Corso della durata di 5 anni, la laurea in Giurisprudenza ti preparerà alla professione di avvocato, notaio, magistrato ed esperto legale grazie ad esami in ambito del diritto, economico e filosofico-giuridico.
Quanti anni ci vogliono per laurearsi in Legge?
La durata del corso in Giurisprudenza è di quattro anni. Lo studente per essere ammesso all’esame di laurea deve aver seguito i corsi e superato gli esami in tutti gli insegnamenti fondamentali e almeno in tre da lui scelti fra gli opzionali.
Quante lauree servono per diventare avvocato?
Per diventare avvocato è necessario conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico, così da accedere al praticantato forense. Dopo c’è l’esame di abilitazione che, se superato, permette di iscriversi all’Albo degli Avvocati.
Quanti anni ci vogliono per diventare avvocato penalista?
Diventare avvocato: cosa fa e quali competenze deve avere – Vi illustriamo come diventare avvocato in Italia, ma anche quali sono le mansioni e le competenze di questa figura. L’avvocato è un professionista della legge, in diverse declinazioni, infatti ci sono differenti specializzazioni nel campo della Giurisprudenza, per cui ogni avvocato ha il suo ambito di competenza,
Quali sono i tipi di avvocato?
Avvocato | Italiano per stranieri Con la parola avvocato si indica una persona laureata in giurisprudenza e iscritta all’albo degli avvocati. Questa persona può essere un uomo o una donna, e in questo caso si dovrebbe chiamare avvocata, ma molti preferiscono usare le parole avvocato, avvocato donna, donna avvocato, avvocatessa (ma è meglio non usare quest’ultima parola, che può avere un tono offensivo o scherzoso).
- Ci si rivolge a un avvocato quando si ha un problema con la legge e si ha bisogno di un consiglio, oppure se si vuole essere difesi in una causa, o quando si è accusati di aver commesso un reato.
- L’avvocato di fiducia è quello che viene scelto dal cliente che vuole essere assistito e difeso; l’avvocato di parte civile è quello che difende gli interessi civili della parte lesa in tribunale; l’avvocato d’ufficio è il difensore nominato dall’autorità giudiziaria per chi non ha un proprio avvocato di fiducia.
Gli avvocati ricevono i clienti in uno studio legale e in cambio del lavoro fatto chiedono un compenso in denaro che si chiama parcella. Ci sono vari tipi di avvocati, in base alla loro specializzazione: l’avvocato penalista, che si occupa delle cause penali; l’avvocato civilista, che si occupa delle cause civili; l’avvocato tributarista, esperto in questioni che riguardano i tributi, cioè i soldi che si devono dare allo stato; l’avvocato giuslavorista, esperto di diritto del lavoro; l’avvocato matrimonialista, specializzato in cause matrimoniali.
Di una persona che sa parlare bene, che sa convincere gli altri si dice che «parla come un avvocato»; di una persona che è molto brava negli intrighi si dice che «ne sa quanto un avvocato»; di una persona che lotta per sostenere idee impossibili da realizzare si dice che è «l’avvocato delle cause perse»; di una persona che in una discussione sostiene apposta idee contrarie a quelle degli altri si dice che è «l’avvocato del diavolo».
: Avvocato | Italiano per stranieri
Qual è l’avvocato che guadagna di più?
Reddito medio – A guadagnare di meno sono non solo le donne, ma più in generale i “giovani” ed in particolare chi risiede nelle regioni meridionali. I giovani avvocati under 30 guadagnano in media 13.000 euro ; il campione tra i 31 ed i 34 anni dichiara di guadagnare circa 16.500 euro e solo tra i 45 ed i 49 anni il reddito inizia a crescere fino ad arrivare a 39.000 euro,
Chi è adatto a fare l’avvocato?
Quali qualità deve avere un avvocato? L’avvocato non deve essere un retore, né una persona convincente: deve essere uno studioso perseverante, paziente e con un’ottima capacità di organizzare il proprio tempo. Hollywood ci ha rovinato: l’immagine di un avvocato astuto, spigoloso e polemico, nello stesso tempo convincente, abile ed ampolloso retore, capace di ammaliare una folla con le sue «interpretazioni della realtà» (eufemismo per non dire bugie), ha dato, per anni, a molti studenti di giurisprudenza, l’idea che per fare l’avvocato, fossero necessarie determinate caratteristiche piuttosto che altre.
