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Quando Si Va Fuori Corso All Università?

Quando Si Va Fuori Corso All Università
Come evitare di laurearsi fuori corso? – Per evitare di essere uno studente fuori corso, dovrai impegnarti a non lasciare indietro qualche esame. Per rendere possibile questa condizione, è importante costruire un metodo di studio efficace e pianificare il lavoro. Vediamo i nostri consigli in questi punti:

Costruisci il tuo metodo di studio universitario : quando parliamo di metodo di studio universitario, facciamo riferimento a tutte quelle pratiche volte a migliorare il tuo studio, dalla raccolta degli appunti allo svolgimento dell’esame. Non esiste un metodo universale e valido per tutti: ogni studente ha il suo stile di apprendimento e, per ottimizzare il tuo studio, dovrai capire qual è il tuo. Apprendi meglio sfruttando le immagini oppure scrivendo? Ascoltare musica in sottofondo ti distrae o ti aiuta a concentrarti? Cerca di capire qual è la tua modalità di apprendimento e inizia a costruire il tuo metodo di studio mettendo al centro questo approccio; Pianifica lo studio : questo ti sembrerà un consiglio banale, ma non lo è affatto. Pianificare lo studio in modo davvero efficace non è semplice: per farlo dovrai iniziare “scomponendo” il materiale di studio e costruendo un plan da rispettare alla lettera. Ecco un esempio di pianificazione efficace della giornata:

Dalle 9:30 alle 10:30 – Studio capitolo uno del manuale | Dalle 10:30 alle 10:45 – Pausa | Dalle 10:45 alle 12:00 – Studio capitolo due del manuale | Dalle 12:00 alle 13:00 – Ripasso generale dei concetti | Dalle 13:00 alle 14:30 – Pausa pranzo | Dalle 14:30 alle 16:00 – Studio capitolo tre del manuale | Dalle 16:00 alle 16:15 – Pausa | Dalle 16:15 alle 18:00 – Studio capitolo quattro del manuale

Elimina le fonti di distrazione : spesso ciò che ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi sono proprio le continue interruzioni del tuo studio. Per studiare bene serve tanta dedizione: per questo è importante mettere da parte qualunque elemento distrattivo. Elimina notifiche, social media e tutto ciò che ti distrae dal tuo programma giornaliero. in questo modo riuscirai a mantenere alti i livelli di concentrazione nello studio e, di conseguenza, migliorerai notevolmente le tue performance; Ritrova la tua motivazione : una delle cause dell’essere fuori corso all’Università è la perdita di motivazione. Il percorso che porta al raggiungimento della laurea è lungo e, a volte, estremamente complesso: qualche piccola difficoltà potrebbe demotivarti e allontanarti dal tuo obiettivo. Che fare? In questi casi, è sempre bene ricordare perché stai facendo tutto questo: pensare al tuo obiettivo più grande e alla carriera dei tuoi sogni ti aiuterà a impegnarti con più costanza.

Da quando scatta il fuori corso?

Si diventa fuoricorso quando si resta iscritti oltre la durata massima di un corso di laurea, che per le triennali è di tre anni e sei mesi, mentre per le magistrali è di due anni e sei mesi.

Quando sei fuori corso all’uni?

Uno studente si definisce fuori corso quando non riesce a completare gli studi entro gli anni previsti dalla sua facoltà. Se ti sei iscritto, per esempio, al corso triennale di economia e non riesci a dare la prova finale entro i tre anni, diventi in automatico uno studente fuori corso.

Quanti studenti finiscono fuori corso?

Triste ma niente affatto inaspettata la rivelazione dell’annuario statistico del Ministero dell’Istruzione (MIUR) sullo stato di “avanzamento” degli studenti italiani. La metà degli iscritti all’università finisce infatti il proprio percorso di studi fuori corso,

  • Ed il 60% di essi non arriverà mai a conseguire il titolo universitario,
  • Su oltre 1 milione e 776 mila studenti iscritti nell’anno accademico in corso, ben 831 mila studenti sono infatti già in ritardo si tratta del 47% del totale.
  • Il numero di laureati è di conseguenza in calo, e nel 2008 è sceso di un ulteriore 2%.

