranno meno obblighi; inoltre, le restrizioni sul diritto d’autore non vengono applicati a materiali di ricerca scientifica e insegnamento.
Cosa permette la legge sul copyright?
Quali tipi di opere sono soggetti al copyright? – La proprietà del copyright conferisce al titolare il diritto esclusivo di utilizzare l’opera, con qualche eccezione. Quando una persona crea un’opera originale fissata su un supporto fisico, ne detiene automaticamente il copyright. Molti tipi di opere soddisfano i requisiti necessari per essere protetti da copyright, tra cui:
Opere audiovisive, come programmi TV, film e video online Registrazioni audio e composizioni musicali Opere scritte, come lezioni, articoli, libri e composizioni musicali Opere visive, come dipinti, poster e pubblicità Videogiochi e software per computer Opere teatrali, come commedie teatrali e musical
Il Copyright Office offre informazioni online e, se vuoi saperne di più, puoi rivolgerti a un avvocato.
Cosa succede in caso di copyright?
Quando avviene e quali sono le sanzioni – La violazione del copyright, cioè del diritto d’autore in gergo anglosassone, avviene quando vengono danneggiati i diritti dell’autore dell’opera attraverso: • il plagio, • la riproduzione dell’opera a fini commerciali, • la modifica senza autorizzazione.
- Plagio – il plagio avviene quando un’opera viene riprodotta in modo totale o parziale e la sua paternità viene indebitamente attribuita ad altri e non all’autore.
- Riproduzione a fini commerciali – questo tipo di violazione ha luogo nel momento in cui un’opera musicale, cinematografica, letteraria, artistica, ecc.
viene illegalmente riprodotta e venduta senza l’autorizzazione dell’autore. Modifica – solo l’autore ha il diritto di modificare la propria opera. Qualsiasi altra modifica operata senza il suo consenso da altri è illegale. Le prime leggi contro la violazione del copyright nascono in Inghilterra intorno al XVI secolo quando la monarchia inglese, per esercitare un maggiore controllo sulle opere pubblicate e diffuse nel territorio, promulgò i primi provvedimenti in materia che prevedevano la confisca delle pubblicazioni non autorizzate dall’autore o dall’editore.
Oggi le sanzioni per chi viola il diritto d’autore sono molto pesanti e comprendono sia multe (che possono arrivare a oltre 15.000 euro) sia la detenzione (da 3 a 6 mesi) ed è bene ricordare che i reati contro il copyright sono perseguibili d’ufficio, per cui per mettere in moto la macchina giudiziaria basta solo la denuncia alle autorità competenti.
Tu: ” Di quali opere l’uso non autorizzato costituisce una violazione? ” Quello della cosiddetta “pirateria” è un fenomeno che coinvolge:
I testi, le opere musicali, i film, le immagini o foto, i siti internet, i software
e molto altro. Con l’ avvento di Internet, dei social media e di youtube le occasioni per la violazione del copyright si sono moltiplicate esponenzialmente e non riguardano più soltanto le fotocopie di testi. Infatti gli illeciti avvengono anche quando vengono copiati i testi dei siti internet, vengono usate immagini registrate sulle bacheche di Facebook o vengono caricati su Youtube milioni di video.
Per questo motivo la lotta alla violazione del copyright resta una delle priorità anche per colossi come Google, che ha diffuso nel 2016 un rapporto sulle “armi” utilizzate per contrastare il fenomeno (anche se si parla principalmente di diritti d’autore e copyright online). Puoi leggerne qui un estratto: “How Google fights piracy” in cui si spiega come video, musica e app rappresentano un tesoro da difendere per ogni autore.
Tu: ” Come si può difendere i propri diritti d’autore contro gli abusi? ” La prima cosa da fare è depositare la propria opera presso la SIAE con l’aiuto di un professionista esperto del settore. Poi eseguire dei controlli sistematici (esistono dei software appositi), che individuano siti internet che hanno riprodotto illegalmente la tua opera.
- Solo grazie ad un’esperto in Copyright puoi mettere al sicuro la tua opera dai plagi e avere una tutela al 100% dei tuoi diritti d’autore.