- Non bisogna però aspettare di sostenere molti esami di legge per capire che le qualità che deve avere un avvocato sono tutt’altre, in primo luogo la pazienza, la preparazione e la capacità di avere una visione d’insieme delle norme, delle sentenze e della dottrina.
- Insomma, l’avvocato deve essere un ” vero studioso “, sia che intenda specializzarsi in una singola materia, sia – ancor di più – che voglia essere un generalista, occupandosi un po’ di tutto.
Abbiamo spiegato, in una precedente guida,, parlando di come va fatto il corso di studi, il tirocinio, l’esame di abilitazione professionale, il giuramento e l’iscrizione all’albo, l’apertura di una partita Iva e i requisiti che bisogna conservare per poter rimanere iscritti all’albo.
In quella sede abbiamo anche iniziato il discorso sulle motivazioni, Ed è proprio da qui che vogliamo proseguire: l’elemento motivazionale, infatti, è essenziale per chi, oggi, vuol abbracciare questa professione, fatta di numerosi sacrifici e di scarse soddisfazioni. Con « soddisfazioni » non intendiamo solo quelle economiche, ma anche il piacere di vedere il proprio cliente felice di portare il “risultato a casa”: ecco, proprio questo manca spesso alla carriera di avvocato.
Le sentenze arrivano quando oramai sono passati numerosi anni, lo stesso assistito si è disinteressato delle sorti del giudizio, ha perso l’iniziale carica emotiva e, con lui, anche l’avvocato. Tanto è vero che esiste un detto: «giustizia lenta, giustizia negata»; anche chi vince rimane insoddisfatto se ciò avviene dopo tanto tempo.
E non c’è bisogno di ricordare che, negli anni, possono cambiare molte cose: il cliente può morire e al suo posto possono subentrare gli eredi (che presentano ancor minor interesse alla vicenda); la società convenuta può fallire o chiudere oppure diventare insolvente, in tal modo rendendo impossibile il recupero dei crediti; il magistrato può essere sostituito con uno che ha una visione diametralmente opposta e così rimettere in discussione il giudizio a una sola udienza dalla fine, ecc.
L’avvocato, deve quindi avere, molta pazienza, Questa è la prima dote richiesta a chi abbraccia questa professione in Italia: pazienza dettata dal “sapere aspettare i tempi”, fare i conti con la burocrazia e le inefficienze dei tribunali o dei pubblici uffici, gestire la variazione dei fattori di una causa, rimescolare le carte e ricomporle nuovamente, ricominciare un nuovo grado di giudizio dopo una sconfitta nella fase precedente.
Lo stesso studio di una causa richiede molto tempo, l’impiego di risorse fisiche ed economiche (l’acquisto di libri, banche dati, riviste, ecc.), la ricerca di precedenti giurisprudenziali, la lettura di trattati e note, l’approfondimento e la sedimentazione dei concetti. La seconda qualità che deve avere un avvocato è l’ umiltà,
Quanto GUADAGNANO gli AVVOCATI? | Avv. Angelo Greco
Questa è una professione dove ogni giorno si impara qualcosa di nuovo: non solo perché è enorme la mole di dati e informazioni da immagazzinare, ma anche perché quotidianamente escono nuove sentenze, leggi, circolari, decreti. Materiale, quest’ultimo, che pone ogni giorno tutti gli avvocati davanti alla stessa linea di partenza, giovani e anziani, obbligati a studiare come se fossero ancora sui banchi di scuola.
- Insomma, una gara che prosegue sui precedenti fronti, ma che ne apre sempre di nuovi.
- Solo chi è umile si documenta, si informa, approfondisce, non dà nulla per scontato, osserva, impara da ciò sente e legge anche dalla controparte.
- Considerato che il moderno processo è ormai completamente scritto (di orale è rimasto poco), la terza dote di un avvocato potrà apparire, per molti, una sorpresa: la sinteticità,
C’è chi ancora crede che l’avvocato debba essere prolisso, ampolloso, barocco e che, per convincere, debba fare ricorso a tutto l’arsenale di parole presenti in un vocabolario. Nulla di più falso: solo la semplicità risulta convincente. E la semplicità si basa su poche, dirette e immediate parole.
