Istituto Statale Comprensivo

Suggerimenti | Consigli | Recensioni

Dove Finiscono Le Tesi Consegnate All’Università,?

Dove Finiscono Le Tesi Consegnate All
Tesi al macero, che fanno le Universita’? – Speciali Anni di tesi universitarie, gettate nel secchione della spazzatura e destinate al riciclo. Le foto circolate ieri in rete, in cui si vedono bidoni della spazzatura colmi di tesi di laurea della Statale finemente rilegate, fanno discutere.

E gli studenti si interrogano: che fine farà la mia tesi? Skuola.net lo ha scoperto per loro. Innanzitutto va subito chiarito che un regolamento nazionale, unico per tutti, non esiste. Anche se un archivio centrale è presente in tutti gli Atenei, compresa la Statale finita sotto accusa. IL CASO – Nelle foto incriminate si vede distintamente una serie di cestinid ella spazzatura, destinati alla crta, colmi di tesi su cui si legge “Università degli studi di Milano – Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali – corso di laurea in Scienze dell’informazione”.

Con tanto di nome e cognome del Laureato. Si tratta di tesi datate, risalenti agli anni 1983-1995. Vecchie quindi di 20-30 anni. Gli anni passano e gli studenti di allora, oggi, sono ben lontani dall’Ateneo. Ma per tutti i laureati la tesi resta un pilastro importante della crescita e vedere ora la propria tesi destinata al riciclo della carta non fa certo piacere.

LA STATALE – In merito alla questione, come riporta Corriere.it, la Statale ha risposto che “l’Ateneo conserva indefinitamente copia di ogni tesi, di ogni grado e livello di studio, nel proprio Archivio tesi, garantendone peraltro la pubblica consultazione se autorizzata dall’autore. Lo smaltimento delle copie cartacee in dotazione ai singoli docenti, relatori o correlatori, spetta a loro che ne dispongono liberamente, anche valutando le non secondarie esigenze di razionalizzazione degli spazi a disposizione”.

Alla Statale quindi le tesi vengono conservate in un archivio, peraltro consultabile, ma quelle destinate ai docenti vengono conservate come il prof meglio crede. E soprattutto per il tempo che ritiene opportuno. Ogni singola facoltà, quindi, decide autonomamente come e per quanto tempo conservare le proprie tesi.

  1. SAPIENZA – All’Università La Sapienza di Roma, ad esempio, gli elaborati vengono tutti conservati in un archivio.
  2. Dagli anni 30 ad oggi, da quando cioè la sede è quella attuale.
  3. Ogni singola tesi va a far parte del fascicolo dello studente, in cui è presente tutto lo storico del ragazzo.
  4. Dal 2000 ad oggi, l’Ateneo capitolino più grande d’Italia, chiede agli studenti e conserva solo il formato digitale, prima si trattava di un floppy e poi di un cd.

TOR VERGATA – Anche l’Ateneo di Tor Vergata ha optato per la conservazione della tesi in formato digitale a partire dal 2002 con la facoltà di lettere. Da quel momento la rivoluzione su floppy-cd ha raggiunto tutto l’Ateneo. Quindi il problema, si pone solo per le tesi antecedenti al 2002, a partire dalla data di inaugurazione dell’Università, nel 1983.

  • Le tesi cartacee sono tutte conservate per le facoltà di lettere ingegneria, giurisprudenza e scienze.
  • Qualche mancanza potrebbe essere registrata nelle facoltà di medicina e di economia che, autonomamente, hanno smaltito parti della raccolta.
  • PERUGIA – Procedimento simile anche all’Università di Perugia in cui esiste un archivio dell’area didattica, unico per tutte le facoltà, in cui lo studente riceve la garanzia della conservazione della tesi.

Da un anno anche l’Ateneo umbro richiede il formato digitale, su cd. Evidentemente la conservazione di tanta carta crea non pochi problemi di spazio, risolvibili con un archivio digitale. Oltre all’inutile spreco, ovviamente. : Tesi al macero, che fanno le Universita’? – Speciali

Come si consegna la tesi?

