Istituto Statale Comprensivo

Suggerimenti | Consigli | Recensioni

Cosa Dire Ad Un Colloquio Motivazionale Università?

Cosa Dire Ad Un Colloquio Motivazionale Università
Qualche consiglio da seguire – Prepararsi per affrontare un’intervista di lavoro suscita sempre un pò di apprensione. I dubbi che ci assalgono sono alimentati dal fatto che non sappiamo esattamente cosa ci attende, come si svolgerà l’incontro e con chi avremo il colloquio. Il timore dell’ignoto è molto comune e assolutamente normale, ma se si vuole raggiungere uno stato di totale tranquillità il segreto è sempre lo stesso: studiare e preparare le risposte in modo da far colpo,

Conoscere se stessi, Se vogliamo convincere qualcuno che noi siamo i candidati ideali per ricoprire un determinato ruolo, come prima cosa dobbiamo essere sicuri di che cosa possiamo offrire come collaboratori, quali sono i nostri punti di forza e come le nostre passate esperienze possono essere di beneficio all’azienda. Conoscere l’azienda, Essere a conoscenza della cultura e politica aziendale potrebbe esserci di grande aiuto quando sosteniamo il colloquio. In questo modo, ogni risposta sarà mirata a soddisfare i bisogni della ditta e a farla crescere nel suo settore. Conoscere la posizione, Il fatto di essere completamente consapevoli del tipo di ruolo che andremo a svolgere ci farà apparire come dei candidati preparati, responsabili e scrupolosi. In più, sapere esattamente le mansioni coinvolte nella posizione ci farà apparire molto più sicuri di noi. Conoscere l’interlocutore, Grazie ai social media oggi è possibile controllare il profilo di molti professionisti. Si potrebbe sfruttare questo strumento per raccogliere qualche informazione sulla persona che ci intervisterà, in modo da usare ciò che abbiamo appreso a nostro vantaggio.

Ogni tipologia di intervista si compone di specifici passaggi e vi sono determinati consigli da seguire per poter avere successo e conquistare il lavoro dei nostri sogni, Il colloquio conoscitivo, per esempio, si focalizza di più sulla personalità e sul modo di ragionare del candidato.

  • Quello di gruppo, invece, mira a testare le nostre competenze tecniche e a capire come lavoriamo in un team.
  • Interessanti sono anche le pagine che spiegano come affrontare un colloquio in inglese e uno per telefono, o via skype,
  • Ricordiamo, inoltre, che un modo per poter esprimere il proprio interesse per l’azienda e per la posizione sponsorizzata è attraverso una lettera per richiedere il feedback del colloquio,

Così si potrà sia scoprire l’esito dell’intewrview che ribadire quanto siamo interessati a lavorare con la società.

Cosa dire a un colloquio motivazionale?

Quando si parla di colloquio motivazionale, ad esempio, si fa riferimento ad un tipo di incontro in cui il recruiter prova ad indagare le ragioni che spingono un talento a desiderare la specifica posizione lavorativa per cui si è candidato.

Quanto dura un colloquio motivazionale?

Sfrutta bene il tempo – Un colloquio individuale dura normalmente dai 20 ai 45 minuti, durante i quali si possono distinguere tre fasi ben distinte: l’apertura, la conduzione e la chiusura. Ovviamente, per affrontare bene un colloquio di selezione è fondamentale prestare attenzione anche alla fase di preparazione, che può influenzarne l’esito.

Qualsiasi sia la durata del colloquio, è importante che tu mantenga la concentrazione e continui a mostrare interesse dall’inizio alla fine dell’intervista. È importante seguire il ritmo dell’intervistatore, mantenere la discussione incentrata sulle informazioni professionali e far emergere i risultati raggiunti nel corso del proprio percorso di carriera.” Anche perché le seconde possibilità ci saranno raramente.

Il 52% dei responsabili risorse umane decide se un candidato è idoneo al ruolo tra il primo e il secondo colloquio, Poco meno di uno su dieci già dopo il primo appuntamento.