- Se hai subito una violazione del tuo copyright o hai il timore su possibili abusi in rete, contattaci nel form qui sotto.
- Un nostro esperto della direzione Copyright ti contatterà per un primo checkup completamente gratuito per approfondire la tua situazione.
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Quando cade il copyright?
Il principio generale in materia di durata dei diritti d’autore è quello espresso dall’ art.25 L.d.a., secondo cui il copyright scade dopo 70 anni dalla morte dell’autore, Questo termine è stato uniformato in tutti gli Stati dell’Unione Europea nel 1993, con la Direttiva 93/98/EEC, concernente l’armonizzazione della durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi,
- Più recentemente, anche negli Stati Uniti la durata del copyright è stata portata a 70 anni dalla morte dell’autore, mediante il discusso Copyright Term Extection Act del 1998.
- Questo atto è conosciuto anche come Sonny Bono Act, dal nome del cantante americano che sostenne con forza il disegno di legge ma che morì pochi giorni prima della sua approvazione.
Questa legge è conosciuta anche con il nome di Mickey Mouse Protection Act, in quanto si dice che la Disney abbia fatto pressioni per farla approvare a ridosso della scadenza del copyright su Topolino. In altri Paesi, il termine di protezione del diritto d’autore è più breve.
Come si fa a rispettare il copyright?
Come devo comportarmi per rispettare il copyright quando pubblico qualcosa online – Che ci piaccia o meno, siamo in un mondo copyright by default ; dal momento che il copyright scatta automaticamente su tutte le opere che presentano un minimo di carattere creativo, devo comportarmi sempre come se tutto ciò che non ho creato io stesso sia di qualcun altro e quindi quest’altra persona sia titolare del copyright.
- La regola generale quindi è caricare in rete solo contenuti creati interamente da me ; e chiedere invece un permesso esplicito al titolare quando voglio caricare qualcosa che non ho creato io.
- Attenzione: quando dico interamente intendo che nel contenuto da caricare non ci devono essere contributi di altri autori: ad esempio, se sono a un concerto e realizzo un video, è vero che la ripresa video è realizzata da me, ma comunque quel video contiene opere non create da me e va a toccare i diritti d’autore e i diritti connessi di chi ha scritto ed eseguito i brani musicali.
Ergo, caricare quel video su YouTube o Facebook potrebbe dar luogo a una segnalazione e conseguente rimozione. Questa è la regola generale. Tuttavia, per fortuna, la situazione non è così monolitica e vi sono varie situazioni in cui è possibile utilizzare le opere realizzate da altri autori senza dover acquisire uno specifico permesso,
Opere cadute in pubblico dominio, Innanzitutto ricordiamoci che il copyright non è eterno; a un certo punto i diritti esclusivi scadono e l’opera diventa di pubblico dominio. È l’esempio dei grandi classici della letteratura, della pittura e della scultura, che diventano privi di tutela dopo 70 anni dalla morte dell’autore. Situazioni di libero utilizzo stabilite dalla legge, Le varie legislazioni prevedono poi alcuni casi di libera utilizzazione e di fair use (cioè uso corretto e non dannoso), che possono essere invocati al verificarsi di alcune specifiche condizioni. Per l’ordinamento italiano si vedano i casi descritti dagli articoli 65 e seguenti della legge sul diritto d’autore ( legge 633/1941 ) che riguardano – per citare solo le più note – le riproduzioni a scopo di rassegna stampa, a scopo di critica/discussione, a scopo didattico/scientifico. Opere rilasciate con licenze aperte, Infine, ci sono le opere liberamente disponibili perché rilasciate dai rispettivi titolari con licenze aperte (Creative Commons e simili), come ad esempio i testi delle voci di Wikipedia e le relative immagini.
Se rientro in una di queste casistiche (nota bene: verificando bene che vi siano tutti i presupposti indicati dalla legge o dalla licenza d’uso), allora posso caricare le opere sui social media senza chiedere il permesso al titolare dei diritti, ma comunque specificando sempre chiaramente chi è l’autore e l’editore ed evitando di lasciare intendere che sia opera mia (sarebbe infatti un falso).
