Istituto Statale Comprensivo

Suggerimenti | Consigli | Recensioni

Italicum Legge Elettorale In Cosa Consiste?

Italicum Legge Elettorale In Cosa Consiste
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Legge elettorale italiana del 2015
Titolo esteso Legge 6 maggio 2015, n.52 ” Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati. ”
Stato Italia
Tipo legge Legge ordinaria
Legislatura XVII
Proponente Testo unificato di una proposta di legge di iniziativa popolare e trenta proposte di legge di iniziativa parlamentare
Schieramento PD, NCD, UDC, SC, CD, PSI, MAIE
Date fondamentali
Promulgazione 6 maggio 2015
A firma di Sergio Mattarella
Abrogazione parziale 16 febbraio 2017, definitiva 12 novembre 2017
Testo
Rimando al testo in Gazzetta Ufficiale

La legge elettorale italiana del 2015, denominata ufficialmente legge 6 maggio 2015, n.52 e comunemente nota come Italicum, successivamente dichiarata in alcune sue parti costituzionalmente illegittima dalla sentenza della Corte costituzionale del 16 febbraio 2017, disciplinava l’elezione della Camera dei deputati a decorrere dal 1º luglio 2016, in sostituzione della precedente Legge Calderoli del 2005, anch’essa dichiarata parzialmente incostituzionale nel dicembre 2013.

Fino all’entrata in vigore del cosiddetto Rosatellum nel novembre del 2017, la Legge Calderoli, come modificata dalla Consulta, era rimasta in vigore limitatamente all’elezione del Senato. Il soprannome Italicum è stato dato nel 2014 dall’allora segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, suo principale promotore (fino a fine gennaio 2015 con l’appoggio anche di Forza Italia di Silvio Berlusconi, con il quale aveva stretto il Patto del Nazareno ).

La legge originariamente prevedeva un sistema proporzionale con eventuale doppio turno, premio di maggioranza, soglia di sbarramento e cento collegi plurinominali con capilista “bloccati”, con la possibilità per lo stesso candidato di partecipare all’elezione in 11 collegi.

  • Nel gennaio 2017 la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il turno di ballottaggio, lasciando l’eventuale premio di maggioranza per la lista che dovesse ottenere il 40% dei voti validi al primo (e quindi unico) turno.
  • La Corte ha inoltre dichiarato incostituzionale la possibilità per i capilista bloccati che dovessero essere eletti in più collegi di scegliere discrezionalmente l’effettivo collegio di elezione: la scelta sarebbe stata quindi affidata a un sorteggio.

L’ Italicum non venne mai applicato, essendo stato abrogato in seguito all’entrata in vigore della nuova legge elettorale nota come Rosatellum,

Come funziona il Mattarellum?

Camera – Per la Camera, l’impianto generale della legge, sebbene più articolato, negli effetti era abbastanza simile a quello del Senato. Le principali peculiarità riguardavano gli aspetti seguenti. L’elettore aveva a disposizione due schede elettorali distinte: con la prima votava per uno dei candidati nel proprio collegio uninominale, in modo che fosse eletto il più votato in ogni collegio; con la seconda, comune a tutti i collegi uninominali appartenenti alla medesima circoscrizione, votava per uno dei cosiddetti “listini bloccati”.

Dopo lo scrutinio, per ciascuna delle liste presentatesi nella parte proporzionale si sommavano i voti ottenuti in tutte le circoscrizioni (ossia nel collegio unico nazionale ). Si escludevano quelle che avessero ottenuto meno del 4% dei voti validi, e quindi si determinava la cifra elettorale delle liste restanti attraverso un meccanismo di scorporo parziale, anziché di scorporo totale come previsto per il Senato.

In altri termini, dal totale dei voti di ciascuna lista si sottraevano i voti che, per ciascuno degli eletti nei collegi uninominali associati a quella lista, erano stati necessari per la vittoria (pari ai voti del secondo candidato più votato del collegio, incrementati di 1).

