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Legge 104 Del 1992 Cosa Dice?

Legge 104 Del 1992 Cosa Dice
Cosa prevede la legge 104/92 – Con l’entrata in vigore della legge 104/92, meglio definita “legge quadro sulla disabilità”, si è fatto un considerevole passo avanti per garantire il pieno rispetto della dignità umana. Dei diritti di libertà e autonomia della persona disabile e per promuoverne la piena integrazione.

  1. Nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.
  2. Il testo della legge 104/92 ha riempito un vuoto normativo di rilevante importanza sociale.
  3. Ha in qualche modo rivoluzionato il modo di intendere la disabilità.
  4. Già la sua caratteristica di ” legge quadro ” lascia chiaramente intendere che il suo ambito di intervento debba essere molto ampio.

Le integrazioni e le modifiche successivamente intervenute hanno certamente accresciuto l’efficacia delle disposizioni previste nel testo originario della legge 104. Definendo i diritti e dettando le linee guida, per assistenza e tutela delle persone con handicap, va a coprire quasi interamente tutti gli aspetti relativi al mondo della disabilità.

La legge 104/92 prescrive che vengano superati gli impedimenti derivanti dall’handicap creando le condizioni affinché la persona disabile possa raggiungere la massima autonomia possibile, gli vengano garantiti la partecipazione alla vita della collettività e la completa realizzazione dei suoi diritti.

A ogni persona affetta da minorazioni invalidanti si devono assicurare i servizi e le prestazioni di prevenzione, le cure e la riabilitazione nonché un’adeguata tutela giuridica ed economica. La legge 104 prescrive inoltre che si debbano prevedere e strutturare tutti quei servizi necessari a prevenire e superare situazioni di disagio sociale della persona con handicap.

Cosa prevede la legge 104 del 1992?

LA LEGGE 104/92 AGGIORNAMENTO 2022 Cos’è la Legge 104? Chi ne ha diritto? Quali sono i requisiti? Come si richiede? Quali sono le agevolazioni? A chi spetta? Come si accerta l’handicap? Cerchiamo di dare risposte a queste domande in questo speciale di approfondimento.

  1. Cos’è la legge 104 : La legge 5 febbraio 1992 n.104, più nota come legge 104/92, è il riferimento legislativo “per l’ assistenza, l’ integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate “.
  2. Principali destinatari della Legge 104 sono dunque i cittadini disabili, ma non mancano riferimenti anche a chi vive con loro, spesso caregiver di queste persone.

Il presupposto è infatti che l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono garantendo alla persona in stato di handicap e alla sua famiglia adeguato sostegno, E questo supporto può essere sotto forma di servizi di aiuto personale o familiare, ma si può anche intendere come aiuto psicologico, psicopedagogico, tecnico,

NOVITA’ LEGGE 104 Raccolta di articoli sulle ultime novità riguardanti la legge 104 e i benefici correlati previsti per persone con disabilità e loro famigliari *** AUMENTO PERMESSI LEGGE 104. TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE EMERGENZA COVID 19 : Segnaliamo importanti aggiornamenti relativi ai permessi connessi alla Legge 104, introdotti eccezionalmente dal decreto “Cura Italia” e confermati dal successivo “Decreto Rilancio” per far fronte alla situazione di emergenza a causa dell’epidemia da Coronavirus *** Dopo l’entrata in vigore, la Legge 104/92 è stata aggiornata in alcune sue parti, per effetto di norme introdotte successivamente.

Di seguito, vediamo le cose più importanti da sapere sulla legge 104. A CHI SPETTA? La legge 104 detta i principi dell’ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza delle persona con disabilità, che sia stata riconosciuta “con handicap”.

