Legge 104, cosa succede quando l’assistito muore? Domanda – La domanda per beneficiare del congedo straordinario deve essere presentata all’Inps ( modello cod. SR10 ) via internet sul portale dell’Istituto (o rivolgendosi a un patronato). Una copia deve essere consegnata anche al datore di lavoro.
- il lavoratore può fruire del congedo per un periodo massimo di due anni;
- chi usufruisce del congedo ha diritto a percepire un indennizzo, le voci fisse della retribuzione ricevuta nell’ultimo mese di lavoro;
- l’importo dell’indennizzo non può superare una soglia annua, che viene rivalutata di anno in anno secondo gli indici Istat (48.738,00 euro, con l’ultimo aggiornamento);
- il periodo di congedo è coperto da contribuzione figurativa;
- l’indennità è a carico dell’Inps, di solito viene anticipata dal datore di lavoro.
Così come per i permessi retribuiti anche il congedo straordinario non può essere richiesto se la persona con disabilità grave è ricoverata a tempo pieno in una struttura. E sempre come i permessi il congedo può essere concesso a un solo lavoratore, L’eccezione è solo per i genitori di un figlio con handicap: possono beneficiarne alternativamente.
Legge 104, assunzione di un parente come badante Ora, il congedo straordinario viene concesso proprio per assistere un familiare con handicap grave. Se quest’ultimo viene a mancare si azzera anche il presupposto che aveva consentito di fruire del beneficio. Deve quindi tornare al lavoro. Può utilizzare al massimo il permesso per lutto di 3 giorni.
Ricevi subito la guida illustrata con tutte le agevolazioni per l’invalidità civile Se proprio c’è la necessità di continuare ad assentarsi dal lavoro l’alternativa può essere quella del congedo straordinario per gravi motivi familiari. Anche questo può durare due anni o essere frazionato, ma non prevede né la retribuzione, né la contribuzione figurativa.
Chi si può intestare la 104?
Quale familiare può usufruire della legge 104? – Quando si utilizza il termine familiare, spesso si genera grande confusione. Nel caso di assistenza a un disabile, quale parente può usufruire della legge 104? Le possibilità sono le seguenti:
- il coniuge, il partner dell’unione civile o il convivente more uxorio
- i parenti entro il secondo grado: parenti di primo grado ovvero genitori e figli, parenti di secondo grado ovvero nonni, fratelli, sorelle, nipoti (figli di figli in linea retta)
- gli affini entro il secondo grado: affini di primo grado ovvero suocero, nuora e genero, affini di secondo grado ovvero cognati
Oltre a questi 3 casi, i permessi della legge 104 possono essere estesi anche ai parenti e agli affini entro il terzo grado a condizione che il coniuge o i genitori siano deceduti o mancanti (separazione, divorzio o abbandono) oppure abbiano più di 65 anni o siano affetti da patologie invalidanti. Leggi anche: L’assistenza anziani e il Covid
Chi ha la 104 non paga il passaggio di proprietà?
Esenzione imposta di Trascrizione (Ipt) per passaggio di proprietà – Chi acquista un’auto servendosi della legge 104 e vuole effettuare il passaggio di proprietà è esente dall’imposta di trascrizione, necessaria per concludere la pratica. L’esenzione dall’Imposta di Trascrizione non vale, tuttavia, per i non vedenti e i sordi.
Quando decade il diritto alla 104?
Lavoro – 29 Maggio 2020 – 07:38 Quando si ha un familiare disabile da assistere si ha diritto a permessi retribuiti ma ci sono situazioni in cui si perde il beneficio della Legge 104. A seguito dell’emergenza sanitaria del coronavirus presta assistenza a familiari o affini non autosufficienti ha potuto godere di alcuni giorni in più.
- Ne abbiamo discusso nel precedente articolo intitolato ” Salgono a 18 i giorni di permesso 104 per l’assistenza ai disabili “.
- Adesso analizziamo quando si perde la Legge 104 e quali circostanze determinano la decadenza del diritto ai permessi e alle agevolazioni.