La percentuale degli studenti fuori corso è aumentata nel corso degli ultimi anni; nel 1980, si contava solo un 30% di ritardatari; una percentuale che si è innalzata con l’avvento della riforma del 3+2 : i fuori corso nel 2000 erano infatti già il 44%.

Chi viene considerato fuori corso?

Come evitare di laurearsi fuori corso? – Per evitare di essere uno studente fuori corso, dovrai impegnarti a non lasciare indietro qualche esame. Per rendere possibile questa condizione, è importante costruire un metodo di studio efficace e pianificare il lavoro. Vediamo i nostri consigli in questi punti:

Costruisci il tuo metodo di studio universitario : quando parliamo di metodo di studio universitario, facciamo riferimento a tutte quelle pratiche volte a migliorare il tuo studio, dalla raccolta degli appunti allo svolgimento dell’esame. Non esiste un metodo universale e valido per tutti: ogni studente ha il suo stile di apprendimento e, per ottimizzare il tuo studio, dovrai capire qual è il tuo. Apprendi meglio sfruttando le immagini oppure scrivendo? Ascoltare musica in sottofondo ti distrae o ti aiuta a concentrarti? Cerca di capire qual è la tua modalità di apprendimento e inizia a costruire il tuo metodo di studio mettendo al centro questo approccio; Pianifica lo studio : questo ti sembrerà un consiglio banale, ma non lo è affatto. Pianificare lo studio in modo davvero efficace non è semplice: per farlo dovrai iniziare “scomponendo” il materiale di studio e costruendo un plan da rispettare alla lettera. Ecco un esempio di pianificazione efficace della giornata:

Dalle 9:30 alle 10:30 – Studio capitolo uno del manuale | Dalle 10:30 alle 10:45 – Pausa | Dalle 10:45 alle 12:00 – Studio capitolo due del manuale | Dalle 12:00 alle 13:00 – Ripasso generale dei concetti | Dalle 13:00 alle 14:30 – Pausa pranzo | Dalle 14:30 alle 16:00 – Studio capitolo tre del manuale | Dalle 16:00 alle 16:15 – Pausa | Dalle 16:15 alle 18:00 – Studio capitolo quattro del manuale

Elimina le fonti di distrazione : spesso ciò che ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi sono proprio le continue interruzioni del tuo studio. Per studiare bene serve tanta dedizione: per questo è importante mettere da parte qualunque elemento distrattivo. Elimina notifiche, social media e tutto ciò che ti distrae dal tuo programma giornaliero. in questo modo riuscirai a mantenere alti i livelli di concentrazione nello studio e, di conseguenza, migliorerai notevolmente le tue performance; Ritrova la tua motivazione : una delle cause dell’essere fuori corso all’Università è la perdita di motivazione. Il percorso che porta al raggiungimento della laurea è lungo e, a volte, estremamente complesso: qualche piccola difficoltà potrebbe demotivarti e allontanarti dal tuo obiettivo. Che fare? In questi casi, è sempre bene ricordare perché stai facendo tutto questo: pensare al tuo obiettivo più grande e alla carriera dei tuoi sogni ti aiuterà a impegnarti con più costanza.

Chi è fuori corso all’università paga più tasse?

Tasse universitarie fuori corso lavoratori e agevolazioni Pagare gli studi diventa sempre più difficile in tempi di crisi. Ecco perchè molti studenti, oltre a portare avanti i propri studi, decidono anche di lavorare, per potersi mantenere o perlomeno contribuire alle spese insieme alla famiglia.

  • Purtroppo però, tra studio e lavoro a volte i tempi si allungano e si finisce fuori corso.
  • Purtroppo le tasse universitarie per gli studenti fuori corso possono aumentare addirittura del 50%, rispetto agli studenti che invece sono ancora in regola con gli esami.
  • E per chi ha un reddito di oltre 150.000 euro, l’aumento é addirittura fino al 100%.