Vediamo quindi chi è la persona con handicap, come definito dalla legge 104/92 Chi può richiedere la Legge 104? Quali sono gli step che una persona con disabilità deve seguire per fare richiesta di riconoscimento della Legge 104? Vediamo la procedura per presentare all’INPS la domanda di riconoscimento diell’handicap secondo la Legge 104 QUALI DIRITTI GARANTISCE LA LEGGE 104 ALLE PERSONE DISABILI: AGEVOLAZIONI FISCALI Tutte le agevolazioni fiscali alle quali ha diritto una persona invalida, alla quale sia stato riconosciuto lo stato di handicap (con o senza gravità), in base alla Legge 104 AGEVOLAZIONI CON ART.3 COMMA 1 DELLA LEGGE 104 La differenza fondamentale tra il riconoscimento del comma 1 o del comma 3 nel verbale di riconoscimento di handicap è legata al riconoscimento o meno per la persona disabile dello stato di gravità I PERMESSI LAVORATIVI Chi può usufruire dei permessi lavorativi da legge 104 per assistere un familiare disabile? Vediamo procedure e normativa CURE E RIABILITAZIONE La legge 104 stabilisce le modalità con le quali devono essere garantiti alcuni servizi alle persone con disabilità alle quali sia stato riconosciuto lo status di handicap.

Vediamo i principali interventi socio-sanitari previsti LEGGE 104 E DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALL’ISTRUZIONE La legge 104 promuove l’istruzione come tramite per l’integrazione sociale della persona con handicap, ribadendo che l’istruzione deve essere un diritto tutelato a partire dalla scuola materna fino all’università LAVORO E INTEGRAZIONE LAVORATIVA La legge 104 garantisce al lavoratore con disabilità e ai familiari che lo assistono alcune tutele: vediamo quali LEGGE 104 E ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE Anche l’abbattimento delle barriere architettoniche concorre all’integrazione sociale della persona handicappata : lo precisa la Legge 104.

Vediamo articoli e commi che si riferiscono a opere edilizie e accessibilità LEGGE 104 E MOBILITA’ E TRASPORTI Quali sono i diritti delle persone in stato di handicap sul fronte della mobilità? L’articolo di riferimento è il n.26 della legge 104 AGEVOLAZIONI FISCALI Tutte le agevolazioni fiscali alle quali ha diritto una persona invalida, alla quale sia stato riconosciuto lo stato di handicap (con o senza gravità), in base alla Legge 104 IL DIRITTO DI VOTO In quanto cittadini, le persone con disabilità hanno il diritto di esprimersi attraverso il voto, e questo diritto va garantito.

Vediamo cosa stabilisce la legge 104 per gli elettori con disabilità LE AGEVOLAZIONI CON ART.3 COMMA 1 DELLA LEGGE 104 Vediamo quali sono le agevolazioni specifiche spettanti a tutti coloro a cui sia stata riconosciuta la Legge 104/92 art.3 comma 1, ovvero nei casi in cui non sia stata riconosciuta la connotazione di gravità FORMULA PER CALCOLO GIORNI DI PERMESSO CON LEGGE 104 PER APPROFONDIRE IL TESTO COMPLETO DELLA LEGGE 104 DOMANDE E RISPOSTE Non ci sono articoli in questa categoria.

Cosa prevede la legge 104 92 art 3 comma 1?

Legge 104 art.3 comma 1: eliminazione barriere architettoniche – Le spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori e montacarichi), possono accedere alle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia pari al:

50% da calcolare su una spesa massima di 96 mila euro se questa è sostenuta tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2020; 36% su un importo massimo di 48 mila euro per le spese effettuate dal 1° gennaio 2021.

E’ importante precisare che le detrazioni citate sono alternative a quella del 19% sulle spese sanitarie riguardanti i mezzi di sollevamento del disabile.

Che differenza c’è tra invalidità e 104?

Nel caso in cui l’ invalidità civile sia pari al 100%, il soggetto ha diritto all’indennità di accompagnamento. Per chi invece risponde ai requisiti della legge 104, non è previsto un vantaggio economico, ma assistenziale.

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Quali sono le novità sulla legge 104?

