Esempi dicitura privacy: come inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali nel CV? – Generalmente, si consiglia di inserire la dicitura relativa alla privacy e al trattamento dei dati personali in calce al curriculum, idealmente riducendo la dimensione del carattere.
Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base al D. Lgs.196/2003, coordinato con il D. Lgs.101/2018, e al Regolamento UE 2016/679. Acconsento al trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base al D. Lgs.196/2003, integrato con le modifiche introdotte dal il D. Lgs.101/2018, e all’art.13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).
A fine frase, se vuoi essere certo che i tuoi dati vengano trattati solo per le finalità connesse alla selezione e non per altri scopi, puoi specificare la tua scelta: Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003, coordinato con il Decreto Legislativo 101/2018, e dell’art.13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.
Come citare legge privacy?
Si invita, pertanto, a riportare nei documenti che prevedono il riferimento alla normativa privacy la seguente dicitura: Regolamento UE n.2016/679 (GDPR) e D. lgs.30.06.2003, n.
Come scrivere una dichiarazione di consenso?
La richiesta del consenso deve presentare sempre le due alternative (‘do il consenso ‘, ‘nego il consenso ‘) sia nei documenti cartacei che nei format informatici; il consenso deve essere espresso in forma chiara ed esplicita (presenza della firma o del fleg sull’alternativa scelta).
Quando deve essere fornita l’informativa sulla privacy?
I tempi entro i quali l’informativa deve essere fornita qualora i dati personali non siano stati ottenuti presso l’interessato, secondo il nuovo Regolamento Privacy – Nel caso di dati personali non raccolti direttamente presso l’interessato, l’informativa deve essere fornita entro un termine ragionevole che non può superare 1 mese dalla raccolta dei dati personali, questo secondo quanto previsto dall’art.14 del Regolamento europeo 2016/679.
Se i dati personali sono oggetto di comunicazione con l’interessato, tali informazioni gli devono essere fornite entro la prima comunicazione; se, invece, è prevista la comunicazione ad una terza persona allora la informativa all’interessato gli deve essere resa “non oltre la prima comunicazione dei dati personali”, (diversamente da quanto prevede attualmente l’art.13, comma 4, del Codice).
Suddette informazioni all’interessato devono essergli reiterate qualora il Titolare intenda procedere ad un trattamento degli stessi dati ma per una finalità diversa dalla prima, La informativa non è dovuta se:
l’interessato già dispone delle informazioni, adempiere a tale obbligo comporterebbe uno sforzo sproporzionato, a maggior ragione se il trattamento avviene per finalità di ricerca storica, statistica, scientifica, il trattamento è previsto da una normativa comunitaria o che fa capo ad uno Stato membro, i dati personali sono soggetti a segreto professionale in capo al Titolare e detto segreto è normato a livello comunitario o di singolo Stato membro.
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Cosa scrivere in una lettera di dichiarazione?
Cosa è autocertificabile? – Innanzitutto si possono autocertificare i dati anagrafici come: il luogo e la data di nascita, la residenza, la cittadinanza, il godimento dei diritti civili e politici, lo stato di famiglia, l’esistenza in vita, la nascita del figlio/a, la morte del coniuge, del genitore, del figlio, ecc.
- Sono autocertificabili anche le situazioni di stato civile: celibe/nubile, coniugato, vedovo, stato libero, maternità, paternità, separazione o comunione dei beni.
- Sono altresì autocertificabili i titoli di studio e le qualifiche professionali, così come gli esami sostenuti, la propria situazione reddituale, economica e fiscale, il carico familiare, lo stato di disoccupazione, il non aver riportato condanne penali, la qualità di pensionato e la categoria di pensione, la qualità di studente, la qualità di casalinga.
E’ autocertificabile anche il codice fiscale o la partita IVA così come l’essere il legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, tutore o curatore e, altra importante autocertificazione, è quella relativa al non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e non aver presentato domanda di concordato, di non essere destinatario di provvedimenti iscritti nel casellario giudiziale, di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali.
Come si scrive una dichiarazione formale?