Qual è la differenza tra copyright e diritto d’autore?
1. Copyright e diritto d’autore sono la stessa cosa? – Copyright e diritto d’autore vengono spesso utilizzati come sinonimi e considerati concetti identici tradotti in lingue diverse. Anche in questo sito web, per ragioni di comodità, utilizzo spesso questi termini senza distinzione.
- Ma sono realmente la stessa cosa? Il Copyright è un concetto proprio del diritto anglosassone.
- Il diritto d’autore ( droit d’auteur ), invece, rispecchia la visione europea continentale della materia.
- Il Copyright è incentrato sugli aspetti economici legati allo sfruttamento delle opere dell’ingegno.
- Diversamente, il diritto d’autore, come suggerisce la parola stessa, si concentra sulla persona.
Destinatario della protezione è l’autore dell’opera creativa. La differenza di fondo sta nelle finalità che porta a riconoscere agli autori dei diritti di esclusiva nelle due tradizioni. Negli Stati Uniti il Copyright ha come finalità principale quella di incentivare la creazione di opere dell’ingegno.
Se le opere creative non fossero protette da dei diritti di esclusiva, sarebbe molto difficile per gli autori essere pagati. Perché infatti acquistare un libro quando posso fotocopiarlo legalmente? Come risultato non ci sarebbero più scrittori di professione e tutta la società soffrirebbe una perdita.
Diversamente, nell’Europa continentale ciò che più importa sono i diritti dell’autore sulle propri opere. L’opera dell’ingegno è considerata espressione della personalità dell’autore e come tale viene protetta. Il contratto del ghostwriter è valido? Il ghostwriter è un autore che accetta di scrivere un’opera (libro, articolo, musica.
In quale caso non si paga il diritto d’autore?
QUANDO VA PAGATO – I diritti alla SIAE vanno versati quando un pubblico esercizio (bar, ristoranti, negozi etc.) si trasmettano (via radio, Tv, lettore musicale.) opere di editori ed editori iscritti all’ente e tutelate da copyright. Stesso discorso quando si propongano esibizioni dal vivo, si inseriscano jingle di attesa al centralino e in tutti gli altri casi in cui si trasmetta musica di sottofondo per intrattenere i propri clienti,
La SIAE va pagata anche in caso di eventi non lucrativi o privati, previo ottenimento del relativo permesso, La corresponsione del pagamento per il diritto d’autore e eventuali diritti connessi è infatti prevista anche per: “I festeggiamenti a carattere privato (matrimoni, battesimi, cresime, compleanni, feste di laurea e analoghi festeggiamenti) in luoghi diversi dalla propria abitazione offerti da privati e riservati ai propri invitati, nel corso dei quali avvengono esecuzioni di brani musicali appartenenti al repertorio SIAE – Divisione Musica”.
Esistono convenzioni Confcommercio-Confesercenti-SIAE-SCF (le case discografiche) che consentono di pagare importi ridotti del 20-25-30% a seconda dei casi, per la diffusione della musica nelle proprie attività. Esistono però delle situazioni in cui il pagamento dei diritti d’autore non è dovuto, ovvero sotto alcune condizioni la SIAE non è dovuta o va versata in misura ridotta.
- Tra le opzioni per non pagare la SIAE c’è quella di ricorrere a delle piattaforme con licenza Creative Commons contenenti un elenco delle opere non soggette al pagamento della SIAE, quindi condivisibili e utilizzabili in pubblico senza limiti e in maniera legale.
- L’unico vincolo è quello di rispettare i diritti di utilizzo previsti dall’autore dell’opera.
Inoltre, nel caso in cui l’autore dei brani proposti sia deceduto da oltre 70 anni, la SIAE non è dovuta perché tali opere sono ormai considerate di pubblico dominio e liberi da diritti. I pagamenti alla SIAE non sono inoltre dovuti quando l’evento si svolge in luogo di privata dimora oppure quando l’evento prevede l’impiego di musica non protetta dal diritto d’autore, come nei due casi precedenti.