  1. Nell’esempio precedente, cioè, per il collegio 1 lo scorporo non avrebbe riguardato tutti i 30 000 voti del candidato dei Cerchi, ma solo 15 001 voti, ossia uno in più del secondo candidato più votato in quel collegio uninominale.
  2. Sulla base delle cifre elettorali così calcolate, i seggi da assegnare con la quota proporzionale erano ripartiti fra le liste e a livello di circoscrizione adottando il metodo Hare dei quozienti interi e dei resti più alti.

Infine, in ciascuna circoscrizione risultavano eletti i candidati del listino, nell’ordine di candidatura e, in subordine, i candidati dei collegi uninominali collegati a quella lista non eletti, in ordine decrescente di percentuale ottenuta.

Che tipo di legge elettorale c’è in Italia?

Sistema vigente – Dal 2017 è in vigore un sistema elettorale misto a separazione completa, ribattezzato Rosatellum bis : in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento,

Attribuzione dei seggi alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica

Camera dei deputati Senato della Repubblica
Metodo di elezione Seggi % Metodo di elezione Seggi %
Maggioritario uninominale a turno unico 148 37% Maggioritario uninominale a turno unico 74 37%
Proporzionale con sbarramento al 3% 244 61% Proporzionale con sbarramento al 3% 122 61%
Voto degli italiani residenti all’estero 8 2% Voto degli italiani residenti all’estero 4 2%

Come funziona soglia di sbarramento?

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. In materia elettorale, e in particolare per quanto concerne i sistemi elettorali di tipo proporzionale, per soglia di sbarramento si intende un livello minimo di voti necessari per accedere alla ripartizione dei seggi.

Tale soglia corrisponde generalmente a una percentuale del totale dei voti validi espressi, sebbene alcune soglie vengano stabilite sulla base di altri parametri ovvero si limitano a essere applicate in determinate circoscrizioni elettorali e non al complesso nazionale. In alcuni casi, la soglia non si riferisce alle singole liste in competizione, ma alle coalizioni di liste o a specifiche liste, laddove coalizioni o apparentamenti siano permessi in fase di competizione elettorale.

La soglia di sbarramento è utilizzata genericamente per limitare l’eccessiva frammentazione partitica e per favorire l’aggregazione fra forze politiche omogenee. Sul piano sistemico, una minore frammentazione, pur riducendo la rappresentatività, permette una semplificazione dell’offerta politica in fase pre-elettorale e si traduce in una maggiore funzionalità dell’assemblea.

Cosa prevede il porcellum?

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Legge Calderoli
Titolo esteso Legge 21 dicembre 2005, n.270 ” Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. ”
Stato Italia
Tipo legge Legge ordinaria
Legislatura XIV
Proponente Roberto Calderoli
Schieramento FI, AN, LN, UDC, NPSI, PRI
Date fondamentali
Promulgazione 21 dicembre 2005
A firma di Carlo Azeglio Ciampi
Abrogazione 12 novembre 2017
Testo
Rimando al testo in Gazzetta Ufficiale

La legge n.270 del 21 dicembre 2005, comunemente nota come legge Calderoli o Porcellum, era una legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate che ha disciplinato l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in Italia nel 2006, 2008 e 2013,

  • Nel gennaio 2014, con sentenza n.1/2014, la Corte costituzionale ha dichiarato l’ illegittimità costituzionale parziale della legge, annullando il premio di maggioranza e introducendo la possibilità di esprimere un voto di preferenza.
  • La legge elettorale proporzionale così risultante, soprannominata Consultellum, è rimasta in vigore, senza peraltro essere mai stata effettivamente utilizzata, per l’elezione della Camera fino alla sua sostituzione con l’ Italicum a decorrere dal 1º luglio 2016, e per l’elezione del Senato fino al novembre del 2017.

La legge è stata definitivamente abrogata in seguito all’entrata in vigore della legge elettorale italiana del 2017, meglio nota come Rosatellum,

Cosa prevede la legge Acerbo?

Il meccanismo elettorale – La Legge Acerbo prevedeva l’adozione di un sistema proporzionale con premio di maggioranza, all’interno di un collegio unico nazionale, suddiviso in 16 circoscrizioni elettorali, A livello circoscrizionale ogni lista poteva presentare un numero di candidati che oscillava da un minimo di 3 a un massimo dei due terzi di quelli eleggibili (non più di 356 su 535).