- Chi vuol convincere della giustezza delle proprie argomentazioni non ha bisogno di fare giri di parole: deve solo preoccuparsi di raggiungere la chiarezza nel ragionamento e nell’esposizione.
- Schematico come un’operazione algebrica.
- Immediato come una freccia.
- Bisogna mettersi nei panni del lettore, rispettare il (poco) tempo che questi ci dedica e – umilmente (di nuovo questa qualità) – scoprire se il nostro discorso è davvero comprensibile o meno.
Questa qualità va di pari passo con la quarta: saper scrivere bene, Spesso si crede che «saper scrivere» significhi solo essere un tecnico della propria materia, usare frasi con costruzioni ricercate e complesse, terminologia specifica e, magari, riportare le parole di qualche giudice della Cassazione.
Sbagliatissimo. Questo si chiama invece “copia e incolla”: il legale non fa alcuna opera di personalizzazione se si limita a riprodurre quanto letto nei libri o nelle sentenze. Ogni giudizio, invece, è un caso a sé: anche le parole più generiche dei volumi sacri di giurisprudenza devono essere contestualizzate.
Insomma, è necessario uno sforzo interpretativo e letterario. Non a caso il voto all’esame di abilitazione professionale dipende anche dalle capacità espressive del candidato. Questo perché la legge non è solo sostanza, ma anche “forma”. Importantissima qualità che deve avere l’avvocato è saper gestire il proprio tempo,
- Un avvocato è un po’ come una casalinga: deve fare cento cose nello stesso tempo.
- Con una mano redige un ricorso, con l’altra risponde al telefono, con la terza aggiorna l’agenda e controlla le scadenze del giorno dopo, con la quarta fornisce la consulenza al cliente che ha davanti, con la quinta Ora, a meno che non sia un polipo, l’unico modo per fare tutte queste cose è non perdere tempo in discussioni inutili, in caffè o pausa sigaretta, telefonate di cortesia, ecc.
L’avvocato deve saper sfruttare ogni momento della giornata: mai come in questa professione vale il detto « il tempo è denaro » ed ogni secondo rubato allo studio è una possibilità in meno di vincere la causa. La vittoria dipende quasi sempre dalle ore di studio sul fascicolo.
- Non ci si può prendere il lusso di avere troppi tempi morti nella giornata.
- Tutto va concentrato e saputo canalizzare con le dovute energie. Non solo.
- Bisogna anche saper scegliere bene i propri collaboratori, quelli che non fanno perdere tempo, ma anzi aiutano a gestire al meglio il tempo dell’avvocato.
Un collaboratore claudicante toglie più di una gamba al professionista. Meglio pochi ma buoni: una regola che l’avvocato doc non dovrebbe mai dimenticare. Problem solving : una qualità degli imprenditori sta diventando sempre più un istinto dell’avvocato.
- La nostra pubblica amministrazione è complicata, le manovre necessarie per uscire da un problema richiedono la capacità di sapere individuare tempestivamente la giusta via di uscita.
- Se è vero che «la burocrazia è l’arte di rendere impossibile il possibile» – e questo vale ancor di più in Italia – l’avvocato deve saper sbrogliare la matassa, senza complicare la vita a sé e al proprio cliente.
Il tutto con il minor costo possibile. Capacità di analisi e di ragionamento logico saranno fedeli compagne che verranno in soccorso nei momenti di maggior sconforto, quanto tutto sembrerà remare contro. L’avvocato non deve essere figlio di papà o di un altro avvocato : questa scusa se la dà solo il perdente che non riesce o non ha voglia di affrontare gli ostacoli.
Anche chi parte da una base “familiare” può rovinare tutto se non ha doti personali. Il più affezionato cliente può sparire in un secondo se “l’erede” di studio non ha le capacità di chi lo ha preceduto. Dunque l’unica vera qualità che deve avere un avvocato è essere studioso, La perseveranza e la tenacia premiano sempre.
Anche chi parte da zero, e magari con una pessima pratica, può farsi le ossa sui libri, frequentando le cancellerie e ascoltando, nelle aule giudiziarie, le discussioni di altre cause. Studio ed esperienza sono un tandem perfetto per chi vuol abbracciare la carriera e raggiungere risultati di rispetto.
- Il tempo libero finirà così per essere destinato prevalentemente alle letture di diritto.