Cosa succede se uso un’immagine con copyright?
Il simbolo del copyright – Tradizionalmente l’immagine coperta da copyright è contraddistinta dal caratteristico simbolo ©, Se lo trovi in una immagine hai la certezza che l’unico modo per utilizzarla senza infrangere la legge è quello di contattare l’autore e accordarsi per la concessione dei diritti di utilizzo.
- Tuttavia, il simbolo © non sempre compare nelle immagini coperte da copyright.
- Anzi, spesso viene omesso,
- Di conseguenza anche le foto che non hanno il simbolo distintivo sono da considerarsi protette da copyright.
- Un altro aspetto interessante del copyright è che definisce non solo diritti ma anche doveri.
Su questo bisogna stare particolarmente attenti, e ti spiegherò il motivo con un esempio. Ammettiamo che un fotografo pubblichi su Internet un’immagine di una zona militare in cui è vietato scattare fotografie. Ha commesso un reato e quindi è perseguibile per legge.
- Il meccanismo è un po’ come quello della ricettazione: se tu spendi denaro proveniente da una rapina puoi essere accusato di riciclaggio di denaro sporco.
- Naturalmente è molto difficile incappare in episodi di questo tipo oppure no?
- La risposta è quella che ti piacerà di meno: NO!
- Purtroppo infrangere norme attraverso uno scorretto utilizzo delle immagini non è così raro come può sembrare.
Se ad esempio nel tuo blog vuoi utilizzare l’immagine di un bambino pubblicata sul Web è chiaro che devi stare attento a usarla. Se infatti l’autore della fotografia l’avesse pubblicata senza il consenso dei genitori potresti avere problemi anche tu. Non pensare di farla franca: la ricerca di immagini simili su Google è un processo veloce che non lascia scampo.
Come si fa a non violare il copyright?
Licenze per la musica, come si fa per non violare il copyright La pubblicazione di un brano ufficiale, ossia registrato alla Siae e coperto dai diritti d’autore, costituisce violazione del copyright. L’unico modo per non violare la legge è una licenza free.
- Quando si decide di usare un brano di musica altrui protetto dai diritti d’autore bisognerebbe sempre chiedere il permesso all’autore o alla casa discografica che ne detiene i diritti di sfruttamento economico.
- Per rendere queste operazioni più facili, la nostra legge ha concesso (fino a qualche mese fa) l’esclusiva alla Siae nella riscossione dei relativi diritti.
Il che significa che l’interessato deve andare allo sportello dell’ufficio più vicino della Società Italiana Autori ed Editori e chiedere un “preventivo”. Non sempre però si tratta di un’operazione a basso costo. Tutt’altro. Fra l’altro, a breve il mercato vedrà la nascita di altri soggetti privati in concorso con la Siae (conseguenza della liberalizzazione operata dalla Comunità Europea e di recente recepita anche dall’Italia).
- A prescindere da ciò, l’utilizzo e la pubblicazione di musica “registrata” costituisce un illecito penale.
- Tant’è che molte piattaforme video, tra cui YouTube, hanno dei filtri in grado di rilevare se il commento musicale di un video è coperto da copyright : in questi casi, in automatico, l’audio viene cancellato o il video oscurato.
Lo stesso dicasi se si usa una canzone come jingle, come sigla di una trasmissione, come spot pubblicitario o come intro di una presentazione. Ciò detto, come si fa per non violare il copyright? Sicuramente il primo modo per non violare il copyright è quello di creare da sé la musica,
- Ma questo richiede competenze, tempo, risorse.
- Esistono dei programmi per computer che contengono dei “loop” campionizzati, tutti rilasciati con licenze libere, che possono essere tra loro intrecciati, composti e personalizzati.
- Chi è in grado di usarli può aggirare il problema e utilizzare una musica “esente da diritti”.