Consegna della tesi di laurea – L’ultima fase che si contrappone tra voi e la discussione è quella della consegna della tesi. Questa fase prevede la consegna alla Segreteria Studenti del materiale una copia frontespizio della tesi, dove dovrà essere indicato il titolo della tesi di laurea, la materia di laurea, il nome del relatore e il nome e la matricola del candidato laureando e una copia della tesi completa,

Chi legge la tesi di laurea?

Relatore, correlatore, controrelatore – Ogni tesi di laurea ha un relatore ; il relatore è il docente che segue il vostro lavoro, autorizza (si spera) la tesi, e presenta il contenuto durante la discussione “a porte chiuse” della commissione. Il nome del relatore compare sul frontespizio della tesi, assieme a quella del laureando.

  1. Il correlatore è di norma presente solo nelle tesi svolte presso aziende o enti esterni.
  2. In questo caso, il correlatore è una persona che solitamente lavora per l’azienda/ente e ha supervisionato direttamente il laureando.
  3. Il correlatore può far parte della commissione di laurea, e affianca il relatore durante la discussione interna alla commissione.

Se presente, il nome del correlatore va indicato nel frontespizio della tesi. Il controrelatore è previsto solo per le tesi magistrali. Il contrelatore è un docente del dipartimento che non è stato coinvolto nel lavoro di tesi, e svolge il ruolo dell'”avvocato del diavolo”: in altri termini, è una figura terza che formula un proprio giudizio sul lavoro di tesi, indipendentemente a quello del relatore.

Quanto tempo prima va consegnata la tesi di laurea?

Quando devo consegnare la tesi? Se sei uno studente dei corsi di laurea quadriennali, specialistici o magistrali, entro 15 giorni prima dell’inizio della sessione di laurea. Se sei uno studente delle lauree di primo livello, entro 7 giorni prima dell’inizio della sessione di laurea.

Che fine fanno le tesi consegnate in segreteria?

Che fine fanno le nostre tesi? Mesi di lavoro finiscono nei cassonetti. Sembra una moda diffusa in tutta italia. Avevamo denunciato qualche tempo fa un caso a Catania, dove le tesi venivano buttate nei cassonetti senza logica alcuna. Ma la moda sembra diffusa in tutta italia.

  • Le foto continuano a circolare in rete, bidoni della spazzatura stracolmi di tesi finemente rilegate.
  • Che fine fanno le tesi degli studenti? E’ l’interrogativo di molti studenti universitari che si chiedono il motivo di così tanta disorganizzazione e richiedono un regolamento che permetta di archiviare i loro preziosi lavori.

IL PRIMO CASO – A Catania nel 2012 le tesi vengono gettate da un balcone del Monastero dei Benedettini. Una foto che ha fatto il giro del web e che tutt’oggi non ha trovato nessuna spiegazione da parte del Dipartimento. La scena immortalata da uno studente di lettere ha creato scalpore fra la comunità studentesca, furiosa per il fatto che il loro lavoro non venga rispettato.

  1. SEGUE CAGLIARI – Il tre aprile 2012 uno studente di Economia dell’Università di Cagliari fotografa un cassonetto e diffonde la foto su twitter, con l’interrogativo ” A cosa serve far stampare agli studenti 5 copie della tesi di laurea se poi l’Università le getta nei bidoni dell’immondizia?”.
  2. La cosa non sembra aver preoccupatoagli altri Atenei italiani.

Subito dopo Catania e Cagliari, è toccato all’ Università di Milano, precisamente alla facoltà di Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dove sono state ritrovate fra i cassonetti tesi risalenti agli anni 1983-1995. In questo caso la risposta della Statale è arrivata direttamente dal Corriere.it, infatti l’Ateneo ha risposto che “vengono corservate indefinitamente copia di ogni tesi, di ogni grado e livello di studio, nel proprio Archivio tesi, garantendone peraltro la pubblica consultazione se autorizzata dall’autore.

  1. Lo smaltimento delle copie cartacee in dotazione ai singoli docenti, relatori o correlatori, spetta a loro che ne dispongono liberamente, anche valutando le non secondarie esigenze di razionalizzazione degli spazi a disposizione”,
  2. Alla Statale quindi le tesi vengono conservate in un archivio, peraltro consultabile, ma quelle destinate ai docenti vengono conservate come il prof meglio crede.