- Vi accorgerete che a poco a poco romanzi, fumetti, letture di cucina o di fantascienza diventeranno dei piccoli lussi da potersi concedere prima di dormire.
- Chi vorrà abbracciare questa professione dovrà, pertanto, spendere molto del suo tempo in letture di riviste specializzate, sia sul cartaceo che su Internet.
Chi più legge, più sa. Chi più sa, più ricorda. Chi più ricorda, più va veloce. Chi più va veloce, più fa esperienza. Chi più fa esperienza, più sa. Un circolo perfetto. L’avvocato di oggi deve avere un occhio al futuro: saper prevedere il mercato, le tendenze dei consumi che, sempre di più, si dirigono verso le nuove tecnologie,
Il che gli serve anche per comprendere su quali settori deve specializzarsi per non rimanere con pochi clienti. Ormai ridotte all’osso le vecchie cause sui confini dei terreni agricoli, ci si occupa sempre più di tecnologia (necessaria peraltro per poter stare al passo con il nuovo processo telematico ) e finanza,
Ultima qualità su cui è necessario soffermarsi è la capacità di controllare le proprie emozioni, Questa dote, che difficilmente si assume se non con l’esercizio, verrà spontanea dopo molto tempo di professione. Chi pratica le aule dei tribunali sa bene come il controllo della paura e dell’emozione giochi un ruolo fondamentale nella difesa,
Che lavoro fa l’avvocato?
Avvocato, Avvocata Che cosa fa
Attività | Descrizione |
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Analizza la questione sottoposta dal cliente | verificando se integra una fattispecie legale |
Analizza i problemi legali della questione sottoposta dal cliente | e lo informa su suoi diritti e sui mezzi di tutela e difesa dei suoi interessi previsti dalla legge |
Studia i fatti nei dettagli | attraverso una raccolta delle informazioni, dichiarazioni, dossier e l’eventuale richiesta di perizie tecniche |
Consulta i testi legali | che consentano di giustificare la posizione del cliente (leggi, regolamenti, giurisprudenza) sia nel caso di difesa che di tutela contro altri |
Elabora una strategia di difesa o di tutela degli interessi del cliente | in sede stragiudiziale o giudiziale |
Tenta una procedura di conciliazione tra le parti avverse | nel caso sia possibile, per evitare un processo (soluzione consensuale) |
Elabora eventuali atti o pareri | di transazione nel caso di controversie o produce il parere, contratto nel caso di assistenza o consulenza |
se si avvia il processo
Attività | Descrizione |
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Raccoglie documenti e notizie | per redigere gli atti da sottoporre al giudice |
Sostiene la causa con le rispettive istanze | davanti al giudice |
Assiste e difende gli interessi dei propri clienti durante le udienze | |
Segue l’iter del contenzioso fino alla sua risoluzione | Nei diversi gradi di giudizio (verificata la delega del cliente) |
img class=’aligncenter wp-image-189362 size-full’ src=’https://istitutoronchi.it/wp-content/uploads/2022/12/xaepujixusinysohunyla.jpg’ alt=’Quanti Anni Di Università Per Fare L’Avvocato’ /> Carta di Identita L’ AVVOCATO è il professionista che si occupa di interpretare le norme giuridiche al fine di fornire consulenza e assistenza ai suoi clienti (cittadini, imprese, enti e organizzazioni). La sua attività può essere giudiziale (difesa e patrocinio di fronte a un giudice o ad un arbitro) e stragiudiziale (assistenza, consulenze, stesure di pareri, redazione di contratti, ecc).
Studio privato |
Imprese private |
Enti Pubblici |
L’ AVVOCATO lavora come libero professionista, svolgendo la propria attività presso lo studio legale (in forma singola o associata) ricevendo clienti, fornendo consulenze, redigendo atti giudiziari e contrattuali. Svolge poi l’attività giudiziale nelle sedi competenti (uffici giudiziari) in proporzioni diverse anche in ragione dei settori di eventuale specializzazione (civile, penale, commerciale, amministrativo.
L’ AVVOCATO può lavorare anche per le imprese private all’interno delle quali si occupa di redigere atti e contratti, di svolgere una funzione di mediatore cercando di conciliare le parti coinvolte in un contenzioso; in questo caso infatti si occupa soprattutto di fare gli interessi dell’azienda che rappresenta e di gestirne i rischi di tipo legale, costituendo l’interfaccia con gli studi professionali esterni.