Permessi 104, dal referente unico alla possibilità per più familiari di farne richiesta, nel limite dei tre giorni al mese: è il messaggio INPS n.3096 a fare il punto delle novità che saranno operative dal 13 agosto 2022, data a partire dalla quale sarà possibile fare domanda sulla base delle novità previste dal decreto legislativo n.105 del 30 giugno.

Cosa cambia con la legge 104?

Cambiano le regole della Legge 104 che disciplina l’assistenza a disabili ed invalidi. In particolare, scompare la figura del referente unico per quanto riguarda i permessi sul lavoro, concedendo a più familiari la possibilità di far richiesta dei permessi sul lavoro e della prestazione economica di accompagno.

Quali sono i vantaggi della legge 104 articolo 3 comma 1?

La differenza fondamentale tra il riconoscimento del comma 1 o del comma 3 nel verbale di riconoscimento di handicap è legata al riconoscimento o meno per la persona disabile dello stato di gravità Ci capita spesso di ricevere richieste da parte dei nostri navigatori sulle agevolazioni a cui ciascuna persona disabile ha diritto a fronte del riconoscimento della Legge 104, relativamente allo stato di handicap.

Per tutte le informazioni generali vi invitiamo a fare riferimento al nostro speciale dedicato alla Legge 104 mentre vediamo ora nel dettaglio di chiarire quali sono le agevolazioni specifiche spettanti a tutti coloro a cui sia stata riconosciuta la Legge 104/92 art.3 comma 1, ovvero nei casi in cui non sia stata riconosciuta la connotazione di gravità.

L’art.3 comma 1, infatti, definisce persona handicappata ” colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione ” e si differenzia dall’art.3 comma 3 perché quest’ultimo specifica che ” Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità “.

È abbastanza semplice quindi intuire che il riconoscimento di un comma oppure dell’altro all’interno del verbale d’invalidità dà diritto ad agevolazioni differenti, Riepiloghiamo quindi sinteticamente le agevolazioni per persone disabili con Legge 104 art.3 comma 1. AMMORTIZZATORI SOCIALI Chi rientra nel comma 1 non ha diritto a provvidenze economiche e indennità specifiche che invece sono previste per gli invalidi civili, o per chi presenta certificazione di cecità civile o sordomutismo.

Tuttavia, nella dichiarazione dei redditi è possibile detrarre i contributi previdenziali e assistenziali, sempre nella misura del 19%, che sono stati versati per babysitter e badanti per servizi domestici e assistenza personale e familiare. SPESE MEDICHE E ASSISTENZA SPECIFICA La normativa prevede che possono godere della deduzione delle spese sostenute per prestazioni mediche generiche e per l’assistenza fisica prestata da parte di personale specialistico (anche fisioterapisti), sia persone con handicap sia i diretti interessati che i familiari che li abbiamo a carico fiscalmente.

AGEVOLAZIONI LAVORATIVE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L’art.21 della Legge 104/92 stabilisce che alla persona con handicap (anche senza connotazione di gravità), con un grado di invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni iscritte alle categorie prima, seconda e terza della tabella A annessa alla Legge 10 agosto 1950 n.648, che è stata assunta da enti pubblici come vincitrice di concorso, spetta il diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili e precedenza in sede di domanda di trasferimento.

AGEVOLAZIONI SETTORE AUTO Sui veicoli destinati alle persone con disabilità motoria, intellettiva (se titolari di indennità di accompagnamento e con certificato di handicap grave) o sensoriale (sordi e ciechi) sono previste una serie di agevolazioni, differenti a seconda della percentuale d’invalidità, della patologia e del reddito per cui rimandiamo alla pagina dedicata all’interno del nostro speciale Guida alle agevolazioni fiscali disabili,

Nello specifico di certificati di invalidità con Legge 104/92 art.3 comma 1 queste agevolazioni consistono nell’applicazione dell’IVA al 4% al momento dell’acquisto, nella detraibilità del 19% della spesa sostenuta in dichiarazione dei redditi e nell’ esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse di trascrizione (IPT, APIET).