Cosa rispondere alla domanda perché dovremmo assumerla?

La tua esperienza pregressa nel campo; il tuo senso del dovere e la tua determinazione; il modo in cui puoi contribuire positivamente al successo dell’azienda; i motivi per cui la mission dell’azienda rispecchia i tuoi valori personali.

Come rispondere a colloquio motivazionale?

Come rispondere alle domande motivazionali – Quando stai affrontando un colloquio di lavoro, dovresti fare del tuo meglio per evidenziare le motivazioni intrinseche piuttosto che quelle estrinseche. Prima del colloquio, rivedi la descrizione del lavoro e scopri il più possibile sulla posizione,

Poi, adatta le tue risposte a ciò che il datore di lavoro sta cercando in un candidato. Inoltre, esamina questi esempi di abilità motivazionali. La tua risposta varierà in base al tuo background e alle tue esperienze, ma dovresti mantenerla positiva. Nella tua risposta, condividi il tuo entusiasmo e ciò che ti è piaciuto di più del tuo ultimo o attuale lavoro.

Le migliori risposte alle domande motivazionali sono oneste e tuttavia dovrebbero anche collegarsi al lavoro per cui ti stai candidando. La tua risposta dovrebbe suggerire fortemente che saresti altamente motivato e adatto al lavoro che comporta il ruolo in questione.

Cosa ti è piaciuto durante il lavoro nelle posizioni precedenti? Pensa anche al tuo lavoro quotidiano e ai tuoi interessi più ampi. In quali tipi di compiti sei più bravo? In quale tipo di ambiente (occupato, con scadenze, cooperativo, competitivo, rumoroso, tranquillo, ecc.) lavora meglio?

Qualunque cosa tu dica, devi sostenerla con esempi tratti dai tuoi studi, dalle tue esperienze lavorative e dalle tue attività di volontariato, e le tue risposte devono riguardare le capacità e le attitudini richieste per il lavoro per cui ti stai candidando.

Come dimostrare di essere motivati in un colloquio?

Essere convincenti in un colloquio di lavoro: la differenza la fa la persona. Si legge molto al riguardo, articoli tecnici, consigli pratici e strategie più o meno valide, ma personalmente credo che ci siano dei capisaldi su cui soffermarsi per valutare il miglior modo per vendere se stessi.

Mi occupo da diversi anni di selezione del personale e quasi sempre per clienti estremamente esigenti, che arrivano dallo “psicologo del lavoro” quando le hanno provate tutte (società interinali, società di selezione, passaparola, etc.) e quindi con un bagaglio di preconcetti ed esigenze davvero difficile da soddisfare.

Ma la richiesta comune è sempre la stessa, “mi trovi la persona giusta”! Frequentemente questa richiesta arriva dopo aver fatto diversi tentativi di inserimento e dopo aver visto svariati candidati senza successo, dopo aver fatto prove su prove e con la concezione che la PERSONA ADATTA sia da creare su misura.

E’ da qui che voglio partire per affrontare questo tema, cosa non và bene, cosa non funziona e cosa è assolutamente controproducente in un colloquio di lavoro. Ci si concentra sempre su cosa l’offerta di lavoro richiede, cosa il candidato ideale deve fare, sulle qualità tecniche ed interpersonali che deve possedere, sull’esperienza, trascurando il fatto che spesso in un colloquio di lavoro ciò che salta subito all’occhio è quello che non funziona e non quello che funziona.

In alcuni casi sono infatti le “note stonate” che spiccano maggiormente e che possono poi pregiudicare tutto il colloquio o comunque la percezione che l’interlocutore si fa del candidato. Non tutti i selezionatori si preoccupano solamente di cercare il profilo giusto dal punto di vista curriculare, molti hanno compreso che il profilo giusto passa atttraverso l’analisi di altre caratteristiche, forse un pò più soft rispetto alle competenze tecniche ma che ormai fanno la differenza.

