Legge elettorale: cos’è e a cosa serve – Ogni paese democratico che si rispetti ha una legge elettorale che permette ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento, ossia disciplina le modalità di presentazione delle liste dei candidati alle elezioni, le opzioni di scelta disponibili agli elettori, il numero dei collegi, le modalità di assegnazione dei seggi e tanto altro ancora.
- La legge elettorale è dunque di importanza fondamentale per garantire che la democrazia di un paese funzioni adeguatamente, poiché incide sulla rappresentatività degli organi elettivi, alterandone la quantità e la qualità della rappresentanza popolare nelle istituzioni.
- È di fondamentale importanza garantire la rappresentatività tutelando le minoranze ma è altrettanto necessario garantire la governabilità, attraverso la formazione di maggioranze parlamentari solide.
Si parla quindi di sistemi elettorali maggioritari o di sistemi elettorali proporzionali, a seconda del fatto che i seggi vengano assegnati in proporzione ai voti ottenuti durante le elezioni dai partiti politici oppure che l’assegnazione di seggi avvenga sulla base del numero di collegi vinti.
Chi ha fatto la legge elettorale attualmente in vigore?
Legge Rosato | |
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Schieramento | PD, FI, LN, AP-CPE, ALA, AUT, GAL, DI, UDC-IDEA, SC |
Date fondamentali | |
Promulgazione | 3 novembre 2017 |
A firma di | Sergio Mattarella |
Come funziona la legge elettorale attuale in Italia?
Sistema vigente – Dal 2017 è in vigore un sistema elettorale misto a separazione completa, ribattezzato Rosatellum bis : in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento,
Camera dei deputati | Senato della Repubblica | ||||||
Metodo di elezione | Seggi | % | Metodo di elezione | Seggi | % | ||
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Maggioritario uninominale a turno unico | 148 | 37% | Maggioritario uninominale a turno unico | 74 | 37% | ||
Proporzionale con sbarramento al 3% | 244 | 61% | Proporzionale con sbarramento al 3% | 122 | 61% | ||
Voto degli italiani residenti all’estero | 8 | 2% | Voto degli italiani residenti all’estero | 4 | 2% |
Quando elezioni politiche 2022?
Si vota domenica 25 settembre 2022, dalle ore 7 alle ore 23, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Chi posso votare in Italia?
Chi può votare – La Costituzione italiana sancisce il principio del suffragio universale In Italia il diritto di voto (elettorato attivo) è garantito dal principio del suffragio universale; di conseguenza, tutti i cittadini italiani maggiorenni sono iscritti d’ufficio nelle liste degli elettori,
- L’8 luglio 2021 il Parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale di modifica all’articolo 58 della Costituzione che regola l’elezione del Senato.
- La riforma approvata ha modificato l’età necessaria per eleggere i senatori, portandola da 25 a 18 anni di età.
- Pertanto, chiunque abbia compiuto la maggiore età può votare sia per la Camera dei Deputati sia per il Senato della Repubblica.
L’introduzione del suffragio universale risale al 1945 con l’estensione del diritto di voto alle donne: in precedenza, la facoltà di partecipare alla vita politica era appannaggio esclusivo dei cittadini maschi. In particolare, con l’ unità d’Italia era stata mutuata la normativa del Regno di Sardegna, che prevedeva un suffragio ristretto per sesso, età, grado di istruzione e censo; un primo allargamento della base elettorale fu determinato nel 1882.
- Nel 1912 furono ammessi al diritto di voto tutti i maschi che avessero compiuto i 30 anni, mentre per gli uomini di età inferiore rimanevano in vigore delle restrizioni basate sul reddito e sul titolo di studio.
- Tali condizioni furono definitivamente abolite nel 1918, allorché fu adottato il suffragio universale maschile.
Nel 1975 la maggiore età fu infine portata da 21 a 18 anni. I cittadini degli altri stati membri dell’Unione europea residenti in Italia hanno diritto di voto alle elezioni per il Parlamento europeo e alle elezioni amministrative, purché abbiano fatto richiesta al sindaco del comune di residenza entro il 90º giorno antecedente le votazioni nel primo caso, ed entro il 40º giorno precedente le elezioni nel secondo caso.
Che cosa stabiliva la nuova legge elettorale approvata nel 1912?
Caratteristiche – La legge, approvata dal quarto governo Giolitti, sostituì la legge elettorale italiana del 1882 (modificata nel 1891 ), allargando il suffragio a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni o che, pur minori di 30 anni ma maggiori di 21, pagassero un’imposta diretta annuale di almeno 19,80 lire, o avessero conseguito la licenza elementare inferiore, oppure avessero prestato il servizio militare,
In tal modo il corpo elettorale passò dal 7% al 23,2% della popolazione. Fu mantenuto il sistema maggioritario in vigore dal 1891, Nel corso dell’iter parlamentare, le Camere rifiutarono quasi all’unanimità di concedere il diritto di voto alle donne: né i liberali né i socialisti gradivano infatti l’idea del suffragio femminile, che si riteneva potesse essere di impronta troppo clericale,
Il ripristino del sistema proporzionale è anche rifiutato.