Tali software non richiedono conoscenze particolari o lo studio della musica, ma solo tanta fantasia e orecchio. Uno di questi è Magix Music Maker, estremamente facile e intuitivo, con una ampia gamma di suoni da utilizzare. Potresti in alternativa chiedere a un amico, in grado di suonare uno strumento, di comporre per te una melodia da usare liberamente per il tuo video; ma avresti bisogno poi una valida post produzione per “pulire” il suono, ed anche qui le tue risorse economiche potrebbero non consentirti di spingerti su tali fronti.
- Il secondo modo per non violare il copyright e sicuramente più facile e abbordabile è utilizzare delle licenze gratuite: ve ne sono in gran numero su internet.
- Ci sono quelle rilasciate con licenze « Creative Commons » (qui, di solito, l’unico obbligo che ti si chiede è di citare l’autore) o quelle completamente libere e scaricabili da chiunque.
Si tratta di canzoni royalty-free, Una delle piattaforme dove scaricare musica gratis senza violare il copyright è « Freestock Music » (https://www.freestockmusic.com). Tutti i brani sono gratuiti e possono essere liberamente prelevati per essere usati e pubblicati sui propri video.
- Altra ottima piattaforma per scaricare musica gratis è Jamendo (https://www.jamendo.com/start).
- Molto usati, anche dai negozi, sono Incompetech (http://incompetech.com/music) e FreeMusicArchive (http://freemusicarchive.org).
- Anche in questi casi puoi scaricare musica gratis senza pagare diritti all’autore di copyright,
Il terzo modo per non violare il copyright è quello di usare musica sulla quale sono ormai (situazione che si verifica dopo 70 anni dalla morte dell’autore). Se non hai notizia della morte dell’autore e vuoi stare tranquillo puoi certamente usare tutta la musica classica e la musica di inizio 900.
In che modo si viola il copyright?
Si viola il diritto d’autore quando si utilizza un’opera protetta senza aver ottenuto idonea autorizzazione dal titolare dei diritti, e l’attività in questione non rientra in un’eccezione o limitazione al diritto d’autore.
Quanto vengono pagati i diritti d’autore?
Le priorità di uno scrittore esordiente sono, probabilmente in questa sequenza, quella di scrivere, di veder pubblicato il proprio libro e di saperlo nelle mani del maggior numero possibile di lettori. Tuttavia, anche al più disinteressato degli scrittori, almeno una volta durante la sua avventura editoriale capita di chiedersi: ma quanto posso aspettarmi di guadagnare dal mio libro? Anticipi fantastici e dove trovarli Gli anticipi in editoria esistono ancora.
Seguono un unico criterio: l’editore paga l’anticipo perché è certo che l’autore venda un certo numero di copie e, al tempo stesso, corre il rischio di perdere l’opera a vantaggio di un editore concorrente. Si versano anticipi, dopo un’agguerrita trattativa tra agente ed editore, ad autori con dei dati di vendita recenti e solidi o a personaggi noti in altri ambiti al loro esordio (es: cuochi, calciatori, musicisti, accademici di chiara fama ecc).
Dimmi quanto, quanto, quanto E per tutti gli altri? La quasi totalità degli autori esordienti guadagna una percentuale sul prezzo di copertina. Quanto? Generalmente tra il 6 e il 10%. Se vi sembra poco, dovete considerare che dal prezzo di copertina vanno sottratti i costi di filiera (distributore, grossista, promotore) e lo sconto del punto vendita (la libreria fisica o online).
All’editore torna in cassa una percentuale compresa tra il 30 e il 40% del prezzo di copertina, percentuale che deve però coprire i costi di stampa, di invenduto, di spedizione al magazzino del distributore. Senza contare i costi di lavorazione editoriale e di marketing. E, naturalmente, anche le royalties dell’autore.
Ma non tutte le royalties sono uguali e infatti Royalties simmetriche e asimmettriche Scegliere una casa editrice sulla base delle royalties è una tentazione molto forte. Il numerino davanti al simbolo della percentuale può diventare un parametro irresistibile per un autore.
- Eppure molto spesso è un numero che mente.
- O che quantomeno bisogna saper leggere.
- Esistono editori che offrono royalties basse per il libro cartaceo (es: 4%), ma bilanciano con royalties molto generose per l’ebook (es: 25%).
