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Legge 104 Cosa Fare Per Richiederla?

Legge 104 Cosa Fare Per Richiederla
Come fare la domanda per la legge 104?

  1. Individuare la patologia del richiedente.
  2. Recarsi dal medico curante con la documentazione che certifica lo stato patologico.
  3. Invio all’INPS della domanda di riconoscimento dello stato di handicap (autonomamente, tramite patronato o CAF)

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Come richiedere la legge 104 per un genitore anziano?

Legge 104: come fare domanda? – Innanzitutto, bisogna richiedere un certificato medico per attestare l’intera storia clinica del genitore anziano da assistere. A compilarlo è il medico di base che, una volta visitato il paziente, è tenuto a inviare telematicamente all’INPS l’intera documentazione e a rilasciare il numero di protocollo.

  • Una volta in possesso del numero di protocollo, bisogna inviare la richiesta della Legge 104 alla sede dell’INPS che, una volta visionata l’anamnesi del medico di base, convocherà l’assistito per essere visitato dalla commissione medica della ASL di appartenenza,
  • Se la diagnosi non è sufficientemente chiara, la commissione potrà richiedere altri accertamenti.

In caso di esisto positive, si provvederà al rilascio del verbale in cui sarà indicato in maniera chiara e inequivocabile il grado di handicap grave ai sensi della Legge 104 articolo 3 comma 3.

Quanto tempo ci vuole per ottenere la legge 104?

Quanto tempo ci vuole per avere la 104: procedura e tempistiche – Il riconoscimento dell’invalidità e, quindi, l’accesso ai benefici collegati alla legge 104 richiede in totale un periodo compreso tra i 4 e gli 8 mesi (o anche di più se si verificano dei problemi in corso d’opera).

Ciò si deve alla procedura lunga e tortuosa che parte dal certificato introduttivo del proprio medico di base e termina con il rilascio del verbale che attesta lo stato di salute, dando il via libera alle agevolazioni. In questa guida di Invalidità e Diritti troverai tutti i trattamenti sanitari e lavorativi previsti con la legge 104.

Nello specifico, la procedura è composta da questi passaggi:

  • rilascio del certificato introduttivo dal proprio medico curante;
  • entro 90 giorni dal primo passaggio, inoltrare la domanda sul sito INPS ;
  • entro 30 giorni dalla domanda, convocazione per la visita di accertamento nella sede ASL competente;
  • entro 120 giorni dalla visita, invio del verbale sanitario da parte dell’INPS.

Scopri la pagina dedicata all’invalidità civile e ai diritti e le agevolazioni collegati. Per farsi un’idea di quanto tempo ci vuole per avere la 104 e del perché i tempi siano così lunghi, abbiamo pensato di descrivere in cosa consiste ciascuna di queste fasi appena descritte.

Quali documenti servono per la legge 104?

Domanda di riconoscimento dell’handicap grave (Legge 104, l’articolo 3 comma 3) – Una volta individuata la patologia bisogna intraprendere un iter amministrativo volto al riconoscimento dell’handicap per il riconoscimento dei benefici di cui all’articolo 3, comma 3 della legge 104/92.

  • Il primo step è recarsi dal medico curante con la documentazione medica, ossia relazioni mediche o cartelle cliniche, attestanti la patologia.
  • A questo punto il medico compila online sul sito INPS la certificazione medica richiesta corredata da una breve descrizione della diagnosi e dello stato di salute.

In particolare, il medico dovrà indicare qualora ricorrano, l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o della impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua; eventuali patologie oncologiche in atto e di eventuali patologie gravi per usufruire della convocazione a visita entro 15 giorni.

Quali sono le patologie che rientrano nella legge 104?