- Si ha diritto ai permessi lavorativi retribuiti nel caso in cui si deve assicurare assistenza e cura ad un familiare affetto da disabilità.
La necessità di erogare cure e sostegno viene meno nella misura in cui il soggetto disabile è costretto al ricovero in strutture specializzate. Il familiare che presta aiuto e supporto al disabile è per esempio esonerato dallo svolgimento di turni notturni di lavoro.
Ciò secondo quanto statuito dall’articolo 53, comma 2 del Decreto Legislativo n.151/2001. Ma in quali circostanze. Lo stesso dicasi per specifiche agevolazioni in merito alla flessibilità dell’orario lavorativo del contribuente che svolge funzione di caregiver del disabile. Le agevolazioni appena elencate ed altre cui ha diritto il caregiver vengono meno nel caso in cui il disabile necessiti di ricovero.
Il diritto ai benefici della Legge 104 decade se il soggetto con disabilità risulta ricoverato a tempo pieno in una struttura sia pubblica che privata. Alcune perplessità sorgono quando i ricoveri sono di breve durata e in strutture in cui l’assistenza al disabile non è costante o del tutto inesistente.
A sciogliere i dubbi interviene la circolare n.155/2010 dell’Inps che disciplina i permessi retribuiti che spettano in caso di ricovero del disabile. Dal messaggio dell’Istituto di Previdenza si deduce che il beneficio della Legge 104 non si perde se il ricovero subisce interruzioni. Potrebbe infatti accadere di dover accompagnare l’assistito presso altre strutture sanitarie per la necessità di visite specialistiche.
Non viene meno il diritto alla fruizione della Legge 104 anche in presenza di un disabile che versa in uno stato vegetativo. Anche se ricoverato, in questo caso l’assistito necessita di cure ulteriori oltre a quelle dispensate dal personale sanitario.
Chi usufruisce della 104 prende soldi?
L’INPS rilascia 1.150 euro mensili a chi assiste un familiare con legge 104, ecco come – Esistono delle norme previdenziali che mettono in condizioni il familiare che si occupa dell’assistenza continua del coniuge o familiare disabile di poter affacciarsi a piano di prepensionamento.
- L’assistenza generale al disabile non fornisce il passepartout per la pensione diretta, ma una buona strada alternativa che accompagna dolcemente a essa.
- Per questo motivo, si comprende che non tutti i familiari possono agganciarsi a questo strumento.
- È, bene sapere, che non esiste una sola strada al pensionamento anticipato per i familiari che assistono i disabili legge 104.
Infatti, l’ordinamento previdenziale prevede ben due possibili scelte. La prima permette di richiedere un’indennità a 63 anni, se soddisfatte le condizioni e le norme contributive. L’altra consente di utilizzar e la formula pensionistica agevolata dedicata ai precoci, se esiste il requisito dell’assistenza al familiare disabile.
Quante auto si possono intestare con la legge 104?
Quante auto si possono acquistare con la Legge 104? – Quante auto si possono acquistare con la Legge 104? Come detto in precedenza le agevolazioni fiscali per l’acquisto di un’autovettura sono fruibili una volta ogni 4 anni, Significa che il titolare della Legge 104 o il familiare che lo ha fiscalmente a carico possono sfruttare le agevolazioni solo per un’automobile,
Le cose cambiano se il veicolo acquistato venisse demolito e cancellato dal PRA prima dei quattro anni o se il veicolo venisse rubato e mai più ritrovato (in questo caso il beneficiario deve esibire al concessionario la denuncia di furto e la registrazione della perdita di possesso effettuata al PRA).
Ma c’è anche un’altra possibilità per fruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di un’altra autovettura prima dei quattro anni. Questo è possibile quando in una famiglia ci sono sia un genitore che un figlio – fiscalmente a carico – con disabilità, entrambi titolari della Legge 104. Quante auto si possono acquistare con la Legge 104. In questo caso il genitore può usufruire delle agevolazioni per sé stesso e per il figlio disabile e gli sarà permesso acquistare due autovetture, Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su invalidità civile e Legge 104:
- Invalidità civile 50%: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile 67 per cento: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile superiore al 60%: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile con le malattie dell’apparato endocrino ;
- Invalidità civile al 33%: diritti e agevolazioni ;
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Quanto pago una macchina con la 104?