E soprattutto per il tempo che ritiene opportuno. Ogni singola facoltà, quindi, decide autonomamente come e per quanto tempo conservare le proprie tesi. COSA SUCCEDE INVECE ALLA SAPIENZA – All’Università La Sapienza di Roma, ad esempio, gli elaborati vengono tutti conservati in un archivio.

Dagli anni 30 ad oggi, da quando cioè la sede è quella attuale. Ogni singola tesi va a far parte del fascicolo dello studente, in cui è presente tutto lo storico del ragazzo. Dal 2000 ad oggi, l’Ateneo capitolino più grande d’Italia, chiede agli studenti e conserva solo il formato digitale, prima si trattava di un floppy e poi di un cd.

E A TOR VERGATA – Anche l’Ateneo di Tor Vergata ha optato per la conservazione della tesi in formato digitale a partire dal 2002 con la facoltà di lettere. Da quel momento la rivoluzione su floppy-cd ha raggiunto tutto l’Ateneo. Quindi il problema, si pone solo per le tesi antecedenti al 2002, a partire dalla data di inaugurazione dell’Università, nel 1983.

  1. Le tesi cartacee sono tutte conservate per le facoltà di lettere ingegneria, giurisprudenza e scienze.
  2. Qualche mancanza potrebbe essere registrata nelle facoltà di medicina e di economia che, autonomamente, hanno smaltito parti della raccolta.
  3. PERUGIA – Procedimento simile anche all’ Università di Perugia in cui esiste un archivio dell’area didattica, unico per tutte le facoltà, in cui lo studente riceve la garanzia della conservazione della tesi.
See also:  Università Europea Di Roma Quanto Costa?

Da un anno anche l’Ateneo umbro richiede il formato digitale, su cd. Evidentemente la conservazione di tanta carta crea non pochi problemi di spazio, risolvibili con un archivio digitale. Oltre all’inutile spreco, ovviamente. E A CATANIA? Sembra che l’Ateneo siciliano, dopo gli episodi del 2012 si sia dotato di un sistema di archiviazione digitale.

  • Si chiama Archivia e rende disponibile in formato elettronico i documenti prodotti durante la ricerca universitaria e post lauream dell’Ateneo catanese.
  • Depositati direttamente dagli autori mediante procedure di auto archiviazione.
  • Tramite questi sistemi le università aderiscono ai nuovi modelli di comunicazione e disseminazione della conoscenza via internet, secondo i principi sanciti nella e nella, a cui gli atenei devono sottostare.

Le nostre tesi sembrerebbero dunque salve. Rimane da capire soltanto perché stampare molteplici copie. Ai posteri l’ardua sentenza. : Che fine fanno le nostre tesi?

Quando va consegnata la tesi al relatore?

Stesura del documento di tesi –

Preparare una bozza di sommario strutturato in cui appaiano almeno capitoli e sezioni (la tesi si articola in capitoli, sezioni, sottosezioni,,, e paragrafi). Il sommario deve essere poi corretto/approvato prima da correlatore/relatore esterno e poi dal relatore. Questa approvazione deve avvenire prima di iniziare a scrivere il documento vero e proprio. La tesi puo’ essere redatta utilizzando un qualsiasi word processor, anche se soprattutto per la magistrale si raccomanda l’uso di uno strumento che vi faciliti la gestione automatica della struttura (Capitoli, sezioni, etc), di esempi, figure e bibliografia. Lo strumento piu’ diffuso e’ LaTeX, disponibile senza costi per Linux/Win/Mac. maggiori informazioni le trovate alle URL www.guit.sssup.it/latex/panoramica.php e www.tug.org. L’uso di LaTeX e’ obbligatorio nel caso la tesi abbia un forte contenuto teorico. La stesura vera e propria deve partire dai capitoli centrali, quelli che descrivono il contributo effettivo dello studente, tenendo presente e mettendo riferimenti a quanto verrà invece descritto nei capitoli preliminari. L’introduzione e’ l’ultimo capitolo da scrivere, visto che solo alla fine si avra’ un’adeguata visione globale del documento. Non esiste una lunghezza raccomandata per l’introduzione, ma tipicamente e’ di circa 4-8 pagine. Il lettore, deve essere in grado di capire, leggendo solo l’introduzione, il problema che avete affrontato e come lo avete risolto. I dettagli stanno nel resto del documento. L’introduzione deve contenere nell’ordine:

inquadramento dell’area applicativa e/o dell’area di ricerca descrizione del problema (di ricerca o applicativo) affrontato breve panoramica delle soluzioni esistenti al problema affrontato descrizione delle soluzioni proposte e dei risultati ottenuti Una breve descrizione della struttura della tesi (per ogni capitolo viene brevemente illustrato (poche righe) il contenuto).