  • Oltre al voto di lista era ammesso il voto di preferenza e ogni elettore poteva esprimere sino a 3 preferenze nel caso in cui i seggi assegnati alla circoscrizione fossero più di 20 e sino a 2 negli altri casi.
  • Il risultato nel collegio unico era decisivo per determinare la distribuzione dei seggi: nel caso in cui la lista più votata a livello nazionale avesse superato il 25% dei voti validi, avrebbe automaticamente ottenuto i 2/3 dei seggi della Camera dei deputati, eleggendo in blocco tutti i suoi candidati; in questo caso tutte le altre liste si sarebbero divise il restante terzo dei seggi, sulla base di criteri simili a quelli della legge elettorale del 1919,
See also:  Cosa Si Legge In Chiesa Al Matrimonio?

Nel caso in cui nessuna delle liste concorrenti avesse superato il 25% dei voti, non sarebbe stato assegnato alcun premio di maggioranza e la totalità dei seggi sarebbe stata ripartita tra le liste concorrenti in proporzione ai voti ricevuti ancora secondo i principi della legge elettorale del 1919.

Qual è la differenza tra il sistema elettorale proporzionale è quello maggioritario?

Governabilità e rappresentatività – Molto brevemente, la differenza fra proporzionale e maggioritario si può riassumere così: il maggioritario favorisce la governabilità, il proporzionale favorisce la rappresentatività: col primo il parlamento è egemonizzato da pochi partiti, col secondo il parlamento ha una composizione abbastanza fedele all’orientamento degli elettori.

  • Spetta al legislatore decidere quale dei due utilizzare.
  • Vi è però un’importante eccezione alla regola appena descritta, costituita dai partiti regionalisti,
  • Un partito piccolo ma fortemente concentrato sul territorio, infatti può non solo uscire indenne da un’elezione maggioritaria, ma anzi al contrario rafforzato, ottenendo fino al monopolio della rappresentanza politica nelle regioni in cui esso è particolarmente radicato.

Nel sistema uninominale britannico, ad esempio, questo è il caso tipico dello Scottish National Party, In Italia, nel sistema in vigore dal 1993 al 2005, si segnalavano i casi della Südtiroler Volkspartei, che senza il meccanismo dello scorporo avrebbe ottenuto il monopolio della rappresentanza dell’ Alto Adige, e della Lega Nord, la quale nelle elezioni del 1996, pur correndo solitaria, non solo non ebbe un danno se non minimo in termini di seggi (9,4% a fronte del 10,1% dei voti validi), ma provocò la disfatta, sempre in termini di seggi, dell’allora avversaria coalizione di Silvio Berlusconi, favorendo la vittoria dell’ Ulivo di Romano Prodi,

Le modalità di voto, in Italia, sono modificabili con una legge ordinaria, approvabile dalla maggioranza di Governo, In altri Paesi, la Costituzione stabilisce le principali modalità di voto e la modifica delle modalità elettorali richiede procedure lunghe e articolate di revisione costituzionali, quanto meno leggi da approvare con maggioranze qualificate (dei 2/3 circa del Parlamento) difficilmente raggiungibili dalla sola maggioranza di Governo, in modo tale che le regole democratiche siano condivise.

Talora, esiste un vincolo temporale che vieta di modificare le norme elettorali entro un certo periodo prima del giorno delle elezioni.

Come funziona plurinominale?

Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull’uso delle fonti, Segui i suggerimenti del progetto di riferimento,

table>

Questa voce sugli argomenti collegi elettorali e diritto è solo un abbozzo, Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia, Segui i suggerimenti del progetto di riferimento,

Il collegio plurinominale è un collegio elettorale in una porzione del territorio di uno Stato, I cittadini con diritto di voto che risiedono in un collegio eleggono nel caso del collegio uninominale un solo rappresentante in Parlamento mentre, nel caso di un collegio plurinominale, più di uno. Portale Politica : accedi alle voci di Wikipedia che trattano di politica

Come si chiama il sistema parlamentare italiano?

