Legge 104 Cosa Si Intende Per Familiare A Carico?
Costanzo Franceschi
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Può beneficiare delle agevolazioni sopra descritte (Irpef, Iva, bollo, imposta di trascrizione) il familiare che ne sostiene la spesa, a condizione che la persona con disabilità sia a suo carico ai fini fiscali. In questo caso, il documento comprovante la spesa può essere intestato indifferentemente alla persona con disabilità o al familiare del quale egli risulti a carico.
Per essere considerata “fiscalmente a carico” la persona con disabilità deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro, dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni). Per il raggiungimento di questo limite non va tenuto conto dei redditi esenti, come, per esempio, le pensioni sociali, le indennità (comprese quelle di accompagnamento), le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili.
Superando il limite di reddito, le agevolazioni spettano unicamente alla persona con disabilità: per poterne beneficiare è necessario, quindi, che i documenti di spesa siano a lui intestati e non al suo familiare. Attenzione: se più disabili sono fiscalmente a carico di una stessa persona, quest’ultima può fruire, nel corso dello stesso quadriennio, dei benefici fiscali previsti per l’acquisto di autovetture per ognuno dei portatori di handicap a suo carico.
Chi familiare può usufruire della legge 104?
Indennità per permessi fruiti dai lavoratori per assistere familiari disabili in situazione di gravità o fruiti dai lavoratori disabili medesimi I lavoratori disabili in situazione di gravità o i lavoratori con familiari disabili in situazione di gravità possono beneficiare di permessi retribuiti, I permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti :
- disabili in situazione di gravità;
- genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
- coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 76/2016), parenti o affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.
Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 76/2016) della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. I permessi non spettano a:
- lavoratori a domicilio;
- addetti ai lavori domestici e familiari;
- lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata, né per se stessi né in qualità di genitori o familiari;
- lavoratori autonomi;
- lavoratori parasubordinati.
I lavoratori disabili in situazione di gravità possono beneficiare in alternativa di:
permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro, che consistono in due ore al giorno se l’orario lavorativo è pari o superiore a sei ore, un’ora in caso di orario lavorativo inferiore a sei ore;
tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.
I genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità minori di tre anni possono beneficiare in alternativa di:
tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore;
prolungamento del congedo parentale ;
permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro, che consistono in due ore al giorno se l’orario lavorativo è pari o superiore a sei ore, un’ora in caso di orario lavorativo inferiore a sei ore.
I genitori biologici di figli disabili in situazione di gravità di età compresa tra i tre e i dodici anni di vita e i genitori adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità che abbiano compiuto i tre anni di età ed entro 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore, possono beneficiare in alternativa di:
- tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore;
- prolungamento del congedo parentale,
I genitori biologici di figli disabili in situazione di gravità oltre i 12 anni di età e i genitori adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità oltre i 12 anni dall’ ingresso in famiglia del minore possono beneficiare di tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.
- Il coniuge, la parte dell’unione civile, il convivente di fatto (art.1, c.36 e 37, l.76/2016), i parenti e gli affini della persona disabile in situazione di gravità possono beneficiare di tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.
- Fermo restando il limite complessivo di tre giorni di permesso mensili per l’assistenza allo stesso individuo con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono fruirne in via alternativa tra loro.
Il prolungamento del congedo parentale può essere usufruito dal termine del periodo di normale congedo parentale teoricamente fruibile dal genitore richiedente, indipendentemente dal fatto che sia stato in precedenza utilizzato o esaurito. I giorni fruiti a titolo di congedo parentale ordinario e di prolungamento del congedo parentale non possono superare in totale i tre anni, da godere entro il compimento del dodicesimo anno di vita del bambino.
Chi ha la 104 per un parente?
Permessi legge 104: spettano ai familiari non conviventi? – Secondo quanto disposto dalla legge 104, i beneficiari dei permessi retribuiti per l’assistenza del portatore di handicap grave, come osservato, sono il coniuge, gli affini, i parenti entro il secondo grado, o entro il terzo grado a determinate condizioni di legge.
Chi usufruisce della 104 deve essere convivente?