Sono in tanti i lavoratori che chiedono precisazioni in merito ai benefici delle Legge 104, primi tra tutti i permessi retribuiti. Ma quali sono, quindi, le malattie che anche con riferimento all’anno 2016 danno diritto ai benefici della Legge 104 ed alle agevolazioni fiscali per invalidità? La nostra Redazione riporta di seguito la Guida riassuntiva, punto per punto, alle agevolazioni connesse alla Legge 104 : a chi spettano e come ottenerle.1) INVALIDITA’ INCIDENZA DELL’INFERMITA’ Le tabelle ministeriali, che collegano la gravità di una patologia ad una correlata percentuale di invalidità, identificano l’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa, prevedendo sia infermità a cui viene assegnata una percentuale “fissa”, sia infermità per cui viene riportata una percentuale d’invalidità minima o massima, sulla base dei criteri di evidenza clinica. Nel momento in cui una determinata patologia non è compresa nelle suddette tabelle, il personale medico è tenuto a definirne i danni tenendo in considerazione infermità analoghe, opportunamente presenti in tabella, e di pari gravità. VALUTAZIONE Per invalidità si intende la riduzione della capacità lavorativa, facendo riferimento alla capacità lavorativa in senso generico. Nel caso in cui il soggetto interessato, tuttavia, dovesse possedere una specifica formazione tecnico-professionale, e la patologia o la menomazione, dovesse incidere particolarmente nel rispettivo settore lavorativo, la commissione ha la possibilità di assegnare 5 punti percentuali aggiuntivi d’invalidità. Possono anche essere assegnati 5 punti in meno, qualora l’infermità non incida particolarmente nella capacità lavorativa del soggetto. La percentuale d’invalidità permanente, nel caso in cui l’infermità sia unica, viene espressa avvalendosi di: – una percentuale fissa di invalidità, quando l’infermità corrisponde precisamente alla voce tabellare; – una percentuale compresa tra un valore minimo ed un massimo, segnalati per le infermità tabellate in unica fascia, o viceversa quando siano previste per l’infermità più classi funzionali; – una percentuale definita per analogia, con riferimento a minorazioni simili o di analoga gravità, nel caso in cui l’infermità non sia catalogata in tabella. I criteri per la valutazione, invece, quando l’interessato ha più di un’infermità, sono i seguenti: – prima vengono calcolate le percentuali delle singole infermità; – poi le percentuali vengono integrate con differenti criteri, a seconda che le menomazioni siano in concorso funzionale, ossia coinvolgano lo stesso arto, organo, apparato o sistema organo-funzionale, ovvero incidano su organi o apparati strettamente sinergici, oppure siano semplicemente coesistenti. Nel caso poi le infermità risultino compresenti, l’invalidità totale finale risulta uguale alla somma delle invalidità parziali, meno il loro prodotto. Con riferimento alle infermità concorrenti, in alcuni casi (danni oculari, uditivi, degli arti, e così via) la percentuale d’invalidità collegata al concorso è direttamente indicata in tabella, viceversa è necessaria una valutazione complessiva, non fondata sulla somma delle singole percentuali. Deve essere considerata nella valutazione la possibilità o meno di applicare protesi ed apparecchi che possano diminuire la gravità del pregiudizio funzionale, in tal modo l’invalidità può ridursi sino al 10%. PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI SI CONSIGLIA: Legge 104, assistenza ai familiari: cosa rischia chi viola i permessi? 2) PATOLOGIE APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Circa le patologie dell’apparato cardiocircolatorio, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – aritmie gravi: invalidità dal 71 all’80%; – aritmie gravissime: invalidità dall’81 al 100%; – coronaropatia grave: invalidità dal 71 all’80%; – coronaropatia gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale: invalidità dall’81 al 100%; – miocardiopatie con insufficienza cardiaca grave: : invalidità dal 71 all’80%; – miocardiopatie con insufficienza cardiaca gravissima sino a allettamento o s. ipocinetica da scompenso cardiaco cronico terminale: invalidità dall’81 al 100%; – trapianto cardiaco complicato: invalidità dal 61 al 100%; – valvulopatie di grado severo: invalidità dal 71 all’80%; – valvulopatie di grado severo scompensate: invalidità dall’81 al 100%; – difetto interatriale (dia) – stadio IV- dia di grado severo. gravi esiti di chiusura di dia. Inoperabile: invalidità dal 71 al 100%; – difetto interventricolare (div) stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – difetto interventricolare (div) stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – pervietà del dotto arterioso stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – pervietà del dotto arterioso stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio IV: invalidità dal 71 all’80%; – pericardite cronica o esiti di pericardite cronica – stadio V: invalidità dall’81 al 100%; – cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo: invalidità dal 71 all’80%; – cardiopatia ipertensiva scompensata: invalidità dall’81 al 100%; – trapianto di cuore e polmoni complicato: le complicanze