Un esempio di repubblica parlamentare: l’Italia – L’ Italia è un esempio di repubblica parlamentare, Per la Corte costituzionale, “in una forma di governo parlamentare, ogni sistema elettorale, se pure deve favorire la formazione di un governo stabile, non può che esser primariamente destinato ad assicurare il valore costituzionale della rappresentatività” (sentenza n.35 del 2017).

  • Il Parlamento italiano è diviso in Camera dei deputati e Senato della Repubblica e viene eletto ogni cinque anni dai cittadini.
  • Esso detiene il potere di nomina del Presidente della Repubblica e di concessione o revoca della fiducia al Governo,
  • Il Presidente della Repubblica viene eletto ogni sette anni dal Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali dei rispettivi Consigli (tre per ogni Regione italiana ad eccezione della Valle d’Aosta, che ne ha uno solo), tramite voto segreto e con la maggioranza qualificata (due terzi dell’assemblea) o con la maggioranza assoluta dalla quarta votazione in poi (cioè con il voto favorevole della metà più uno degli aventi diritto).

Egli ha il potere di sciogliere le camere e di nominare il Governo, ma non può essere sfiduciato dal Parlamento, anche se in seguito a gravi violazioni della Costituzione può essere messo in stato d’accusa dalle Camere per alto tradimento. La sua eventuale destituzione, però, deve essere decisa dalla Corte costituzionale,

Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai vari ministri che variano nel numero in base alle decisioni dei governi; una volta nominato dal Presidente della Repubblica, esso deve presentarsi alle Camere per chiedere la fiducia. Una mozione di sfiducia può essere presentata in qualsiasi momento da un decimo dei componenti di una camera e, nel caso il Governo sia sfiduciato, il Presidente della Repubblica può nominarne un altro o, se non riesce a trovare nessuna coesione tra i partiti per formare una nuova maggioranza di Governo, firma il decreto di scioglimento anticipato delle due Camere, sancendo il ritorno del paese alle elezioni,

Come si può dedurre, la vita politica dei governi italiani è sempre stata molto legata a quella del Parlamento. Il profilo di garanzia del Presidente e il potere del Parlamento sull’intero governo hanno reso i governi italiani suscettibili alle maggioranze parlamentari.

Come si assegnano i seggi?

Ciascuna lista ottiene tanti seggi quanti sono i quozienti ad essa appartenenti compresi nella graduatoria. A parita’ di quoziente, nelle cifre intere e decimali, il posto e’ attribuito alla lista che ha ottenuto la maggiore cifra elettorale e, a parita’ di quest’ultima, per sorteggio.

Cos’è il Rosatellum in parole semplici?

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Legge Rosato
Titolo esteso Legge 3 novembre 2017, n.165, in materia di ” Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali. ”
Stato Italia
Tipo legge Legge ordinaria
Legislatura XVII
Proponente Testo unificato di trentuno proposte di legge di iniziativa parlamentare
Schieramento PD, FI, LN, AP – CPE, ALA, AUT, GAL, DI, UDC – IDEA, SC
Date fondamentali
Promulgazione 3 novembre 2017
A firma di Sergio Mattarella
Testo
Rimando al testo in Gazzetta Ufficiale

La legge Rosato, dal nome del suo relatore Ettore Rosato, ufficialmente legge 3 novembre 2017, n.165 e comunemente nota come Rosatellum bis o semplicemente Rosatellum, è una legge elettorale della Repubblica Italiana che disciplina l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica,

È stata approvata in via definitiva al Senato il 26 ottobre 2017 e sostituisce la precedente legge elettorale italiana del 2015, nota come Italicum (valida solo per la Camera dei deputati) e la previgente legge Calderoli, soprannominata Porcellum (in vigore per il Senato della Repubblica e non abrogata dall’ Italicum ), ambedue soggette a pronunce di parziale incostituzionalità da parte della Corte costituzionale,

Ha visto la sua prima applicazione alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, Con il decreto legislativo 23 dicembre 2020, n.177, i previgenti collegi elettorali sono stati aboliti e sostituiti da nuovi.

See also:  Cosa Serve Per Avere La Legge 104?

Quanti voti sono necessari per approvare una legge?