A quanto ammontano le tasse per universitari fuori corso lavoratori ? Sono previste delle agevolazioni per chi lavora oltre a studiare? Quando Si Va Fuori Corso All Università A questo punto in molti si chiedono: abbiamo deciso di lavorare e studiare proprio per evitare di pesare sul bilancio familiare e chiaramente il percorso di studi alcune volte ne risente, rallentando, perché oltre alle ore da dedicare allo studio ci sono quelle da dedicare al lavoro.

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L’ università cosa fa? Al posto di agevolare questi studenti, li aggravia di un maggior balzello fiscale? Le cose non stanno esattamente cosi: vediamo di fare dei chiarimenti. Partiamo innanzitutto dall’emendamento di spending review 2012, emendamento presentato dai relatori e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.

In base al testo dell’emendamento, gli atenei possono disporre degli aumenti secondo criteri contenuti in un decreto del ministero dell’Istruzione, da adottare entro il 31 marzo di ogni anno accademico. Gli aumenti delle tasse universitarie dei fuori corso, devono tener presente i principi di equità, nonché progressività e redistribuzione, il ritardo rispetto ai corsi di studio, il reddito familiare Isee, il numero di studenti universitario in famiglia e della condizione degli studenti lavoratori.

E proprio su questo punto: “condizione dei lavoratori studenti”, le agevolazioni ci sono. Per esempio: oggi in moltissime università uno studente lavoratore può decidere di iscriversi part time (dedicato proprio agli studenti lavoratori) o full time. Chiaramente con il part time ci si impiega maggior tempo a laurearsi, però si pagano tasse ridotte rispetto al full time.

Per richiedere queste agevolazioni occorre presentare dei documenti che attestino la propria effettiva occupazione e che indichino il numero di ore settimanali di lavoro. Inoltre lo studente lavoratore, può usufruire, nei confronti del tuo datore di lavoro, di permessi giornalieri retribuiti per andare a sostenere gli esami, ha diritto a svolgere turni lavorativi agevolati e alle cosiddette,

Quanti esami per non essere fuori corso?

La media ideale di crediti formativi da ottenere in un anno accademico per non rischiare di andare fuori corso e stare quindi al giusto passo con il proprio percorso universitario è pari a 60 CFU.

Quanto è importante laurearsi in tempo?

Laurearsi in tempo o con voti alti: è possibile trovare un punto di incontro – In ogni caso, è evidente che se l’obiettivo primario è laurearsi in tempo non sempre si può prendere il massimo dei voti ; ma si può sicuramente avere lo stesso un’ottima media,

  • Io penso che cercare di finire il prima possibile l’università sia davvero di fondamentale importanza : la formazione universitaria è soltanto una tappa intermedia per la propria realizzazione; non può di certo essere il fine ultimo che una persona si pone nella vita.
  • Studiare tanto per rischiare di finire fuori corso è controproducente: arrivare a 28 anni per laurearsi con 110 e lode non è proprio una strategia efficace per entrare nel mercato del lavoro.

Piuttosto: meglio laurearsi a 21 anni (laurea triennale) o a 23 anni (laurea specialistica) con un voto più basso e “gettarsi subito nella mischia”, Vedi, nella vita reale il voto di laurea non conta molto ; conta la capacità che hai di far fruttare le conoscenze acquisite al fine di raggiungere gli obiettivi professionali che ti sei posto,

Essere istruiti, quindi, non significa possedere semplicemente un bagaglio di conoscenze, Ciò che ti rende veramente istruito è la pratica, Ecco perché è importante laurearsi in tempo e cominciare presto a lavorare. Certo, avere una media dei voti troppo bassa potrebbe precluderti qualche opportunità: alcuni concorsi, infatti, richiedono come requisito un voto di laurea minimo.

Ora, se vuoi essere sicuro di non precluderti niente l’ideale sarebbe che riuscissi a laurearti con almeno 105 su 110, Poniti questo obiettivo di voto soltanto se sei sicuro di voler partecipare a determinati e selezionati concorsi (come ad esempio i concorsi della Banca d’Italia ).

Cosa succede se ti laurei in ritardo?