vanno valutate come descritto nei relativi capitoli. la percentuale ottenuta va considerata in concorrenza con la valutazione di base del trapianto cuore -polmoni: invalidità dal 71 al 100%; – aneurisma dell’aorta toracica o addominale – stadio V: invalidità dal 71 all’80%; – arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche: invalidità dal 71 all’80%; – arteriopatia ostruttiva cronica periferica con ischemia cronica e dolore a riposo con lesioni trofiche estese o gangrena: invalidità dall’81 al 100%; 3) PATOLOGIE APPARATA RESPIRATORIO Circa le patologie dell’apparato respiratorio, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – bpc asmatiche gravi (FEV1 O PEF pari al 31-40%; ove disponibile, variabilità circadiana > 30%; PaO2 55-60 mmHg ): invalidità dal 71 all’80%; – bpc asmatiche severe (FEV1 O PEF inferiore al 30%; ove disponibile, variabilità circadiana > 30%; PaO2 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die) ): invalidità al 100%; – bpc ostruttive gravi (FEV1/FVC 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die): invalidità al 100%; – bpc restrittive gravi (FVC pari al 31- 40% ; PaO2 55-60 mmHg ): invalidità dal 71 all’80%; – bpc restrittive severe (FVC inferiore al 30% ; PaO2 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die): invalidità al 100%; – interstiziopatie gravi (FVC pari al 31- 40% e/o DLCO pari al 31-40%; PaO2 55-60 mmHg): invalidità dal 71 all’80%; – interstiziopatie severe (FVC inferiore al 30% e/o DLCO inferiore al 30% ; PaO2 50 mmHg o O2 TLT ≥ 18 ore/die) ): invalidità al 100%; – trapianto di polmone complicato: invalidità dal 71 al 100%; 4) PATOLOGIE APPARATO DIGERENTE Circa le patologie dell’apparato digerente, le malattie a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – stenosi esofagea con disfagia costante alimentazione solo liquida; necessità’ di dilatazioni frequenti (iv classe bmi 9): invalidità dall’81 al 100%; – trapianto di fegato complicato: invalidità dal 61 al 100%; – trapianto di intestino complicato: invalidità dal 61 al 100%; – sindrome da malassorbimento enterogeno da patologia pancreatica o intestinale stenotica e/o infiammatoria e/o da resezione (iv classe bmi < 16): invalidità dal 61 all'80%; – malattie infiammatorie croniche intestinali (III e IV classe): invalidità dal 61 al 100%.5) PATOLOGIE APPARATO URINARIO Circa le patologie dell'apparato urinario, quelle a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – insufficienza renale cronica con clearance della creatinina/vfg < 15 ml/min o insufficienza renale terminale in dialisi peritoneale (stadio V): invalidità dal 71 all'80%; – insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale ovvero in dialisi peritoneale con scarsa tolleranza terapeutica: invalidità dall'81 al 90%; – i.r. terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica: invalidità al 100%; – trapianto renale con complicanze: invalidità dal 51 al 100%.6) PATOLOGIE APPARATO ENDOCRINO Circa le infermità dell'apparato endocrino, quelle a cui è correlata una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – diabete mellito con complicanze moderate: invalidità dal 61 al 90%; – diabete mellito con complicanze moderate: invalidità dal 91 al 100%; – acromegalia con complicanze: invalidità dal 21 al 100%; – sindrome di cushing con complicanze: invalidità dal 21 al 100%; – insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti: invalidità al 100%.7) PATOLOGIE APPARATO OSTEOARTICOLARE E LOCOMOTORE Circa le patologie dell'apparato osteoarticolare e locomotore, quelle a cui è connessa una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – agenesia completa bilaterale degli arti superiori: invalidità al 100%; – amputazione o perdita delle due mani non protesizzabile (tutte le perdite o amputazioni superiori bilaterali vengono assimilate): invalidità al 100%; – amputazione o perdita delle due mani con protesi funzionale: invalidità al 90%; – amputazione bilaterale di coscia, a prescindere dal livello, protesizzabile: invalidità all'80%; – amputazione bilaterale di coscia o gamba non protesizzabile: 100%.8) PATOLOGIE APPARATO NEUROLOGICO Circa le patologie dell'apparato neurologico, quelle a cui è connessa una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – sclerosi multipla EDSS 4-5: invalidità dal 61 all'80%; – sclerosi multipla EDSS 5,5: invalidità dall'81 al 90%; – sclerosi multipla EDSS pari o superiore a 6: invalidità del 100%; – demenza vascolare con cdr 1: invalidità dall'81 al 90%; – demenza vascolare con cdr 2-5: invalidità del 100%; – morbo di Alzheimer con cdr 1: invalidità dall'81 al 90%; – morbo di Alzheimer con cdr 2-5: invalidità del 100%; – morbo di parkinson – stadio 3 di hy (malattia bilaterale da lieve a moderata; instabilità posturale; fisicamente autonomo): invalidità dal 71 al 90%; – morbo di parkinson –stadio 4 – 5 di hy (severa disabilità; ancora in grado di camminare o stare in piedi senza assistenza – obbligato alla sedia a rotelle o costretto a letto, a meno che aiutato) o stadio 3 con gravi effetti collaterali da farmaci antiparkinsoniani: invalidità dal 91% al 100%; – epilessia con crisi settimanali generalizzate o parziali complesse oppure parziali a