ACQUISTO SUSSIDI TECNICI INFORMATICI Le agevolazioni, nel caso in cui al certificato di handicap o invalidità sia associato anche una specifica prescrizione, valgono anche per l’acquisto di sussidi informatici tramite l’applicazione dell’ IVA agevolata,

La spesa potrà essere poi detratta nella dichiarazione dei redditi. Rientrano in questa categoria, per esempio, computer, telefono con vivavoce, sussidi che permettono l’elaborazione grafica o scritta e tutto quello che possa migliorare lo stato di handicap da cui è affetto il disabile per rendere più agevole la sua condizione rapporta alla vita quotidiana.

ACQUISTO/EROGAZIONE AUSILI MEDICI All’acquisto di ausili destinati a persone invalide viene applicata l’ IVA agevolata al 4%, in alcuni casi, inoltre, è possibile detrarre la spesa nella dichiarazione redditi nella misura del 19%. In aggiunta, per gli invalidi civili, i ciechi civili e i sordomuti, dietro specifica prescrizione medica, è prevista l’ erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale di protesi, ortesi e ausili correlate al tipo di minorazione accertata,

Cosa significa art 3 comma 3 l 52 1992 n 104?

3, comma 3 della legge n.104 / 92. Il disabile lavoratore a cui è stato riconosciuto l ‘handicap grave ha diritto ad un permesso retribuito di due ore al giorno o, in alternativa, di tre giorni di permesso al mese da fruire in modalità continuativa o frazionata.

Chi ha la 104 paga il biglietto del treno?

Agevolazioni trasporti Legge 104, carta blu di Trenitalia: come funziona – I titolari di Legge 104 possono richiedere di viaggiare in treno a tariffa agevolata con l’ente dei trasporti pubblico. La carta blu è gratuita, vale 5 anni e permette di ottenere un unico biglietto base al prezzo intero previsto per il treno valido sia per il titolare che per l’accompagnatore.

Se il treno è regionale il biglietto unico viene rilasciato a tariffa regionale o tariffa regionale con applicazione sovraregionale valido sempre per 2 persone.Se il titolare della carta blu è un bambino di età compresa tra 0 e 15 anni il biglietto viene emesso con uno sconto del 50% compresa la gratuità per l’accompagnatore che però deve essere maggiorenne.Oltre alla scontistica dei biglietti il titolare della carta blu ha anche diritto ad un servizio di assistenza come sedia a rotelle, elevatori per salire e scendere dal treno e servizio di porta bagagli a mano.

Quanto si risparmia comprando l’auto con la legge 104?

07 gennaio 2020 Acquisto auto disabili 2020, vediamo quali sono le novità sulle agevolazioni previste dalla legge 104, come l’IVA al 4% e la detrazione IRPEF al 19%. È possibile detrarre anche le spese di riparazione entro certi limiti. Infine, la certificazione della disabilità ha validità retroattiva.

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Legge 104, quali sono le novità nel 2020 per chi vuole acquistare un’automobile o un altro mezzo di locomozione? Sono molte le agevolazioni fiscali riconosciute per l’acquisto di veicoli per disabili, e per essere sicuri di non perdere nessun beneficio è bene tenersi informati su tutte le novità. A chi è stata riconosciuta la legge 104, e quindi si trova in stato di disabilità, ha diritto a una serie di agevolazioni che si estendono anche ai “caregivers”, ovvero i soggetti che li assistono e si prendono cura di loro.

Per quanto riguarda l’acquisto dell’auto, i benefici di cui si può usufuire tramite la legge 104 sono la detrazione IRPEF del 19% della spesa sostenuta per comprare la macchina l’IVA agevolata, quindi al 4%, invece di quella ordinaria del 22%. Tra le novità per la legge 104 c’è anche la validità retroattiva dei documenti che attestano la disabilità necessari per ottenere l’IVA agevolata al 4% sull’acquisto di un’auto.