Permessi 104/92 anche per genitori disabili non conviventi
DOMANDA Buongiorno, sono un lavoratore iscritto alla Cgil, residente a Gragnano Trebbiense (PC) e vorrei sapere se posso avvalermi dei permessi previsti dalla legge 104/92 per prestare assistenza ai miei genitori (sono figlio unico), che risiedono in Sardegna, entrambi con patologie gravi: madre invalida al 90% e padre malato oncologico. RISPOSTA
Il lavoratore o la lavoratrice, che assistono persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, hanno diritto ad un permesso di 3 giorni al mese (art.33 c.3 L.104/92). L’handicap con gravità deve essere certificato dall’Inps,
I tre giorni di permesso sono retribuiti e utili per il trattamento pensionistico. Non è richiesta la convivenza con il familiare disabile. I permessi possono essere concessi se la persona con disabilità non è ricoverata a tempo pieno in strutture ospedaliere o similari sia pubbliche che private, che assicurano assistenza sanitaria continuativa.
In caso di ricovero i permessi possono comunque essere concessi per:
visite e terapie, appositamente certificate, da effettuare al di fuori della struttura ospitante stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine necessità di assistenza non sanitaria da parte di un genitore o di un familiare, richiesta espressamente dai sanitari della struttura ospitante.
Il diritto ai permessi è riconosciuto anche a chi risiede in luoghi distanti da quello in cui vive la persona disabile ( oltre 150 km ). In questo caso, però, il lavoratore deve però presentare i titoli di viaggio. Lo stesso lavoratore può richiedere più permessi per prestare assistenza a più familiari disabili.
Pertanto, nel suo caso, può richiedere all’Inps tramite il patronato (o all’amministrazione di appartenenza, qualora sia dipendente pubblico) l’autorizzazione a usufruire dei permessi per prestare assistenza sia alla mamma che al papà, se è certificato per loro l’handicap grave. Qualora entrambi le autorizzazioni vengano concesse potrà “cumulare” i tre giorni di permesso mensili spettanti per ognuno dei genitori e usufruire quindi di sei giorni ogni mese.
: Permessi 104/92 anche per genitori disabili non conviventi
Chi ha la legge 104 ha diritto agli assegni familiari maggiorati?
Viene maggiorato di 120 euro mensili nel caso di nucleo familiare con almeno un figlio a carico con disabilità. Come anticipato, per le domande presentate entro il 30 giugno 2022, l’INPS provvederà ai dovuti conguagli delle rate di assegno unico spettanti ed eventualmente già erogate a decorrere dal mese di marzo 2022.
Chi ha la 104 paga il dentista?
Chi ha la 104 paga il dentista? – Chi ha la 104 paga il dentista? Gli inabili al lavoro al 100% e le persone con handicap grave ( Legge 104, articolo 3 comma 3 ) sono due delle categorie di contribuenti alle quali spettano cure odontoiatriche scontate,
CATEGORIE AGEVOLATE | DESCRIZIONE |
Inabili al lavoro (100% di invalidità) | Con un’ISEE non superiore a 10.000 euro |
Portatori di handicap grave (Legge 104, articolo 3 comma 3) | Con un’ISEE non superiore a 10.000 euro |
Donne in gravidanza | Solo visita dentistica o ablazione del tartaro |
Titolari social card | |
Soggetti con ISEE non superiore a 8.000 euro | |
Aventi diritto ad esenzione totale della compartecipazione alla spesa sanitaria per età (meno di 6 anni e più di 65 anni) | Con un’ISEE non superiore a 10.000 euro |
Aventi diritto all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per visite specialistiche per patologie croniche e invalidanti | Con un’ISEE non superiore a 10.000 euro |
Chi ha la 104 paga il dentista? Tabella categorie agevolate Chi ha la 104 paga il dentista, ma ha diritto a tariffe agevolate per le seguenti prestazioni:
- visita odontoiatrica di controllo;
- ablazione del tartaro (pulizia dentaria) e insegnamento igiene orale;
- sigillatura dei solchi dei molari e premolari, cioè quell’intervento di prevenzione della carie che consiste nell’applicazione di una particolare resina;
- estrazione di elemento dentario compromesso;
- protesi parziale in resina con ganci a filo e protesi totale in resina.
Grazie all’ accordo raggiunto tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con l’ Associazione Nazionale Dentisti Italiani e l’ Associazione Odontoiatri Cattolici Italiani, sono stati fissati prezzi massimi per le prestazioni dentistiche di cui sopra.