07 gennaio 2020 Acquisto auto disabili 2020, vediamo quali sono le novità sulle agevolazioni previste dalla legge 104, come l’IVA al 4% e la detrazione IRPEF al 19%. È possibile detrarre anche le spese di riparazione entro certi limiti. Infine, la certificazione della disabilità ha validità retroattiva.
- Legge 104, quali sono le novità nel 2020 per chi vuole acquistare un’automobile o un altro mezzo di locomozione? Sono molte le agevolazioni fiscali riconosciute per l’acquisto di veicoli per disabili, e per essere sicuri di non perdere nessun beneficio è bene tenersi informati su tutte le novità.
- A chi è stata riconosciuta la legge 104, e quindi si trova in stato di disabilità, ha diritto a una serie di agevolazioni che si estendono anche ai “caregivers”, ovvero i soggetti che li assistono e si prendono cura di loro.
Per quanto riguarda l’acquisto dell’auto, i benefici di cui si può usufuire tramite la legge 104 sono la detrazione IRPEF del 19% della spesa sostenuta per comprare la macchina l’IVA agevolata, quindi al 4%, invece di quella ordinaria del 22%. Tra le novità per la legge 104 c’è anche la validità retroattiva dei documenti che attestano la disabilità necessari per ottenere l’IVA agevolata al 4% sull’acquisto di un’auto.
Acquisto auto disabili 2020: chi ha diritto alle agevolazioni della legge 104 Legge 104, acquisto auto disabili 2020 con IVA agevolata Legge 104, documenti necessari per l’IVA agevolata Certificazione disabilità ha validità retroattiva per acquisto auto Detrazione IRPEF per acquisto auto disabili Legge 104, documenti necessari per la detrazione IRPEF Detrazione spese riparazione auto
Fonte: money.it Article ID: # 1454956 Ultimo aggiornamento: 31.01.2022
Chi può usufruire dei due anni di 104?
Prevede che il coniuge convivente, di persona con disabilità grave ai sensi dell’art.3 comma 3 della Legge 104/92, ha diritto a fruire di un congedo retribuito entro sessanta giorni dalla richiesta. Il congedo non può superare la durata complessiva di due anni per ciascuna persona portatrice di disabilità e nell’arco della vita lavorativa di chi la assiste.
- Art.42 comma 5 del D.
- Lgs.151/2001 ) Il congedo è accordato a condizione che la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno.
- Hanno diritto a fruire del congedo anche i figli conviventi della persona disabile, in caso di decesso, mancanza o patologia del coniuge convivente, e – in seconda istanza – uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile, in caso di mancanza o patologia dei figli conviventi.
Quindi, il primo beneficiario è il coniuge convivente con la persona gravemente disabile. Se il coniuge convivente è impossibilitato, seguono, secondo una scala di priorità: i genitori, i figli, i fratelli e sorelle della persona disabile. Possono fruire dei congedi i parenti affini fino al terzo grado, se gli altri parenti più prossimi (figli, genitori, fratelli) o il coniuge sono mancanti, deceduti o anch’essi invalidi.
In caso di decesso, mancanza o in presenza di patologie invalidanti anche dei fratelli o delle sorelle, il diritto al congedo passa a parenti e affini, comunque conviventi, fino al terzo grado. Per l’assistenza allo stesso figlio con disabilità in situazione di gravità, i diritti sono riconosciuti ad entrambi i genitori, anche adottivi che possono fruirne alternativamente.
Non è possibile nei giorni di congedo di un genitore che l’altro genitore usufruisca dei benefici di cui alla legge 5 febbraio 1992, n.104. Durante il periodo di congedo il richiedente ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione e il periodo medesimo è coperto da contribuzione figurativa.
- L’indennità e la contribuzione figurativa spettano fino a un importo complessivo massimo di euro 43.579,06 annui per il congedo di durata annuale.