Acquisto auto disabili 2020: chi ha diritto alle agevolazioni della legge 104 Legge 104, acquisto auto disabili 2020 con IVA agevolata Legge 104, documenti necessari per l’IVA agevolata Certificazione disabilità ha validità retroattiva per acquisto auto Detrazione IRPEF per acquisto auto disabili Legge 104, documenti necessari per la detrazione IRPEF Detrazione spese riparazione auto

Fonte: money.it Article ID: # 1454956 Ultimo aggiornamento: 31.01.2022

A cosa si riferisce la legge 104?

Ecco l’iter per l’ottenimento della Legge 104 in Italia, in presenza di una o più malattie rare – La legge 5 febbraio 1992 n.104, più nota come legge 104/92, è il riferimento legislativo “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.

Principali destinatari sono dunque i disabili, ma non mancano riferimenti anche a chi vive con loro. Il presupposto è infatti che l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono garantendo alla persona handicappata e alla famiglia adeguato sostegno. E questo supporto può essere sotto forma di servizi di aiuto personale o familiare, ma si può anche intendere come aiuto psicologico, psicopedagogico, tecnico.

Dopo l’entrata in vigore, la legge è stata aggiornata in alcune sue parti, per effetto di norme introdotte in seguito. Art.2 La presente legge detta i principi dell’ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata (in questa sede non discuteremo del termine “handicappata”).

Cosa prevede la legge 104 scuola?

Alunni con disabilità Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la normativa vigente, attraverso l’integrazione scolastica, che prevede l’obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario Nazionale.

  • La comunità scolastica e i servizi locali hanno pertanto il compito di “prendere in carico” e di occuparsi della cura educativa e della crescita complessiva della persona con disabilità, fin dai primi anni di vita.
  • Tale impegno collettivo ha una meta ben precisa: predisporre le condizioni per la piena partecipazione della persona con disabilità alla vita sociale, eliminando tutti i possibili ostacoli e le barriere, fisiche e culturali, che possono frapporsi fra la partecipazione sociale e la vita concreta delle persone con disabilità.

Le Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt.12, 13, 14, 15, 16 e 17) e il lavoro, nell’età adulta (artt.18, 19, 20, 21 e 22).

  1. Una ricostruzione dell’iter legislativo riguardante l’integrazione, e dei relativi principi, è presente nelle ” Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità “, diramate con nota del 4 agosto 2009.
  2. Il MIUR mette in atto varie misure di accompagnamento per favorire l’integrazione: docenti di sostegno, finanziamento di progetti e attività per l’integrazione, iniziative di formazione del personale docente di sostegno e curriculare nonché del personale amministrativo, tecnico e ausiliare.

Organi consultivo e propositivo, a livello nazionale, in materia di integrazione scolastica è l’ Osservatorio per l’integrazione delle persone con disabilità. A livello territoriale altri organismi hanno il compito di proporre iniziative per realizzare e migliorare il processo di integrazione: i GLIP (“Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali”, formati da rappresentanti degli Enti Locali, delle ASL e delle Associazioni dei disabili) e i GLH (“Gruppi di lavoro per l’integrazione degli handicappati”, formati dal dirigente della scuola, dai docenti interessati, dai genitori e dal personale sanitario).

Il compito del GLH è particolarmente significativo, in quanto ha la finalità di mettere a punto, tra l’altro, il Piano Educativo Individualizzato, che determina il percorso formativo dell’alunno con disabilità e garantisce un intervento adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità. Certificazione della disabilità La certificazione di disabilità è il presupposto per l’attribuzione all’alunno con disabilità delle misure di sostegno e di integrazione.

Il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri – 23/02/2006 n.185 “Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n.289”, all’art.1 individua per la certificazione dell’alunno con disabilità un “organismo collegiale” appartenente al Servizio Sanitario Nazionale.