frequenza plurisettimanale: invalidità dal 71 al 90%; – epilessia con crisi plurisettimanali generalizzate o parziali complesse: invalidità dal 91% al 100%; – emiparesi grave: invalidità dal 71 all'80%; – emiplegia: invalidità dall'81 al 100%; – paraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 71 all'80%; – paraparesi con deficit di forza grave: invalidità dall'81 al 100%; – paraplegia: invalidità del 100%; – tetraparesi con deficit di forza medio: invalidità dal 91 al 100%; – tetraparesi con deficit di forza grave: invalidità del 100%; – atassia cerebellare con disabilità moderata: invalidità dall'81 al 90%; – atassia cerebellare con disabilità grave o totale: invalidità del 100%; – afasia di livello 1 o 0 alla asrs: invalidità dall'81 al 100%; – mielomeningocele in associazione con deficit radicolari lombosacrali e sfinteriali: invalidità dall'81 al 100%; – mielomeningocele associato a arnold-chiari di tipo ii e/o idrocefalo: invalidità del 100%; – sindrome della cauda equina completa con disturbi sfinterici e anestesia a sella: invalidità dal 71 all'80%; – miopatie con ipostenia prossimale grado 4 mdrs: invalidità dal 71 all'80%; – miopatie con grave astenia prossimale grado 5 mdrs: invalidità dal 91 al 100%; – distrofia di duchenne: invalidità del 100%; 9) PATOLOGIE PSICHICHE Circa le patologie psichiche, quelle connesse ad una maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – disturbo amnesico persistente indotto da sostanze (tipo korsakoff): invalidità del 100%; – schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (tab. b1- b2-b3, deficit moderato): invalidità del 75%; – schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide, non specificata (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – schizofrenia residuale (tab. b1- b2-b3, deficit moderato): invalidità del 75%; – schizofrenia residuale (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo schizoaffettivo (tab. b1- b2-b3, deficit grave): invalidità del 100%; – depressione maggiore, episodio ricorrente (tab. c1-c2, deficit moderato): invalidità dal 61 all'80%; – depressione maggiore, episodio ricorrente (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo bipolare I (tab. c1-c2, deficit moderato): invalidità dal 61 all'80%; – disturbo bipolare I (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 100%; – disturbo bipolare II e disturbo bipolare sai (tab. c1-c2, deficit grave): invalidità del 75%; – disturbi deliranti (paranoia, parafrenia, delirio condiviso, altri): invalidità del 75%; – anoressia nervosa (tab. d, deficit grave): invalidità dal 75 al 100%; – ritardo mentale di media gravità (q.i.: da 35-40 a 50): invalidità dal 61 all'80%; – ritardo mentale grave e profondo (q.i.: < 35-40): invalidità del 100%.10) PATOLOGIE UDITIVE Per quanto riguarda le patologie uditive, quella considerata più grave è: – sordità da perdita uditiva grave bilaterale, con evidenti fonologopatie audiogene, cagionante un'invalidità in percentuale fissa dell'80%.11) PATOLOGIE APPARATO VISIVO Circa le patologie dell'apparato visivo, quelle connesse alla maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – ipovisione grave (campo visivo residuo tra 29 e 10%): 60% d'invalidità; – cecità parziale (campo visivo residuo tra 9 e 3%): 80% d'invalidità; – cecità assoluta (campo visivo residuo minore del 3%): 100% d'invalidità.12) PATOLOGIE APPARATO FONATORIO Circa le patologie dell'apparato fonatorio, quelle collegate alla maggiore riduzione della capacità lavorativa sono: – laringectomia totale: 70% d'invalidità; – laringectomia totale con tracheostomia: 80% d'invalidità.13) PATOLOGIE CONGENITE, EMATOLOGICHE, REUMATICHE, NEOPLASTICHE E RARE Circa le patologie congenite, ematologiche, reumatiche, neoplastiche e le malattie rare che sono correlate a gravi riduzioni della capacità lavorativa sono assai numerose. Tra queste, quelle che vengono considerate le patologie congenite più gravi sono: – fibrosi cistica con manifestazioni conclamate di malattia: invalidità dal 51 al 100%; – osteogenesi imperfetta forme gravi con fratture frequenti e deformità plurisegmentarie: invalidità dal 51 al 100%; – sindrome di down, di patau, di edward, trisomia 9, monosomia 5p o sindrome del "cri du chat", oloprosencefalia alobare o semilobare: 100% d'invalidità; Si ricorda che le neoplasie danno luogo ad un'invalidità che va dal 21 al 100%, a seconda dello stadio di gravità. Con riferimento, poi, ai pazienti che sono in chemioterapia può essere riconosciuto un assegno di accompagnamento, anche se tale riconoscimento non è automatico. L' infezione da HIV, presente tra le patologie ematologiche non neoplastiche, dà luogo anch'essa ad un'invalidità compresa tra il 21 e il 100%, a seconda del grado di evoluzione della malattia. La Talassemia Major, invece, dà luogo ad un'invalidità che va dal 35 al 100%, sempre a seconda della gravità. L' artrite reumatoide, elencata tra le patologie reumatiche, dà luogo a un'invalidità compresa tra il 21 e il 100%; stessa cosa per la sclerodermia, la spondilite anchilosante e le altre spondiloartriti, il lupus eritematoso e le vasculiti. Infine, l' artrosi dà luogo a un'invalidità dal 5 al 100%, a seconda della gravità.