  1. Partendo dalla mia esperienza ho individuato alcune variabili fondamentali per valutare l’idoneità di una candidatura: 1.
  2. La presentazione di sè 2.
  3. La coerenza 3.
  4. La sincerità 4.
  5. La motivazione 5.
  6. L’energia e l’entusiasmo 6.
  7. La capacità di relazionarsi Partiamo dalla presentazione di sè,
  8. Eh si.perchè ahimè L’ABITO FA IL MONACO! Il modo di porsi (vestito, cura del corpo, ordine, pulizia) dicono molto della persona che abbiamo di fronte, ecco perchè è importante quando si affronta un colloquio di lavoro cercare di prendere informazioni sull’azienda a cui ci dobbiamo presentare, sullo stile (facilmente deducibile attraverso una breve ricerca in rete) e sulla mission della stessa.
See also:  Quale Università Fare Per Trovare Lavoro?

Se devo presentarmi ad un colloquio per un negozio di abbigliamento è facile che sia gradito un certo ordine ed un certo stile nel vestire, se devo presentarmi per un colloquio come barista in un locale notturno under 18 è facile che sia apprezzata una certa stravaganza (piercing, tatuaggi, capelli colorati, abbigliamento sportivo), se devo invece presentarmi per un colloquio per una società di consulenza/servizi è probabile che sia quasi d’obbligo la giacca e la cravatta o comunque il taglio elegante.

  1. E’ quindi importante capire da chi ci presentiamo senza false ipocrisie sul fatto che “non bisogna giudicare dall’apparenza” perchè se devo proporre un’assunzione a qualcuno mi devo basare proprio sulla prima impressione e quindi ne è implicita l’importanza.
  2. In generale è bene pensare allo stile con cui ci prensentiamo ad un colloquio di lavoro perchè questo dice molte cose sull’importanza che diamo a questa opportunità, sulla nostra capacità di adattamento, sulla nostra capacità di essere consoni ed adeguati al ruolo che dovremo ricoprire e soprattutto sulla maturità con cui percepiamo la realtà della società attuale ( mi sento sufficientemente sicura nel pensare che per molti di noi il barista con il volto pieno di piercing fa simpatia, l’avvocato genera dubbi! ) Altro aspetto fondamentale riguarda la COERENZA,coerenza intesa come continuità nelle scelte lavorative, negli studi, nelle scelte di vita.

Spesso ci si trova davanti a persone confuse su ciò che vogliono fare e che hanno raccolto esperienze e tentativi lavorativi vari, spesso deludenti; è importante trasferire un messaggio di equilibrio nelle scelte, anche se le esigenze di vita possono averci portato verso attività precise svolte esclusivamente per necessità economiche.

  1. Ecco quando questo accade è bene dirlo.”ho fatto questo lavoro anche se non mi piaceva perchè avevo bisogno di lavorare”.non c’è niente di più apprezzabile della capacità di adattarsi e dell’umiltà nel farlo.
  2. Non credo che sia importante che tu sia riuscito a fare sempre ciò che avresti voluto, è importante che tu abbia un desiderio ed un’ambizione coerente, anche se poi per raggiungerla sei passato da mille strade impervie.ma la coerenza di fondo deve sempre emergere.

La SINCERITA ‘ è poi dote molto rara di questi tempi, è preferibile un candidato che sinceramente dica quali competenze NON ha di uno che finge di averne. E’ importante spiegare che cosa si è disposti a fare per colmare le proprie lacune, è apprezzabile sapere che il candidato ha voglia per esempio di fare dei corsi per imparare qualcosa che non sa, o che si offra di fare delle ore in più gratuitamente per apprendere.

  1. Quello che non paga è dichiarare di saper fare tutto e di sentirsi a posto con la propria competenza.questo suona un pò stonato! Non parliamo poi del mentire su alcune competenze tecniche precise, azione piuttosto pericolosa e controproducente.
  2. Durante tutto il colloquio deve emergere la motivazione personale a svolgere quel lavoro, è importante argomentare perchè ci si è candidati per quella posizione, perchè in quell’azienda, quali sono le proprie aspettative, i desideri e gli obiettivi che si vuole raggiungere.la motivazione è il miglior biglietto da visita che possiate presentare.