Quando si è votato l’ultima volta in Italia?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Elezioni politiche in Italia del 2018 | |||
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Stato | Italia | ||
Data | 4 marzo | ||
Legislatura | XVIII legislatura | ||
Assemblee | Camera dei deputati, Senato della Repubblica | ||
Legge elettorale | Legge Rosato | ||
Affluenza | 72,93 % ( 2,31%) | ||
Gruppi | Centro-destra | Movimento 5 Stelle | Centro-sinistra |
Camera dei deputati | |||
Voti | 12 409 981 37,00 % | 10 945 411 32,68 % | 7 914 726 22,86 % |
Seggi | 265 / 630 | 227 / 630 | 122 / 630 |
Differenza % | 7,82% | 7,12% | 6,69% |
Differenza seggi | 141 | 119 | 222 |
Senato della Repubblica | |||
Voti | 11 570 661 37,50 % | 9 931 041 32,22 % | 7 330 931 23,00 % |
Seggi | 137 / 315 | 111 / 315 | 60 / 315 |
Differenza % | 6,77% | 8,43% | 8,64% |
Differenza seggi | 21 | 57 | 53 |
Distribuzione del voto alla Camera per lista e per coalizione | |||
Governi | |||
Conte I (2018-2019) | |||
Conte II (2019-2021) | |||
Draghi (2021-2022) | |||
2013 2022 |
Le elezioni politiche in Italia del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – si sono tenute domenica 4 marzo 2018, Hanno seguito lo scioglimento delle Camere, avvenuto per decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre 2017, con un breve anticipo rispetto alla scadenza naturale della XVII legislatura, prevista per il 14 marzo 2018,
- Nella stessa data si sono svolte anche le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia,
- Si è votato per eleggere i 630 deputati e i 315 senatori elettivi della XVIII legislatura ; il voto è stato regolamentato dalla legge elettorale italiana del 2017, soprannominata Rosatellum bis, che ha trovato la sua prima applicazione,
Complessivamente, nelle ventinove circoscrizioni per il rinnovo della Camera e nelle ventuno per il rinnovo del Senato, sono stati ammessi i candidati di quarantuno liste e due coalizioni, I risultati hanno visto il centro-destra affermarsi come coalizione più votata, con circa il 37% delle preferenze, mentre la singola lista più votata, il Movimento 5 Stelle, ha raccolto oltre il 32% dei voti,
Quali sono i partiti oggi in Italia?
Partiti maggiori rappresentati in Parlamento
Partito | Leader | Senato della Repubblica |
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Fratelli d’Italia (FdI) | Giorgia Meloni | 66 / 200 |
Partito Democratico (PD) | Enrico Letta | 38 / 200 |
Lega per Salvini Premier (LSP) | Matteo Salvini | 29 / 200 |
Movimento 5 Stelle (M5S) | Giuseppe Conte | 28 / 200 |
Quando si chiude la campagna elettorale?
Inizio e fine della campagna elettorale, ovvero referendaria – La campagna elettorale o referendaria può iniziare non prima di 30 giorni dalla data delle votazioni e deve concludersi entro e non oltre 24 ore prima del giorno delle votazioni. Segue un silenzio elettorale che dura fino alla chiusura delle urne.
Quanto dura la legislazione?
In diritto costituzionale il termine legislatura indica il periodo di durata effettiva dell’apparato parlamentare che, nell’ordinamento italiano, è pari a cinque anni.
Quanti italiani sono andati alle urne?
Elezioni politiche 2022, oltre 4 milioni e 800mila gli italiani all’estero chiamati alle urne.
Chi è il leader del Centro-destra?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Coalizione di centro-destra del 2022 | |
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Leader | Giorgia Meloni |
Stato | Italia |
Fondazione | 27 luglio 2022 |
Derivato da | Centro-destra 2018 |
Partito | Fratelli d’Italia Lega Forza Italia Noi moderati Altri |
Ideologia | Populismo di destra Sovranismo Conservatorismo nazionale Europeismo moderato Regionalismo Nazionalismo |
Collocazione | Da Centro-destra ad Estrema destra (con fazioni di Centro ) |
Partito europeo | ECR ( FdI ) ID ( Lega ) PPE ( FI, UdC ) ECPM ( IDeA ) |
Gruppo parl. europeo | ECR (FdI) ID (Lega) PPE (FI) |
Seggi Camera | 237 / 400 |
Seggi Senato | 115 / 206 |
Colori | Azzurro |
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La coalizione di centro-destra è una coalizione presentatasi alle elezioni politiche in Italia del 2022, Riunisce varie forze dell’area populista di destra, sovranista e nazional-conservatrice dello spettro politico italiano. A capo di essa vi è Giorgia Meloni, in qualità di leader politico della forza maggioritaria della coalizione, ovvero Fratelli d’Italia,
Come si chiamano gli elettori?