Versione digitale: esempio email formale – Ora che abbiamo visto come impostare una lettera formale, vediamo in breve come scrivere una mail formale, osservando anche le principali differenze tra il cartaceo e il digitale. Vediamo il tutto partendo da questi punti:
In prima battuta, scegli una mail affidabile e che leggi spesso per inviare il tuo messaggio; Scrivi l’oggetto della mail, che deve essere chiaro e comprensibile; Se stai scrivendo ad un indirizzo mail che leggono più persone, specifica all’inizio della mail “alla cortese attenzione di XYZ”; Come nella lettera formale, rivolgiti al destinatario con la formula titolo + nome e cognome e dando sempre del Lei o del Voi se si tratta di un’azienda; Scrivi il corpo del testo e indica chiaramente le tue richieste; Concludi la lettera con una formula di commiato e la tua firma con i contatti in calce.
Quali sono le violazioni dei dati personali?
Una violazione di sicurezza che comporta – accidentalmente o in modo illecito – la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.
Come deve essere fornite le informazioni all interessato?
GDPR: Come fornire un’informativa corretta all’interessato (Guida al GDPR 3.1) Il GDPR (acronimo di “General Data Protection Regulation” o Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, n.2016/679) detta nuove e più stringenti regole per ciò che riguarda le informazioni che devono essere fornite all’interessato da parte del soggetto titolare del trattamento dei dati personali e che vengono riportate in un documento comunemente denominato “informativa privacy”.
Le norme che vengono in considerazione sono innanzitutto gli artt.13 (“Informazioni da fornire qualora i dati personali siano raccolti presso l’interessato”) e 14 (“Informazioni da fornire qualora i dati personali non siano stati ottenuti presso l’interessato”) del GDPR, i quali delineano in modo tassativo quelli che devono essere i contenuti di una corretta informativa.
Le informazioni richieste dal GDPR peraltro risultano essere più ampie rispetto a quelle finora necessarie ai sensi del Codice Privacy: questo comporta che le informative predisposte nel rispetto del Codice, a partire dal 25 maggio non saranno più valide e dovranno essere integrate con gli ulteriori elementi necessari.
i dati di contatto (sempre) del titolare del trattamento, nonché, se presente, del suo rappresentante sul territorio europeo e (se nominati) del responsabile e del DPO ( Data Protection Officer ): l’interessato infatti deve essere messo nelle condizioni di identificare chiaramente e di poter contattare i soggetti a cui spetta il trattamento dei propri dati personali (e a cui spetta garantirne la legittimità); la base giuridica del trattamento (quindi, le condizioni di liceità su cui il trattamento si basa: consenso, interesse legittimo del terzo, interesse pubblico, ecc.) e le finalità (ovvero lo scopo della raccolta o dell’elaborazione dei dati); i destinatari o le categorie di destinatari dei dati personali: quindi, a chi saranno comunicati quei dati o con chi verranno condivisi, anche semplicemente per poter effettuare un servizio richiesto dallo stesso interessato; se vi sia l’intenzione del titolare del trattamento di trasferire i dati personali a un paese terzo (cioè extra europeo) o a un’organizzazione internazionale: in poche parole, bisogna far sapere all’interessato se i suoi dati verranno diffusi al di fuori del territorio dell’Unione Europea; il periodo di conservazione dei dati o i criteri utilizzati per determinarlo: periodo che sarà strettamente correlato allo scopo perseguito con il trattamento: quando la finalità sarà stata raggiunte, i dati non potranno più rimanere in possesso del titolare. E, come è facilmente intuibile, si tratta di una valutazione che non è sempre possibile fare con certezza a priori: in questi casi, però, si dovrà quanto meno comunicare all’interessato al verificarsi di quali condizioni i dati raccolti saranno cancellati, in modo che lo stesso possa successivamente verificare la correttezza del trattamento effettuato; l’esistenza, in capo all’interessato, di una serie di diritti che dovrebbero permettergli di controllare e gestire consapevolmente il flusso dei propri dati e, in particolare: (i) diritto di accesso ai dati, (ii) il diritto di chiederne