Laurearsi con oltre tre anni di ritardo raddoppia il rischio medio di svolgere un lavoro che non richiede la laurea e comporta una retribuzione salariale di circa il 17 per cento inferiore a quella di chi ha completato il corso nei tempi previsti. Perché gli anni persi all’università non accrescono la dotazione di capitale umano.

  • Per attenuare il fenomeno dei fuoricorso, si potrebbero modificare alcune regole sugli esami universitari.
  • E il sistema di apprendistato potrebbe essere utilizzato per promuovere la formazione professionale dei laureati sul posto di lavoro In Italia, la percentuale di studenti che si laurea oltre la durata legale prevista è altissima: i fuoricorso rappresentano una quota pari almeno al 40 per cento degli studenti iscritti e oltre il 50 per cento dei laureati,

Al fenomeno sono associate alcune conseguenze economiche che meritano una riflessone, quali il rischio di subire penalità salariali e di essere maggiormente overeducated – ovvero di svolgere un’ttività lavorativa per la quale il titolo conseguito non è necessario e di ricevere indirettamente una penalità salariale aggiuntiva.

Il motivo per cui il ritardo nel conseguire la laurea faciliterebbe l’ overeducation è duplice: da un lato, potrebbe causare un depauperamento del capitale umano acquisito; dall’altro, potrebbe essere percepito dal datore di lavoro come un segnale di scarsa motivazione, capacità e produttività e pertanto utilizzato come strumento di selezione negativa per discriminare fra i vari candidati.

IPOTESI TEORICHE E RISULTATI EMPIRICI In uno studio che abbiamo condotto su un campione di laureati appartenenti a ogni classe di età, estratto dai dati Isfol-Plus, sono stati analizzati i due effetti salariali (diretto e indiretto) del ritardo alla laurea.

1) Vi sono due spiegazioni plausibili riguardo agli effetti del ritardo alla laurea sull’ overeducation e sui salari che, seguendo un approccio proposto per la prima volta da Wim Groot e Hessel Oosterbeek (1994), sono state testate l’una contro l’altra: a) la teoria del capitale umano; b) l’ipotesi di selezione ( screening hypothesis ).

(2) Se dovesse prevalere il modello del capitale umano, il ritardo alla laurea dovrebbe contestualmente ridurre o avere effetti nulli sulla probabilità di essere overeducated e accrescere i salari individuali perché gli anni spesi in più per il conseguimento del titolo dovrebbero determinare un aumento complessivo della dotazione individuale di conoscenze acquisite.

  • Nel contesto dell’ ipotesi di selezione, invece, il ritardo comporterebbe sia un rischio maggiore di svolgere un lavoro per il quale la laurea non è richiesta, sia una penalità salariale, perché il ritardo segnalerebbe una minore produttività e preparazione di questi individui.
  • L’esercizio empirico risulta essere in linea con i risultati attesi dall’ipotesi di selezione.

Gli anni di ritardo, infatti, aumentano la probabilità di essere overeducated e nel contempo determinano salari più bassi. In particolare, l’effetto dell’essersi laureato con oltre tre anni di ritardo raddoppia il rischio medio di svolgere un lavoro che non richieda la laurea e comporta una retribuzione salariale di circa il 17 per cento inferiore a quella di coloro che hanno completato gli studi universitari nei termini previsti.

È interessante notare che, sebbene concettualmente simili, gli anni relativi alle bocciature a scuola sembrano invece confermare l’ipotesi opposta: quella del capitale umano. Ciò suggerisce che ripetere un anno a scuola porta a un miglioramento della preparazione acquisita in quanto in questo caso lo studente deve necessariamente impegnarsi di più per essere ammesso all’anno successivo.

UN FENOMENO DA COMBATTERE Il ritardo alla laurea è un fenomeno assai comune fra i laureati italiani e persistente nel tempo, l’esistenza di una penalità salariale associata al fuoricorsismo può dunque contribuire alle spiegazioni esistenti dei bassi rendimenti dell’istruzione tipici dell’Italia, arricchendo in particolare quelle dal lato dell’offerta.