Per il divieto della legge professionale, però, l’avvocato in questo caso non può essere iscritto all’albo ne svolgere direttamente la difesa dell’azienda. L’ AVVOCATO può anche lavorare presso un Ente Pubblico, in seguito al superamento di uno specifico concorso.
Laurea Magistrale/Specialistica in Giurisprudenza aver sostenuto con continuità e diligenza 18 mesi di praticantato presso un avvocato abilitato (la pratica deve svolgersi nella città di residenza del praticante )essere in possesso del certificato di compiuta pratica rilasciato dal proprio Consiglio dell’Ordineaver superato l’ Esame di Stato per l’abilitazione alla professione forense che consente infine di iscriversi all’ Albo degli Avvocati
C’è un percorso consigliato? Corsi di laurea a ciclo unico E’ fondamentale saper utilizzare senza difficoltà gli strumenti informatic i e conoscere la lingua inglese, In alcuni studi legali è utile la conoscenza di una seconda lingua straniera in caso di rapporti con istituzioni comunitarie.
- Come si sviluppa la carriera? All’inizio gli avvocati incominciano la loro attività professionale presso studi gestiti da Avvocati con maggiore esperienza e maggiormente affermati.
- Dopo alcuni anni possono essere ammessi alla partnership dello studio (parziali proprietari dello studio) o aprire uno studio in proprio.
Alcuni avvocati, dopo qualche anno di esperienza, possono utilizzare la loro professionalità e conoscenza giuridica per candidarsi a ricoprire posizioni amministrative e gestionali di aziende. : Avvocato, Avvocata
Cosa vuol dire fare l’avvocato?
L’ AVVOCATO è il professionista che si occupa di interpretare le norme giuridiche al fine di fornire consulenza e assistenza ai suoi clienti (cittadini, imprese, enti e organizzazioni).
Quante ferie ha un avvocato?
Gli avvocati e procuratori dello Stato – essi pure destinatari della modifica in commento – hanno un periodo di ferie di 45 giorni all’anno in base al regolamento per la esecuzione del testo unico delle leggi e delle norme giuridiche sulla rappresentanza e difesa in giudizio dello Stato e sull’ordinamento dell’
Quanto guadagna un avvocato donna?
Guadagnano più le donne o gli uomini? – Infine facciamo un’ultima riflessione sui guadagni degli contestazione di una sanzione avvocati in Italia : a guadagnare di più, come abbiamo detto al principio, sono gli avvocati di oltre 65 anni, ovvero quelli che possono vantare una certa esperienza e un nome più o meno blasonato, ma comunque conosciuto.
Costoro arrivano guadagnare mediamente 77.000 euro all’anno il che rispecchia meglio quelli che erano i vecchi compensi degli avvocati. Tra questi, gli uomini guadagnano 82.000 di euro mentre le donne circa 43.000. Tra i giovani di età compresa tra i 24 e i 29, le donne avvocato mediamente guadagnano 8.500 euro, mentre gli uomini circa 12.000.
Per quanto riguarda la fascia d’età fino ai 45 anni, gli uomini arrivano a guadagnare 30 mila euro circa, mentre le donne non arrivano a quella cifra fino ai 50 anni. Non deve quindi stupire se molti si arrendono e arrivano perfino alla cancellazione dall’albo degli avvocati dato che non riescono, con guadagni tanto bassi, nemmeno a coprire le tasse che, come i professionisti sanno, sono fin troppo alte, al punto che si sta vagliando la possibilità di ridurle in modo da dare la possibilità, anche a chi sta iniziando, di poter avviare una carriera.
Come si chiama l’avvocato femmina?
Qual è il femminile di avvocato? La formazione del femminile dei nomi di professione è uno dei settori della grammatica in cui, sulle diverse forme disponibili, più forte fanno sentire il loro peso ragioni di carattere extralinguistico, in particolare quelle legate ai cambiamenti, più o meno recenti, avvenuti nella vita politica, culturale o sociale del nostro paese.
- Il sostantivo maschile avvocato dispone di due forme femminili: avvocata e avvocatessa,
- La seconda forma appartiene all’uso tradizionale.
- La prima, pur non essendo ancora di uso generalizzato, è perfettamente legittima (maschile -o, regolare femminile in – a ) e viene adoperata, in particolare, da chiunque sia sensibile a un uso non sessista – e, più in generale – non discriminatorio della lingua italiana.