la rettifica, la cancellazione, o la limitazione del trattamento, (iii) il diritto di opporsi al trattamento, (iv) il diritto alla portabilità dei dati, (v) il diritto di revocare il consenso al trattamento, in qualsiasi momento e (vi) il diritto di proporre reclamo all’autorità di controllo: è infatti compito del titolare far conoscere all’interessato quali siano questi diritti e come procedere per esercitarli concretamente (oltre a predisporre delle procedure semplici ed efficaci per darvi esecuzione); se la comunicazione dei dati personali sia un obbligo legale, contrattuale, oppure un requisito necessario per la conclusione di un contratto, e se l’interessato abbia l’obbligo di fornire i dati oltre alle conseguenze dell’eventuale mancata comunicazione: il titolare quindi deve dire all’interessato se la raccolta di quei dati sia necessaria o meno per poter fornire un servizio o dare esecuzione a una richiesta rivolta dall’interessato stesso oppure se sia direttamente la legge ad imporla. Inoltre, occorre spiegare all’interessato cosa succede nell’ipotesi in cui lo stesso non voglia comunicare i dati richiesti (il che, per lo più, consisterà nell’impossibilità di fornire il servizio in oggetto): ad esempio, per un servizio di newsletter il titolare richiederà l’indirizzo di posta elettronica all’interessato; bisognerà quindi informarlo che, se non darà questa informazione, quel servizio non potrà essergli eseguito; l’esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione, aggiungendo in questo caso informazioni che consentano all’interessato di capire in cosa consista nella pratica quel trattamento: quindi, ad esempio, informazioni sugli strumenti utilizzati, sulla portata del trattamento così effettuato, sulla diffusione dei dati che ne può conseguire e così via; le categorie di dati personali in questione (ad esempio, se sono raccolti dati sensibili) e, nel caso in cui i dati personali non siano stati ottenuti direttamente dall’interessato, la fonte da cui arrivano e l’eventualità che provengano da fonti accessibili al pubblico (ad esempio, elenchi pubblici a cui chiunque può avere accesso).
Un secondo punto sul quale il GDPR si è soffermato è quello dei termini entro i quali bisogna fornire l’informativa ovvero quando queste informazioni devono essere comunicate agli interessati. In particolare, nel caso in cui si tratti di dati che sono stati raccolti direttamente presso l’interessato (cioè forniti dall’interessato e non ottenuti da altre fonti, come può avvenire, ad esempio, quando l’interessato dà il consenso affinché i propri dati siano utilizzati per finalità di marketing da partner commerciali del titolare), l’informativa dovrà essere fornita prima che quei dati vengano raccolti.
Nel caso in cui, invece, i dati personali non siano stati ottenuti presso l’interessato, ma ricevuti da terzi, l’informativa dovrà essere resa non più all’atto della registrazione dei dati come previsto dal Codice Privacy, ma entro un termine ragionevole (a seconda delle particolari circostanze e della tipologia di dati e di trattamento) dall’ottenimento dei dati stessi (e che comunque non può essere superiore a un mese), oppure al momento della prima comunicazione dei dati all’interessato o al terzo.
Ad esempio, se ho in precedenza acconsentito all’utilizzo dei dati per finalità di marketing da soggetti terzi, quando riceverò la loro prima comunicazione promozionale, ad essa dovrà essere accompagnata una adeguata informativa riguardante il trattamento che questi soggetti terzi stanno effettuando dei miei dati.
Non meno importanti, infine, sono le modalità con cui l’informativa dovrà essere fornita agli interessati, espressamente richiamate dal GDPR (per maggiori approfondimenti sul tema, si veda l’articolo intitolato “Come si garantisce la trasparenza”). Come emerge dall’art.12, paragrafo 1, infatti, le informazioni da trasmettere all’interessato dovranno essere date in forma concisa, trasparente, intellegibile e facilmente accessibile, con un linguaggio semplice e chiaro (eventualmente utilizzando immagini, icone standardizzate o informative brevi, in modo tale da fornire un quadro d’insieme facilmente comprensibile).
: GDPR: Come fornire un’informativa corretta all’interessato (Guida al GDPR 3.1)
Come si scrive una Loi?