Ogni capitolo deve avere un paragrafo iniziale che ne spiega brevemente il contenuto e la struttura. La tesi deve avere una bibliografia in coda al documento in cui ogni riferimento e’ contrassegnato da un identificatore e gli identificatori sono utilizzati nel testo del documento per richiamare il relativo riferimento. Figure e tabelle devono essere numerate secondo il capitolo in cui si trovano (Es. la terza figura che appare nel capitolo 2 sara’ etichettata con ‘Figura 2.3′) ed avere una opportuna didascalia. La numerazione delle figure è a due livelli di cui il primo è il numero del capitolo e il secondo il numero progressivo delle figure in quel capitolo (cioe’ si ignorano sezioni e sottosezioni in cui la figura e’ contenuta). La figura deve apparire il piu’ possibile vicina al primo riferimento alla figura stessa. Ogni riferimento deve essere fatto utilizzando il numero della figura (Es. “In Figura 2.3 è possibile osservare,”). (La numerazione e’ automatica in LateX). Se la tesi contiene risultati teorici sotto forma di definizioni, teoremi, algoritmi, etc. questi vanno numerati analogamente alle figure (automatico in LaTeX). Non inserite codice nella tesi se non piccole porzioni particolarmente significative. In questo caso usate un font diverso (ad es. courier), e inseritele in una figura. Il frontespizio della tesi deve riportare titolo, nome del candidato, nomi e titoli di relatore (il docente universitario) e di relatore esterno o correlatore/i interno/i. I capitoli centrali della tesi (cioè tutti i capitoli ad eccezione di introduzione e conclusioni) devono essere consegnati al relatore almeno 7 giorni prima del giorno in cui questi deve firmare la domanda di laurea. Una versione completa dell’elaborato, incluse le revisioni richieste da relatori e correlatori in base alla bozza di cui sopra deve essere consegnata al relatore almeno 7 giorni prima del giorno in cui la tesi deve essere portata in stampa. La versione portata in stampa deve essere inviata per email a relatore e correlatore e memorizzata sul sistema del laboratorio,

Chi controlla se la tesi è copiata?

Chi controlla se la tesi è copiata? Come da procedura lo studente terminata la tesi deve inviarla in formato digitale al proprio ateneo, lo stesso verificherà attraverso un software antiplagio se la tesi rispetta tutte le norme.

Quanto deve durare il discorso di laurea?

Il tempo per il discorso della tesi di laurea è fissato dal relatore e varia tra i 5 e i 20 minuti a seconda della discussione.

Come concludere il discorso di laurea?

La conclusione tesi va pensata in relazione all’introduzione; in essa si deve dare giustificazione e dimostrazione delle prese di posizione. Introduzione e Conclusione si assomigliano, l’unica differenza è che nella Conclusione devi svelare ‘dove si trova il tesoro’.

Quando la tesi non viene accettata?

Quanto può essere plagiata una tesi? – Una tesi di laurea si considera plagiata se le parti riprese da altri fonti superano il 15% del contenuto totale. Al di sotto di questa soglia, che fa scattare un campanello d’allarme nella commissione esaminatrice, lo studente può essere sicuro di non incorrere nell’accusa di plagio.

Cosa succede se non si consegna la tesi in tempo?

Non posso consegnare la tesi in tempo. Cosa posso fare? Se il mancato rispetto dei termini dipende da cause a te non imputabili ed il tuo relatore può certificarle, puoi presentare apposita istanza in Segreteria studenti, allegando una lettera del relatore.

Cosa dire al primo incontro per la tesi?

Come affrontare il tuo relatore durante il primo incontro – Hai scelto la materia e hai ottenuto approvazione e ora? Niente panico! Prima di tutto, accertati che il professore ti riceva nel suo orario di ricevimento oppure per appuntamento, In questo caso, è necessario che tu gli invia un’email in cui ti presenti.