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(3) In altri termini, secondo questa interpretazione, i bassi rendimenti dell’istruzione terziaria sarebbero in parte una conseguenza della sua bassa qualità e dell’ inefficienza del sistema di istruzione nel generare un’offerta di capitale umano nella quantità e qualità che sia effettivamente richiesta dal mercato del lavoro.

Ciò fa sì che il mercato remuneri meno di quanto potrebbe questo capitale umano. I nostri risultati possono servire da monito anche per quei paesi, come gli Stati Uniti e i paesi del Nord Europa, dove il ritardo alla laurea sta divenendo un fenomeno sempre più diffuso.

Rimuovere le cause del ritardo alla laurea potrebbe contribuire a: a) ridurre la quota di overeducation ; b) aumentare i rendimenti medi dell’istruzione terziaria e, pertanto, accrescere l’incentivo a investire in accumulazione di capitale umano; c) ridurre gli sprechi di risorse causati da questi fenomeni e l’inefficienza del sistema di istruzione terziario.

NUOVE REGOLE PER GLI ESAMI I risultati suggeriscono che gli anni persi all’università sono sostanzialmente inefficienti, in quanto non accrescono la dotazione di capitale umano né tantomeno le performance nel mercato del lavoro. La ragione risiede probabilmente nel fatto che quando si ritarda la laurea (e non perché si stia svolgendo in contemporanea un’attività lavorativa), non c’è alcuna garanzia che quegli anni siano stati spesi studiando e approfondendo ulteriormente i concetti relativi alle varie discipline oggetto del corso di studi prescelto, ovvero aumentando il proprio capitale umano.

In effetti, solo alcuni studenti interpretano l’opportunità di poter sostenere di nuovo l’esame come uno stimolo per migliorare la propria conoscenza, mentre la gran parte cerca di superarlo anche quando presenta ancora marcate lacune nella preparazione, semplicemente perché si attende che i professori li promuovano dopo averli riprovati già un certo numero di volte.

Tutto ciò suggerisce che la rimozione o almeno una riduzione significativa dei fuoricorso consentirebbe un miglioramento per tutti, sia all’interno del sistema universitario sia nel mercato del lavoro. Proviamo a suggerire alcune regole che potrebbero ridurre il fenomeno del fuoricorsismo senza alterare la qualità della formazione universitaria: a) stabilire un limite al numero di volte in cui si può sostenere un esame; b) calibrare il programma degli esami in base a oggettive considerazioni in merito alla possibilità dello studente di poterlo preparare nei termini previsti; c) dare la possibilità al docente di assegnare un pass, ovvero un voto inferiore alla sufficienza in caso di bocciature ripetute; d) consentire la bocciatura dell’ intero percorso (e quindi impedire di laurearsi) se la media dei voti finale non raggiunge la sufficienza oppure se c’è un numero troppo alto di pass.

  • Una volta che lo studente si è ormai laureato fuoricorso, si dovrebbe poi cercare di facilitare il matching nel mercato del lavoro, limitando almeno in parte il rischio di essere overeducated,
  • Ad esempio, corsi di formazione professionale sul posto di lavoro potrebbero consentire ai giovani laureati di accrescere il loro capitale umano grazie all’esperienza lavorativa.

E il sistema di apprendistato potrebbe essere utilizzato in questa direzione. (1) Aina, C. e F. Pastore, 2012, “ Delayed Graduation and Overeducation: A Test of the Human Capital Model versus the Screening Hypothesis ”, IZA discussion paper, n° 6413. Si può scaricare al sito: http://ftp.iza.org/dp6413.pdf,

  • Il campione utilizzato non include gli individui che svolgevano una qualsiasi attività lavorativa durante il percorso di studi universitari.
  • 2) Groot, W. and H.
  • Oosterbeek (1994), “Earnings Effects of Different Components of Schooling; Human Capital versus Screening”, The Review of Economics and Statistics, 76 (2): 317.321.

(3) Per una rassegna della letteratura sui rendimenti dell’istruzione, si vedano Giorgio Brunello, Simona Comi e Claudio Lucifora, 2001 e, più di recente, Naticchioni, Ricci e Rustichelli ( https://www.lavoce.info/articoli/pagina1000709-351.html )

Quanti esami si possono fare in un anno?