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Chi rilascia il certificato per la legge 104?

Certificato medico per accertare la condizione di handicap ai fini della legge 104 – Guida ai Servizi – Dettaglio Prestazione La persona con disabilità, per ottenere l’accertamento di tale disabilità e fruire dei benefici previsti dalla legge 104/92, dovrà richiedere uno specifico certificato medico rilasciato da un’apposita Commissione dell’Azienda Usl.Questo certificato consente di beneficiare di detrazioni fiscali, permessi lavorativi retribuiti, esenzione dal pagamento del bollo auto, ausili (computer, videocitofoni, fax ecc.), contributi per l’abolizione delle barriere architettoniche e per l’adattamento dei veicoli.In base all’articolo 20 della legge 102/09, di conversione del Dl 78/09 anticrisi, a partire dal 1 gennaio 2010 le domande finalizzate al riconoscimento delle invalidità, cecità e sordità civili, dell’handicap ai sensi della legge 104/92 e del collocamento mirato al lavoro delle persone con disabilità (l.68/99) devono essere presentate all’Inps per via telematica tramite il sito dell’Inps (www.inps.it).

La domanda può essere presentata da parte del cittadino interessato (previa richiesta di Pin personale) o presso gli Enti di patronato e le associazioni di categoria (ANMIC, UIC, ENS, ANFFAS) abilitati all’acquisizione e trasmissione della domanda; dovrà essere accompagnata da certificato medico redatto e inviato da un medico abilitato alla compilazione telematica, trasmesso attraverso le procedure definite dall’Inps.

Dopo aver presentato la domanda all’Inps la persona interessata dovrà portare la documentazione sanitaria in proprio possesso al Servizio medicina legale dell’Azienda Usl (come previsto da DGR 1016/2008), personalmente o tramite i Patronati. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.inps.it, o rivolgersi ai Patronati o ai Servizi di Medicina Legale delle Aziende Usl.