Come Scrivere Lettera di Intenti – Lo stile di una lettera di intenti deve essere piuttosto formale e contenere tutti gli elementi necessari di un documento commerciale, la data di redazione, l’oggetto e l’indirizzo del destinatario, utilizzando preferibilmente la carta intestata.
- Anche il formato è opportuno che sia professionale, scegliendo un carattere classico e dividendo la lettera in paragrafi, inserendo se necessario un elenco puntato o numerato.
- Dopo un primo paragrafo introduttivo, dove vengono illustrati sommariamente gli obiettivi e le finalità dell’accordo, inserendo i dati delle diverse parti impegnate nella stipula del contratto, sono indicate di solito le clausole di riservatezza, per evitare che nel corso della negoziazione qualcuno non diffonda, anche inavvertitamente, informazioni riservate.
A questo punto si passa alle trattative vere e proprie, necessarie per dichiarare l’intenzione di volere raggiungere un accordo tra le parti, che si impegnano a rispettare determinate restrizioni, evitando, per esempio, la stipula di accordi paralleli con le altre parti interessate dal contratto.
- Risulta essere possibile anche consentire alla controparte la richiesta di informazioni dettagliate presso il proprio legale o consulente fiscale.
- La lettera di intenti deve inoltre indicare chiaramente le tempistiche necessarie alle trattative e la relativa scadenza.
- La soluzione migliore per non commettere errori e dimenticanze è quella di fare redigere la lettera da un consulente legale, o di sottoporla al suo esame, in maniera tale da avere conferma che rispetti gli standard e possa essere considerata un documento valido.
A questo punto, dopo avere ricevuta la conferma, la lettera può essere inviata via raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata. Se la lettera di intenti contiene accordi non vincolanti, il mancato rispetto dei termini comporta una rottura della negoziazione e una possibile richiesta della parte lesa di un risarcimento delle spese eventualmente sostenute per portare avanti le trattative.
Come si scrive una lettera di segnalazione?
Come scrivere una lettera di segnalazione al comune – Perché la segnalazione abbia un impatto è importante mettere da parte risentimenti, rabbia e frustrazione e descrivere il problema riscontrato nei minimi dettagli. Solo in questo modo l’amministrazione sarà messa nelle condizioni di capire la problematica, effettuare gli opportuni riscontri ed intervenire in maniera rapida ed efficace.
non sono stati rispettati gli orari di apertura al pubblico i tempi di attesa, prima di essere ricevuti sono stati eccessivamente lunghi l’ufficio è risultato chiuso, senza nessun avviso al pubblico il comportamento del funzionario è stato alquanto irriguardoso le informazioni ricevute sono risultate del tutto insoddisfacenti e ad una verifica delle stesse, non veritiere ecc.
Come cominciare una lettera informale?
3 Modi per Scrivere una Lettera Informale – wikiHow Gli sms sono un metodo di comunicare fra amici molto comune al giorno d’oggi, ma scrivere una lettera è un modo efficace e tradizionale per portare un sorriso sul viso di una persona. Sia che tu scriva una lettera usando la posta elettronica o che la spedisca con un francobollo, la forma è la stessa: una lettera amichevole dovrebbe includere una formula di saluto, domande sul tuo amico, notizie sulla sua vita e una chiusura adeguata.
- 1 Metti la data. Se la stai scrivendo a mano è d’uso mettere la data in alto a sinistra. Molti conservano le lettere nel tempo e amano poter vedere in che giorno e anno sono state scritte, per ricordare i tempi andati. Scrivi la data per esteso – ad esempio “7 Maggio 2013” – oppure abbrevia usando solo i numeri per indicare giorno, mese e anno.
- 2 Scrivi la formula di saluto. L’apertura della lettera, che sia scritta a mano o in forma elettronica, si chiama saluto. Ci si rivolge alla persona alla quale si sta scrivendo per nome, ad esempio “Cara Emily” o “Ciao, Gianni”. Pensa al tipo di relazione che hai con il tuo corrispondente, così come allo stile e alle tue preferenze, per scegliere il saluto più appropriato.