- una visita odontoiatrica con ablazione del tartaro e insegnamento igiene orale costerà 80 euro ;
- la sigillatura dei solchi dei molari e premolari costerà 25 euro a dente ;
- l’ estrazione dei denti compromessi costerà 60 euro a dente ;
- la protesi parziale in resina con ganci a filo costerà 550 euro ad arcata ;
- la protesi totale in resina costerà 800 euro ad arcata,
Scopri la pagina dedicata ai benefici connessi alla Legge 104. Nell’accordo non sono presenti otturazioni, le devitalizzazioni, le terapie canalari e altre prestazioni, per le quali non sono previste agevolazioni. Va ricordato che le prestazioni dentistiche possono essere detratte in sede di dichiarazione dei redditi nella misura del 19% della spesa sostenuta,
Chi ha diritto al bonus caregiver?
REQUISITI BONUS CAREGIVER: CHI PUÒ USUFRUIRNE? – Il Bonus Caregiver rientra nell’ambito del progetto di assistenza HCP (Home Care Premium), realizzato su misura dall’INPS per offrire un aiuto concreto nella cura e nella gestione delle persone disabili e non autosufficienti.
Questo provvedimento prevede prestazioni di assistenza domiciliare, con l’obiettivo di intervenire sulla loro sfera socio-assistenziale, prevenendone il decadimento cognitivo. È bene sottolineare come il Bonus Caregiver riguardi solo ed unicamente quelle famiglie che abbiano fatto ricorso ai benefici e ai requisiti della Legge 104,
I soggetti che possono usufruire del bonus sono quindi caregiver e i genitori di figli disabili con un grado di invalidità non inferiore al 60%.
Quanto spetta ai caregiver?
Bonus disabili 2022: cos’è, importo, 1.000 euro, 1.900 euro, domanda Il caregiver è quella persona che decide di prendersi cura di un parente anziano e disabile: un modo per dimostrare affetto e riconoscenza verso i genitori o una persona che è importante nella propria vita e che in quel momento ha bisogno di aiuto.
Lo stato cammina verso un lento ma deciso riconoscimento di questa figura. In questa guida completa sul bonus disabili, conosciuto anche come bonus caregiver, ti spiego cos’è e come funziona, a chi spetta, i requisiti, l’importo spettante, come farne domanda e, soprattutto, quando entrerà in vigore, visto che al momento è ancora un disegno di legge.
In arrivo una forma di aiuto per tutti coloro che assistono un familiare disabile: si chiama “bonus disabili” oppure “bonus caregiver” oppure “bonus 1900 euro”. Il contributo infatti corrisponde a un importo fino a 1.900 euro euro a cui hai diritto se assisti una persona con handicap riconosciuto dalla Legge 104/1992.
Chi può usufruire dei tre giorni di 104?
Chi può usufruire della Legge 104? – I permessi retribuiti possono essere richiesti sul posto di lavoro sia pubblico che privato, direttamente al proprio datore di lavoro. Ad averne diritto può essere:
il coniuge o la persona unita civilmente con il portatore di handicap grave, che sia convivente con quest’ultimo; il padre o la madre, anche adottivi; uno dei figli conviventi, anche adottivi, in caso di decesso o in presenza di patologie invalidanti del padre e della madre. In questo caso non è necessario che il requisito della convivenza sussista al momento della domanda, ma deve essere verificato al momento della fruizione del congedo; uno dei fratelli conviventi, in caso di mancanza o di decesso o in presenza di patologie invalidanti dei figli conviventi; un altro parente o affine entro il terzo grado convivente con la persona gravemente disabile, nel caso in cui i parenti di cui ai punti precedenti siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Con circolare numero 38/2017, l’Inps ha allargato la platea dei beneficiari dei permessi destinati anche alle parti di un’ unione civile e ai conviventi di fatto,
Quali sono i documenti che servono per usufruire della legge 104?
Anzitutto bisogna comunicare i dati anagrafici del richiedente e del familiare da assistere con precisazione del legame di parentela. Ciò si aggiunga un documento di identità, il verbale di accertamento sanitario, la dichiarazione sostitutiva dello stato di famiglia.