Fasi successive alla discussione e iniziativa referendaria – A questo punto, dipendentemente dall’esito della seconda deliberazione, la strada che segue la legge approvata varia. Infatti,

  1. Se entrambe le camere hanno votato la legge a maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti, la legge può essere immediatamente promulgata dal Presidente della Repubblica, essere pubblicata ed entrare in vigore.
  2. Se una o entrambe le camere hanno votato la legge a maggioranza assoluta dei componenti, la legge non viene immediatamente promulgata, ma viene prima pubblicata su Gazzetta Ufficiale e, dunque, non entra ancora in vigore. Ciò per permettere, entro 3 mesi dalla pubblicazione, la richiesta di un referendum confermativo (c.d. referendum costituzionale ) da parte di 500.000 elettori, 5 consigli regionali o 1/5 dei componenti di un ramo del Parlamento. Il referendum, previa legittimazione della richiesta da parte della Corte Costituzionale, viene calendarizzato entro 60 giorni dalla richiesta da parte del Presidente della Repubblica con decreto e in una data compresa tra il 50º e il 70º giorno successivo a suddetto decreto. Non è previsto alcun quorum strutturale, ma è sufficiente la maggioranza dei voti validi per determinarne l’esito.

Come si calcola la cifra elettorale?

La cifra elettorale di una lista è costituita dalla somma dei voti validi riportati dalla lista stessa in tutte le sezioni del comune.

Quale recente legge elettorale è stata chiamata anche italicum?

Storia – La legge Calderoli (legge n.270/2005, comunemente nota come Porcellum ), approvata durante il Governo Berlusconi III, aveva regolato le elezioni politiche del 2006, 2008 e 2013 ed era stata duramente criticata perché accusata di stravolgere la volontà degli elettori e di non garantire sempre governabilità.

  1. Per questi motivi il 26 gennaio 2009 venne presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge elettorale di iniziativa popolare.
  2. Per tutta la XVI legislatura, tuttavia, tale proposta non venne mai esaminata.
  3. Il 3 dicembre 2013, con sentenza pubblicata nel gennaio 2014, la Corte Costituzionale dichiarò incostituzionali le disposizioni della Legge Calderoli che assegnavano un premio di maggioranza indipendente dal raggiungimento di una soglia minima di voti e prevedevano la presenza di lunghe liste bloccate senza preferenze (le quali non rendevano i candidati riconoscibili all’elettore).

La legge venne quindi di fatto trasformata in un proporzionale puro con un voto di preferenza (soprannominato Consultellum ), Un’eventuale nuova legge elettorale avrebbe quindi dovuto tenere conto dei principi costituzionali indicati dalla Consulta. Il 10 dicembre 2013, in seguito alla pressione del segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, la Commissione Affari Costituzionali della Camera cominciò a esaminare la proposta di legge popolare di cui sopra e ne fece un testo unificato con ben trenta altre proposte di legge di iniziativa parlamentare.

Nel febbraio 2014 il Presidente del Consiglio Enrico Letta rassegnò le dimissioni a favore proprio di Renzi, insediatosi a capo dell’Esecutivo il 22 febbraio, L’ex sindaco di Firenze diede subito nuovo impulso al DDL presentando numerosi emendamenti al testo unificato che lo modificarono profondamente, dando vita al primo Italicum,

Inizialmente esso conteneva anche le norme relative all’elezione del Senato della Repubblica, ma l’11 marzo 2014, durante i lavori d’Aula, a seguito dell’approvazione di un emendamento del deputato del Partito Democratico, Giuseppe Lauricella, venne stralciata la parte riguardante il Senato, rendendo così la legge valida solo per la Camera dei Deputati, nell’ottica della riforma costituzionale allo studio in Parlamento che avrebbe dovuto rendere l’assemblea di Palazzo Madama non più direttamente elettiva.

L’ Italicum venne approvato dalla Camera in prima lettura il 12 marzo, Dopo diversi mesi di latenza, l’esame della riforma elettorale riprese nel gennaio 2015 al Senato, dove subì molte modifiche frutto di trattative tra il Presidente del Consiglio da una parte e le altre forze politiche e la minoranza interna al PD dall’altra.