Ho visto troppo frequentemente profili tecnici altamente preparati e specializzati perdere opportunità perchè non motivati o comunque non in grado di argomentare una motivazione sufficientemente convincente. Chi assume vuole sentirsi dire che il vostro sogno era quello di lavorare in una realtà come la sua, che avete grandi progetti per voi e per lui e che avete intenzione di investire una buona parte dei vostri anni per raggiungere ottimi risultati insieme.si questo è ciò che un imprenditore vuole quando assume qualcuno!! Di pari passo con la motivazione sarebbe bene essere anche un pò ENTUSIASTI ED ENERGICI.mi sono sempre chiesta perchè alcune persone si prensentano al colloquio così seriosi, cupi e poco inclini alla solarità.che cavolo mica andate a morire noo?! In fin dei conti dovreste essere contenti di aver avuto la possibilità di giocarvi la vostra carta no? Eppuro i sorrisi, un pò di small talk, la cordialità e la morbidezza sono caratteristiche sempre più rare.tutti duri, incazzosi e cazzuti!! bah.?! Personalmente credo che debba essere una gioia poter raccontare a qualcuno quello che sapete fare e quello che vorreste realizzare, quindi credo che sia produttivo per il colloquio stesso mostrare dell’entusiasmo (senza chiaramente scadere nel ridicolo o nel surreale), oltre che una certa tenacia ed energia, insomma un certo mordente, in modo da lasciare il segno nell’interlocutore.

  1. Cosa penserà chi vi fa il colloquio se vi vede così cupi e poco sorridenti? Che siete depressi? Già stanchi? Demotivati? Fiacchi? Scarichi? Poco socievoli? Insomma sicuramente niente di produttivo alla buona riuscita del colloquio.
  2. E poi diciamoci la verita due occhi vispi e un sorriso aperto si ricordano molto meglio di una sterile foto su un Cv! Come ultima analisi (anche se sinceramente per quanto riguarda le mie selezioni è sempre quella che noto per prima) ricopre un ruolo fondamentale la vostra capacità di relazionarvi con l’interlocutore.

Per capacità di relazionarsi intendo il modo con cui parlate all’interlocutore, con cui riuscite ad entrare in una vera sintonia di dialogo con lui, come riuscite a comprendere le sue domande e come riuscite a capire cosa sta cercando. In un colloquio di lavoro deve interessarvi chi avete di fronte, cosa vuole, che tipo di persona cerca e questo lo si fa ponendo domande, chiedendo spiegazioni più approfondite conversando con l’interlocutore con la tranquillità di una chiaccherata e con la spigliatezza di una conversazione tra conoscenti.

  • Spesso assisto a colloqui che si esauriscono in venti minuti scarsi proprio perchè il candidato a domanda risponde e niente più, invece è molto utile mostrare capacità di dialogo, ti mette in contatto con l’altro e ti permette di mostrare una tua futura capacità di stare in team.
  • Certo per le persone molto timide questo è uno scoglio molto difficile da superare, ma almeno si può tentare.la capacità di relazionarsi e l’intelligenza emotiva con cui lo si fa sono delle caratteristiche vincenti e trasversali ad ogni professione.per l’infermiera, per la parrucchiera, per il manager, per il postino.se lavori sapendoti relazionare tutto prende un’altra prospettiva, gli sbagli, le lacune, le vittorie e le difficoltà.

In conclusione prepararsi ad un colloquio significa tenere in considerazione anche ciò che può essere valutato come negativo, come appunto il fatto di essere poco curati, troppo poco motivati e poco socievoli. Concentrarsi su ciò che abbiamo fatto e sulla nostra esperienza ma non sottovalutare che il nostro interlocutore potrebbe anche essere interessato alla nostra persona, alla nostra coerenza, alla sincerità ed al nostro modo di relazionarci.