Da sottolineare inoltre l’art.2 del DPCM in questione, ove si prescrive che le diagnosi funzionali siano realizzate secondo le classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, tra l’altro, devono indicare l’eventuale particolare gravità della patologia. Organico dei docenti per le attività di sostegno L’alunno con disabilità è assegnato alla classe comune in cui si realizza il processo di integrazione.

Pertanto la presa in carico e la responsabilità educativa dell’alunno con disabilità spettano a tutto il Consiglio di Classe, di cui fa parte il docente per le attività di sostegno. Non a caso, il DPR 970/1975 con cui è stata istituita giuridicamente tale figura professionale (poi meglio caratterizzata nella L.517/77) lo definisce un insegnante “specialista”, dunque fornito di formazione specifica, che, insieme ai docenti curricolari, sulla base del Piano Educativo Individualizzato, definisce le modalità di integrazione dei singoli alunni con disabilità, partecipandovi attivamente.

L’insegnante per le attività di sostegno viene richiesto all’Ufficio Scolastico Regionale dal dirigente scolastico sulla base delle iscrizioni degli alunni con disabilità; la quantificazione delle ore per ogni alunno viene individuata tenendo conto della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del conseguente Piano Educativo Individualizzato, di cui alla Legge 104/92, e dei vincoli di legge vigenti.

L’ art.40 della Legge 449/1997 prevedeva l’attivazione di un posto in organico per il sostegno ogni 138 alunni frequentanti le scuole pubbliche della Provincia. La L.296/2006 e la L.244/2007 (Finanziaria 2008) hanno abrogato il predetto criterio per la formazione dell’organico di diritto dei posti di sostegno, individuando un nuovo parametro che, a livello nazionale, non può superare il rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità.

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Cosa prevede la legge 104 art 3 comma 3?

Agevolazioni lavorative e diritto al lavoro – Congedo per l’assistenza a minori con disabilità La normativa vigente prevede che la lavoratrice madre o il lavoratore padre di un minore con disabilità abbia diritto: Fino ai tre anni: congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche frazionato in ore con indennità 30 % per tutto il periodo di prolungamento oppure a due ore di permesso giornaliero retribuito oppure a tre giorni di permesso mensile retribuito.

Fino ai sei anni: congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche frazionato in ore con indennità 30 % per tutto il periodo di prolungamento oppure a tre giorni di permesso mensile retribuiti. Da sei ai dodici anni: congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche frazionato in ore con indennità 30 % per tutto il periodo di prolungamento oppure a tre giorni di permesso mensile retribuito.

Per l’accesso a questo genere di benefici è strettamente necessaria la certificazione di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104). Per gli altri minori sono ugualmente previste analoghe agevolazioni ma a condizioni diverse.

  • Per approfondimenti: Congedi parentali per educazione e assistenza ai figli Permessi lavorativi retribuiti Dopo il compimento del terzo anno di vita i genitori di una persona con handicap grave hanno diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito.
  • Analogo beneficio spetta anche ai lavoratori che assistano un familiare con handicap grave (incluse le unioni civili e le convivenze di fatto).

Infine, i lavoratori con handicap grave hanno diritto a due ore di permesso giornaliero o a tre giorni di permesso mensile, retribuiti. Anche in questi casi la condizione primaria è che la persona disabile sia in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992).

  1. Per approfondimenti: Permessi lavorativi (art.33 L.104/1992) Congedi di due anni retribuiti La normativa vigente prevede la concessione al lavoratore che assista un familiare con grave disabilità la concessione di un congedo retribuito fino a due anni da poter fruire anche in modalità frazionata.
  2. Tale beneficio spetta al coniuge convivente (incluse le unioni civili), ai genitori, ai figli conviventi, ai fratelli e sorelle conviventi e, in casi eccezionali, ad altri parenti o affini fino al terzo grado se conviventi con la persona disabile.