La nuova versione dell’ Italicum, tanto rivoluzionata rispetto alla prima da essere ribattezzata ” Italicum 2.0″, fu approvata dal Senato il 27 gennaio col sostegno dei voti di Forza Italia. I senatori della minoranza PD rifiutarono di votare il provvedimento, uscendo dall’aula, rendendo così fondamentali i voti del centro-destra per l’approvazione.

  1. Nel febbraio 2015 Forza Italia cambiò radicalmente la sua opinione sull’ Italicum, arrivando perfino a definirla una legge autoritaria e incostituzionale e annunciando il suo voto contrario nella terza lettura della stessa.
  2. La seconda versione della riforma elettorale venne trasmessa a Montecitorio, approdando nella Commissione Affari Costituzionali della Camera l’8 aprile 2015 e giungendo in Aula il 27 aprile,

Il 28 aprile, tra le proteste delle opposizioni, il governo decise di porre la questione di fiducia sui tre articoli del testo in discussione (il quarto non aveva subito modifiche e quindi non sarebbe stato votato) con l’intenzione di evitare modifiche a parti degli articoli stessi e quindi una quarta lettura al Senato, dove i numeri della maggioranza non erano così ampi come a Montecitorio,

Dopo aver superato tutti e tre i voti di fiducia, la riforma elettorale venne approvata in via definitiva pochi giorni dopo, il 4 maggio; al momento del voto finale i partiti di opposizione uscirono dall’aula in segno di protesta nei confronti del provvedimento da loro fortemente contestato e la minoranza del Partito Democratico votò contro in polemica col segretario/premier Renzi,

Due giorni più tardi, il 6 maggio, il testo dell’ Italicum arrivò al Quirinale, dove il Presidente della Repubblica Mattarella vi appose la sua firma, promulgando la nuova legge elettorale, L’8 maggio il provvedimento compì il suo ultimo passaggio, venendo pubblicato in Gazzetta Ufficiale e diventando a tutti gli effetti legge dello Stato,

Che cosa sono le liste bloccate?

La lista come raggruppamento di candidati – Gli elettori esprimono il loro voto per la lista e, qualora il sistema elettorale lo preveda, per uno o più singoli candidati all’interno di tale lista ( voto di preferenza ). Sulla scheda elettorale ogni lista è solitamente identificata da un nome e da un contrassegno grafico.

L’elettore esprime il proprio voto tracciando una croce entro il rettangolo che li contiene e, se è previsto il voto di preferenza, scrivendo i nomi dei candidati scelti. Nelle elezioni politiche, nazionali o locali, ogni lista viene generalmente presentata da un partito o movimento politico, o da più partiti o movimenti coalizzati insieme.

La legge richiede, per la presentazione di una lista, che venga raccolto un certo numero di firme di elettori, che varia a seconda del tipo di elezione e dell’ampiezza della circoscrizione elettorale nella quale la lista viene presentata. (In Italia, tuttavia, i partiti già rappresentati in Parlamento sono esentati dall’obbligo di raccogliere le firme).

Nel caso in cui il sistema elettorale sia di tipo proporzionale, per ciascuna lista viene eletto un numero di candidati proporzionale al numero di voti ottenuti. Se è previsto il voto di preferenza, sono eletti i candidati che all’interno della lista hanno ottenuto il numero maggiore di preferenze; in caso contrario, sono eletti i candidati collocati ai primi posti della lista (in tal caso si parla di lista bloccata ).

Quando invece il sistema elettorale è di tipo maggioritario, vengono eletti in blocco tutti i candidati della lista che ottiene più voti (nel sistema maggioritario uninominale vi è un solo candidato per lista). In alcuni sistemi elettorali (ad esempio quello in vigore in Italia per le elezioni regionali), ciascuna lista presenta un candidato presidente; più liste possono condividere lo stesso candidato presidente, in tal caso si parla di liste collegate,

See also:  Cosa Prevede La Legge Sul Biotestamento?

Come sono suddivisi i collegi elettorali?

Senato della Repubblica – Circoscrizioni elettorali italiane secondo la legge elettorale del 2017 L’articolo 57 della Costituzione stabilisce che l’elezione del Senato della Repubblica avvenga su base regionale: a ciascuna circoscrizione regionale è assegnato un numero di seggi proporzionale alla popolazione residente, purché non inferiore a tre (al Molise e alla Valle d’Aosta sono assegnati rispettivamente due e un seggio).