See also:  Come Sapere Se Una Persona È Iscritta All'Università?

Quanto dura il colloquio di laurea?

Durata del colloquio di laurea Salvo disposizioni correlate a cause che dovessero imporre criteri organizzativi diversi da quelli qui descritti, la durata complessiva di ogni colloquio di laurea sarà di 25 minuti al massimo per ogni candidato, di cui :

al massimo 15 minuti per l’esposizione del proprio lavoro di tesi al massimo 10 minuti per rispondere alle domande poste dalla Commissione di Colloquio di laurea

: Durata del colloquio di laurea

Come rispondere alla domanda come si vede tra 5 anni?

Alcuni esempi di risposta Qui di seguito trovi alcuni esempi: ‘ Tra 5 anni vorrei aver acquisito le competenze necessarie e avere intrapreso un processo di crescita professionale per un coinvolgimento sempre maggiore nei progetti aziendali.’

Quali sono i tuoi obiettivi professionali?

2) Scegli un obiettivo di carriera SMART da discutere – Parlare di un obiettivo casuale in sede di colloquio, compromette le possibilità di creare interesse nei tuoi confronti. Questo è il motivo per cui è necessario scegliere un obiettivo di carriera SMART, dimostrando così che hai un piano di carriera ben definito, SMART è un acronimo che sta a indicare:

  • S pecific = Specifico
  • M easurable = Misurabile
  • A chievable = Realizzabile
  • R elevant = Rilevante
  • T ime related = Scadenziato

Specifico : alla domanda “Quali sono i tuoi obiettivi di carriera?”, invece di rispondere obiettivi vaghi come: “Voglio essere migliore nel mio lavoro”, scegli una risposta specifica come “Il mio obiettivo professionale è diventare un senior manager”,

  • Misurabile : discuti sempre di obiettivi che puoi misurare.
  • Realizzabile : parla delle azioni che intraprenderai per raggiungere i tuoi obiettivi.
  • Rilevante : sebbene puoi avere diversi obiettivi di carriera, discuti sempre quelli più rilevanti per la posizione a cui ti stai candidando.
  • Scadenziati : discuti i tuoi obiettivi definendo scadenze realistiche,

Come mantenere la calma in un colloquio?

3. Prenditi cura di te – Vai a dormire presto così da svegliarti riposato e in anticipo, soprattutto la mattina del colloquio. Cerca di fare un’abbondante colazione e preparati per tempo. Possono sembrare consigli banali, ma il riposo e la gestione del tempo sono un ottimo metodo per tranquillizzarti e vincere l’emotività dei colloqui,

Qual è il tuo punto di forza colloquio?

I punti di forza – La chiave vincente per parlare dei tuoi punti di forza in un colloquio è quella di sfruttare questa opportunità per dimostrare concretamente che sei la persona più adatta al ruolo, al team e all’azienda a cui ti stai candidando. È quindi fondamentale possedere informazioni sull’azienda : leggi attentamente l’annuncio di lavoro e impara il più possibile sulla sua mission e sulla cultura aziendale.

Come rispondere ai pregi e difetti?

4) Formula risposte brevi e dirette – Non commettere l’errore di pensare che, anche se rispondendo a queste domande dovrai parlare di aneddoti delle tue esperienze precedenti, in modo approfondito, tu debba dilungarti nelle tue risposte. Le domande sui tuoi pregi e difetti sono importanti, ma non costituiscono l’intero colloquio.

Le migliori risposte da dare al selezionatore sono quelle brevi, dirette e concise. Quando ti verrà chiesto di parlare dei tuoi pregi e difetti non menzionare molteplici caratteristiche. Concentrati su uno o due punti di forza e debolezza, in base anche alla domanda che ti viene posta. Un altro aspetto a cui dovrai prestare attenzione riguarda il non fare confusione con la tua risposta.