- Anche la scelta di uno stile leggermente più formale, che usa il “caro” nei saluti è gradevole. Può suonare classico, ma pensaci: chiamare qualcuno “caro” è effettivamente molto dolce e indica che ci tieni a questa persona. Tuttavia, non deve nascondere un doppio fine; “caro” è perfetto per una lettera al migliore amico tanto quanto a qualcuno appena conosciuto.
- Per una lettera in tono più rilassato, puoi optare per “Ciao, ” o “Salve, “. Questo modo di salutare è adatto a un amico oppure a un parente, mai per una lettera di affari perché sarebbe troppo informale.
- Formula un saluto più personale per qualcuno con cui sei più intimo o ti piacerebbe esserlo. Ad esempio, “Carissimo/a,” “Mio/a ” o “Dolce “.
- Assicurati di mettere la virgola dopo il saluto. La formula corretta, inoltre, prevede di iniziare il corpo della lettera dalla riga seguente.
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- 1 Inizia con qualcosa di carino. Il primo paragrafo di una lettera amichevole è solitamente leggero e gradevole. Stabilisce il tono della missiva, dando a chi la riceve l’idea che quanto segue sarà più amichevole che serio o professionale. Usa le prime righe per ampliare il tuo saluto, scherzare o parlare del tempo.
- “Come te la passi?” o “Come stai?” sono modi comuni per iniziare una lettera. Fare domande trasforma la lettera in una sorta di lunga conversazione. Se vuoi ricevere una risposta, puoi inserire delle domande di tanto in tanto.
- Puoi sfruttare il primo paragrafo per chiedere informazioni sulla vita del tuo corrispondente. Ad esempio, “Spero che alla piccola Giulia piaccia l’asilo. Non posso credere che sia già così grande!”.
- Un’altra apertura comune è quella sul periodo dell’anno. Pensa a cosa diresti prima di lanciarti in una lunga conversazione. Ad esempio: “Spero che l’autunno sia così bello anche da te. Gli alberi qui non sono mai stati così colorati. Credo però che il prossimo inverno sarà freddo.”
- 2 Condividi notizie e dettagli personali. A questo punto puoi arrivare al cuore della lettera, lo scopo per cui la stai scrivendo. Perché hai avviato questa corrispondenza? Vuoi recuperare il rapporto con un amico che non senti da tanto, dire a qualcuno che ti manca o ringraziarlo per averti aiutato? Sii diretto, aperto ed eloquente.
- Racconta quello che ti sta capitando. Non importa quello che dirai, la tua lettera probabilmente sarà apprezzata e il tuo corrispondente si sentirà più vicino a te (quindi la lettera avrà più effetto) se contiene dettagli personali. Racconta quali emozioni hai provato e quali piani hai per il futuro.
- Non dare un’immagine stereotipata della tua famiglia: falserebbe lo scopo della lettera. Evita gli aggiornamenti stile newsletter; il tuo amico inizierà subito a saltare i passaggi per arrivare in fondo alla lista. Non devi approfondire ogni questione, ma cerca di fare un ritratto realistico della tua vita.
- 3 Parla di argomenti che sono rilevanti per questa persona. Cosa gli stava succedendo l’ultima volta che vi siete sentiti? Era sul punto di lasciare il suo partner? Era nel pieno di una stagione calcistica difficile? Aggiungi riferimenti e fai domande per dimostrare il tuo interesse.
- Puoi anche discutere di notizie che interessano entrambi. Arte, politica e attualità sono esempi di argomenti.
- Cita anche film che hai visto di recente e che il tuo amico potrebbe apprezzare, o libri che hai letto e raccomanderesti. Condividere buone informazioni è sempre positivo nelle lettere.
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- 1 Ricapitola. Scrivi un paragrafo finale facendo i tuoi migliori auguri. Di solito, dovrebbe essere di tono più leggero rispetto al corpo della lettera ma non discostarsi comunque da quello generale. Cerca di concludere la lettera con una nota che lascerà al tuo amico una sensazione positiva.
- Sottolinea nuovamente lo scopo della lettera. Ad esempio, se lo hai invitato ad una festa, scrivi “Spero che tu riesca a venire!”. Se vuoi semplicemente augurargli qualcosa, scrivi “Passa un buon Natale!” ecc.