10 esami in un anno? Come gestire gli impegni accademici – Quando Si Va Fuori Corso All Università Credits immagine: DepositPhoto.com/Autore ProImageContent Ti stai chiedendo quanti esami fare in un anno per mantenere il giusto ritmo universitario e non finire fuori corso? Il numero varia da ateneo ad ateneo e dipende dalla facoltà scelta. In generale, sostenere circa 6 esami nei 12 mesi accademici è una buona media.

  • Però ci sono studenti che per particolari esigenze ambiscono a sostenere anche più di 6 esami in un anno.
  • Se sei fra coloro che hanno la necessità di sostenere circa 10 esami in un anno, allora faresti bene a prestare attenzione alle prossime righe.
  • Che sia per esigenze di carriera o per urgenza di laurearsi, sostenere un numero elevato di esami in un anno accademico non è così semplice.

Dovrai mettere in conto che le votazioni difficilmente potranno avvicinarsi al massimo punteggio, proprio perché la mole di studio è davvero impressionante. Un conto è preparare due esami per sessione, un altro è sostenerne 3/4 a sessione: raddoppia l’impegno, ma non il tempo a disposizione e a rimetterci è la qualità dello studio.

Cosa cambia tra ripetente è fuori corso?

Regolamento carriera studente (Corsi di primo e di secondo livello) 1. Lo studente viene iscritto fuori corso quando: – pur avendo frequentato tutte le attività formative previste dal Regolamento del suo corso di studio, non abbia acquisito tutti i CFU previsti (fuori corso dell’ultimo anno); – richieda l’iscrizione dopo uno o più anni di mancata iscrizione agli studi (fuori corso per gli anni di interruzione).2.

  • Lo studente viene iscritto ripetente quando, pur avendo seguito il corso di studio per l’intera sua durata, non abbia acquisito tutte le frequenze previste.3.
  • I Regolamenti didattici dei corsi di studio possono prevedere degli sbarramenti per l’iscrizione agli anni successivi.
  • Per i corsi che prevedono uno sbarramento, lo studente che non ha superato gli esami o conseguito i crediti relativi agli insegnamenti previsti dal Regolamento didattico, lo studente viene iscritto: – fuori corso qualora, pur avendo acquisito tutte le frequenze previste per un determinato anno, non abbia acquisito tutti i CFU necessari per l’iscrizione all’anno successivo (fuori corso intermedio); – ripetente qualora non abbia acquisito tutte le frequenze previste per un determinato anno (ripetente intermedio).4.

Gli studenti che all’atto dell’iscrizione non hanno ancora i requisiti richiesti dal Regolamento del corso di studio (regole di sbarramento), sono iscritti condizionatamente all’anno di corso successivo. L’iscrizione condizionata è regolarizzata d’ufficio, entro il termine stabilito dalla struttura didattica di riferimento, quando lo studente abbia soddisfatto le condizioni richieste.

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Quanti fuori corso ci sono in Italia?

Nel sistema universitario italiano ci sono circa 700mila studenti fuoricorso.

Quanti crediti sono necessari per passare al secondo anno?

Per passare al II anno lo studente deve avere acquisito un minimo di 30 crediti relativi al 1° anno del piano degli studi. Per passare al III anno lo studente deve avere acquisito un minimo di 78 crediti.

Quando finisce il primo anno di università?

Italia – Nella scuola primaria (elementare), secondaria di primo grado (media) e secondo grado (superiore), dal punto di vista legislativo, inizio e fine sono anticipate di due mesi rispetto alle università (ovvero dal 1º settembre al 31 agosto dell’anno successivo).

L’effettivo calendario (comprensivo di festività e sospensione delle lezioni ) varia in ragione delle disposizioni impartite dal Ministero dell’Istruzione, Fino al 1976 (anno scolastico 1976-1977), la data indicativa di inizio era invece il 1º ottobre. Per la legislazione italiana, l’anno accademico va dal 1º novembre al 31 ottobre del successivo anno solare.