Non perderti a raccontare dettagli irrilevanti, cose che non servono al recruiter per valutarti e che rischiano solo di confonderlo. Al contrario, focalizzati sui dettagli che possono aiutare il selezionatore ad apprezzare la tua consapevolezza, la tua maturità e la tua capacità di apprendere dalle esperienze.

Come dimostrare di essere motivati in un colloquio?

Essere convincenti in un colloquio di lavoro: la differenza la fa la persona. Si legge molto al riguardo, articoli tecnici, consigli pratici e strategie più o meno valide, ma personalmente credo che ci siano dei capisaldi su cui soffermarsi per valutare il miglior modo per vendere se stessi.

Mi occupo da diversi anni di selezione del personale e quasi sempre per clienti estremamente esigenti, che arrivano dallo “psicologo del lavoro” quando le hanno provate tutte (società interinali, società di selezione, passaparola, etc.) e quindi con un bagaglio di preconcetti ed esigenze davvero difficile da soddisfare.

Ma la richiesta comune è sempre la stessa, “mi trovi la persona giusta”! Frequentemente questa richiesta arriva dopo aver fatto diversi tentativi di inserimento e dopo aver visto svariati candidati senza successo, dopo aver fatto prove su prove e con la concezione che la PERSONA ADATTA sia da creare su misura.

  • E’ da qui che voglio partire per affrontare questo tema, cosa non và bene, cosa non funziona e cosa è assolutamente controproducente in un colloquio di lavoro.
  • Ci si concentra sempre su cosa l’offerta di lavoro richiede, cosa il candidato ideale deve fare, sulle qualità tecniche ed interpersonali che deve possedere, sull’esperienza, trascurando il fatto che spesso in un colloquio di lavoro ciò che salta subito all’occhio è quello che non funziona e non quello che funziona.

In alcuni casi sono infatti le “note stonate” che spiccano maggiormente e che possono poi pregiudicare tutto il colloquio o comunque la percezione che l’interlocutore si fa del candidato. Non tutti i selezionatori si preoccupano solamente di cercare il profilo giusto dal punto di vista curriculare, molti hanno compreso che il profilo giusto passa atttraverso l’analisi di altre caratteristiche, forse un pò più soft rispetto alle competenze tecniche ma che ormai fanno la differenza.

  1. Partendo dalla mia esperienza ho individuato alcune variabili fondamentali per valutare l’idoneità di una candidatura: 1.
  2. La presentazione di sè 2.
  3. La coerenza 3.
  4. La sincerità 4.
  5. La motivazione 5.
  6. L’energia e l’entusiasmo 6.
  7. La capacità di relazionarsi Partiamo dalla presentazione di sè,
  8. Eh si.perchè ahimè L’ABITO FA IL MONACO! Il modo di porsi (vestito, cura del corpo, ordine, pulizia) dicono molto della persona che abbiamo di fronte, ecco perchè è importante quando si affronta un colloquio di lavoro cercare di prendere informazioni sull’azienda a cui ci dobbiamo presentare, sullo stile (facilmente deducibile attraverso una breve ricerca in rete) e sulla mission della stessa.

Se devo presentarmi ad un colloquio per un negozio di abbigliamento è facile che sia gradito un certo ordine ed un certo stile nel vestire, se devo presentarmi per un colloquio come barista in un locale notturno under 18 è facile che sia apprezzata una certa stravaganza (piercing, tatuaggi, capelli colorati, abbigliamento sportivo), se devo invece presentarmi per un colloquio per una società di consulenza/servizi è probabile che sia quasi d’obbligo la giacca e la cravatta o comunque il taglio elegante.