- Incoraggialo a risponderti. In questo caso, scrivi “Spero di sentirti presto” oppure “Rispondimi, ti prego!”.
- 2 Scrivi la chiusura. Dovresti sceglierne una che rispetti il tono di tutta la lettera, che sia tradizionale o più rilassato. Come il saluto, anche la chiusura dovrebbe essere determinata dal tuo rapporto con il corrispondente. Termina con la tua firma.
- Per una chiusura formale, utilizza le seguenti formule: “Sinceramente”, “Affettuosamente” o “Sinceri Auguri”.
- Se la tua lettera ha un tono più rilassato, prova “Tuo/a”, “Mi raccomando” o “Saluti.”
- Per una conclusione più intima, scegli “Baci”, “Bacioni” o “Ti penso sempre”.
- 3 Considera di mettere un post scriptum. Un PS solitamente si include alla fine di una lettera amichevole per aggiungere un’informazione non così importante da meritare un paragrafo nel corpo del testo. Potresti anche scrivere una barzelletta o ometterlo del tutto. Comunque sia, rispetta sempre il tono della lettera e pensa alla reazione che vuoi suscitare nel destinatario. Pubblicità
Prima di spedire la tua lettera, controlla la presenza di errori di sintassi.
Pubblicità wikiHow è una “wiki”; questo significa che molti dei nostri articoli sono il risultato della collaborazione di più autori. Per creare questo articolo, 25 persone, alcune in forma anonima, hanno collaborato apportando nel tempo delle modifiche per migliorarlo.
Come citare fonti prese da internet?
Come citare un sito internet nella tesi di laurea – Ci sono diversi modi per citare un sito web su un libro o una rivista. Dipende dal metodo che usi. Ti lascio tre esempi di citazione bibliografica di siti internet utili allo scopo.
Harward : Autore/i, (anno). Titolo pagina, Nome sito,, URL Chicago : “Titolo dell’articolo”. Anno. Nome del sito, data pubbl. URL. APA ed.7 : Autore (autori). (Data pubb.). Titolo pagina o Nome sito, URL
Come si cita un sito internet nella tesi? Devi creare una webgrafia o sitografia in cui inserisci i siti web consultati per il documento. Puoi inserire questa sezione alla fine. Come citare un sito web in una bibliografia. Cosa citare in una webgrafia ? In primo luogo ricorda che non devi inserire solo l’indirizzo generale del sito ma il permalink completo.
Autore.Anno tra parentesi.Titolo in corsivo.Ultima visione.URL completo.
Ecco un esempio di come includere la fonte di un sito web in una bibliografia cartacea, come quella di una tesi o di un giornale. Questa fonte si trova nelle note a pie’ di pagina o alla fine, in base a come hai deciso di organizzare le fonti. Riccardo Esposito (2022). Esempi di citazioni dei siti web. Come suggerisce grafiati.com, per citare un sito web in una bibliografia internet servono autore, data di pubblicazione, titolo della pubblicazione, nome del sito, URL, Se si aggiorna di frequente il sito si mette anche data di ultima visualizzazione.
Come citare i regolamenti?
I regolamenti sono usualmente citati con il nome del trattato internazionale, seguito dal numero del regolamento e dall’anno di promulgazione. In alternativa, un metodo di citazione più breve sarebbe stato: Regolamento del Consiglio Europeo 2078/92EC.
Come citare un articolo non ancora pubblicato Apa?
Al posto della data di pubblicazione scrivere ‘in press’ e non mettere né il numero del volume né quello delle pagine fino a quando l’ articolo non viene pubblicato. Se nella bibliografia figura un altro libro dello stesso autore, quello in press segue gli altri. Zuckerman, M., & Kieffer, S.C. (in press).
Come citare Fonte dati?
Regole basilari per le citazioni nel testo – Bisogna sapere che bisogna citare ogni genere di fonte esattamente usata. Non c’è distinzione tra un libro o un messaggio di Facebook, ad esempio. C’è differenza, invece, tra citare una fonte e parafrasare o riassumere una fonte.
Parafrasi/riassunto: Author and publication year Citazione: Autore, anno di pubblicazione e numero di pagina