Per l’accesso a tale beneficio è necessario che la persona con disabilità sia in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (art.3 comma 3, legge 104/1992), Per approfondimenti: Congedi retribuiti di due anni per assistenza a persone con handicap grave Prepensionamento I lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordi hanno diritto a richiedere, per ciascun anno effettivamente lavorato, due mesi di contributi figurativi (fino ad un totale di cinque anni) utili ai fini pensionistici.

  • Il verbale di cui è in possesso non è sufficiente per accedere a questi benefici in quanto non evidenzia la percentuale di invalidità.
  • Per approfondimenti: Il prepensionamento dei lavoratori disabili Scelta della sede di lavoro La normativa vigente prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap genitore e il lavoratore disabile hanno diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio.

Questa disposizione, a causa di quel “ove possibile”, si configura come un interesse legittimo, ma non come un diritto soggettivo insindacabile. Di fatto, quindi, l’azienda può produrre rifiuto motivandolo con ragioni di organizzazione del lavoro. In ogni caso è necessario essere in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992).

Si tratta di un verbale diverso da quello di invalidità civile. Il verbale di cui è in possesso è il prerequisito per accedere a questi benefici in quanto è riconosciuta la connotazione di gravità. Un’altra disposizione prevede che le persone handicappate “con un grado di invalidità superiore ai due terzi”, nel caso vengano assunte presso gli enti pubblici come vincitori di concorso o ad altro titolo, hanno diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili.

Per approfondimenti: Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento Rifiuto al trasferimento La normativa vigente prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap genitore e il lavoratore disabile non possono essere trasferiti senza il loro consenso ad altra sede.

Diversamente da quanto previsto per la scelta della sede, il rifiuto al trasferimento si configura come un vero e proprio diritto soggettivo. Anche in questo caso è necessario essere in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Si tratta di un verbale diverso da quello di invalidità civile.

Il verbale di cui è in possesso è il prerequisito per accedere a questi benefici in quanto è riconosciuta la connotazione di gravità. Per approfondimenti: Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento Lavoro notturno La normativa vigente prevede che lavoratori che “abbiano a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n.104” non possano essere obbligatoriamente adibiti al lavoro notturno.

Per approfondimenti: Lavoro notturno e parenti di persone con disabilità Liste speciali di collocamento Le persone con invalidità accertata superiore al 45% possono iscriversi all’Ufficio del lavoro nelle liste speciali riservate agli invalidi civili. Per iscriversi a quelle liste è tuttavia necessario sottoporsi ad una visita di accertamento delle capacità lavorative, ulteriore e diversa rispetto all’accertamento dell’invalidità o dell’handicap.

È necessario richiedere, presso la Commissione invalidi presente in ogni Azienda Usl l’accertamento ai fini della Legge 68/1999. Una volta in possesso di quel certificato è possibile iscriversi alle liste speciali di collocamento. Per approfondimenti: Diritto al lavoro

Cosa è cambiato per la legge 104?

L’INPS ha deciso di cambiare le regole sulla Legge 104 a ridosso di ferragosto. Una brutta notizia, una buona notizia? Cerchiamo di capirlo insieme, di fare chiarezza su quello che accadrà a partire dal prossimo 13 agosto 2022. Le novità sono previste dal decreto legislativo n.105/2022, e riguardano congedi, permessi, priorità nello smartworking.

Partiamo con la notizia: stop al «referente unico» per la fruizione dei permessi mensili di cui alla legge n.104/1992 per assistere i disabili. Dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del dlgs n.105/2022 contenente misure a sostegno della conciliazione vita-lavoro, i tre giorni di permesso mensile retribuito potranno anche essere alternati nella fruizione tra più soggetti (lavoratori dipendenti) per l’assistenza allo stesso disabile.

A rendere noto tale cambiamento, è stato proprio l’ente nel messaggio n.3096/2022 del 5 agosto 2022. Questo cosa sta a significare? Con la modifica, ad esempio, diventa possibile per due soggetti (es. coniugi) assentarsi dal lavoro per assistere lo stesso familiare disabile in giorni diversi fermo restando il limite complessivo di tre giorni al mese.