  1. Qui di seguito, ti forniamo un fac-simile dell’email: “Egregio professore (cognome)/Gentilissima professoressa (cognome), Sono (nome e cognome), uno studente del corso di laurea in (corso di laurea).
  2. Con la presente, volevo comunicarle che ho scelto la sua materia, (nome della materia) per la tesi di laurea.
See also:  Come Fare Per Iscriversi All'Università Di Bologna?

A tal proposito, volevo chiederle quando e dove possiamo organizzare un primo incontro. Nell’attesa di un suo gentile riscontro, le porgo cordiali saluti.” (Cognome e nome) Qui trovi altri esempi utili di email da inviare al tuo relatore. Perfetto! Sei giunto al primo incontro.

Cosa dire? Il professore con molta probabilità non si ricorderà di te. Quindi, è bene presentarsi facendo riferimento all’email che gli hai inviato. Potresti anche spiegargli perché hai scelto la sua materia. In questo primo incontro, sicuramente inizierete a parlare dell’argomento di tesi. È possibile che sia lui a proporti gli argomenti; oppure è possibile che ti permetta di scegliere due o tre argomenti che valuterete nell’incontro successivo.

Se ti ritrovi in questo ultimo caso, niente panico! Se non sai come scegliere l’argomento per la tesi di laurea potrebbe esserti utile questo articolo. Ricorda che una delle decisioni preliminari consiste nella tipologia di tesi da redigere. Se non quali sono le tipologie di tesi e le differenze che intercorrono tra di esse, puoi leggere questo articolo.

È importante poi che tu abbia un buon spirito di iniziativa! Cosa significa? Significa che per fare una buona impressione al tuo relatore non devi limitati a scegliere gli argomenti! Potresti per ciascun argomento realizzare una scaletta secondo questi suggerimenti e presentarli al prof nell’incontro successivo! In questo modo, non soltanto il professore apprezzerà il tuo lavoro, ma tu nel frattempo avrai tutto più chiaro quando dovrai iniziare a scrivere la tua tesi.

Senza contare il fatto che ti sarai portato avanti con il lavoro! Nel primo incontro, altra cosa fondamentale è che chiarisci al professore quando hai intenzione di iniziare a redigere la tesi. Questo perché potrebbe esserci un intervallo più o meno lungo se ancora devi finire gli esami.

Quante ore al giorno dedicare alla tesi?

Le ore dovrebbero essere 8 al giorno ma spesso sono molte di più. Ha troppe varianti (in sede/fuori sede, scuola privata/scuola pubblica, borsa/non borsa).

Come si svolge il giorno della laurea?

Come ottenere la laurea magistrale – Per conseguire la laurea magistrale, prima di tutto è necessario essere in possesso di un diploma di laurea, quello che fa riferimento al primo ciclo di studi. Una volta che lo studente ha superato tutti i corsi con la sufficienza e ha ottenuto i 120 crediti formativi totali, deve fare richiesta per sostenere l’esame finale.

Quanti relatori si possono avere?

Il relatore – Per comprendere come un professore possa di più in bianco trasformarsi in un relatore dobbiamo partire da una breve definizione offertaci dall’autorevole Enciclopedia Treccani: “Nell’uso universitario, il professore (con uno o più correlatori) che riferisce ai colleghi della commissione di laurea sulla tesi presentata da un candidato laureando e conduce con questo la discussione.” Dunque, ogni volta che chiediamo a un nostro professore di poter realizzare la tesi con lui quest’ultimo diventa automaticamente il nostro relatore.

Se questi accetta, naturalmente. Ma solo un professore può ricoprire questo ruolo? No, in realtà, oltre ai professori di ruolo, anche ricercatori, professori in anno sabbatico, supplenti e o docenti a contratto, oppure un eminente studioso possono diventarlo. Inoltre, anche se un docente cessa di essere di ruolo può mantiene la nomina di relatore, fino al termine della sessione in questione.

Una cosa che in pochi sanno è che in supporto al primo relatore a cui spetta l’approvazione della tesi, vi può essere anche un secondo relatore. Esso viene designato a discrezione dello stesso primo perché ha dato un particolare contribuito alla realizzazione della nostra tesi.