- In quel caso si parla di royalties asimmetriche, usanza nata qualche anno fa negli States e (lì) gradita agli autori.
Dalle nostre parti gli ebook sono fermi a una quota di mercato piuttosto bassa (che varia a seconda delle stime), per cui a conti fatti è difficile che le royalties relative agli ebook riescano a compensare royalties molto basse per il cartaceo. Royalties a scaglioni (e a spina di pesce, a manovella) Fino al 14% sul prezzo di copertina.
Sono royalties altissime e quasi fantascientifiche. Eppure ci sono contratti editoriali che le prevedono. Vanno però letti con attenzione. Se un contratto editoriale propone royalties variabili a seconda del numero di copie venduto, si tratta di royalties a scaglioni. Che possono arrivare a percentuali molto alte nell’ipotesi di vendite fuori parametro, ma che generalmente penalizzano l’autore finché le vendite sono basse.
Capita che alcuni di questi contratti prevedano lo 0% di royalties fino alla copia numero 501. Ricordate: in Italia solo il 4% dei titoli pubblicati supera le 1000 copie vendute. Rendiconti, note, fogli di calcolo È fatto obbligo all’editore di rendicontare.
Lo deve fare, lo deve fare in modo chiaro, una volta l’anno. Quando è scritto nel contratto. La maggior parte degli editori rendiconta a ridosso dell’estate (e di conseguenza rendiconta le vendite gennaio-dicembre dell’anno precedente), altri rendicontano a dicembre. Durante l’anno il vostro editore può avere idea del distribuito del vostro libro, ma la possibilità di reso e il conto vendita dei librai fanno sì che i dati possano essere, al massimo, indicativi.
E quindi dovrete aspettare i rendiconti per il pagamento delle royalties. Tasse Tranquilli, non dovrete aprire una partita IVA per pubblicare un libro. Sulle royalties che vi spettano l’editore dovrà pagare una ritenuta d’acconto pari al 20% sul 60% se avete meno di 35 anni e del 20% sul 75% se avete superato le 35 primavere.
- Dovrà poi inviarvi un CUD per la vostra dichiarazione dei redditi.
- Niente di particolarmente complesso.
- E bookabook? Noi abbiamo scelto di offrire royalties su ogni copia venduta, con rendiconto annuale.
- Si tratta di condizioni trasparenti, previste nei singoli contratti editoriali.
- Si tratta di royalties che, sui libri pubblicati, vanno dal 25% al 50% per le copie vendute sul nostro sito, a seconda del formato.
Per le copie vendute su circuiti terzi (Messaggerie Libri e più in generale in libreria) offriamo il 10%, stesse royalties che offriamo durante la campagna. L’articolo riporta le condizioni previste nei contratti di bookabook a partire da giugno 2021, Amiamo leggere e scoprire nuovi talenti. Crediamo nella forza del crowdfunding unita alla ricerca della qualità propria dell’editoria tradizionale. Digitale o profumo della carta? Tutti e due!
Chi detiene il copyright?
In che rapporto stanno autori ed opere? – Il titolare del diritto d’autore è colui che ha creato l’opera. È reputato autore dell’opera, salvo prova contraria, chi è in essa indicato come tale nelle forme d’uso, ovvero, è annunciato come tale nella recitazione, esecuzione, rappresentazione o radio-diffusione dell’opera stessa.
Quanto vale il diritto d’autore?
Quanto costano i diritti d’autore? – Se un autore vuole tutelare i diritti presenti sulle sue opere depositate e certificate presso la SIAE, deve sostenere dei costi. Costi che non sono sempre convenienti rispetto ai guadagni connessi all’utilizzo dell’opera da parte di terzi.
- In primo luogo l’autore, in Italia, deve infatti iscriversi alla SIAE, e l’iscrizione ha un costo di circa 220 euro.
- In secondo luogo, ogni anno deve rinnovare la sua iscrizione.
- Il rinnovo ha un costo di 91,50 euro l’anno.
- Secondo le stime più recenti, almeno la metà degli autori che hanno registrato le proprie opere presso la SIAE guadagnano meno di quanto spendono ogni anno per tutelare le loro opere attraverso i diritti d’autore.