Per qualsiasi informazione si può fare riferimento agli Uffici INPS presenti sul territorio oppure telefonare all’Ufficio comunicazione dell’INPS allo 051 216447 o 051 216423 da lun a ven: 8.30-15.00. Anche le richieste di accertamento con visite a domicilio o per pazienti oncologici vanno sempre presentata all’INPS.

ATTENZIONE: Nella nostra Azienda la copia della documentazione sanitaria in possesso del cittadino si deve consegnare il giorno della visita alla commissione invalidi. Dal 1 gennaio 2010 le domande dovranno essere presentate all’INPS, anche attraverso i patronati o le associazioni di categoria.

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Nome Indirizzo
strada Martiniana, 21 (MODENA) Accesso: Su chiamata
viale Fratelli Cairoli, 19 (SASSUOLO) Accesso: Su chiamata
via Dante Alighieri, 15 (MIRANDOLA) Accesso: Su chiamata
viale dei Martiri, 63 (PAVULLO NEL FRIGNANO) Accesso: Su chiamata
via Libertà, 799 (VIGNOLA) Accesso: Su chiamata
piazzale dei Donatori di Sangue, 3 (CARPI) Accesso: Su chiamata
Nome Indirizzo

Dal 01/01/2010 in base all’articolo 20 della legge 102/09, di conversione del DL 78/09, vengono cambiate le modalità di presentazione delle domande finalizzate all’accertamento dell’invalidità civile, dell’handicap ai sensi della L.104/92 e del collocamento lavorativo dei disabili (L.68/99).

  • Tali domande non dovranno più essere presentate all’U.O.
  • Medicina Legale Invalidi Civili, ma dovranno essere presentate all’INPS per via telematica.
  • Sono in corso di definizione le procedure necessarie, nel frattempo si suggerisce di comunicare agli utenti che ne facessero richiesta che possono rivolgersi alle Associazioni di categoria e Patronati o direttamente all’INPS.

Rivolgersi a: Medicina Legale É possibile richiedere che la visita sia eseguita presso il domicilio del disabile (visita domiciliare) segnalando tale necessità al medico curante al momento della compilazione del certificato necessario per la presentazione della domanda, ovvero successivamente presentando, presso la segreteria invalidi civili del distretto di appartenenza, un certificato del medico curante che attesti l’intrasportabilità dell’interessato (persone allettate o in condizioni di salute precarie tali per cui eventuali spostamenti sono di pregiudizio per la salute).

CONTRASSEGNO PER L’ACCESSO NELLE ZONE A TRAFFICO LIMITATO: ai sensi dell’art.4 del D.L.9 febbraio 2012 n.5, sul verbale dell’accertamento potrà essere riportata la dicitura “invalido con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta (art.381 del DPR 495/1992)”; in questo caso l’interessato HA DIRITTO al rilascio del contrassegno, presentandosi direttamente presso l’Ufficio preposto del Comune di residenza.

Vedi anche contrassegno invalidi per auto ZTL. avverso la decisione notificata dall’INPS, è possibile presentare domanda di riesame (utilizzando l’apposito modulo riportato nella sezione ‘Documenti’) all’AUSL competente entro 60 giorni dalla notifica del verbale (ai sensi della L.R.n.4 del 19/02/08 e relativo regolamento), ovvero ricorso innanzi all’Autorità giudiziaria ordinaria entro il termine di 180 giorni (6 mesi) dalla notifica del verbale.

Chi può usufruire dei benefici della legge 104?

Chi può usufruire della Legge 104? – I permessi retribuiti possono essere richiesti sul posto di lavoro sia pubblico che privato, direttamente al proprio datore di lavoro. Ad averne diritto può essere:

il coniuge o la persona unita civilmente con il portatore di handicap grave, che sia convivente con quest’ultimo; il padre o la madre, anche adottivi; uno dei figli conviventi, anche adottivi, in caso di decesso o in presenza di patologie invalidanti del padre e della madre. In questo caso non è necessario che il requisito della convivenza sussista al momento della domanda, ma deve essere verificato al momento della fruizione del congedo; uno dei fratelli conviventi, in caso di mancanza o di decesso o in presenza di patologie invalidanti dei figli conviventi; un altro parente o affine entro il terzo grado convivente con la persona gravemente disabile, nel caso in cui i parenti di cui ai punti precedenti siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Con circolare numero 38/2017, l’Inps ha allargato la platea dei beneficiari dei permessi destinati anche alle parti di un’ unione civile e ai conviventi di fatto,

Quali sono i 3 tipi di disabilità?