Quando si dà il regalo al relatore?

Tutto è pronto per il giorno della discussione, ma non ci sareste mai arrivati se qualcuno non vi avesse assistito nella stesura della vostra dissertazione. Ecco perché potrebbe essere una buona idea fare un regalo al relatore della tesi, soprattutto se tra voi c’è stato un rapporto sereno e collaborativo.

  1. Ricordate, però, che non si tratta di un dono qualunque.
  2. Nella scelta, quindi, occorre seguire il buonsenso e il galateo.
  3. Secondo il galateo, il regalo al relatore della tesi va consegnato rigorosamente dopo la proclamazione,
  4. Ricordate che il dono che farete al vostro professore deve essere a tutti gli effetti un pensiero di ringraziamento per l’aiuto fornito, non certo avere l’aspetto di una forma di corruzione.

Non mettete in imbarazzo il docente con cose troppo impegnative: riguardo ai regali si dice spesso che “è il pensiero che conta” e la cosa vale soprattutto in questo caso. In merito, le norme del buongusto prevedono che si regalino un buon libro o una penna, oppure un altro oggetto da scrivania dall’aspetto semplice e lineare.

Qualcosa di simbolico, insomma, e che possa essere utile, Tenete in considerazione, infatti, che – nella maggior parte dei casi – non conoscete i gusti del vostro professore. Anche riguardo al confezionamento del regalo al relatore della tesi, cercate di seguire il buon gusto. Evitate incarti infantili o troppo vistosi: meglio una carta in tinta unita o con una fantasia sobria (ad esempio a righe).

Un semplice nastro o una coccarda basteranno a completare il tutto. E non dimenticate di accompagnare il presente con un biglietto, nel quale esprimerete in forma semplice – attenti alla retorica! – il vostro apprezzamento per l’aiuto ricevuto. Per la consegna del regalo al relatore della tesi il momento migliore sarebbe prendere un appuntamento nei giorni successivi alla discussione, durante il suo orario di ricevimento,

Quante tesi si devono stampare?

Tesi di laurea: la procedura da rispettare e il numero di copie da stampare – Prima di stampare la tesi di laurea e comprendere il numero effettivo di copie che andranno, poi, distribuite, è necessario svolgere un lavoro minuzioso al fine di presentare un testo completo, preciso, perfetto e senza errori.

  • La premessa che vi facciamo è relativa ad alcune formalità che anticipano le procedure da espletare prima di adoperarvi nel processo di stampa della tesi di laurea.
  • In sostanza, dopo aver apportato il punto finale alle conclusioni della tesi di laurea, dopo aver salvato tutto il testo, dopo averlo formattato, si procede con molteplici riletture al fine di correggere eventuali errori di grammatica o “di battitura”.

Difatti, questa procedura appare come una sorta di obbligo da rispettare proprio per individuare dei refusi sfuggiti durante tutte le revisioni eseguite. Dunque, ricapitolando: redazione, correzione, formattazione e, infine, la tanto attesa stampa che giunge in seguito alla corretta verifica dell’espletamento di tutte le pratiche burocratiche previste dall’ateneo.

  • Ed ecco che arriviamo, finalmente, al quesito posto in essere: quante copie della tesi stampare? Generalmente, il numero ideale è 3: una copia per il relatore, una per le segreteria e una personale da conservare e custodire.
  • Solo nel caso in cui fosse constata la presenza del correlatore, allora le copie diventerebbero 4.

Questo è il numero minimo essenziale, però molto spesso è usanza omaggiare una copia a chi ci ha supportato per tutto il percorso di studi: fidanzata/o, famiglia, una persona in particolare che ha avuto un ruolo decisivo nella nostra vita universitaria.

Come inviare la tesi al relatore?

Ciao e benvenuto in questo articolo, oggi ti aiuteremo a risolvere l’ennesimo “arcano” di ogni collega impegnato nel suo percorso di redazione della tesi, in particolare vedremo c ome si scrive un’email da inviare al relatore, quale linguaggio utilizzare, quale oggetto scegliere, Prima di iniziare, una piccola parentesi! Se ci segui e non vedi spesso nuovi aggiornamenti del blog è perché siamo davvero impegnati a gestire tutto quello che riguarda il mondo di Tesinsieme.