A partire dal 2000 ai residenti all’estero è riservata l’elezione di sei senatori: con la legge elettorale del 2005 è stata pertanto introdotta, accanto alle 20 circoscrizioni regionali, un’apposita circoscrizione Estero, suddivisa in quattro ripartizioni in modo analogo a quanto previsto per la Camera dei deputati (un senatore per ogni ripartizione estera, i restanti due in base alla popolazione residente).

La legge elettorale del 2017 prevede, ripartiti nelle venti circoscrizioni senatoriali proporzionalmente alla popolazione di ciascuna, sulla base dell’ultimo censimento generale, 74 collegi uninominali (comprensivi di 1 collegio uninominale in Valle d’Aosta e 6 collegi uninominali in Trentino-Alto Adige).

  1. I restanti collegi sono plurinominali e vengono costituiti mediante aggregazione di collegi uninominali contigui in modo tale da esprimere un numero di seggi non inferiore a due e non superiore a otto.
  2. In passato la legge elettorale del 2005 prevedeva che la sola circoscrizione Trentino-Alto Adige fosse ulteriormente suddivisa in collegi maggioritari uninominali,

In precedenza tutte le circoscrizioni erano suddivise in collegi uninominali: la legge elettorale del 1946 prevedeva di fatto un meccanismo di attribuzione dei seggi alle liste in proporzione alla somma dei voti da queste ottenuti in tutti i collegi nella medesima circoscrizione.

  • Valle d’Aosta
  • Piemonte
  • Lombardia
  • Trentino-Alto Adige
  • Veneto
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Liguria
  • Emilia-Romagna
  • Toscana
  • Umbria
  • Marche
  • Lazio
  • Abruzzo
  • Molise
  • Campania
  • Puglia
  • Basilicata
  • Calabria
  • Sicilia
  • Sardegna

Quanti voti prese Mussolini?

Risultati

Partito Risultati Seggi
Voti Num
21. Lista Nazionale 4 305 936 355
4. Lista nazionale bis 347 552 19
5. Partito Popolare Italiano 645 789 39

Cosa si intende per sistema proporzionale?

Sistemi elettorali e rappresentanza proporzionale dei partiti – Quasi sempre i sistemi proporzionali usano i partiti politici come misura della rappresentanza. Ad esempio, un partito che riceve il 15% dei voti in un tale sistema vedrà il 15% dei seggi assegnati ai propri candidati.

  • La maggioranza del dibattito dei sistemi elettorali è sulla proporzionalità.
  • I partiti più radicati, negli Stati Uniti e nel Regno Unito (con sistema maggioritario) possono conquistare il controllo formale del parlamento con il sostegno di appena il 20-25% degli aventi diritto al voto, a spese dei partiti minori.

In Canada la situazione potrebbe essere considerata peggiore: regolarmente partiti sostenuti da meno del 40% degli elettori formano maggioranze di governo che restano al potere per legislature complete di quattro anni. Se si considera che la partecipazione al voto è minore del 60%, un partito può ottenere un governo di maggioranza convincendo appena un quarto dell’elettorato.

In aggiunta, i contrappesi del sistema giudiziario sono minori rispetto agli Stati Uniti, e quelli del sistema legislativo inferiori rispetto al Regno Unito. Metodi diversi di rappresentanza proporzionale possono portare a maggiore proporzionalità oppure ad un risultato più determinato. Il sistema proporzionale a liste di partito è un approccio, in cui ogni partito politico presenta una lista di candidati: gli elettori scelgono una lista.

La forma a liste aperte permette all’elettore di influenzare l’elezione dei candidati individuali all’interno della lista. L’approccio a liste bloccate no: è il partito a scegliere l’ordine, e i candidati più in cima alla lista avranno maggiori probabilità di essere eletti.

  1. Un’altra possibilità è il voto singolo trasferibile (STV), che non dipende dai partiti o dalle liste.
  2. Gli elettori numerano i candidati in ordine di preferenza: se il loro candidato preferito riceve un numero insufficiente di voti, il voto si trasferisce alla seconda scelta e così via.
  3. Le elezioni al Senato australiano usano il cosiddetto “voto sopra la linea” dove i candidati di ogni partito sono raggruppati sulla scheda, permettendo all’elettore di votare il gruppo o il candidato.