  • E’ quindi importante capire da chi ci presentiamo senza false ipocrisie sul fatto che “non bisogna giudicare dall’apparenza” perchè se devo proporre un’assunzione a qualcuno mi devo basare proprio sulla prima impressione e quindi ne è implicita l’importanza.
  • In generale è bene pensare allo stile con cui ci prensentiamo ad un colloquio di lavoro perchè questo dice molte cose sull’importanza che diamo a questa opportunità, sulla nostra capacità di adattamento, sulla nostra capacità di essere consoni ed adeguati al ruolo che dovremo ricoprire e soprattutto sulla maturità con cui percepiamo la realtà della società attuale ( mi sento sufficientemente sicura nel pensare che per molti di noi il barista con il volto pieno di piercing fa simpatia, l’avvocato genera dubbi! ) Altro aspetto fondamentale riguarda la COERENZA,coerenza intesa come continuità nelle scelte lavorative, negli studi, nelle scelte di vita.
See also:  Come Funziona L Università Part Time?

Spesso ci si trova davanti a persone confuse su ciò che vogliono fare e che hanno raccolto esperienze e tentativi lavorativi vari, spesso deludenti; è importante trasferire un messaggio di equilibrio nelle scelte, anche se le esigenze di vita possono averci portato verso attività precise svolte esclusivamente per necessità economiche.

Ecco quando questo accade è bene dirlo.”ho fatto questo lavoro anche se non mi piaceva perchè avevo bisogno di lavorare”.non c’è niente di più apprezzabile della capacità di adattarsi e dell’umiltà nel farlo. Non credo che sia importante che tu sia riuscito a fare sempre ciò che avresti voluto, è importante che tu abbia un desiderio ed un’ambizione coerente, anche se poi per raggiungerla sei passato da mille strade impervie.ma la coerenza di fondo deve sempre emergere.

La SINCERITA ‘ è poi dote molto rara di questi tempi, è preferibile un candidato che sinceramente dica quali competenze NON ha di uno che finge di averne. E’ importante spiegare che cosa si è disposti a fare per colmare le proprie lacune, è apprezzabile sapere che il candidato ha voglia per esempio di fare dei corsi per imparare qualcosa che non sa, o che si offra di fare delle ore in più gratuitamente per apprendere.

  1. Quello che non paga è dichiarare di saper fare tutto e di sentirsi a posto con la propria competenza.questo suona un pò stonato! Non parliamo poi del mentire su alcune competenze tecniche precise, azione piuttosto pericolosa e controproducente.
  2. Durante tutto il colloquio deve emergere la motivazione personale a svolgere quel lavoro, è importante argomentare perchè ci si è candidati per quella posizione, perchè in quell’azienda, quali sono le proprie aspettative, i desideri e gli obiettivi che si vuole raggiungere.la motivazione è il miglior biglietto da visita che possiate presentare.

Ho visto troppo frequentemente profili tecnici altamente preparati e specializzati perdere opportunità perchè non motivati o comunque non in grado di argomentare una motivazione sufficientemente convincente. Chi assume vuole sentirsi dire che il vostro sogno era quello di lavorare in una realtà come la sua, che avete grandi progetti per voi e per lui e che avete intenzione di investire una buona parte dei vostri anni per raggiungere ottimi risultati insieme.si questo è ciò che un imprenditore vuole quando assume qualcuno!! Di pari passo con la motivazione sarebbe bene essere anche un pò ENTUSIASTI ED ENERGICI.mi sono sempre chiesta perchè alcune persone si prensentano al colloquio così seriosi, cupi e poco inclini alla solarità.che cavolo mica andate a morire noo?! In fin dei conti dovreste essere contenti di aver avuto la possibilità di giocarvi la vostra carta no? Eppuro i sorrisi, un pò di small talk, la cordialità e la morbidezza sono caratteristiche sempre più rare.tutti duri, incazzosi e cazzuti!! bah.?! Personalmente credo che debba essere una gioia poter raccontare a qualcuno quello che sapete fare e quello che vorreste realizzare, quindi credo che sia produttivo per il colloquio stesso mostrare dell’entusiasmo (senza chiaramente scadere nel ridicolo o nel surreale), oltre che una certa tenacia ed energia, insomma un certo mordente, in modo da lasciare il segno nell’interlocutore.