Le diverse tipologie di disabilità sono : Fisica. Psichica. Sensoriale.

Quanto costa il certificato del medico per richiedere la 104?

Fonte: www.disabili.com del 5 aprile 2019 In Lombardia il caso: i cittadini costretti a pagare dai 50 ai 150 euro ai medici di base il certificato introduttivo di invalidità civile. Mettiamo subito le cose in chiaro: i certificati per il riconoscimento dello stato di invalidità civile, handicap ( legge 104/92 ), disabilità, sordità e cecità civili devono essere gratuiti quando emessi dal medico specialista.

  1. A stabilirlo è la legge.
  2. Il fatto è che, invece, in alcuni casi (ad esempio, si segnala, in Lombardia), questo genere di servizio viene talvolta pagato dal cittadino, con esborsi che arrivano anche a 150 euro.
  3. La questione è stata sollevata da un recente articolo del Corriere della Sera che, dando conto di una circolare ospedaliera del 2018 della Regione Lombardia che invita gli specialisti a non chiedere compensi (così come prescritto dal ministero), scoperchia questa mala usanza, rilevando come invece siano pochissimi a conoscere la legge, pagando di tasca propria un servizio così importante.

Ma come funziona? Quando si deve pagare? LA GRATUITA’ PRESCRITTA DALLA LEGGE – La gratuità per il certificato di invalidità è sancita ormai da due anni, e lo stabilisce una legge nazionale: si tratta del decreto ministeriale 12 gennaio 2017, che aggiorna i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).

E’ nell’allegato 1 che troviamo, tra le attività medico legali per finalità pubbliche, anche gli «Accertamenti e attività certificativa medico legale nell’ambito della disabilità: accertamenti medico legali per il riconoscimento della invalidità, cecità e sordità civili; accertamenti medico legali ai fini del riconoscimento della condizione di handicap (legge n.104/1992); accertamenti medico legali ai fini del collocamento mirato al lavoro delle persone con disabilità (ex legge n.68/1999)».

CHI STILA IL CERTIFICATO – L’iter per il riconoscimento dei invalidità civile da parte delle commissioni medico legali parte sempre con il “certificato introduttivo invalidità civile”, che può essere redatto da qualsiasi medico, quindi sia il medico di famiglia, sia lo specialista ospedaliero, purchè abilitato, ovvero dotato di apposito Pin dell’INPS,

Si tratta di un documento, appunto, introduttivo, contenente i dati sanitari del paziente che vengono trasmessi all’INPS per l’avvio dell’iter di riconoscimento dell’invalidità. Secondo la legge lo specialista ospedaliero è tenuto a erogarlo gratuitamente ma, riporta l’articolo del Corriere, si segnalano numerosi casi in cui questi medici non lo fanno, anche per il fatto che è necessario essere abilitati attraverso il Pin.

Succede quindi sovente che le famiglie siano costrette a rivolgersi al medico di famiglia il quale, però, nell’espletamento di questa pratica sta eseguendo una prestazione come libero professionista, e quindi può richiedere di essere pagato (si parla di cifre a carico del cittadino dalle 50 alle oltre 100 euro).

In Lombardia è proprio quello che accade, denuncia il Corriere, dal momento che manca un accordo tra i medici di famiglia e Regione che preveda la spesa a carico di quest’ultima. LA MOBILITAZIONE PER L’APERTURA DI UN TAVOLO DI ACCORDO – A quanto pare questa legge che tutela le fasce più deboli della popolazione, come anziani e disabili, è pressoché sconosciuta sia da parte dei medici che delle sigle sindacali.