L’apertura ufficiale è effettuata tramite un’inaugurazione, solitamente posta al primo lunedì di ottobre, in cui il rettore – alla presenza di docenti e studenti – presenta una panoramica del programma universitario. Le date di inizio non sono univoche, in quanto stabilite dalla singola università.

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Quando uno studente e laureando?

Laureandi/e | Sapienza Università di Roma 1. Definizione di laureando/a, È considerato laureando/a chi, entro la data di presentazione della domanda di laurea, ha acquisito il 96% (arrotondato per difetto) dei crediti previsti dal proprio corso di studio, esclusi i crediti previsti per la prova finale, fatte salve diverse disposizioni delle singole Facoltà, contenute nel Promemoria laureandi di ciascuna facoltà.2.

  • Contributi di iscrizione per chi si laurea entro il 31 gennaio 2023,
  • I laureandi e le laureande di tutti i Corsi di studio hanno titolo a non pagare i contributi di iscrizione per l’a.a.2022-2023 se conseguono il titolo entro il 31 gennaio 2023.
  • Se entro tale data non sostengono la prova finale, sarà necessario versare la prima e la seconda rata per l’a.a.2022-2023 (senza sovrattassa per ritardato pagamento) entro il 31 gennaio 2023 e la terza rata entro il 30 marzo 2023.Le sedute di laurea a partire dal 1° febbraio 2023 saranno relative all’a.a.2022-2023.

Il calendario appena indicato non si applica ai Corsi di laurea delle Professioni sanitarie per i quali la normativa vigente prevede due periodi di laurea per ciascun anno accademico (la prima nel periodo ottobre – novembre e la seconda nel periodo marzo – aprile).

Di conseguenza, la sessione marzo-aprile 2023 afferisce all’a.a.2021-2022 e pertanto non è richiesto il pagamento dei contributi di iscrizione all’anno 2022-2023.3. Contributi di iscrizione per chi si laurea entro il 30 marzo 2023, I laureandi e le laureande che hanno pagato la prima e la seconda rata per l’a.a.2022-2023 e che conseguono il titolo entro il 30 marzo 2023 non pagano la terza rata dei contributi di iscrizione, che sarà annullata sul sistema informativo a cura della Segreteria amministrativa di appartenenza.

Tale disposizione non si applica per gli studenti iscritti a tempo parziale (delibera del Consiglio di amministrazione del 9 dicembre 2009).4. Versamenti per chi è in debito del solo esame di laurea e non è in regola con i pagamenti. In questo caso i laureandi e le laureande devono versare all’Università un diritto fisso per ciascun anno di sospensione come indicato all’art.46 del presente Regolamento.5.

  1. Scelta del/della relatore/trice e dell’argomento di tesi/elaborato finale,
  2. La prova finale dei corsi di laurea prevede la presentazione di un elaborato.
  3. L’argomento va concordato con un/una docente di un settore scientifico-disciplinare presente nel proprio percorso formativo tra le attività di base, caratterizzanti e affini o integrative.

La prova finale dei corsi di laurea magistrale prevede la redazione di una tesi con caratteristiche di originalità. L’argomento della tesi va concordato con un/una docente di un settore scientifico-disciplinare presente nel proprio percorso formativo.

Chi è in procinto di laurearsi ha diritto di avere assegnato un argomento con relativo/a docente relatore/trice almeno sei mesi prima del termine del proprio perCorso di studio e comunque entro un tempo massimo di 30 giorni dal momento della richiesta alle strutture competenti.Nel caso che il relatore/trice scelto non sia disponibile, il Presidente del corso di studio è tenuto a individuare un relatore o una relatrice.6.

Preparazione della tesi/elaborato finale, Nel periodo di preparazione della tesi/elaborato finale i/le docenti sono tenuti/e ad assistere gli studenti e le studentesse nel loro lavoro. Gli studenti e le studentesse hanno il dovere di produrre, sulla base delle indicazioni concordate, un elaborato, esplicitando le fonti utilizzate ed attenendosi alle convenzioni scientifiche dello specifico settore di studi quanto al riconoscimento del lavoro altrui.La durata dell’impegno per la preparazione dell’elaborato finale deve essere commisurata al numero di crediti ad essa riservati.