  • Cosa penserà chi vi fa il colloquio se vi vede così cupi e poco sorridenti? Che siete depressi? Già stanchi? Demotivati? Fiacchi? Scarichi? Poco socievoli? Insomma sicuramente niente di produttivo alla buona riuscita del colloquio.
  • E poi diciamoci la verita due occhi vispi e un sorriso aperto si ricordano molto meglio di una sterile foto su un Cv! Come ultima analisi (anche se sinceramente per quanto riguarda le mie selezioni è sempre quella che noto per prima) ricopre un ruolo fondamentale la vostra capacità di relazionarvi con l’interlocutore.

Per capacità di relazionarsi intendo il modo con cui parlate all’interlocutore, con cui riuscite ad entrare in una vera sintonia di dialogo con lui, come riuscite a comprendere le sue domande e come riuscite a capire cosa sta cercando. In un colloquio di lavoro deve interessarvi chi avete di fronte, cosa vuole, che tipo di persona cerca e questo lo si fa ponendo domande, chiedendo spiegazioni più approfondite conversando con l’interlocutore con la tranquillità di una chiaccherata e con la spigliatezza di una conversazione tra conoscenti.

Spesso assisto a colloqui che si esauriscono in venti minuti scarsi proprio perchè il candidato a domanda risponde e niente più, invece è molto utile mostrare capacità di dialogo, ti mette in contatto con l’altro e ti permette di mostrare una tua futura capacità di stare in team. Certo per le persone molto timide questo è uno scoglio molto difficile da superare, ma almeno si può tentare.la capacità di relazionarsi e l’intelligenza emotiva con cui lo si fa sono delle caratteristiche vincenti e trasversali ad ogni professione.per l’infermiera, per la parrucchiera, per il manager, per il postino.se lavori sapendoti relazionare tutto prende un’altra prospettiva, gli sbagli, le lacune, le vittorie e le difficoltà.

In conclusione prepararsi ad un colloquio significa tenere in considerazione anche ciò che può essere valutato come negativo, come appunto il fatto di essere poco curati, troppo poco motivati e poco socievoli. Concentrarsi su ciò che abbiamo fatto e sulla nostra esperienza ma non sottovalutare che il nostro interlocutore potrebbe anche essere interessato alla nostra persona, alla nostra coerenza, alla sincerità ed al nostro modo di relazionarci.

Cosa rispondere alla domanda perché dovremmo assumerla?

La tua esperienza pregressa nel campo; il tuo senso del dovere e la tua determinazione; il modo in cui puoi contribuire positivamente al successo dell’azienda; i motivi per cui la mission dell’azienda rispecchia i tuoi valori personali.

Quanto dura un colloquio motivazionale?

Sfrutta bene il tempo – Un colloquio individuale dura normalmente dai 20 ai 45 minuti, durante i quali si possono distinguere tre fasi ben distinte: l’apertura, la conduzione e la chiusura. Ovviamente, per affrontare bene un colloquio di selezione è fondamentale prestare attenzione anche alla fase di preparazione, che può influenzarne l’esito.

Qualsiasi sia la durata del colloquio, è importante che tu mantenga la concentrazione e continui a mostrare interesse dall’inizio alla fine dell’intervista. È importante seguire il ritmo dell’intervistatore, mantenere la discussione incentrata sulle informazioni professionali e far emergere i risultati raggiunti nel corso del proprio percorso di carriera.” Anche perché le seconde possibilità ci saranno raramente.

Il 52% dei responsabili risorse umane decide se un candidato è idoneo al ruolo tra il primo e il secondo colloquio, Poco meno di uno su dieci già dopo il primo appuntamento.

Come rispondere alla domanda perché Vuoi lavorare con noi?

Ad esempio: ‘La vostra azienda ha un’eccellente e rilevante reputazione come efficiente luogo di lavoro. Date attenzione al personale, alle loro esigenze, offrendogli un ottimo ambiente di lavoro, investendo sulla crescita personale e professionale di ogni singolo lavoratore.