A conferma di questo modus operandi, e della quasi totale non conoscenza della norma da parte degli stessi medici, la Fnp Cisl Lombardia, che punta il dito contro la Regione Lombardia la quale, secondo il segretario generale, Emilio Didonè, era perfettamente al corrente della situazione e ora ci aspettiamo delle risposte: perché non ha pubblicizzato la gratuità del servizio? Perché non ha provveduto a informare i cittadini.

Cosa spetta a chi assiste un anziano?

Bonus assistenza anziani e disabili – L’assistenza di un genitore anziano o di un disabile è una condizione che dà diritto a usufruire di speciali bonus. I contributi previsti dal Governo sono rivolti alle persone che si occupano di anziani o disabili ma anche agli stessi soggetti invalidi, con l’obiettivo di aiutarli nelle spese mediche mensili.

  1. Tra ibonus per chi assiste un familiare nel 2021 e nel 2022, c’è l’assegno (di importo fino a 700 euro) che viene erogato dallo Stato a tutti coloro che si occupano di un anziano o di un disabile.
  2. La somma di cui poter beneficiare varia da regione a regione in base alle disponibilità economiche e alle direttive individuate ma tutte le Regioni possono beneficiare di un fondo specifico per il supporto delle famiglie nelle quali alcuni membri si occupano di curare persone disabili e/o anziane.

Le direttive, per quanto riguarda l’erogazione di questo tipo di assegni, danno priorità a determinate categorie:

ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima (che deve essere riconosciuta)ai caregiver di chi, per via delle disposizioni normative d’emergenza, non ha potuto avere accesso a strutture residenzialiaccompagnamento con programma finalizzato a deistituzionalizzare e ricongiungere il caregiver con la persona assistita

Un aiuto concreto, dunque, per alleggerire le spese di chi deve accudire una persona disabile o un anziano e sostenere spese sempre piuttosto elevate per la cura. Legge 104 Cosa Fare Per Richiederla

Chi può usufruire della 104 di un genitore?

Quale familiare può usufruire della legge 104? – Quando si utilizza il termine familiare, spesso si genera grande confusione. Nel caso di assistenza a un disabile, quale parente può usufruire della legge 104? Le possibilità sono le seguenti:

  • il coniuge, il partner dell’unione civile o il convivente more uxorio
  • i parenti entro il secondo grado: parenti di primo grado ovvero genitori e figli, parenti di secondo grado ovvero nonni, fratelli, sorelle, nipoti (figli di figli in linea retta)
  • gli affini entro il secondo grado: affini di primo grado ovvero suocero, nuora e genero, affini di secondo grado ovvero cognati

Oltre a questi 3 casi, i permessi della legge 104 possono essere estesi anche ai parenti e agli affini entro il terzo grado a condizione che il coniuge o i genitori siano deceduti o mancanti (separazione, divorzio o abbandono) oppure abbiano più di 65 anni o siano affetti da patologie invalidanti. Leggi anche: L’assistenza anziani e il Covid

Chi si deve occupare dei genitori anziani?

Tutti i figli sono obbligati all’assistenza dei genitori, sia chi è single, sia chi è sposato. Inoltre secondo l’Art.570 del Codice Penale, se al genitore anziano vengono fatti mancare i mezzi di sussistenza, il debitore può essere punito con la reclusione sino a un anno, pagando una multa che va da 103 a 1.032 euro.

Cosa spetta a chi assiste un genitore disabile?

L’INPS rilascia 1.150 euro mensili a chi assiste un familiare con legge 104, ecco come – Esistono delle norme previdenziali che mettono in condizioni il familiare che si occupa dell’assistenza continua del coniuge o familiare disabile di poter affacciarsi a piano di prepensionamento.

  1. L’assistenza generale al disabile non fornisce il passepartout per la pensione diretta, ma una buona strada alternativa che accompagna dolcemente a essa.
  2. Per questo motivo, si comprende che non tutti i familiari possono agganciarsi a questo strumento.
  3. È, bene sapere, che non esiste una sola strada al pensionamento anticipato per i familiari che assistono i disabili legge 104.

Infatti, l’ordinamento previdenziale prevede ben due possibili scelte. La prima permette di richiedere un’indennità a 63 anni, se soddisfatte le condizioni e le norme contributive. L’altra consente di utilizzar e la formula pensionistica agevolata dedicata ai precoci, se esiste il requisito dell’assistenza al familiare disabile.