Descrizione – Le persone che hanno diritto a esprimere il proprio voto sono dette elettori ; quelle che esercitano effettivamente tale diritto partecipando all’elezione, votanti, Le persone che possono essere votate sono dette candidati, In alcuni tipi di elezione possono essere votati tutti gli elettori o persino soggetti esterni; in altri tipi, invece, possono essere votati solo coloro che manifestano prima dell’elezione, secondo regole prestabilite, la propria candidatura, cioè la volontà di essere candidati.
- Secondo i casi, i candidati possono presentare la loro candidatura singolarmente o riuniti in liste,
- Il diritto di esprimere il voto è detto elettorato attivo ; il diritto di candidarsi per essere eletto, elettorato passivo,
- Nelle elezioni dei titolari di uffici collegiali, i singoli posti di membro del collegio da eleggere sono detti seggi,
In queste elezioni gli elettori possono essere divisi in collegi elettorali, ciascuno dei quali elegge uno o più membri dell’ufficio collegiale: nel primo caso il collegio elettorale è detto uninominale, nel secondo plurinominale, Se il collegio elettorale è delimitato su base territoriale è anche detto circoscrizione elettorale (o distretto elettorale ).
Un’elezione può svolgersi con voto segreto, cioè in modo tale che non si conosca il voto espresso da un determinato elettore, o con voto palese, in caso contrario. Solitamente si usa la seguente procedura: in un seggio elettorale vengono predisposte delle schede recanti le possibili scelte; l’elettore traccia una croce o altro segno adatto sul nome o sul simbolo scelto, quindi depone la scheda in un’ urna,
Nel caso di voto segreto, l’elettore vota in una cabina chiusa e ripiega la scheda prima di uscirne, in modo che nessuno possa vedere il suo voto. Al termine, tutte le schede vengono estratte dall’urna e vengono contati i voti espressi, per poi procedere alla proclamazione dell’eletto.
Quando è stata introdotta la tessera elettorale?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Facsimile di tessera elettorale La tessera elettorale è un documento ufficiale tramite il quale i cittadini dello Stato italiano possono partecipare al diritto del voto, La tessera elettorale personale, prevista dall’art.13 della legge 30 aprile 1999 n.120, e istituita con D.P.R.n.299 dell’8 settembre 2000, sostituisce integralmente il vecchio certificato elettorale, è il documento che permette l’esercizio del diritto di voto, e che attesta la regolare iscrizione del cittadino nelle liste elettorali del comune di residenza.
Qual è Stato il sistema elettorale in vigore durante la prima Repubblica?
Quadro normativo – La legge elettorale proporzionale fu introdotta dopo la fine del fascismo e della guerra, con il decreto legislativo luogotenenziale n.74 del 10 marzo 1946, dopo essere stata approvata dalla Consulta nazionale il 23 febbraio 1946 con 178 sì e 84 no.
Concepita per gestire le elezioni dell’ Assemblea Costituente previste per il successivo 2 giugno, fu poi recepita come normativa elettorale per la Camera dei deputati con la legge n.6 del 20 gennaio 1948, La formula proporzionale del testo fu successivamente e temporaneamente sconvolta dalla legge n.148 del 1953 la quale, su iniziativa del governo di Alcide De Gasperi, introdusse un premio di maggioranza per la coalizione che avesse eventualmente raggiunto la maggioranza assoluta dei consensi: tale modifica, fortissimamente osteggiata dalle opposizioni che la bollarono con l’epiteto di Legge Truffa, non dispiegò mai i suoi effetti perché nella successiva tornata elettorale le forze di governo non riuscirono a conseguire il quorum previsto.
Fu così che il premio fu abolito senza mai aver trovato applicazione e l’intera normativa trovò definitiva sistemazione col testo unico n.361 del 30 marzo 1957, Per quanto riguarda il Senato della Repubblica, i suoi criteri di elezione vennero stabiliti con la legge n.29 del 6 febbraio 1948 la quale, rispetto a quella per la Camera, conteneva alcuni piccoli correttivi in senso maggioritario, pur mantenendosi anch’essa in un quadro larghissimamente proporzionale.
In quale anno in Italia viene approvata la legge elettorale nota come legge Acerbo?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Legge Acerbo | |
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Titolo esteso | Legge 18 novembre 1923, n.2444. Modificazioni alla legge elettorale politica, testo unico 2 settembre 1919, n.1495. |
Stato | abrogata |
Tipo legge | Ordinaria |
Legislatura | XXVI |
Proponente | Giacomo Acerbo |
Schieramento | PNF, PLI, PLD, PDSI, PA, PPI, PRI |
Date fondamentali | |
Promulgazione | 18 novembre 1923 |
A firma di | Vittorio Emanuele III |
Abrogazione | 2 settembre 1928 |
Testo | |
Rimando al testo | Legge 18 novembre 1923, n.2444. Modificazioni alla legge elettorale politica, testo unico 2 settembre 1919, n.1495. |
Giacomo Acerbo, redattore della legge che portò il suo nome La legge 18 novembre 1923, n.2444, nota come Legge Acerbo (dal nome del deputato Giacomo Acerbo che ne redasse il testo), fu una legge elettorale del Regno d’Italia, adottata alle elezioni politiche italiane del 1924,