Nelle elezioni al Dáil Éireann irlandese, i candidati sono elencati in ordine alfabetico, senza distinzioni di partito. Altre variazioni comprendono il voto singolo non trasferibile (SNTV), il voto cumulativo e il voto limitato ; questi sistemi possono essere definiti semi-proporzionali,

Quali sono le leggi fascistissime?

L’OVRA, la polizia segreta, il cui primo nucleo è istituito con Regio Decreto n.1904; l’obbligo di tutti gli insegnanti di iscriversi al Partito Nazionale Fascista; il MinCulPop (Ministero della cultura popolare);

Cosa significa sistema elettorale uninominale?

Il sistema uninominale a voto alternativo con maggioranza assoluta o instant runoff è la versione a turno unico del sistema majority. Gli elettori non votano un singolo candidato, ma possono classificare un numero a scelta di candidati secondo il proprio ordine di gradimento.

Chi mette le schede elettorale nell urna?

Compiuta l’operazione di voto, l’elettore consegna al presidente la scheda chiusa e la matita. II presidente stacca il tagliando antifrode dalla scheda, controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna.

Qual è il sistema elettorale utilizzato per definire la maggior parte dei consigli comunali?

Nei comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti, l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario contestualmente alla elezione del sindaco.

Come si calcola il quoziente elettorale?

DHONDT-9

Created by, last modified by on

L’algoritmo DHONDT-9 viene impiegato dall’Università degli Studi di Perugia. L’algoritmo assegna le rappresentanze utilizzando il seguente metodo proporzionale:

CALCOLO dei SEGGI da ATTRIBUIRE

Calcolo della partecipazione al voto nel collegioViene calcolata la percentuale di votanti rispetto ai possibili elettori → (totale schede elaborate su tutti i seggi ÷ numero aventi diritto al voto)*100Calcolo numero degli eletti effettivo nel collegioIl numero degli eleggibili preventivato e definito sul collegio elettorale viene ridotto in maniera proporzionale (in conseguenza alla configurazione del collegio Modalità annullamento = “parziale/proporzionale”) alla partecipazione al voto:- se la partecipazione al voto è ≥ quorum → numero degli eletti = numero degli eleggibili definito sul collegio;- se la partecipazione al voto è < quorum → numero degli eletti = (totale schede elaborate su tutti i seggi ÷ numero aventi diritto al voto) * numero degli eleggibili N.B.: il numero viene arrotondato all'intero successivo (es.6.3 diventa 7) e comunque aumentato al Minimo eletti definito sul collegio. Impostando quorum = 0, il numero degli eletti è sempre uguale al numero degli eleggibili.

CALCOLO dei SEGGI o NUMERO ELETTI SPETTANTI A OGNI LISTA :

Per ogni lista elettorale viene calcolata la cifra elettorale come somma dei voti di lista su tutti i seggiper ogni lista elettorale che abbia raggiunto almeno il 5% dei voti validi si calcolano i quozienti di lista dividendo la cifra elettorale per 1, 2, 3, 4, ecc. fino al numero degli eleggibili e senza fermarsi al numero di candidati di lista in modo che i posti eccedenti non siano redistribuiti alle altre liste ma rimangano vacantisi ordinano i quozienti in modo decrescente e si assegnano i seggi fino al raggiungimento del numero degli eleggibili; in caso di parità del quoziente il posto è assegnato alla lista con cifra elettorale più alta; in caso di parità sia di quoziente sia di cifra elettorale il posto è attribuito per sorteggio

ASSEGNAZIONE POSTI AI CANDIDATI DI LISTA:

per ogni lista a cui spetta almeno un seggio, si ciclano i candidati ordinati per numero voti di preferenza decrescente e si assegna lo stato Eletto fino al raggiungimento del numero di seggi spettante alla lista; in caso di pari preferenze, viene eletto il candidato che viene prima secondo l’ordine posizionale dei candidati all’interno della lista.

: DHONDT-9