La tesi/elaborato finale è un’opera intellettuale di carattere creativo, a contenuto scientifico, tutelata dalla legge sul diritto d’autore (Legge 633/1941).7. Presentazione della domanda di laurea, Le scadenze e le procedure relative alla presentazione della domanda di laurea sono contenute nel Promemoria laureandi di ciascuna Facoltà, disponibile sul sito di ateneo nella pagina apposita.

Ulteriori informazioni, anche relative alla prova finale, sono pubblicate sulla pagina web di ciascun Corso di studio, nella sezione “laurearsi” nel catalogo dei corsi sul sito La domanda di laurea può essere revocata e presentata in una sessione di laurea successiva (replica) con le stesse modalità della prima presentazione.

  • È obbligatoria in fase di presentazione della domanda di laurea la compilazione del questionario Alma Laurea in base alle procedure descritte sulla pagina web,8.
  • Elaborato finale – tesi di laurea,
  • La procedura di presentazione della domanda di laurea prevede di allegare l’elaborato finale o la tesi, se prevista, esclusivamente in formato elettronico.

Il formato cartaceo non è richiesto. L’elaborato va caricato nell’apposita sezione “Tesi” della domanda di laurea (vedi oltre), solo dopo l’accettazione da parte della segreteria studenti.9. Verifica del percorso formativo ai fini della laurea, Prima di ammettere gli studenti e le studentesse al sostenimento della prova finale la Segreteria amministrativa è tenuta al controllo della regolarità dei pagamenti e dell’intero percorso formativo per verificarne la conformità all’ordinamento, al Regolamento/Manifesto del corso di studio e/o al percorso formativo (se esistente ed autorizzato dagli organi didattici), anche in relazione al numero di crediti previsti ed alle eventuali propedeuticità.

Chi non risulta in regola non può essere ammesso/a alla prova finale.10. Laurea anticipata, È possibile laurearsi con l’anticipo di una sessione, previa espressa autorizzazione all’anticipo dei singoli esami dal Presidente del corso di studio e della prova finale dal Consiglio di Facoltà (Delibera S.A.22 novembre 2005).Coloro che risultano particolarmente meritevoli, che hanno ottenuto dalla Facoltà l’autorizzazione all’anticipo di esami di profitto e che hanno sostenuto gli stessi con una votazione media pari a 29/30, possono sostenere l’esame finale di laurea con un anno di anticipo (Delibera S.A.15 dicembre 2009).

Coloro che chiedono di laurearsi in anticipo (sia di un solo semestre sia di un intero anno) rispetto alla sessione di laurea eventualmente prevista dal Consiglio didattico del proprio corso di studio sono tenuti/e comunque al versamento dei contributi di iscrizione all’ultimo anno di corso al quale si iscrivono.11.

Pergamena, La pergamena di laurea dovrà essere ritirata presso la propria Segreteria amministrativa. I/le laureati/e riceveranno una comunicazione via email (all’indirizzo di posta elettronica istituzionale, art.53) che segnalerà quando sarà possibile ritirare la pergamena.12. Duplicato della pergamena a seguito di furto/smarrimento/deterioramento,

Per richiedere il duplicato della pergamena a seguito di furto o smarrimento è necessario inviare una domanda utilizzando il modulo “Duplicato pergamena” disponibile sul sito di ateneo nella pagina Modulistica studenti, allegando la denuncia di furto o smarrimento.Per richiedere il duplicato della pergamena a seguito di eventuale deterioramento è necessario presentare la domanda con le precedenti modalità e consegnare presso la Segreteria amministrativa l’originale deteriorato di cui si chiede il duplicato.

Quando si è fuori corso al primo anno?

Ecco la risposta: si diventa fuoricorso quando si resta iscritti oltre la durata massima di un corso di laurea, che per le triennali è di tre anni e sei mesi, mentre per le magistrali è di due anni e sei mesi.