- Detto importo è rivalutato annualmente, a decorrere dall’anno 2011, sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
L’indennità è corrisposta dal datore di lavoro secondo le modalità previste per la corresponsione dei trattamenti economici di maternità.
Quando si perde l’assegno di accompagnamento?
L’ indennità di accompagnamento viene sospesa al beneficiario in caso di ricovero dello stesso a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.
Chi ha la 104 paga l’aereo?
Agevolazioni e sconti disabili per i viaggi in aereo – I passeggeri con invalidità hanno diritto a sconti sui voli nazionali e internazionali con numerose compagnie aeree. Trattandosi di società private, non esiste una normativa unica e non è affatto detto che vengano concessi.
Quante auto si possono intestare con la legge 104?
Quante auto si possono acquistare con la Legge 104? – Quante auto si possono acquistare con la Legge 104? Come detto in precedenza le agevolazioni fiscali per l’acquisto di un’autovettura sono fruibili una volta ogni 4 anni, Significa che il titolare della Legge 104 o il familiare che lo ha fiscalmente a carico possono sfruttare le agevolazioni solo per un’automobile,
Le cose cambiano se il veicolo acquistato venisse demolito e cancellato dal PRA prima dei quattro anni o se il veicolo venisse rubato e mai più ritrovato (in questo caso il beneficiario deve esibire al concessionario la denuncia di furto e la registrazione della perdita di possesso effettuata al PRA).
Ma c’è anche un’altra possibilità per fruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di un’altra autovettura prima dei quattro anni. Questo è possibile quando in una famiglia ci sono sia un genitore che un figlio – fiscalmente a carico – con disabilità, entrambi titolari della Legge 104. Quante auto si possono acquistare con la Legge 104. In questo caso il genitore può usufruire delle agevolazioni per sé stesso e per il figlio disabile e gli sarà permesso acquistare due autovetture, Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su invalidità civile e Legge 104:
- Invalidità civile 50%: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile 67 per cento: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile superiore al 60%: lista con le agevolazioni ;
- Invalidità civile con le malattie dell’apparato endocrino ;
- Invalidità civile al 33%: diritti e agevolazioni ;
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Come avere la 104 per un familiare anziano?
Legge 104: come fare domanda? – Innanzitutto, bisogna richiedere un certificato medico per attestare l’intera storia clinica del genitore anziano da assistere. A compilarlo è il medico di base che, una volta visitato il paziente, è tenuto a inviare telematicamente all’INPS l’intera documentazione e a rilasciare il numero di protocollo.
Una volta in possesso del numero di protocollo, bisogna inviare la richiesta della Legge 104 alla sede dell’INPS che, una volta visionata l’anamnesi del medico di base, convocherà l’assistito per essere visitato dalla commissione medica della ASL di appartenenza, Se la diagnosi non è sufficientemente chiara, la commissione potrà richiedere altri accertamenti.
In caso di esisto positive, si provvederà al rilascio del verbale in cui sarà indicato in maniera chiara e inequivocabile il grado di handicap grave ai sensi della Legge 104 articolo 3 comma 3.
Come passare la 104 ad un altro familiare?
Legge 104 e cambio del caregiver, come procedere – Seconda la normativa, la sostituzione del caregiver è possibile. Il subentrante dovrà inoltrare domanda all’INPS e al datore di lavoro presentando un documento che attesti diversi punti. Nello specifico, il nuovo caregiver dovrà dichiarare di essere parente della persona con disabilità grave ed indicare il grado di parentela.
- Inoltre dovrà aggiungere il periodo in cui presterà assistenza come sostituto del familiare che solitamente si occupa dell’invalido e spiegare il motivo per cui si deve subentrare al posto del caregiver ufficiale.
- A presentare la domanda possono essere sia lavoratori full time che part time secondo quanto stabilito da una recente sentenza della Cassazione.
Non solo, è ammesso sia il part time verticale (contratto di 8 ore di lavoro al giorno solo per alcuni giorni alla settimana) che il part time orizzontale (attività lavorativa a orario ridotto per tutta la settimana). L’unica differenza è che in caso di contratto di part time orizzontale i permessi verranno erogati in forma ridotta in base alle ore effettivamente lavorate.