Si legga in proposito quanto ha scritto per Treccani.it la linguista Cecilia Robustelli: «Si noti che negli ultimi decenni, in seguito al crescente ingresso delle donne in settori del mondo del lavoro, delle professioni e delle istituzioni tradizionalmente riservato agli uomini, sono entrate nell’uso molte forme femminili che in precedenza erano usate solo al maschile: si tratta soprattutto di termini che indicano ruoli professionali o istituzionali di prestigio, come ministra, sindaca, chirurga, architetta, ingegnera, ecc.
- Si tratta di forme corrette sul piano grammaticale e perfettamente riconducibili alle regole di formazione delle parole.
- L’ancora diffusa reticenza nei confronti del loro uso non ha quindi alcuna ragion d’essere dal punto di vista grammaticale o più ampiamente linguistico.
- Essa dipende invece da scelte personali che risultano in una contravvenzione alle regole della lingua italiana e che rischiano di creare ambiguità e oscurità sul piano comunicativo, incluso quello della comunicazione istituzionale» ().
: Qual è il femminile di avvocato?
Quante persone abbandonano Giurisprudenza?
Studiare giurisprudenza: il rischio da NON correre – A settembre ancora in ferie Bella vita fanno gli universitari no? Beh, di sicuro ci sono molti lati positivi la vita fuori casa per alcuni, meno ore complessive di lezioni, niente compiti e interrogazioni ogni settimana, controlli minimi o inesistenti sulla frequenza, nessuna giustificazione o permesso d’uscita per i ritardi e le assenze e ovviamente niente pagella! Insomma un piacevole profumo di libertà! Tuttavia, io che ho a cuore il tuo successo come quello dei tanti studenti che seguono il mio blog e il mio canale youtube, ho il dovere morale di dirti che dietro a questa libertà si annida una grande insidia. Il successo negli studi, per gruppo di corsi universitari per 100 immatricolati. Lo so che stai pensando “a me non capiterà al liceo me la son cavata bene e non ho neanche faticato tanto” oppure “io sono un tipo serio diventerò avvocato costi quel che costi” e sono contenta che tu abbia fiducia nelle tue capacità, ma ti faccio anche presente una statistica allarmante:
l’82% degli studenti di giurisprudenza è fuori corso, cioè non riesce a fare gli esami previsti nei tempi previsti;20 studenti di giurisprudenza su 100 iscritti al primo anno non proseguono con gli studi l’anno successivo;poco più del 30% degli studenti arriva alla laurea in giurisprudenza.
Capisci cosa significa tutto questo? Significa che hai scelto di affrontare un’università piuttosto cazzuta e che se non ti impegni seriamente, se non sei determinato, organizzato, puntuale e intenzionato a superare i tuoi limiti, i tuoi sogni potrebbero infrangersi presto.
Quanto è pagato un avvocato al mese?
Lo stipendio medio per avvocato in Italia è € 28 000 all’anno o € 14.36 all’ora. Le posizioni ‘entry level’ percepiscono uno stipendio di € 21 000 all’anno, mentre i lavoratori con più esperienza guadagnano fino a € 54 750 all’anno.
Quanto costa laurearsi in Legge?
Per la laurea online in Scienze Giuridiche o Giurisprudenza i costi da sostenere vanno da 1.500 euro a 3.900 euro.
Quanto tempo ci vuole per studiare diritto?
#9 Non preparare diritto privato in poco tempo – Diritto privato è una materia propedeutica, per cui solo dopo averlo superato è possibile sostenere ulteriori esami di altre materie. L’errore di molti è quindi quello di “darlo” il prima possibile. E, per farlo, vogliono impiegare meno tempo. Sbagliato.
- Diritto privato è una materia che richiede almeno 2-3 mesi per la preparazione, con una media di 6 ore al giorno di studio.
- Un manuale di diritto privato ha mediamente 1400 pagine.
- Se sei in grado di studiare 20 pagine al giorno, ti occorrono 70 giorni per completare lo studio.
- A questi, bisogna aggiungere almeno altri 20 giorni a intervalli per il ripasso.
Oltre ancora a 5-10 giorni per il ripasso finale. Ecco perché questo paragrafo poteva essere intitolato “Non puoi preparare diritto privato in poco tempo”.