Infatti, ti ricordiamo che esistono e sono operativi: In cui puoi fare a noi e a tutti gli altri membri del gruppo tutte le domande che desideri. Con tutti i nostri suggerimenti e notizie sul mondo universitario e sulla tesi di laurea. Veniamo a noi e a questo nuovo articolo che nasce da una domanda ricorrente di molti studenti: “Devo Scrivere un’Email da Inviare al Mio Relatore e Adesso che Faccio?” Parlando con molti studenti è emersa la difficoltà di scrivere un’email da inviare al relatore In primis, l’email per richiedere la tesi, ma anche l’email per chiedere un appuntamento, per chiedere una semplice informazione sulla tesi Il dilemma principale è: che tipologia di linguaggio usare? La risposta è semplice: un linguaggio formale Anche se dipende dal tipo di rapporto che si ha con il proprio relatore e dal “carattere” del relatore stesso.

Per fare un esempio, il relatore della laurea magistrale di una nostra blogger gli dava del “tu” e non era propenso a molte formalità. Quindi, le email erano formali si, ma non troppo per capirci, bisognava andare subito al sodo senza troppe “smancerie”.

Quindi, sappi che la regola di base è utilizzare un linguaggio formale, poi in base al tipo di rapporto che instaurerai con il relatore, saprai tu stesso qual è il linguaggio più adeguato da utilizzare. Altra cosa essenziale: evita i refusi e gli errori grammaticali! Potrebbero infastidire molto il tuo relatore che potrebbe non farsi una bellissima opinione su di te.

Quindi, leggi e rileggi sempre l’email prima di inviarla. Ma come si scrive un’email da inviare al relatore? Vediamo alcuni accorgimenti, prima di passare ai modelli veri e propri:

  • L’apertura è sempre Gentile/Egregio Prof o Gentilissima Prof. ssa ;
  • Dare del “lei” e rafforzarlo con le maiuscole (ad esempio, “La ringrazio”, “Attendo una Sua risposta”;
  • Non dimenticare i saluti e/o ringraziamenti finali,
See also:  Quanto Costa Andare All'Università In Italia?

E l’oggetto? L’ideale sarebbe inserire nell’oggetto: il mittente, il destinatario e l’oggetto vero e proprio. In questo modo, il relatore con un colpo d’occhio vedrà da chi gli arriva l’email, che l’email è indirizzata a lui e il perché di quella email.

Capirai meglio sotto quando andremo a vedere i modelli! Ti raccomando poi di utilizzare un’indirizzo email professionale. Vanno aboliti gli indirizzi email come [email protected] o [email protected], Utilizza sempre un indirizzo email che abbia il tuo nome e cognome. Se non ce l’hai, crealo! Crearlo richiede davvero pochi minuti.

Puoi crearlo con Gmail ad esempio. Talvolta l’università mette a disposizione degli indirizzi email con il dominio dell’università. Solitamente lo trovi all’interno del Portale Studenti. Se non lo trovi, faresti bene ad informarti magari in segreteria o con un collega.

  1. Richiesta Tesi
  2. Conferma Richiesta Tesi
  3. Richiesta Giorno e Ora del Ricevimento
  4. Conferma Ricevimento
  5. Richiesta Appuntamento
  6. Richiesta Materiale
  7. Invio Tesi/Capitolo
  8. Richiesta Tutor

MODELLO 1: RICHIESTA TESI (Questo modello è da utilizzare quando la richiesta tesi non avviene con la procedura digitale). OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Richiesta Tesi Egregio/Gentile Prof. / Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in,

Sono prossimo alla laurea e sono interessato a svolgere la mia tesi di laurea nel Suo insegnamento di, visto il forte interesse che ho avuto durante le lezioni e il risultato ottenuto in sede d’esame. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti e nell’attesa di un Suo gentile riscontro, Le porgo cordiali saluti.

Firma Trovi un altro modello simile in questo altro articolo. Vai qui! MODELLO 2: CONFERMA RICHIESTA TESI (Questo modello è da utilizzare quando la richiesta tesi avviene con la procedura digitale e vuoi avere una conferma dell’avvenuta richiesta). OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Conferma Richiesta Tesi Egregio/Gentile Prof.

/ Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in, Volevo comunicarLe che ho effettuato la richiesta tesi, attraverso la procedura online, per il Suo insegnamento. Pertanto, Le chiedo se le è pervenuta tale richiesta. Rimango nell’attesa di un Suo gentile riscontro e La ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti Firma MODELLO 3: RICHIESTA GIORNO E ORA DEL RICEVIMENTO (Questo modello è da utilizzare quando il prof mette a disposizione un giorno e un orario in cui riceve). OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Ricevimento Egregio/Gentile Prof.

/ Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista. Volevo chiederLe il giorno e l’orario in cui riceve noi tesisti, cosicché posso già farLe visionare la traccia della tesi. La ringrazio in anticipo e rimango nell’attesa di un Suo gentile riscontro. Cordiali saluti Firma MODELLO 4: CONFERMA RICEVIMENTO OGGETTO : Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Conferma Ricevimento Egregio/Gentile Prof.

/ Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista. Volevo chiederLe se può confermarmi il Suo ricevimento studenti previsto per domani. La ringrazio in anticipo e rimango nell’attesa di un Suo gentile riscontro. Cordiali saluti Firma MODELLO 5: RICHIESTA APPUNTAMENTO (Questo modello è da utilizzare quando il prof riceve su appuntamento).

OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Appuntamento Egregio/Gentile Prof. / Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista. Volevo chiederLe se possiamo concordare un appuntamento, cosicché posso farLe visionare il lavoro finora eseguito. Sono disponibile tutti i giorni a qualsiasi orario.

La ringrazio in anticipo e rimango nell’attesa di un Suo gentile riscontro. Cordiali saluti Firma MODELLO 6: RICHIESTA MATERIALE OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Fonti Tesi Egregio/Gentile Prof. / Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista.

Volevo ricordarLe che sono nella fase di ricerca delle fonti. A tal proposito, volevo chiederLe se può suggerirmi quali libri posso utilizzare o in quali siti posso reperire tutte le fonti che ci occorrono. La ringrazio in anticipo e rimango nell’attesa di un Suo gentile riscontro. Cordiali saluti Firma MODELLO 7: INVIO TESI/CAPITOLI OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Invio Tesi Egregio/Gentile Prof.

/ Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista. Come da accordi, Le invio in allegato il lavoro di tesi svolto finora e rimango in attesa di un Suo feedback. La ringrazio in anticipo. Cordiali saluti Firma MODELLO 8: RICHIESTA TUTOR (Questo modello è da utilizzare quando vuoi chiedere al tuo relatore di farti da tutor per uno stage post laurea).

OGGETTO: Nome e Cognome Prof – Tuo Nome e Cognome – Stage Egregio/Gentile Prof. / Gentilissima Prof.ssa, sono, studente del corso di laurea in e Suo Tesista. La contatto perché volevo dirLe che ieri ho fatto un colloquio presso un’azienda, interessata ad assumermi come stagista. Come ben saprà, il contratto di stage prevede un tutor didattico e io avrei piacere che fosse proprio Lei.

In attesa di una Suo gentile riscontro, La ringrazio già in anticipo. Cordiali saluti Firma Non Hai Trovato il Modello che Ti Serve? Scrivici nei Commenti, Elaboreremo una Bozza di Email per il Tuo Caso Specifico! Devi Scrivere la Tesi, Ma non Hai Nessuna Idea? Scopri 27 Idee di Tesi in Economia! Presentazione della Tesi? Parti da 50 Power Point Pronti all’Uso! Dove Finiscono Le Tesi Consegnate All

Cosa succede se non si consegna la tesi in tempo?

Non posso consegnare la tesi in tempo. Cosa posso fare? Se il mancato rispetto dei termini dipende da cause a te non imputabili ed il tuo relatore può certificarle, puoi presentare apposita istanza in Segreteria studenti, allegando una lettera del relatore.

Quando la tesi non viene accettata?

Quanto può essere plagiata una tesi? – Una tesi di laurea si considera plagiata se le parti riprese da altri fonti superano il 15% del contenuto totale. Al di sotto di questa soglia, che fa scattare un campanello d’allarme nella commissione esaminatrice, lo studente può essere sicuro di non incorrere nell’accusa di plagio.