All’estero, al contrario, questo procedimento è molto meno esoso, Si va dalle 119 euro in Francia per l’iscrizione alla Société des auteurs, compositeurs et éditeurs de musique (SACEM) alle 15 euro in Spagna per l’iscrizione alla Sociedad General de Autores y Editores.
Che differenza c’è tra copyright e le Creative Commons?
Contenuti: Diritto d’autore: una protezione per gli autori. Il Copyright : una protezione per le opere letterarie. Licenze Creative Commons : uno strumento di condivisione.
Come capire se qualcosa è coperto da copyright?
Come riconoscere il copyright di foto e immagini – Questo è un falso problema, tu non devi riconoscere le immagini con copyright : a meno che non sia indicata soluzione diversa, tipo una licenza Creative Commons, parti dal presupposto che il contenuto è protetto.
- Di base l’immagine è coperta da copyright.
- O dal corrispettivo italiano, il diritto d’autore.
- Però in molti casi il proprietario della foto ti semplifica il lavoro.
- Così quando vedi una filigrana sul visual con il nome dell’azienda, il simbolo ⓒ o una didascalia che indica la proprietà, allora hai una conferma in più.
Quell’immagine è protetta da eventuali furti. Quindi non lo puoi utilizzare. Spesso, soprattutto chi inizia a lavorare in questo settore, punta verso un uso spensierato delle immagini e non prevede un budget all’acquisto delle foto: “Tanto le prendiamo da internet, basta fare una ricerca su Google e scaricare quella giusta”,
Non funziona così. Le immagini appartengono a chi le crea e le foto a chi le scatta, quindi in linea di principio puoi usare solo ciò che hai creato tu. Oggi ci sono diversi strumenti come Canva, che consentono di generare grafiche in poco tempo. Ma spesso hai bisogno di foto con soggetti reali. Come sapere se un’immagine è protetta da copyright? Ecco i passi più importanti per la tua ricerca online di foto senza vincoli e restrizioni.
Da leggere: copyright e immagini, quello che devi sapere
Quanto guadagna un artista con la SIAE?
Proventi connessi all’utilizzo televisivo di un brano: ogniqualvolta un prodotto musicale viene riprodotto in TV come sottofondo, l’artista può guadagnare un compenso, pattuito tra le piattaforme televisive e la SIAE, che ammonta a circa 100,00 Euro.
Cosa punisce il diritto d’autore?
La violazione del diritto d’autore è da intendersi come utilizzo dell’ opera d’ingegno senza l’autorizzazione dell’ autore o chi per lui, provocando un danno morale o economico e una diminuzione dei diritti afferenti.
Come mettere il copyright su un video?
Come mettere il copyright in Youtube? – Quando carichi un video di cui sei creator, il video automaticamente è coperto da copyright, Tuttavia puoi decidere, in virtù del tuo diritto d’autore, di concedere delle licenze d’uso sul contenuto. È sufficiente contrassegnare il video con una licenza Creative Commons.
In che cosa consiste il diritto d’autore?
Il diritto d’ autore tutela le opere dell’ingegno di carattere creativo riguardanti le scienze, la letteratura, la musica, le arti figurative, l’architettura, il teatro, la cinematografia, la radiodiffusione e, da ultimo, i programmi per elaboratore e le banche dati, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Come funziona il copyright sulle immagini?
Immagine coperta da Copyright – Il copyright è il diritto di proprietà intellettuale su una immagine. Ciò significa che l’immagine ha un proprietario e non può essere utilizzata, duplicata o modificata senza il suo consenso. La dicitura “diritto di autore”, tuttavia, non va presa alla lettera, dato che l’autore dell’immagine non è sempre il detentore dei diritti della stessa.
Cosa vuol dire rispettare il copyright?
In generale L’uso di testi e immagini in rete non è sempre libero, Ci sono diritti da rispettare (e da concedere ), ovvero diritti “in entrata” e diritti “in uscita”. Come lettori, quando utilizzate testi o immagini, dovete sempre chiedervi: ho i diritti per utilizzarli ? Come autori, dovete sempre chiedervi: cosa voglio che un lettore possa fare del mio lavoro ?
se non è diversamente specificato (Licenze), ogni creazione dell’ingegno è tutelata dal diritto d’autore o dal copyright (“Tutti i diritti riservati”). L’utilizzo non è mai libero, e deve essere autorizzato dal detentore dei diritti, che non sempre è facile da reperire.
se l’autore associa al suo lavoro una Licenza, si stabilisce a monte cosa può o non può fare il lettore, rendendo tutto più semplice.
Le Licenze Creative Commons (“Alcuni diritti riservati”) servono proprio a questo: è l’autore che sceglie come si può utilizzare il suo lavoro, così il lettore non ha più bisogno di chiedere nessun permesso. Questo breve video lo spiega chiaramente. Tutto questo è spiegato con chiarezza e semplicità nel video Immagini e testi online: il diritto d’autore alla prova del web, dell’avv.
- Simone Aliprandi.
- Nella comunicazione scientifica e in Open Access Nella comunicazione scientifica è più complicato a causa della prassi della cessione dei diritti all’editore,
- L’autore perde il controllo sulle sue opere nel momento in cui firma il Copyright Transfer Agreement.
- In realtà, per la Legge Italiana sul Diritto d’autore (633/1941), i diritti di sfruttamento economico sono cedibili ma indipendenti fra di loro – si può quindi cedere il diritto di pubblicare mantenendo gli altri.
Leggi di più Gli autori devono iniziare ad avere maggiore consapevolezza e a mantenere alcuni diritti utilizzando gli Addenda, clausole aggiuntive ai contratti. Per poter depositare in un archivio Open Access (come l’archivio IRIS/AperTO ) è necessario conoscere la politica di copyright dell’editore cui si sono ceduti i diritti, per non violare i contratti firmati.
PRE PRINT | prima bozza dell’articolo, senza le correzioni dei revisori | spesso consentita, ma potrebbe essere molto differente dalla versione finale |
POSTPRINT | versione finale dell’articolo, che comprende tutte le correzioni dei revisori, ma non ha il layout e la paginazione editoriale | è la versione più comunemente consentita; è detta anche Auhtors’ accepted manuscript) |
PDF EDITORIALE | versione pubblicata, con il layout e la paginazione creata dall’editore (es. testo su due colonne, note a pié pagina) | pochi editori la consentono |
Sulla versione consentita, l’editore può richiedere un periodo di embargo, ovvero alcuni mesi in cui il file, pur depositato nell’archivio, non è visibile al pubblico.
per gli editori internazionali, si cerca il titolo della rivista sulla banca dati SHERPA-RoMEO, Non limitatevi al codice dei colori, leggete sempre la politica. Ricordate che un segno di spunta grigio NON significa che la versione non è consentita, ma solo che ci sono condizioni da rispettare. Leggi di più
per gli editori italiani, spesso non presenti in SHERPA-RoMEO, abbiamo avviato un censimento e raccolto le risposte,
Se avete altre curiosità, consultate la sezione Dubbi sul copyright di IRIS/AperTO. Se avete dubbi sulle norme in materia di dati, consultate Dati e diritti, La riforma del copyright è necessaria Il copyright è nato per tutelare gli autori, Nel mondo della comunicazione scientifica attuale, in cui viene sempre ceduto agli editori, è diventato molto spesso una barriera più che una tutela, perché per ragioni commerciali si oppone alla libera circolazione della conoscenza che è alla base della scienza.
In Europa si sta procedendo alla revisione della Direttiva sul copyright, per renderla più funzionale alle esigenze della European Research Area (ERA). Il testo della Direttiva votato il 12 settembre dopo un iter travagliato ha suscitato più preoccupazione che plauso, poiché sembra andare in direzione contraria agli interessi della Open science e della ricerca (LIBER, European Research & innovation at risk after copyright vote, sett.2018) e della didattica (A.
De Robbio, Lo spettro della riforma del copyright su ricerca e didattica, sett.2018).